tag:blogger.com,1999:blog-220292672024-03-07T10:44:31.427+01:00Ce Lo Dice Hillmancrumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.comBlogger279125tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-60813461509469278972009-02-06T15:54:00.003+01:002009-02-06T16:24:47.371+01:00Se Eluana Englaro potesse parlare direbbe...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ8nrmOAPC1hSgSB8lHD8z_NmbUAdLqxxvimrrvqc273c_HaOmYI5bCDH1J0BKndK2l168FqJpXhjAdE3yMwUXNZo3IZynFd0jKn708ksHfDimBwI3MgTVII1d-lLduFJ-nWNlOw/s1600-h/Norme%2520Privacy.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5299698356020824770" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 304px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ8nrmOAPC1hSgSB8lHD8z_NmbUAdLqxxvimrrvqc273c_HaOmYI5bCDH1J0BKndK2l168FqJpXhjAdE3yMwUXNZo3IZynFd0jKn708ksHfDimBwI3MgTVII1d-lLduFJ-nWNlOw/s320/Norme%2520Privacy.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Ma fatevi un po' i cazzi vostri!!!</div><div align="justify">Conoscendo il padre e confidando sulle leggi dell'ereditarietà di <strong>Mendel</strong> e il suo pisello (in senso ortofrutticolo), <strong>Eluana Englaro</strong> non si esprimerebbe in questo modo facinoroso, ma dopo 17 anni di tormenti anche <strong>Giobbe</strong> comincerebbe a mandare a ranare qualcuno. Infatti si vendicò sui romani chiamando le figlie <strong>Colomba</strong>, <strong>Cassia</strong> e <strong>Grande Raccordo Anulare</strong>.<br />Non ho intenzione di scrivere l'ennesimo trattato sull'eutanasia e sul libero arbitrio. Prima di tutto perché l'ho già fatto <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/09/dio-morto-nietzsche-nietzsche-morto.html">qui </a>e <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/07/mi-sento-libero-ma-presto-star-meglio.html">qui </a>e in secondo luogo perché ho smarrito il mio blocco degli appunti e ho appunto un blocco creativo. Anzi vorrei fare un appello...Alberti, Begani, Carotti, ok tutti presenti. Se qualcuno lo rinvenisse (il mio blocco tende a svenire), o avesse informazioni utili al suo ritrovamento, sarà ricompensato lautamente, dove lautamente è sinonimo di grazie grazie. È bianco e in copertina c'è un limone con gli occhiali da sole tondi e la scritta “John Lemmon”. Dovevo scegliere tra una <em>moleskine</em> e il limone, ho scelto il limone, mi è parso più intellettualmente distintivo.</div><div align="justify"><br />Il fatto che di tutto questo non vi interessi uno spicchio, mi fa tornare sull'argomento. Che <strong>Berlusconi</strong> si inventi un decretino per annullare la sentenza di un tribunale è ormai uso e costume e visto che siamo in periodo carnascialesco, più costume che uso. Ciò non toglie che sia uso scostumato. Ma il fatto che l'Italia tutta debba dire qualcosa sulla vita privata di una sfortunata ragazza non mi torna. Sì, si tratta di vita privata, anche se decide di essere privata della vita. La vita vegetale che comunque qualcuno ha deciso per lei di preservare, a quanto ne sappiamo, contro la sua volontà.<br />Come detto, non entro in ambiti filosofici o giuridici, ma solo morbosi. Ho sentito dire che la vita di un innocente va difesa ad ogni costo, con ogni mezzo. Ne deduco che i 33mila bambini che ogni giorno muoiono di fame siano dei piccoli teppistelli monellacci, perché io non ne sento mai parlare, non dico fare qualcosa...parlare. Eppure è uno sport in cui noi italiani siamo campioni dell'universo (parlare, non fare qualcosa). Come? Sono lontani? Allora diciamo le vittime di mafia, terrorismo e riunioni condominiali? Gli imprenditori che hanno denunciato il racket e in cambio hanno avuto un lautamente (grazie grazie) e poi un arrangiati? Migliaia di famiglie di lavoratori licenziati che fanno la fame? Credo che alla gente più che i licenziati interessino i licenziosi. Prova ne è la tiratura di <em>novelle tremila</em> e <em>eva quattromila e pure un po' puttana</em>. E gli spettatori di fratelli grandi, isole molto conosciute, fattorie degli animali e roditori ipovedenti. Quanti di voi frequentano <em>facebook</em>? Dai su confessate. Molinari è inutile che piangi, chi è causa del suo mal pianga più spesso. Come? Non stai piangendo? Ah stai cantando una canzone di <strong>Giusy Ferreri</strong>, scusa. Be' su <em>facebook</em> c'è un gruppo che si chiama “se ti associ tra un po' ti faccio sapere tutto di tutti”. Nonostante sia chiaro come il marechiaro che si tratti di una bufala sbalorditiva (è firmato <em>Ufficio ti faccio sapere tutto di tutti</em>), in pochi giorni ha raggiunto la quota di un milione di iscritti, al grido di partecipa anche tu numeroso. Non voglio fare il moralista del fine settimana dicendo che il gruppo contro la mafia ha registrato 20mila associati in 3 mesi, perché <em>facebook</em> è giustamente solo un immenso bar all'angolo dove fanno degli aperitivi un po' stantii. Però a me viene sempre in mente una parola che riempie le bocche degli italiani molto più di un'amalgama per otturazioni: <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/09/un-fiume-di-informazioni.html">PRIVACY</a>! Mi si spettinano i neuroni ogni volta che la sento e finché sono due possono rifarsi l'acconciatura a vicenda, ma tra un po'...<br />Tutti rivendicano il diritto a non avere impicci ed impiccioni. Dal terrorista a quello che ha fatto la cosa più interessante nella vita quando ha comprato un depilanarici. E nonostante questo il mercato del “mi faccio gli affari tuoi” è più fiorente di industrie efficientissime come la 'ndrangheta. Quello che poi arriva ad incanutire le mie sinapsi è sentire le ragioni di tali rivendicazioni. Tutti si inerpicano su costituzioni, si aggrappano ai capelli di filosofi, fanno capriole legislative...ci fosse uno che dice “io vorrei continuare a mentire e ingannare senza troppi casini”. Prendete il cellulare...no non adesso, non sta suonando. Il nuovo sistema per la localizzazione delle persone conosciute fa gridare allo scandalo, alla violazione della sacralità dell'individuo e del suo osso. Giusto. Che cos'è che spaventa però? Non il fatto di essere localizzati a propria insaputa, perché funziona solo previa autorizzazione di chi si vuole rintracciare. Spaventa il fatto che questo sistema esista e si deve per forza confrontare rapporti umani basati su chiacchiere con la possibilità di mostrarli per ciò che sono:</div><div align="justify"><br />“cara facciamo la cosa della localizzazione così vedo sempre dove sei? Bello vero? Dai è divertente”<br />“ehmm mmm uhmm ah ecco, allora non ti fidi di me, mi ritengo offesa, ti ho dato gli anni migliori della mia vita e qui e là”<br />“noooo ehmm maaa nooo si be' ah ecco, sei una troia e se questi erano gli anni migliori bisogna che rivedi le tue aspettative di successo, buurp (nelle rappresentazioni stereotipate l'uomo rutta sempre)”</div><div align="justify"><br />Riportando questo lieve alterco a contesti professionali, governativi, finanziari, potete immaginare perché siano tutti sostenitori della privacy.<br />Quindi anche a voi verrà da chiedervi dove si nascondano quei milioni di individui che si impicciano sempre delle altrui questioni, visto che se parli con la gente, è tutta privacy alè alè. Misteri tipicamente italiani. Come non si è mai capito chi votasse DC o come mai capirò chi stramaledizione guidi in mezzo all'autostrada. Perché io quando ne parlo mi sento rispondere da <strong><em>tutti</em></strong> “è vero anche io li odio andrebbero tutti inceneriti e poi multati”. Oh giuro non ho mai sentito uno rispondermi cose tipo “eh? Corsia di destra? Ma che è?”. Poi prendo l'A1 e c'è un serpentone di macchine ammassato in mezzo alla strada che se ti metti sulla destra puoi anche sintonizzarti su Alessandra Delle Monache dell'Aci e dormire fino a Melegnano, tanto è tutta dritta e stai certo che non incontri nessuno. Come diamine si spiega?</div><div align="justify"><br />Tornando a <strong>Englaro</strong> mi viene in mente che qualcuno ha degli interessi. La Chiesa ha i suoi, insieme ai propri sottoposti: i prelati, i fedeli, il governo italiano. Qualcuno avrà anche interessi di tipo puramente filosofico o legislativo, ma che la morbosità non si fermi davanti a niente, nemmeno alla sofferenza fa schifo un bel po'. Come fa schifo un bel po' il decreto legge proposto dal governo, perché è un gesto antidemocratico, impietoso e, cosa peggiore, è un gesto che nasconde interessi politici mascherati da valori umani. Un decreto scritto ad personam: la prima parte “L'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati” è per <strong>Pannella</strong>, la seconda “o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi” per <strong>Englaro</strong>. </div><div align="justify"><br />Il paese è alla fame e il problema lo affronta gente che l'unica fame che ha mai conosciuto è quella di potere. La gente soffre e per loro decidono persone per cui la gente s'offre.<br />Allora per cortesia, visto che non ne esce una col buco nemmeno per sbaglio, almeno fatevi un po' i cazzi vostri, vi assicuro che confronto ad ora, sarà un successo.<br /></div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Englaro" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Englaro</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Eluana" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Eluana</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com53tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-41757883592047661732009-01-27T16:44:00.005+01:002009-01-27T17:20:11.808+01:00Accattateve 'o terrorista<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJy6JxNjHmebQmDutAarQNlOPxxk8OvgLqIGdmCJXnfBBjpHTSX6GTgXtVcjbMJfEYFSnzu43pw9PPeLopQx3psyDa47ql4hfFe_DW5bzDoWCwjtZG_Phjm08RNE5Zf7jVhx7ag/s1600-h/vauro.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5296000057352304658" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 302px; CURSOR: hand; HEIGHT: 290px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJy6JxNjHmebQmDutAarQNlOPxxk8OvgLqIGdmCJXnfBBjpHTSX6GTgXtVcjbMJfEYFSnzu43pw9PPeLopQx3psyDa47ql4hfFe_DW5bzDoWCwjtZG_Phjm08RNE5Zf7jVhx7ag/s320/vauro.gif" border="0" /></a><br /><div align="justify">Mettetevi un terrorista in casa e il vostro salotto diventerà un protagonista di questo secolo. È argomento di conversazione. Stiamo parlando di pezzi pregiatissimi: terroristi originali di <em>Guantanamo</em> torturati a mano, con certificazione della <strong>CIA</strong>, soddisfatti o bombardati. Alle prime cinquanta telefonate, ve lo spediamo gratuitamente in conto visione e se non vi piace ve lo cambiamo con quello che preferite. Un dittatore esule del <em>chilosachistan</em> o una carretta del mare full optional.<br />C'è crisi, parliamoci chiaro, un terrorista costa in manutenzione anche se si può riutilizzare, chessò, con comparsate a <em>San Remo</em> o al <em>Grande Fratello</em>. Del resto bisogna aiutare il buon <strong>Obama</strong> che dice <em>sì noi possiamo</em> ma ora che ci abbiamo giocato un po' e si sono rotti, teneteveli voi. La risposta dell'occidente è stata un po' freddina, così dicono. Lo dicono soprattutto gli intellettuali, quelli che accusano di gretta discriminazione da un attico a <em>Park Avenue</em>. Però hanno ragione ad essere delusi, memori di una storia e una cultura di grande ospitalità. La <em>Francia</em> con i terroristi rossi, la <em>Spagna</em> e <em>l'Argentina</em> con quelli neri e nerissimi, gli stessi <em>Stati Uniti</em> si sono tolti lo sfizio di elargire protezione in cambio di servigi da parte di ex nazisti a cui hanno dovuto falsificare l'autocertificazione compilata sull'aereo per entrare negli States. Loro avevano barrato SI a tutte le domande sull'attività genocida durante la seconda guerra mondiale. Ora però qualche governo storce il naso, qualche altro fischietta vago. L'Inghilterra, paese tradizionalmente ospitone, ha proprio detto che sono a posto così, grazie.<br />E <em>l'Italia</em>? Anche <em>l'Italia</em> ha grande tradizione, prima di tutto nella produzione e poi nella valorizzazione degli esemplari nostrani. Qui si affidano anche posti in parlamento a chi ha preso la vita per uno sparatutto e c'è rimasto male perché non ha vinto l'omino non avendo fatto il mostro. Però il bonus glielo hanno dato. Sulle prime, alla proposta di <strong>Obama</strong> il nostro governo ha provato a controproporre uno scambio con <strong>Cassano</strong> ai <em>Galaxy</em>. Poi però ha risposto come sempre entusiasta e volitivo. Come da folclore: ricordiamo per esempio la spensierata adesione al protocollo di <em>Kyoto</em>.</div><div align="justify"><br /><em>Relatore</em>: Allora chi è per il protocollo di Kyoto?<br /><em>Delegato</em>: IO IO IO IO IO IO!!<br /><em>Assistente</em> (pestando febbrilmente i tasti di una calcolatrice): Dottore, ma è sicuro?<br /><em>Delegato</em>: Certo che sono sicuro, io conosco benissimo la cucina giapponese, vuole anche lei un piatto di protocolli di Kyoto?<br /><em>Assistente</em>: Ma guardi che non stanno prendendo le ordinazioni per il pranzo.<br /><em>Delegato</em>: Si rilassi e si goda la vacanza.<br />A distanza di anni:<br /><em>Governo</em>: Chi accidenti ha firmato questo accordo che non possiamo sostenere e ci costerà una fortuna?<br />Delegato: E che sarà mai il conto di un sushi bar!?</div><div align="justify"><br />Altro esempio, aiuti per il terzo mondo:</div><div align="justify"><br /><em>Relatore</em>: chi aderisce al programma di aiuti per i paesi in via di sviluppo? Bene l'Italia è in prima fila come sempre.<br /><em>Delegato</em>: Uh! Chi? Cosa? Che m'hanno visto mentre mi stiravo?<br />Alcuni anni dopo.<br /><em>Terzo mondo</em>: Ehmm per via di quei soldi che ci avevate promesso?<br /><em>Governo</em>: Egregio Mondo Terzo vogliate portare pazienza ma abbiamo avuto spese impreviste.<br />Terzo mondo: Tipo?<br />Governo: Pesce crudo.</div><div align="justify"><em>Governo</em> (rivolto all'assistente): ma chi è sto Mondo Terzo, un altro di quei rapper impegnati? E perché gli abbiamo promesso dei soldi?</div><div align="justify"><br />Perché cambiare stile? Lo stile identifica. Fa sì che ovunque andiamo siamo considerati sempre allo stesso modo. Dei cialtroni.<br />Del resto secondo <strong>Cossiga</strong>, <em>l'Italia</em> ha dato ospitalità, libera circolazione e abbonamento gratis per le ferrovie a <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2009/01/minchia-signor-presidente.html">terroristi palestinesi </a>e alle loro armi, per anni. Fino a provocare qualche trascurabile esplosione sui treni e nelle stazioni. Sono cose che succedono: “no lo zaino con i panini è quell'al...”.<br />E quindi aderiamo anche all'offerta di <strong>Obama</strong> con probabili conseguenze in linea con il nostro stile:</div><div align="justify"><br /><em>Obama</em>: Scusate, quei terroristi che vi abbiamo dato qualche anno fa?<br /><em>Governo</em>: Ehmm guardi stavano giocando con dei raudi alla minitalia proprio stamattina, ma vedrà che adesso saltano. Fuori, intendo. Non si preoccupi.</div><div align="justify"><br />Il terrorismo, le contrapposizioni culturali, le guerre, il calcio, sono tutti problemi che ci riguardano indistintamente, non ci sono dubbi. <em>Guantanamo</em> era al di sopra della legalità e dei diritti umani, d'accordo. Mobilitazione, impegno e indignazione verso l'indifferenza o il rifiuto di collaborazione, sempre d'accordo. Mi viene sonno per quanto sono d'accordo.....ma.<br />Alla fine degli anni trenta, quando un certo <strong>Adolfo</strong>, famoso per i baffi e per aver sterminato 6 milioni di persone, decise che se i finanzieri ebrei non avessero sostenuto le sue partite a <em>risiko</em>, avrebbe fatto cane di tutta la loro razza, un paffuto numero di migliaia di ebrei profugò (voce del verbo) dalla <em>Germania</em>. Durante una conferenza mondiale svoltasi a <em>Ginevra</em> ci si chiese “chi vuole dare ospitalità a questi liberi cittadini che sono solo un po' giudei?”. Una sola nazione offrì cinquemila visti. <strong>Santo Domingo</strong>, non scherzo, proprio Santo Domingo. I profughi ebrei si strapparono le trecce per quei visti, ettecredo, lo farei anche io per uno status di rifugiato politico a Santo Domingo. Non solo nessuno si indignò, ma è un miracolo trovare questo fatto sui libri di storia.<br />E i profughi rwandesi? Quelli del Darfur? Be' ammettiamolo signori, indignarsi per l'indifferenza verso uno sciame di straccioni abbronzati che per di più vivono vicino a bellissimi villaggi vacanze, non è figo come indignarsi per la mancata tutela dei diritti politici internazionali di un bel terrorista coi controcazzi.<br />Io uno lo terrei davvero, ma ho appena comprato uno <strong>Staccolanana</strong> e il <em>Rom</em> che vive in casa mia dice che non darebbe una continuità concettuale al mio salotto. Ma se proprio sono costretto a farmi dare un presunto terrorista dagli americani, se si potesse scegliere, vorrei avere <strong>Bush</strong>, almeno legge le favole ai bambini (presidente...psssst preside'....ce stanno a bombarda'....e il lupo cattivo disse: presidente ce stanno a bombarda').<br />Una volta il terrorista andava via come il pane, ora il terrorista el va no. </div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Guantanamo" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Guantanamo</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Obama" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Obama</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-7540337292316112992009-01-22T16:00:00.005+01:002009-01-23T14:36:38.212+01:00La vita è come una discoteca: basta provarci<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisVNptwbhyphenhyphenit4ApqCSTUCho3tkLUV8PNDu84dzED4kP_kdSS5MRAxNS6weUo5XBc5JJHgsrRS94qQM-uFkW4BZrUl21a3hhguBqImnKuZvHmTKCe8XwgFSnAv6HOepJHlQ7vT-GQ/s1600-h/easyrider1975.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294133370911161586" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 252px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisVNptwbhyphenhyphenit4ApqCSTUCho3tkLUV8PNDu84dzED4kP_kdSS5MRAxNS6weUo5XBc5JJHgsrRS94qQM-uFkW4BZrUl21a3hhguBqImnKuZvHmTKCe8XwgFSnAv6HOepJHlQ7vT-GQ/s320/easyrider1975.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Io sono una persona normale, come tutti voi. Be' magari non proprio tutti, tu per esempio, sì tu tu, non è che sei proprio normalissima. Poi se vai ai provini del grande fratello dicendo sono un po' pazza, solare, imprevedibile, cerco sincerità e tanta dolcezza...be' si dai ripensandoci sei normale anche tu. Ho i problemi che avete anche voi: arrivare a fine mese, capire i risvolti della politica internazionale che rendono difficile trovare un posto pe' <strong>Kakà</strong>, parlare con un impiegato delle poste e capire quindi perché lavori dietro a un vetro antiproiettile. A proposito di poste, per esempio, pochi giorni fa mi hanno perso un pacco (da ciò il termine pacco), ma io scaltro come una cosa scaltra, l'avevo assicurato. Solo che l'assicurazione non è mai arrivata alla mia compagnia, smarrendosi in qualche piccolo posto. Postino.<br />Ma come tutti voi so che bisogna arrangiarsi, non dico diventare <strong>Mac Giver</strong>, ma nemmeno <strong>Mr. Bean</strong>. Così ho fatto la pensata di assicurare l'assicurazione, ma la <strong>Lloyd</strong> di Londra mi ha detto che è impossibile perché tale istruzione genera una chiamata ricorsiva nel sistema informatico e i computer invece di calcolare il premio, si mettono a fischiettare <em>Yankee Doodle</em> con i toni del modem analogico. Penso che per far prima userò una rondine, anche se ho sentito dire che una rondine non fa prima.<br />Sono stanco, depresso e disamorato della mia stessa vita. Sì, come voi, lo so. Ma un giorno ho visto la luce e la prima cosa che ho detto è stata “tana per la luce!”. Sono depresso ma un po' giocherellone.<br />L'illuminazione si è manifestata attraverso uno spot pubblicitario che mi ha buttato lì tra una velina e uno stinco precotto, il dubbio sul senso della vita. È orario, penso io. E invece manco per niente, dice lui. Il senso della vita è provarci, sempre.<br />Spettacolo, sussurro esultandomi tutto e ancora non si vedevano le veline. Provarci sempre, è la cosa importante, proprio come dicono quelli della reclame.<br />Ma provare a fare che cosa?<br />Tranquillo, te lo dicono sempre loro e ti fanno tanti esempi. Il più sexy è “comprati una moto e parti da solo”. Per gli dei del Walhalla poco adorati per disguidi di pronuncia!! Siamo nell'epoca più accrisonata della storia: la crisi economica, in medio oriente, dei valori, isterica. Ma la cosa davvero importante è provare ad essere terribilmente figo su una moto da easy rider e andare incontro al vento, soli, senza casco e senza cascare, specie se sbagli il senso (unico non della vita).<br />In un attimo di lucidità causato da un importante servizio giornalistico del <strong>gabibbo</strong>, mi si affaccia un quesito: ma i soldi chi me li da?? Be' amici omogeneamente normali, non ci crederete ma proprio quelli della pubblicità sono disposti a prestarteli. Pazzesco vero? Sono corso al telefono. Ok vivo in un monolocale ma ho allungato il braccio molto velocemente.</div><div align="justify"><br />Musica di attesa (Yankee Doodle, pensa te)<br /><strong><em>Assistente </em></strong>con voce porneggiante: Sono a sua disposizione.<br /><strong><em>Io</em></strong>: voglio 20 mila euri per una moto a braccia larghe e andare via da solo.<br /><strong><em>A</em></strong>: certo signore, lei ha capito tutto della vita, provarci sempre.<br /><strong><em>Io</em></strong>: posso provarci anche con lei?<br /><strong><em>A:</em></strong> certo, le apro un secondo fido?<br /><strong><em>Io</em></strong>: va be' dai comincio con la moto poi vediamo.<br /><strong><em>A</em></strong>: dunque i soldi le arriveranno domani, il TAEG è il 25% TAN lo calcoliamo coi dadi, il rientro è in comodissime 1200 rate e le ipotechiamo la casa.<br /><strong><em>Io</em></strong>: benissimo grazie!</div><div align="justify"><br />Corro, stavolta davvero, in una concessionaria di moto che però le moto non le concede, vuole i soldi in cambio.</div><div align="justify"><br /><strong><em>Io</em></strong>: voglio una moto<br /><strong><em>C:</em></strong> che tipo di moto desidera<br /><strong><em>Io</em></strong>: per partire e andare lontano, ah e che ci si stia comodi in due, perché tornerò solo dopo aver trovato me stesso<br /><strong><em>C</em></strong>: quella motocicletta tutta cromata 10 hp va bene?<br /><strong><em>Io</em></strong>: ottima, senta per caso sa che cazzo significa ipotechiamo?</div><div align="justify"><br />Funziona davvero, sono sulla mia moto in direzione altrove, ok è gennaio e ho un polmone che fa condensa, ma la cosa più importante è provarci sempre, non provarci da giugno a settembre. Sempre.<br />Capite? Significa che è tutto vero. Prima le pubblicità puntavano sulla femmina avvenente. Usi quella colla per dentiere e rimorchi <strong>Nina Moric</strong>. Non c'è voluto molto a capire che era uno specchietto per gli alloccoli. Ora ti vendono il senso della vita insieme allo spazzolino con gli ioni di argento. Se bevi quell'amaro là, hai una capacità introspettiva di un bonzo vestito per entrare a corte degli imperatori. Se compri quella macchina che costa un botto, ti danno quell'optional che ti porta in posti spettacolari, tanto spettacolari che non ci va nessuno, sei solo tu e la macchina che costa un botto, che dopo un po' ti rompi anche i coglioni e ti chiedi dove sono tutti gli altri che hanno comprato la tua stessa macchina. Magari loro il botto l'hanno fatto. Ma l'importante è provarci sempre. E capire che puoi non essere normale anche se il loro obiettivo è che comprare i loro prodotti sia normale. È complicato ma è così. Capisci che puoi essere ciò che vuoi, distinguerti, tanto ti aiutano loro, puoi fare scelte fuori dagli scemi. Io per esempio ho deciso che quando morirò voglio farmi scremare, ma non tutto, parzialmente.<br />Poi un giorno arrivò lui. Il signor riscossione crediti.</div><div align="justify"><br /><strong><em>R</em></strong>: i soldi!<br /><strong><em>Io</em></strong>: guardi io ci ho provato, ma davvero non mi è stato possibile, ma l'importante è averci provato giusto? Me l'avete insegnato voi.<br />Il tizio appare comprensivo e accenna un gesto di vicinanza spirituale afferrandomi un pollice.<br /><strong><em>Io</em></strong>: in fondo è stato solo un colpo di testa...<br />Non faccio in tempo a finire la frase che vengo colpito da una testata sul naso, che prova a sanguinare. Ce la fa.<br /><strong><em>Io</em></strong>: guardi non facciamone un dramma, un giro in moto? Su diamo un calcio al passato<br />Lui lo fa, ma non al passato.<br /><strong><em>Io</em></strong>: senta io non ho niente, solo questo monolocale e un pugno di mosch...no no non un pugno, una.. una carezza di mosche sì. Come? Non si dice? Un assegno di mosche? No?</div><div align="justify"><br />Forse ho capito male. Forse il senso è un altro e probabilmente non lo so. Non fate quell'espressione da madre superiora, non lo sapete nemmeno voi. Certo che se le pubblicità si limitassero a dire che uno spazzolino spazzola, un amaro amara e un mutuo muta (eccome se muta), magari noi normali che non abbiamo capito il senso della vita, faremmo meno casini.<br />Va be', intanto ho acceso un mutuo per comprare una parabola, così non vedo più la pubblicità. </div><div align="justify"></div><div align="justify">La televisione è sempre accesa. Il mutuo anche.</div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Pubblicità" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Pubblicità</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Mutui" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Mutui</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-25958798741373638302009-01-19T09:18:00.006+01:002009-01-19T11:02:56.542+01:00La scommessa di Prometeo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcNr4HOZPTAaac4ZAJFDfJypx9vgDXcmgSNuZ0vL157MF5bd3lctFog2TlBUqulcNkmeXxaKlHrOc_xnGm3wrjn3_OpTr529dcnvLRFDKHWf0nSnkkoii6piUmztaJcJZeySfczA/s1600-h/16_%2520A_%2520Boklin%2520'Prometeo'%2520.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5292918169650631442" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 276px; CURSOR: hand; HEIGHT: 218px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcNr4HOZPTAaac4ZAJFDfJypx9vgDXcmgSNuZ0vL157MF5bd3lctFog2TlBUqulcNkmeXxaKlHrOc_xnGm3wrjn3_OpTr529dcnvLRFDKHWf0nSnkkoii6piUmztaJcJZeySfczA/s320/16_%2520A_%2520Boklin%2520'Prometeo'%2520.jpg" border="0" /></a><br /><div align="right"><em>"Amo Leopardi e tutti i poeti da pelliccia"</em></div><div align="right"><em>A.Bergonzoni</em></div><br /><div align="justify">Era l'anno 833275 del regno di <strong>Giove</strong>. La commissione di vigilanza sul progresso, presieduta dalla Musa delle pari opportunità e quella delle partecipazioni statali, indisse un concorso tra gli dei maggiori e minori, semidei e diversamente divini: l'Ente che avesse ideato, in passato o di recente, la più lodevole invenzione avrebbe ricevuto in dono una corona di lauro, con il permesso di indossarla in qualsiasi manifestazione pubblica o in qualsivoglia raffigurazione, sia essa un quadro, una statua o l'avatar di facebook.<br />Penserete certo che una corona di lauro sia ben miserrimo riconoscimento, ma non è che si possa andare all'ipercoop e trovare un premio acconcio per una divinità. Soprattutto sotto Natale. E nemmeno sembra cosa sexy omaggiare un dio con una coppa, noto com'è, che Loro attraversano l'eternità privi di ogni forma di mensola.<br />Tanti furono gli esseri superiori iscritti alla gara e tante le invenzioni degne di intelletti capaci di affrontare la noia del tempo senza fine. Sebbene alcuno di loro sapesse che diavolo fosse il lauro.<br /><strong>Prometeo</strong>, attendeva in un angolo dell'infinito la sentenza degli inappellabili giudici. Non era seduto perché le sedie, come le mensole, non sono oggetti divini, altrimenti avrebbe atteso assito, anche su una mensola. Era teso ma convinto di spuntarla grazie alla sua straordinaria ideazione: <em>l'uomo</em>.<br />In breve apparve su una bacheca la lista dei vincitori. <strong>Prometeo</strong>, chiedendosi perché nel regno di <strong>Giove</strong> vi fossero delle bacheche e non delle sedie, si avvicinò al verdetto la cui lettura avrebbe regalato alla letteratura divina il primo caso di dio bestemmiatore.<br />L'uomo non era tra le tre migliori invenzioni dei creatori e al posto di <strong>Prometeo</strong> apparivano i nomi di <strong>Bacco</strong> premiato per aver ideato il <em>vino</em>, <strong>Minerva</strong> per <em>l'olio per i massaggi</em> e <strong>Vulcano</strong> per la <em>padella per scaldare le piadine</em>. Per la creatura di <strong>Prometeo</strong>, nessuna citazione, nemmeno il premio della critica.<br /><strong>Prometeo</strong> si stracciò le vesti dal disappunto (ed è per ciò che <strong>Rubens</strong> lo ritrae sempre ignudo) e pretese per sé la corona di lauro. I tre vincitori e il regno tutto non si opposero al dio che oltre ad essere dio era pure un energumeno imbarazzante e gli lasciarono il simbolico copricapo. Qualcuno disse perché il lauro funge da gabbia di farad e vivendo nella villetta a schiera vicino a quella di <strong>Giove</strong> (pluvio, governo ladro), tornava sempre utile. Altri sostennero che il buon titano, che ormai aveva superato il milione di anni, voleva coprire un accenno di alopecia. Fatto sta che l'inventore dell'uomo volle dimostrare la validità del suo operato e scommise con il suo amico <strong>Momo</strong> (inventore del tuning) che scendendo sulla terra, in qualsiasi posto a caso, si sarebbe avuta dimostrazione della perfezione della sua invenzione: <em>l'uomo</em>.<br />Così fecero. Scelsero un posto qualunque e, presa forma umana (e dei vestiti) si mischiarono alla gente di un villaggio intenta a preparare e a consumare vettovaglie e beveraggi.</div><div align="justify"><br />PROMETEO: Che si fa amici?<br />UOMO: (con uno stinco al sangue tra i denti) tu che dici? Si mangia.<br />P: E che si mangia di buono? Carne selvatica o domestica?<br />U: Domestica direi. È mio figlio.<br />P: Oh bella, hai forse tu per figlio una vitello come ebbe <strong>Pasifae</strong>?<br />U: Chiiii? No mio figlio è un uomo come tutti gli altri.<br />P: Mi stai dicendo che mangi la tua stessa carne?<br />U: No, che mi hai preso per scemo, non la mia, quella di mio figlio. L'ho messo al mondo per questo.<br />P: Per mangiarlo?<br />U: Certo. Ti stupisci? E la madre, non appena cesserà di essere fertile, mangerò anche lei.<br />MOMO: Come la gallina dopo aver mangiato le uova.<br />U: E anche questi miei schiavi, perché pensi che li tenga in vita con le loro mogli?</div><div align="justify"><br />In tutto questo parve a <strong>Momo</strong> che i commensali dell'endofago cominciassero a squadrare i due stranieri con l'acquolina negli occhi e sembrò a <strong>Prometeo</strong> che due di loro stessero bisticciando sulla possibilità di condirli con il ketchup in luogo della salsa bearnese. Colti da terrore e sgomento i due numi presero forma di piccione e fuggirono in volo, non prima di aver lasciato, per la troppa emozione, un tipico segno del passaggio dei pennuti, proprio sulla pietanza in cottura. Evento che non turbò il desco e non fermò le libagioni.<br />I due diressero verso altri lidi sperando di trovare maggior ragioni per ritenere perfetta la creazione umana. Quello che videro fu una massa di persone intente ad assistere ad un rogo (di quella pira orrendo) in cima al quale una donna veniva avvolta dalle fiamme.</div><div align="justify"><br />MOMO: Avresti mai pensato, amico mio, il giorno in cui hai rischiato la vita per rubare il fuoco dal cielo e donarlo agli uomini, che l'avrebbero usato per cuocersi l'un l'altro nelle pignatte ed appicciarsi a vicenda come tanti mortaretti?<br />PROMETEO: No Momo, mortaretti loro, ma abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci in barbari e involuti. Vedrai che troveremo parole di stupore e meraviglia.<br />MOMO: Io ti credo, ma penso, piuttosto e anzichenò, che gli animali pure siano barbari e involuti, ma di loro non si può dire che si accendano come zolfanelli o che mettano al mondo figli per un apporto di carboidrati. Io credo che l'uomo si possa considerare perfetto se consideriamo nella sua creazione l'esistenza di tutti i mali possibili. Altrimenti dovrei dire che tuo fratello <strong>Epimeteo</strong>, che ha creato l'oca prataiola e lo stercorario, fece opera migliore.<br />PROMETEO: L'uomo è ancora giovane amico mio e sono convinto che il tempo darà loro la perfezione di intelletto e di sentimento.<br />MOMO: Abbiamo guardato anche il futuro Prometeo e abbiamo visto che ciò che è cambiato è che invece di catturarsi a vicenda per farsi a scottadito si lanciano direttamente i roghi da un regno all'altro con armi intelligenti, che è modo dotto per dire 'ndo cojo cojo. Abbiamo visto gli stadi di quel diporto con i calci, abbiamo visto uomini valorosi deportati in campi di sterminio e uomini così così deportati in isole prive di <em>all inclusive</em> e poi osservati come scimmie da bioparco. Abbiamo visto guerre sconsiderate, violenze gratuite sui più deboli e gare canore.... per me è no.<br />PROMETEO: Proviamo ancora Momo, vedo Londra laggiù. Andiamo là, a Londra de' cipressi.</div><div align="justify"><br />Si avvicinarono a un gruppo di persone affaccendate intorno a un morto. Teneva in mano una pistola e accanto a lui, altrettanto morti, due bambini.</div><div align="justify"><br />PROMETEO: chi sono questi sfortunati?<br />UOMO: un padre e i suoi figli?<br />P: e chi li ha uccisi?<br />U: il padre stesso, ha ucciso i suoi figli e si è tolto la vita.<br />P: e per quale ragione una simile follia? Quale sventura lo ha colpito? Malattia? Bond argentini?<br />U: niente di tutto questo anzi. Solo tedio della vita.<br />P: e quei giudici che fanno?<br />U: stabiliscono se il padre fosse in grado di intendere e volere, nel cui caso i suoi averi andrebbero allo stato. Credo che così stabiliranno. Lui non pare dissentire.<br />P: ma perché uccidere anche i figli? Non aveva un parente, qualcuno di cui si fidasse a cui affidare le sue creature?<br />U: ah sì sì, ce l'aveva. Ha raccomandato alle sue cure il cane.</div><div align="justify"><br /><strong>Momo</strong> stava per dire all'amico suo che nessun altro animale si toglie la vita per noia, spegnendo la vita dei suoi figlioli, ma <strong>Prometeo</strong> lo anticipò pagando la scommessa, porgendo all'amico la sua corona di lauro.</div><div align="justify"><br />PROMETEO: però ogni tanto me la presti? Sto andando un po' in piazza.</div><br /><div align="right">poco liberamente tratto dalle <em>Operette Morali</em> di <strong>Giacomo L.</strong></div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Prometeo" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Prometeo</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Leopardi" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Leopardi</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-13336511078783101302009-01-15T14:43:00.005+01:002009-01-15T15:10:47.236+01:00La crisi economica e il popolo bue<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCY3UXSurPZazNfp2bb7bD7dtlEOSP5QMVph2uO3FcPA1PqbZkQ5OdM5rXDIOIiwrniGq3mivRDEXoc4-TIhYqe0djHRI5KR-7lahC_LT95kMIue6SGq5D4Qh909BwwBpmlFGc4A/s1600-h/img022.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5291515973685566898" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 336px; CURSOR: hand; HEIGHT: 480px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCY3UXSurPZazNfp2bb7bD7dtlEOSP5QMVph2uO3FcPA1PqbZkQ5OdM5rXDIOIiwrniGq3mivRDEXoc4-TIhYqe0djHRI5KR-7lahC_LT95kMIue6SGq5D4Qh909BwwBpmlFGc4A/s400/img022.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Dopo che il mio <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/search/label/Ausonio%20e%20Esperio">disegnatore storico </a>si è dato alla macchia (di inchiostro), ho finalmente trovato una degna sostituta, molto più estrosa e molto più artista (cioè bizzosa come un furetto della tundra). Noterete come l'ottima <a href="http://ghibellina.wordpress.com/">Ghibellina</a>, differisca in alcuni dettagli dal caro Bubi: per esempio sa disegnare. Non me ne voglia il mio ex collaboratore, a cui devo molto e che rimane imparggiabile nell'esprime a china l'espressione "con le ginocchiere". </div><div align="justify">Io del resto avrei continuato a progettare striscie con Bubi, ma egli è padre di famiglia demograficamente esorbitante, marito degno (sebbene la moglie lo definisca "un culo che spunta dal frigorifero") e lavoratore indefesso, soprattutto inde. Quindi ha dovuto rinunciare all'arte, perché, cito testualmente, "devo seguire le lezioni di yogurt con la wii-fit". </div><div align="justify">Grazie quindi a Bubi, che continuerà a prestare la sua opera per la nota testata sportiva "Stai Basso", nelle cui pagine prevedo verrà pubblicata una mia caricatura molto somigliante. A un sorcio con la pellagra.</div><div align="justify">E benvenuta a Ghibellina, che conosco da poco ma ho già capito che ha 27 tipi di umore diversi ed è in grado di manifestarli contemporaneamente. Questo è essere artisti. Questo e mozzarsi un orecchio.</div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Ghibellina" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Ghibellina</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Vignette" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Vignette</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-63608880662278458052009-01-12T16:59:00.004+01:002009-01-12T23:54:27.491+01:00Minchia Signor Presidente<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixcwSUgbP_4yC_jwqN35nEJYb1Ry34xCnPqlS9aD9teWcLjmXpVDRbtu6yUV_I7Z8MRlY00CJHW_EGgacjteQXAS7IZWTcdjWecmpYXUmZJa6IxN5L0LmTwF6w5LzfG0XYcRgcYQ/s1600-h/cossiga%2520master2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5290437638368852370" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 143px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixcwSUgbP_4yC_jwqN35nEJYb1Ry34xCnPqlS9aD9teWcLjmXpVDRbtu6yUV_I7Z8MRlY00CJHW_EGgacjteQXAS7IZWTcdjWecmpYXUmZJa6IxN5L0LmTwF6w5LzfG0XYcRgcYQ/s320/cossiga%2520master2.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">In questo paese mio che stai sulla collina le cose sono sempre complicate. A meno che non si voglia stipulare un contratto di qualsiasi tipo per un servizio inutile in cambio di quattrini. In quel caso basta fare un cenno col sopracciglio, ben pettinato, e sei vincolato a vita senza possibilità di recesso, nemmeno per sopraggiunto decesso. Tutto il resto è reso bulgaro da apposite commissioni, di solito composte da burocrati, politici e ovviamente genitori.<br />Tutto comincia a scuola, come le sigarette e l'autoerotismo. Sono convinto che gli studenti conoscerebbero meglio la grammatica se qualcuno dicesse loro che cosa diamine significa la parola <em>avverbio</em>, per esempio. Io ho passato le elementari pensando che la <em>preposizione</em> venisse prima della posizione e che se poi ti piaceva eri <em>proposizione</em>. Mi chiedevo poi perché nei libri di matematica tutti i verbi fossero al gerundio e che stradiamine significhi <em>gerundio</em>. Tuttora ho forti emicranie ripensando al fatto che per avere un 7 in fisica dovevo farmi trapiantare il cervello, mentre per averlo in condotta bastava gettare una bidella per le scale. Per non parlare delle notti insonni passate a cercare un'applicazione, che abbia un senso su questa terra, per il quadro svedese.<br />Poi i bambini crescono, diventano giudici, politici, imprenditori e quelli più fortunati, calciatori. Quindi non dobbiamo stupirci se le istituzioni si affannino a portare avanti processi per ere geologiche nel tentativo di far luce su stragi e attentati, quando basterebbe chiedere a <strong>Cossiga</strong>.<br />Il buon Francesco è un vecchietto arzillo. Ottima memoria, tempra da gladiatore e la sfacciataggine di chi si è vendicato dell'incedere degli anni sbarazzandosi dei freni inibitori della decenza.<br />Egli non costeggia cantieri stradali sputacchiando dei “si fa mia inscì chel lavur lì”, anche perché è sardo. No, <strong>Cossiga</strong> ha guidato il Partito, il Governo, lo Stato, il Condominio, è Cavaliere di Gran Croce, Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo I, Rajà dell'Ordine Sikatuna, Grande Ufficiale dell'Aquila Azteca e vicetesoriere della Pro Loco di Arzachena. Quindi occupa la pensione rilasciando interviste in cui dichiara candidamente di sapere ciò che il popolo bue si chiede da circa quarant'anni e per cui lo Stato si è sempre fatto negare dalla segretaria. Dite un mistero italiano a caso...lui lo sa!<br /><strong>Ustica</strong>? Presto detto: un caccia francese ha sparato un missile a risonanza con l'intento, deduco io, di fare uno screening sull'incidenza dell'epicondilite nel sud italia, e ha accidentalmente colpito un DC9 ingombrante. I francesi, come è loro natura, si sono allontanati fischiettando un motivetto di <strong>Edith Piaf</strong>.<br /><strong>Le bombe sui treni</strong>? Niente di più facile. Gli amici palestinesi avevano un accordo con la corrente di <strong>Moro</strong> per utilizzare le strutture italiane per i loro traffici e in cambio non avrebbero fatto saltare in aria i centri nevralgici della nazione: gli uffici del potere, le basiliche e i centri <em>snai</em> per le scommesse. Durante alcuni trasferimenti di esplosivo a mezzo treno, un paio di confezioni difettose di C4 si sono prese il lusso di esplodere senza nemmeno telefonare prima. Voi vi chiederete anche perché l'intifada è stata combattuta con i sassi. Ebbene il motivo è da ricercarsi nel fatto che l'<strong>OLP</strong> aveva scelto, per movimentare le armi pesanti, nientemeno che le ferrovie dello stato italiano. Tra ritardi coincidenze mancate e scioperi, al popolo palestinese saranno arrivate si e no due fionde.<br />Vista la situazione i capi dell'<strong>OLP</strong> olptarono per un mezzo più affidabile: l'alfetta di <strong>Pifano</strong> (capo degli autonomi di via dei Volsci). Purtroppo il <strong>Pifano</strong> fu arrestato perché trovato con un <em>Katiusha</em> sul sedile posteriore senza il seggiolino di norma e le sue spiegazioni relative al capodanno non depistarono i solerti carabinieri forti del fatto che fosse Agosto.<br />Oh, faccio solo una pausa per ricordarvi che questi eventi sono stati riportati dal Senatore a vita <strong>Francesco Cossiga</strong> e che hanno anche delle buone chance di essere opinioni di verità.<br />La <strong>strage di Bologna</strong>. Probabilmente l'evento terroristico più tragico della storia d'Italia. Anni di processi, revisioni e controprocessi, due condannati (<strong>Fioravanti</strong> e <strong>Mambro</strong>) e nessun mandante. Qualcuno si è allungato fino a <strong>Cossiga</strong> per chiedergli se ne sapesse qualcosa? Niente. Eppure lui sa che anche lì, un distratto palestinese infuriato per i continui ritardi del treno, ha gettato esausto la sua valigia a terra, dimentico del contenuto. Il resto è polvere.<br />Il caso <strong>Moro</strong>? CIA, KGB, sedute spiritiche, BR....sentiamo <strong>Cossiga</strong> va'. Dice che non è vero che la DC l'ha lasciato morire, che <strong>Andreotti</strong> era disperato e allo stesso tempo manovrato da Papa <strong>Montini</strong>. Dice che <strong>Andreotti</strong> un canale con le BR l'aveva aperto, attraverso Amnesty International e la Croce Rossa, ma furono le BR a chiuderlo. Io lo adoro quell'uomo, <strong>Cossiga</strong>, non le BR. Per me poteva anche dire che l'intermediario erano le Giovani Marmotte, solo che il Gran <strong>Mogol</strong> scriveva le canzoni per <strong>Battisti</strong> che era di destra quindi le BR hanno interrotto le trattative. Ci avrei creduto.<br />Il caso <strong>Donat Cattin</strong>? Si scopre che il figlio del ministro democristiano è un po' terrorista. <strong>Cossiga</strong> dichiara di aver fatto due chiacchiere con il babbo dell'esponente di <em>Prima Linea</em> e prima ancora che si sapesse la notizia delle rivelazioni di un pentito, <strong>Marco Donat Cattin</strong> scappa in Francia, evitando di prendere un treno con l'esplosivo palestinese. Poi verrà arrestato, estradato e farà ben cinque anni di carcere per aver partecipato all'omicidio di un giudice, un vigile, un barista e uno studente. Tanto per non farsi mancare niente.</div><div align="justify"><br />Il nostro caro ex Presidente dice di non avere segreti (mentre <strong>Andreotti</strong> ha dichiarato che un paio nella tomba se li porterà, sempre che sia mortale). Io voglio credergli ma mi piacerebbe sapere con che animo elargisce queste rivelazioni. Le mie ipotesi sono qua sotto:</div><div align="justify"><br />Lo so, ma non ho le prove, quindi dico quello che mi pare tanto sono senatore.<br />Lo so, ma nessuno viene mai a chiedermi niente. Nel caso mi trovate alla Pro Loco di Arzachena.<br />Lo so, ma io sono io e voi non siete un cazzo.<br />Ho dimenticato di prendere le mie pillole.</div><div align="justify"><br />Qualsiasi sia la sua posizione e considerando vere tutte le sue dichiarazioni (che sono comunque più plausibili di ciò che è uscito dai processi), si rende conto, Presidente, che parla di cose per cui molta gente è morta e molte altre persone attendono giustizia? Se posso chiederle umilmente, con la faccia sotto i vostri piedi e potete anche muovervi, una cortesia, potrebbe distribuire le sue verità evitando di usare il tono che userebbe per dire quale tipo di ortaggio preferisce a colazione?<br />E un'ultima cosa. Sa niente di dove minchia siano finite le chiavi del lucchetto della mia bici?</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Cossiga" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Cossiga</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Rivelazioni" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Rivelazioni</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-64303540584888979172009-01-07T09:15:00.004+01:002009-01-07T09:42:28.977+01:00Siamo in formazione rimaneggiata<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-3NObVA0ViZXahtfMrHCSW5hkObFpGHhpBH5V5c0PYjCfPXsd8M6JiAhqu9TswwF172zSWydQGF4TQtU6cYLOoVV6-Pvcw7SLRizcikDQ4OAuHOUTZKzBs8-6TP7ymVWhWtRmhw/s1600-h/informazione_liberta_vauro_336.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5288468853016979938" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 263px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-3NObVA0ViZXahtfMrHCSW5hkObFpGHhpBH5V5c0PYjCfPXsd8M6JiAhqu9TswwF172zSWydQGF4TQtU6cYLOoVV6-Pvcw7SLRizcikDQ4OAuHOUTZKzBs8-6TP7ymVWhWtRmhw/s320/informazione_liberta_vauro_336.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Le cose vanno bene. Non bene che non potrebbero andare meglio. Avete presente quando dite alla vostra consorte “che hai?” e lei risponde “niente” rosicchiandosi un gomito? Ecco va bene così. Ho un raffreddore sgarbato dall'anno scorso e parlo come <strong>Amanda Lear</strong>. Nel senso che dico cose tipo <em>voulevu a rendevouz tomorrow</em> e tendo alla confusione ormonale. D'accordo non va benissimo, la vita mi spernacchia con la lingua di menelik, ma immagino che questa informazione non modifichi il corso della vostra esistenza. Sì insomma dubito che nella vostra pagina principale di internet (quella con la casetta per intenderci), vicino al meteo della vostra città, le news di repubblica e i risultati del curling, ci siano anche le condizioni di cruman. Ora se prendete un foglio e una penna ve le detto. Le mie condizioni dico.<br />Sono afflitto. Questa non è una novità, io ci vivo in afflitto.<br />Sono afflitto dalle cose che so. Voi che cosa sapete? Ma soprattutto, le cose che sapete chi ve le ha dette?<br />Tutto è informazione. Televisione, radio, internet, giornali: è impossibile vivere senza sapere. Anche solo di striscio. È cosa buona? Diavolo, sì! È la medicina dell'ignoranza e dell'indifferenza. Ma come tutte le medicine ha degli effetti collaterali anche gravi. Questo avrei dovuto dirvelo velocissimamente ma più veloce di così non riesco a digitare.</div><br /><div align="justify"><br />Il primo male iatrogeno (significa <em>causato dai farmaci</em>, potevo scrivere <em>causato dai farmaci</em> ma così sembro più avvenente) è la tendenza a sovrapporre l'informazione con la realtà. In parole straccione se una cosa non passa dai canali dell'informazione non è successa. Questo è un fenomeno molesto perché un sacco di cose accadono, ma non sono <em>mediaticamente</em> sensuali oppure lo sono troppo e non ci si sente all'altezza di metterci le mani sopra. È l'antico e saggio <em>koan</em> zen: se un albero cade in mezzo alla foresta e nessuno lo sente, è caduto davvero quell'albero? Certo che è caduto, che razza di domanda è? Dev'essere per questo che il mio maestro usava colpirmi con una teiera per sakè e che nel mio percorso evolutivo zen sono arrivato fino alla cintura gialla. Ero molto vicino al <em>nirvana</em>, ma quando <strong>Kurt Kobain</strong> (che essendo kurt suonava il basso) è morto non me la sono più sentita di continuare.</div><br /><div align="justify"><br />L'altro problema è l'attendibilità. Siamo talmente spedalizzati (significa rincoglioniti) che qualsiasi notizia se preceduta da una sigla ipnotica, pronunciata da una voce ben modulata e ripetuta un numero sufficiente di volte diventa vera senza bisogno di esserlo. Questo effetto viene amplificato nel caso in cui la notizia getti discredito su qualcuno. Questo qualcuno può riabilitarsi, vincere un Nobel per la pace, diventare madre badessa supeiora e scoprire il vaccino contro <strong>Maria De Filippi</strong>, ma quando si accennerà a lui si dirà sempre “sai quello che sembra abbia fatto cadere quell'albero...”.</div><br /><div align="justify"><br />Sappiamo, per dirne una, che il pianeta si sta surriscaldando e i ghiacci si stanno sciogliendo con devastanti effetti sugli aperitivi. Quante volte l'abbiamo sentito? Tutti indignati per l'uomo che distrugge il suo stesso ambiente, lo avvelena e fa cadere tutti gli alberi tanto che non se ne trova più uno per gli zoccoli o per tendergli una mano pargoletta. Adesso in qualche articolo di fondo si legge che in realtà è stato solo il 2003 ad essere caldo e ora fa di nuovo un freddo becco e i ghiacciai sono di nuovo lì ad ospitare orsi e cacciatori di foche neonate, affondare transatlantici e rendere il circolo polare artico un posto civile, tanto che vorrei essere socio anche io. Sia chiaro, l'uomo è ugualmente il bacarozzo del mondo, ma chi mi dice che morirò presto annegato ma abbronzatissimo o che l'aviaria ucciderà 14 milioni di persone e poi pubblica un articolo a <em>pagina tante</em> con scritto “forse no” è un bacarozzo con lo scorbuto.<br />Sappiamo, per dirne un'altra, che il terrorismo in Italia è una guerra vinta. Sarà anche così, ma le stragi aspettano ancora dei colpevoli, i successi dello Stato non è ancora ben chiaro come siano maturati e qualcuno spara ancora, ma siccome non ha una tovaglia in testa non interessa.</div><br /><div align="justify"><br />Qui non è nemmeno un problema di <em>a chi credere</em>, ma proprio di <em>a che cosa credere</em>, perché la stessa fonte dice tutto e ottut (il contrario di tutto). Il nuovo treno <em>Freccia Rossa</em> per esempio. Va davvero così forte? Perché io ho il vago sospetto che siano semplicemente tutti gli altri treni ad andare più piano di prima. Forse fa solo molto prima ad arrivare in ritardo oppure passa a trecento all'ora nelle stazioni perché se lo beccano i pendolari gli menano.<br />E la grande astronoma <strong>Margherita Hack</strong>, è davvero così brava? No, pensateci bene, quando parla lei tutti pendiamo dalle sue labbra, convinti di ascoltare un guru della materia, ma siate onesti, lo pensiamo solo perché è brutta e grazie all'italica cultura <em>velinocentrica</em>, applichiamo inconsciamente una relazione inversa tra la saggezza e la capacità di mettersi le ginocchia dietro la testa. Perché nessuno di noi ha accertato le sue conoscenze astronomiche, ma abbiamo tutti accertato che non le chiederemmo un rendevouz tomorrow. Così come <strong>Crepet</strong> ci sembra uno psicologo capacino grazie ai suoi maglioncini a collo alto. Questa è programmazione neurolinguistica, mica cazzi.</div><br /><div align="justify"><br />Ci sono troppi modi di sapere una cosa e troppo spesso è già difficile saperle le cose davvero importanti.<br />Io, come dicevo, so un sacco di cose. Quasi tutte inutili e le altre sono cose che è meglio che sto zitto.<br />So che cos'è un decametro e come si mette in moto. So dov'è finita la <em>squadriglia 19</em> scomparsa sul triangolo delle Bermude nel '45 (è tra i cuscini del mio divano). Sapevo anche la differenza tra un sicomoro e un anacoluto ma ora non la ricordo e inoltre l'anacoluto è appassito.<br />Quello che voglio dire è che, senza arrivare all'iperbole di matrix, è possibile che la realtà che conosciamo sia molto distorta da alcuni fattori: la nostra incapacità di reperire e valutare le informazioni, il desiderio che spesso le fonti hanno di veicolarle modellandole su interessi vari, la viscerale tendenza a ritenere vere quelle che ci fanno comodo o che ci spaventano particolarmente e infine la quasi impossibilità di accedere a dati custoditi da lobby di potere che hanno l'hobby di agire al di fuori della legalità e al di sopra del popolo bue.</div><br /><div align="justify"><br />La sensazione che ho è che questo pressing informativo ci abbia ancor più crocefissi alla poltrona, rendendo il nostro sapere (che ancora è potere) un'arma sì, ma non in mano nostra. Perché i giornali sono utili, ma bisogna saperli utilizzare. Per imballare dei piatti per esempio.<br />Quindi tocca per prima cosa alzarsi o uscire dai bar, tocca andarsi a informare invece di farsi informare. Bisogna andare in quel cazzo di bosco, perché a forza di non sentirli gli alberi stanno cadendo tutti e qualcuno un giorno dirà che lì un bosco non c'è mai stato e si dirà revisionista.</div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Informazione" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Informazione</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Notizie" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Notizie</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com30tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-59234975555629224822009-01-02T14:15:00.005+01:002009-01-02T15:08:44.974+01:00Una bella lezione<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmJfZ1bAh7CRrMBq9IebE_UAIYwSoQ9z1EUZUQWJoT8mxKasHGQVabzs3oUNbyK-L1EaZEhtXVVxU3F4dCZsyjfd1lP18LD6nIiOLe_N2T66XkHVzGfHX8jR3sLI6Mf8qaQ3-oiw/s1600-h/moro.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5286697822151927186" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 250px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmJfZ1bAh7CRrMBq9IebE_UAIYwSoQ9z1EUZUQWJoT8mxKasHGQVabzs3oUNbyK-L1EaZEhtXVVxU3F4dCZsyjfd1lP18LD6nIiOLe_N2T66XkHVzGfHX8jR3sLI6Mf8qaQ3-oiw/s320/moro.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Incidentalmente (ora che è morta la Fallaci, li comincio io i pezzi con un avverbio, altrochenò), anche io ho frequentato l'università. Ho assistito a corsi, ho rincorso assistenti, dato esami, talvolta ho financo studiato. Poi l'università se n'è accorta. Si vede che io non lo sono stato (accorto). Ora lei è andata al <em>cepu </em>dove finti studenti si fanno bocciare e simulano disperazione.<br />Eppure è facile mimetizzarsi in un'università. Se vedi qualcuno girare spesso per l'ateneo, sicuramente non è un professore. Se ti capita di incontrare uno indaffarato nel suo lavoro è possibile che lo vedrete guardarsi intorno e dire “ma che posto è questo?”.<br />La mia era un'università di quelle avvenenti, con un sacco di cattedre e mica prese all'ikea. Professoroni, come si diceva una volta. Tutti nomi altisonanti. Li ho visti tutti scritti sul depliant....solo lì li ho visti. Per questo ce li scrivono, perché incontrarli è faccenda al di là delle capacità di uno studente. Loro sono sempre da un'altra parte, per motivi molto più sexy di te, anche se hai la minigonna, le calze a rete e ti sei fatto la barba. Una volta ho parlato per un'ora con uno di questi docentoni, poi mi sono accorto che era da un'altra parte.<br />In università però non ci si annoia mai. Ci sono corsi per tutti i palati. Materie a palate. E non è come alle superiori, dove le lezioni riguardavano un argomento preciso, breve. Chiaro. Oggi faccio latino, domani greco poi passo alla storia (a forza di studiare lingue morte si finisce come loro). In università no. Puoi scegliere corsi con nomi acrobatici creati mica per te, lurido studente, ma per il professorone. Io per esempio mi sono iscritto a <em>semantica della geografia storica della matematica applicata alla fisica moderna e suoi influssi sull'hip hop</em>. All'esame, come argomento, ho portato il titolo.<br />Come se non fosse assai, a zonzo per gli atenei puoi incontrare gente di varia umanità. Assistenti che non assistono, papi che non papano, terroristi che hanno terrorato sì, ma che ora sono fighi.<br />E così ci <a href="http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/morucci-in-cattedra/morucci-in-cattedra/morucci-in-cattedra.html">risiamo </a>(word mi dice che <em>risiamo </em>non esiste e mi suggerisce ridiamo, ma non mi viene). Questa volta è il caro <em>compagno che ha sbagliato </em><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Valerio_Morucci">Morucci </a>ad essere invitato a tenere una lezione alla <strong>Sapienza </strong>e lui è uno che di belle lezioni ne ha date. Fin da quando faceva il fomentatore nelle scuole o quando giocava alla roulette russa (con la testa degli altri) per ottenere risposte. O come quando in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Moro">Via Fani</a>, insieme ad esimi colleghi, bocciò cinque uomini della scorta di <strong>Moro</strong>.<br /><strong>Morucci </strong>prese una manciata di ergastoli. Poi, visto che erano proprio tanti, ebbe un profondo ravvedimento dell'anima e decise di dissociarsi. Non perché venne a sapere che grazie alla <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dissociazione_(diritto)">legge sulla dissociazione</a>, i suoi ergastoli sarebbero diventati uno sputo d'anni. No, no, no.<br />Poi, condono di qua, sono bravo di là, scrivo un libro di su, ho amici in parlamento di giù, di anni se ne farà si e no una decina.<br />E qui io mi perdo. Come ci si dissocia da ciò che si è fatto? Cioè se un tizio uccide il suo vicino di casa perché fa cadere le briciole di soppressata sul suo balcone, può dire “ok ragazzi sono un uomo che ha sbagliato, mi dissocio da me stesso”?. Schizofrenia evasiva.<br />D'accordo, <strong>Morucci </strong>si è dissociato dalle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_rosse">BR</a>, ma le persone le ha ammazzate uguale. O no? Perché se no io fondo le <em>brigate condominiali</em> e faccio una strage.<br />E questo è il punto: l'esempio.<br />L'organizzatore delle lezioni alla <strong>Sapienza </strong>si è così spiegato: “un poliziotto mi ha detto che può servire ai giovani”. Sorvolo sull'evidente insicurezza di questa affermazione conto terzi e mi faccio venire due dubbi:<br />dubbio numero A: io giovane virgulto desideroso di succhiare il midollo stesso della vita (che mi fa un po' schifo, ma fa molto poeta in via di estinzione), preferirei apprendere da uno a cui le cose sono venute bene, uno che i problemi li ha risolti, non gli ha sparato. Poi fuori di qui mi interesso a tutto quello che volete, ma in termini di insegnamento gradirei un compagno che non ha sbagliato. Se no da chi copio.<br />È come se il mio allenatore di basket, portasse a un allenamento un ex giocatore che non ne ha fatta una giusta, che ha una media da tre di uno su settecentocinquantasei e ogni partita esce per cinque falli dopo ventisette secondi e mi dicesse “guarda questo è un cestista fallito, da lui puoi imparare molto”. Sicuramente mi insegnerà ad accettare la sconfitta e che al mondo esiste un giocatore peggiore di me, ma non mi sarà utile per migliorare il mio <em>pickandroll </em>(lo so che non sapete che fuffolo sia, ma non lo sa nemmeno il mio allenatore che ne parla sempre).<br />dubbio numero B: anche se il signor <strong>Morucci </strong>(signor è eufemistico ma anche Morucci lo è) fosse la persona più redenta del mondo, che persino il Redentore lo guarda e dice “porca paletta quanto è redento questo”, anche se fosse talmente commovente e profondo da far sciogliere in lacrime gli studenti, il magnifico e chiarissimo rettore, i magnifici bidelli e i magnifici quattro, rimarrebbe una controindicazione che con tutta la buona volontà né lui né nessun altro potrebbe evitare:<br />nel momento stesso della sua apparizione, <strong>Morucci </strong>incarnerà l'esempio di chi si è arrogato il diritto di imporre i suoi ideali dando la morte a chi non li condivideva e che ha ottenuto da ciò spiccioli di carcere e poi notorietà, appoggi politici, lavoro, case editrici a disposizione e cattedre per cui qualsiasi altro mortale dovrebbe spaccarsi la schiena tutta la vita o essere magnifico parente di qualcuno.<br />Questo inghippo non è facilmente risolvibile. Magari sarebbe gentile far tenere delle lezioni a quei giudici (quelli ancora vivi) che hanno onestamente lottato contro chi si credeva talmente nel giusto da poter uccidere gli ingiusti. Magari proprio insieme agli ex terroristi. Oppure qualche vittima, tanto per capire prima la sofferenza dei deboli.<br />Ed è proprio a loro, alle vittime, che voglio chiedere scusa. Per i vari <strong>Morucci </strong>sì, ma anche perché non si fa mai abbastanza (includendomi in questo impersonale) e soprattutto perché ho usato due parole che loro odiano: <em>ex terrorista</em>, perché come i morti non diventano ex morti, gli assassini restano assassini. E <em>deboli</em>, perché chi affronta la realtà e il destino con dignità e rispetto e finisce per soccombere ai violenti, non è un debole. Debole è chi deve sparare alle spalle per imporsi o per colmare carenze mentali e sessuali (che spesso sono la stessa cosa).<br />La debolezza non è quella che impariamo dai film americani, altrimenti <strong>Gandhi </strong>sarebbe una mozzarella.</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Posto Scritto:</div><div align="justify">Proprio al termine del mio sudato articolo ho appreso della <a href="http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/morucci-in-cattedra/lezione-salta/lezione-salta.html">rinuncia </a>da parte dell'organizzatore dell'evento: <strong>Giorgio Mariani</strong>, ordinario di lettratura angloamericana. Ora <strong>Morucci</strong> e il <strong>Papa</strong> possono fondare un club molto esclusivo dal nome "La vita senza Sapienza, dalle crociate alle brigate".</div><div align="justify">Vorrei trattenermi, ma se qualcuno non mi dice perché un docente di letteratura angloamericana, nei giorni in cui ricorre il 90esimo compleanno di Salinger e il centenario della nascita di Edgar Allan Poe, fa fare una lezione sul terrorismo in Italia, credo mi verranno delle convulsioni spastiche.</div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Morucci" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Morucci</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Sapienza" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Sapienza</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-62665363737555182952008-12-22T10:32:00.004+01:002008-12-22T14:48:16.800+01:00'Na tale fatica<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZBJkzgh1o7nDVwi9uQM9KJxCIajopJiGXhNF7KmTlvGJ-rpWZL_2LzS-ofxX5wMpCpCv40Hml-aEf58sndqmgSF2Ssd_9v7o-MjxnkyH0SN3hqZe9rheA68HxV-DbWNEsx483SA/s1600-h/vignetta%2520-%2520Babbo%2520Natale%252001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5282546503785532994" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 265px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZBJkzgh1o7nDVwi9uQM9KJxCIajopJiGXhNF7KmTlvGJ-rpWZL_2LzS-ofxX5wMpCpCv40Hml-aEf58sndqmgSF2Ssd_9v7o-MjxnkyH0SN3hqZe9rheA68HxV-DbWNEsx483SA/s320/vignetta%2520-%2520Babbo%2520Natale%252001.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Non vorrei fare del facile allarmismo, ma tra qualche giorno è Natale. Il Natale sembra una ricorrenza religiosa con le relative palle, ma non lo è. La <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2007/04/natale-con-i-tuoi-pasqua-come-buoi.html">Pasqua </a>è la vera madre di tutte le celebrazioni cattoliche, solo che si limita ad offrire un lunedì in coda in autostrada e un uovo di colesterolo con dentro un modellino di automobile che, una volta assemblato seguendo le istruzioni in malgascio, diventa un abominevole portachiavi. Per di più, nessuno sa che cosa si festeggi. Invece il Natale reca seco pacchi dono (con dentro portachiavi), giorni di vacanza, luminarie, cenoni e, di ritorno, tafferugli all'outlet per comprare l'ultimo portachiavi e dispensazione coatta di sentiti auguri a gente che per il resto dell'anno si vorrebbe vedere, non dico morta, ma seduta su un cesso ad affrontare problemi di cacca sì. Però tutti sanno che cosa si festeggia. Oddio, quando sia nato veramente <strong>Gesù Cristo</strong> nessuno lo sa e per soprammercato lui di compleanni ne ha due (l'altro è appunto Pasqua che però è mobile, nel senso che ogni anno è un giorno diverso non nel senso dell'ikea). Non è l'unico: anche <strong>Lazzaro</strong> ha due segni zodiacali con buona pace di <strong>Branco</strong> e dei suoi eredi (di Lazzaro non di Branco).<br />Io la Pasqua la preferisco. Sa più di seconda possibilità. Anche <strong>Gesù</strong> lo capì: alla sua prima nascita fu accolto da tre uomini e, com'è come non è, finì che lo misero in croce. Insomma anche a lui il Natale è costato (ferito). Tornando dalla morte optò per palesarsi al genere femminile (le pie donne), forse anche per agevolare la diffusione della novella.</div><div align="justify"><br />Io so fare tante cose, tante e sexy: so impostare l'orologio del videoregistratore, so riconoscere la bandiera del <em>Belize</em>, so ascoltare quello che dice <strong>Cossiga</strong> senza comprare un biglietto per il <em>Belize</em>, ma gli auguri di Natale, quelli mi generano fatica dell'anima.<br />Mi rendo altresì conto che molti professano nei salotti l'ipocrisia degli auguri ma se non glieli fai ti tolgono il saluto pensando di farti un torto. Per altri invece è davvero importante ed è per loro, per il loro bisogno di provare un'opinione di felicità in questo periodo di neve saccarotica, che ho deciso di raccogliere qui, tutti gli auguri che non farò mai perché io sono triste, isolato dall'incomprensione e dalle emozioni distorte, empaticamente disabile e pure un po' stronzo.</div><div align="justify"><br />Buon Natale all'Italia in crisi, che sa di chi è la colpa e saprebbe anche come risolvere i problemi se non fosse che il capovillaggio di <em>Aruba</em> ha appena chiamato per fare il balletto del granchio ubriaco.<br />Buon natale a tutti quelli che sono andati in via Montenapoleone a seguire <strong>Beckham</strong> con l'espressione di chi se ne sbatte di quelli come <strong>Beckham</strong>.<br />E buon Natale anche a lui e gentile consorte che va in giro vestita come <strong>Audrey Hepburn</strong>, che è un po' come se io mi vestissi come <strong>Italo Calvino</strong> (comunque farei la mia porca figura).<br />Buon Natale al paese in cui tutti sanno sempre quello che non si dovrebbe sapere e le cose che si dovrebbero sapere non interessano a nessuno e auguri a chi da ciò trae giovamento.<br />Buon Natale a chi è innamorato dell'amore, ma all'amore piace un altro.<br />Buon Natale a chi ha fiducia nel futuro, anche se prima della creazione era il caos e non è che ora siano venuti a rassettare.<br />Buon Natale a politici ed economisti per tanti motivi. Perché non si capisce niente di quello che dicono, non perché trattino problemi complessi ma perché usano parole che non esistono in natura. Perché in un mondo che suggerisce la necessità del rinnovamento, dopo i fallimenti di comunismo, capitalismo, fede, anarchia, tecnocrazia, fallocentrismo, edonismo e vattelapeschismo, hanno deciso di affrontare la crisi versando miliardi che non esistono per far sopravvivere ciò che ci sta annientando. Sarebbe troppo prevedibile approfittare della crisi per investire nel rinnovamento e nel reimpiego, diamo piuttosto incentivi per svuotare i magazzini di automobili a combustione fossile e per far volare sempre più aerei per unire diverse culture ed esibirsi nel ballo del granchio ubriaco. Auguri quindi ai cervelloni che ci prendono i soldi per far vendere più automobili e poi ce ne prendono altri per farle circolare (così magari la usi meno la macchina, però comprala) e poi altri per combattere l'inquinamento che provocano e poi altri per parcheggiarle e altri perché non hai comprato il modello <em>eurogiusto</em> e se l'hai comprato ormai c'è già il modello <em>eurofigo</em> e poi altri perché smaltire tutta sta roba che compri in continuazione costa, idiota di un consumista.<br />Buon Natale a tutti quelli che si lamentano della crisi, del lavoro, della miseria e di altre cose che non ho capito perché mentre parlavano gli stava suonando l'<em>iphone</em> con la voce del gattino virgola.<br />Auguri anche a te gattino virgola che mi hai ridato fiducia e speranza nella vivisezione.<br />Auguri agli esperti di clima, perché quest'anno si registrano le più intense nevicate che un inverno più caldo del secolo ricordi.<br />Buon Natale a tutti i carcerati italiani. Voi che essendo dietro le sbarre sicuramente non siete politici, palazzinari, terroristi o impresari del pallone.</div><div align="justify">Buon Natale a chi odia il Natale, a chi odia quelli che odiano il Natale e a quelli che odiano me, tra tutti, i più avveduti.<br />Buon Natale a mio padre, che ha lavorato tutta la vita e l'unico sogno di cui io l'abbia mai sentito parlare era quello di vedere l'america. Ora fa anche senza.<br />Buon Natale a mia madre, senza la quale non sarebbe mai Natale.<br />Buon Natale a te, che mi sei stata vicino fino a rendermi insopportabile.<br />Buon Natale a voi lettori, perché sappiate che uno scrittore è un uomo solo che per mestiere fa compagnia agli altri.</div><div align="justify"><br />E sì, buon Natale anche a te.....Granbassi.<br /></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Natale" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Natale</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Auguri" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Auguri</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-68611751385400657052008-12-15T12:06:00.006+01:002008-12-17T11:33:03.278+01:00Le cose che non vi ho detto<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1A1PJvCHz-h9Vw4xC35TdJwpr4y-5hocLWzjRcIho5TYgU4gVCFi3IshVMBHlGXwBF6X5VJcoSttQ0Ws_JDvXyRO4G9SsWItm5oJ85JI_1S6r706zphuAMlQZ5UXYKvdIyWLUPQ/s1600-h/image002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5279971854807689522" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 177px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1A1PJvCHz-h9Vw4xC35TdJwpr4y-5hocLWzjRcIho5TYgU4gVCFi3IshVMBHlGXwBF6X5VJcoSttQ0Ws_JDvXyRO4G9SsWItm5oJ85JI_1S6r706zphuAMlQZ5UXYKvdIyWLUPQ/s320/image002.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Dove sono stato tutto questo tempo? In un posto freddo e angusto. Talmente angusto che a piantarci dei chiodi per appendere i quadri sembrerebbe di stare in una <em>vergine di norimberga</em>. Senza nemmeno la soddisfazione di trovarsi in una vergine.</div><div align="justify">Ho avuto difficoltà nell'esprimere il mio unico talento, forse anche perché è considerato illegale in ventisette stati. Anche i rapporti sociali hanno preso una piega sgarbata a meno di non voler considerare lo sputo una forma evoluta di interconnessione umana. Ho invece buone prospettive per il lavoro. La mia domanda di assunzione per un posto talmente poco ambito da vedermi unico candidato, ha inaspettate possibilità di essere accettata. Mi hanno detto che sceglieranno tra me e il prossimo che invierà un curriculum.<br />Non sto accampando scuse, anche perché nessuno se l'è mai avuta a male per la mia sparizione, almeno nessuno di quelli che se ne sono accorti. Quindi taglio corto (come dice sempre il mio barbiere, Postatore Sano) e passo a recuperare il tempo perso, facendo un bigino di questi mesi in cui vi ho lasciati senza la mia cronaca del tempo che scorre, come tutto scorre, ma lui di più.<br />Per riassumere gli eventi che da giugno di quest'anno mi hanno scosso fino a farmi cambiare posizione sul divano, userò una suddivisione cronologica e per importanza che definirei stocastica, parola usata dagli statistici per definire “a casaccio”.</div><div align="justify"><br />Ci sono state le olimpiadi. Ha vinto <strong>Phelps</strong>.<br />Anche la <strong>Granbassi</strong> (uso l'articolo perché è donna non perché è uno scrittore dell'800) ha vinto e l'ho capito da fatto che esultava come un'invasata, manco avesse vinto una medaglia olimpica.<br />Poi è tornata a casa e dall'Italia ha solennemente dichiarato che i vincitori di <strong>Pechino</strong> dovrebbero dare un segno di protesta verso la politica estera cinese.<br /><strong>Santoro</strong> ha denunciato un suo imitatore per blasfemia, considerando il voler sostituirsi a dio un atto sì liberale, ma decisamente scortese. Per dimostrare la sua magnanimità ha cominciato ad invitare imitatori al suo programma <em>danno zero</em>, sostenendo di essere a favore della satira. Verso gli altri. In fase di istruttoria si è scoperto che a denunciare l'avventato dj spiritosone, non è stato <strong>Santoro</strong> ma un tizio che lo imitava. La cosa ha scatenato le ire del vero <strong>Santoro</strong>, ma ormai non ci crede più nessuno.<br />Frattanto la <strong>Granbassi</strong> sfodera la pretesa della detassazione dei premi per le medaglie olimpiche. Premio che è il più alto al mondo e otto volte quello degli americani. A chi le fa notare di essere già stipendiata dallo stato per fare la moschettiera evitando i doveri di ogni carabiniere (servire, proteggere, andare in giro in coppia e saper o leggere o scrivere), la bella spadaccina risponde dando del calciatore a chicchessia. Ribadisce altresì che ella fornisce buon servizio alla nazione tutta e che quindi va trattata in maniera privilegiata. Dal mio angusto rifugio elaboro che le persone che lottano contro il cancro, ma anche chi mi porta via la spazzatura da sotto casa, forniscano altrettanto servizio alla nazione tutta e che di questi non si possa fare a meno, mentre della bella assaltatrice all'arma bianca, sebbene con rammarico, potremmo anche fare senza. Quindi, sempre debilitato dal mio angusto rifugio, mi ritrovo a non trovare cagione per privilegiati trattamenti.<br />Divampa <em>l'Obamania</em>. Persino il mio barbiere (Postatore Sano) si vanta di sostenere il nuovo presidente americano. Lo fa come una volta si vantava di avere amici gay e in un secondo momento, di esserlo (un amico gay). Il fatto che il nuovo capo della nazione che esporta più democrazia al mondo sia un nero è sicuramente segno di una rinnovata civiltà occidentale, ma a molti sfugge come il colore della pelle possa essere sintomo di superiori valori umani. Questo mi ricorda qualcosa, qualcosa che preferirei non ricordare. Sta di fatto che qualcuno sperava che questo evento unico ed eccezionale, fosse prodromo di una maggiore sintonia mondiale tra occidente e mondo islamico. La notizia della sua elezione è infatti stata accolta dalla controparte con un grido di giubilo: “e adesso convertiti, negro”.<br />Nel mentre, la <strong>Granbassi</strong>, fiera del successo femminista che ha portato il gentil sesso nell'<em>Arma</em>, rivede un'anticchia il suo giuramento “nei secoli fedele” e pretende di continuare a fare la zorra stipendiata dall'esercito (cioè da noi) senza esercitare, ma anche la soubrette stipendiata dalla Rai (cioè da noi) e ha pure qualcosa da dire sulla ritenuta d'acconto. Però è bella.<br />Scoppia la crisi mondiale totale globale megaultrasuper. Fior di economisti incrociano le calcolatrici per stabilire quale sia la causa di questo disastro economico e dai rotoli bianchi escono numeri che, interpretati alla bisogna, indicano chiaramente che la gente sono tutti matti. La mia umile opinione è che sia successa una cosa molto semplice: qualcuno si è accorto che il concetto secondo cui chi ha 1000 euro in banca è un poveraccio e chi ha 10 milioni di debiti è un magnate, è a dir poco bislacco. Un po' come è successo con il <em>colgate con erbasol</em>, che spopolò finché qualcuno si chiese “che cazzo è l'erbasol?”. La crisi c'è e si sente, si percepisce nell'aria. Gira voce che il clan dei casalesi, per elargire prestiti a strozzo, richieda la busta paga.<br />Intantociò, la <strong>Granbassi</strong> lascia la <em>Benemerita</em> modificando il solenne giuramento in “fedele finché mi tira il culo (e che culo)” e si dedica alla carriera di bella faccia in televisione che chissà perché sta là. Senza sapere che presto la sua idiosincrasia per le tasse e la sua passione per la tv via satellite saranno destinate a incrociarsi di nuovo. Come due sciagurati sciabolatori.<br />La sinistra insorge contro il raddoppio dell'Iva sul canone per vedere le partite di calcio e i film suini. Un attacco alle famiglie povere, dice <strong>Veltroni</strong> che ha lo stesso motto di <strong>Obama</strong> che poi era lo stesso della <strong>Wehrmacht</strong>. Io ne conosco di famiglie povere, una è la mia. Nessuna di queste può permettersi un minimo di 30 euro al mese per vedere <strong>Sky</strong> e nemmeno Lucy coi diamanti. Io fatico a comprare il pesto per condire la pasta, perché tutti i miei soldi li spendo per comprare la pasta. Quindi non mi sento molto colpito dall'aumento dell'Iva su un canone che non potrò mai permettermi anche senza Iva. Però mi piacerebbe che qualcuno si indignasse altrettanto per il fatto che la pasta costi come un figlio scemo.<br />Intantoche, sento parlare della <strong>Granbassi</strong> come donna bella e di successo che ha a cuore, oltre alla riduzione delle sue tasse, il bene di chi soffre e lo dimostra regalando al <strong>Dalai Lama</strong> una maschera da scherma (e in quanto <em>lama</em> poteva anche tornare utile) un po’ sudaticcia che il buon uomo tibetano ha usato come vaso da fiori d’alta montagna.</div><div align="justify">Un europarlamentare della Lega, stipendiato come lo scià di Persia ma oberato di lavoro come la <strong>Granbassi</strong>, affronta i venti di crisi europei, vantandosi attraverso le onde radio rai, di aver messo in piedi una cambogia per far sì che tutte le aziende di telefonini adottino lo stesso caricabatterie. Gesto vestito di nobiltà ecologica perché, parole sue, “ogni volta che cambio telefono devo buttare il caricabatterie”. Notevole. E io stupido che nella mia testolina angusta come il suo rifugio, penso che sarebbe molto più ecologico non cambiare un telefono ogni due mesi perché è uscito quello che fa il doppio delle cose del precedente anche se tu fai sempre le stesse tre cazzate. Però fa molto aperitivo. Io, che sono una famiglia povera, ho lo stesso telefono con lo stesso caricabatterie da due anni. Se la gente fosse meno figa, il mondo sarebbe un posto migliore.</div><div align="justify"><br />Oltre a tutto ciò ho capito cose importanti, ho avuto rivelazioni similnirvana.<br />Ho capito che se un poliziotto cretino spara a un ragazzo scoppia una rivoluzione, ma se la mafia ne ammazza 1000 <em>quanto ha fatto la juve?<br /></em>Ho capito che l'ultimo dei fessi, specie se di sesso femminile, dopo essere stato due settimane a Parigi comincia a dire “voi italiani”.<br />Ho capito che anche se ho paura di volare e se il viaggio più lungo che ho fatto è stato in direzione Vetralla (e non ci sono nemmeno arrivato), ho speso più soldi in compagnie aeree di un commesso viaggiatore.<br />Ho capito che qui a poco a poco la gente finirà tutta in rifugi angusti, perché capire, sacrificarsi e fare qualcosa che non preveda un divano e un telecomando, sono sport troppo impegnativi.<br />Ma la cosa più importante che ho capito è che..</div><div align="justify"></div><div align="justify"><br />la Granbassi ha rotto i coglioni.</div><div align="justify"></div><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Grambassi" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Grambassi</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Storia" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Storia</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-23182316179039647212008-06-17T15:02:00.007+02:002008-06-17T15:27:16.838+02:00Olanda Romania: previste espulsioni<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3JZiALYrQL-S1ssUHlFM_YjQS-kTRa-c74yiZnAL_amOc_UMki4csiRlus7Pj4YPYmHRUzbZQvOWhVrzG8LmqtDVY-uOhpdGVzA0VLDMrWmh205GnTpr8BlmZ32ytdcdOvOwVRg/s1600-h/galeazzi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212835770767751858" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" height="261" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3JZiALYrQL-S1ssUHlFM_YjQS-kTRa-c74yiZnAL_amOc_UMki4csiRlus7Pj4YPYmHRUzbZQvOWhVrzG8LmqtDVY-uOhpdGVzA0VLDMrWmh205GnTpr8BlmZ32ytdcdOvOwVRg/s320/galeazzi.jpg" width="297" border="0" /></a><br /><div align="justify">Il giuoco del pallone è, in Italia, fenomeno di costume. A differenza del nuoto. E tanto più gli italiani sono invasati di pallone, tanto più i pallonari (detti anche calciatori) sono pallonari. Non come una volta (o come in paesi del terzo mondo del pallone tipo le <em>Isole Faoer</em>), quando un calciatore era anche commercialista, autoferrotranviere o dottore (come <strong>Socrates</strong> che, bizzarria, era dottore in chirurgia e non in filosofia).<br />Il pallone è indubbiamente un bel diporto. Un giuoco molto tecnico sebbene fatto coi piedi e non villano come la pallavolo che è giuoco di mani. Il nostro paese poi è la patria dei commissari tecnici e sicuramente avremmo vinto molti più mondiali se tutti questi allenatori non si ostinassero a fare i barbieri e gli autisti di pullman.<br />Il prototipo del giuocatore di pallone è esteticamente conturbante, ha una moglie che piacerebbe avere anche a me, dei figli con dei nomi che indicano la professione del padre e una serie di tatuaggi in posti dove io non ho nemmeno i posti. La sua pelle è una biografia: date di nascita, nomi di prole e della donna da cui è uscita (o in cui il giocatore di pallone è entrato, se preferite) e vittorie indimenticabili ma non si sa mai. Ammetto che anche io ho un tatuaggio in ricordo di un mio successo. Per fortuna sono alto, altrimenti sarebbe stato un problema ricordare il “Quattordicesimo torneo interparrocchiale della madonna del cuore sanguinante del viandante del pellegrino. Terzo classificato”.<br />Nonostante sia evidente il mio bagaglio nozionistico intorno al mondo del pallone, di calcio non se ne sa mai abbastanza. Questo dogma andrebbe inserito nella costituzione, in modo che non accada più che sprovveduti come <a href="http://www.corriere.it/esteri/08_giugno_05/somalia_cooperanti_rapiti_23afbf70-32d2-11dd-83ed-00144f02aabc.shtml">Jolanda Occhipinti e Giuliano Paganini </a>si facciano rapire in prossimità del campionato europeo di pallone e sperino nell'interessamento di qualcheduno.<br />Fortunatamente una ridda di giornalisti, opinionisti, commentatori e coadiuvanti del commentatore, lavorano come un sol uomo affinché io conosca perfettamente le inclinazioni sessuali di <strong>Ronaldo</strong>, sebbene io non abbia ancora ben chiare le mie.<br />I commentatori sarebbero anche bravi, se non fossero ogni volta affiancati da un tizio che, masticando una grossa patata, arzigogola di tecnica e di tattica gettando ombre sulla differenza tra i due termini. Certo non ci sono più i <strong>Nicolò Carosio</strong>. D'accordo, quando c'era <strong>Carosio</strong> non c'era nemmeno la televisione e coglierlo in fallo non era semplice. A parte i suoi famosi “rete...quasi” e il “che vuole quel negraccio” esclamato all'indirizzo di un guardalinee etiope che annullò con dolo due gol all'Italia, si racconta di una leggendaria radiocronaca di un Italia Scozia durante la quale <strong>Carosio</strong> infiammò gli animi e le speranze degli italiani per poi mortificarle senza pietà, descrivendo una sgroppata sulla destra del nostro centromediano metodista: “si invola palla al piede Gabetto, Gabetto, Gabetto – fibrillante pausa – RETE! - timida pausa – Ha segnato Mortensen”.<br />Anche i giornalisti sportivi sono cambiati. Sono passati dal porre domande al dire delle cose. Se un cronista si muove per intervistare qualcuno si presuppone che ciò che questo qualcuno ha da dire possa interessare gli attenti lettori di gazzette sportive. E invece no, il protagonista è il giornalista, che si palesa al personaggio, gli snocciola un'analisi tecnico tattica studiata tutta la notte che mai, sottolineo mai, termina con quel famoso uncino rovesciato, arma storica del giornalismo e al termine del suo panegirico, schiaffa un microfono in bocca al malcapitato di turno. Lo sventurato, spiazzato dalla propria incompetenza, riesce solo a dire cose del tipo “noi giochiamo una partita alla volta” o “rigore è se arbitro dà”. Poi sarà lo stesso intervistatore a riprendere lo sportivo per non aver dimostrato sufficiente accordo con la sua disamina, frutto di anni di discussioni con <strong>Cerutti Gino</strong> (detto il drago) giù al bar sport. Il buon giornalista lamenterà anche una certa ingessatura (soprattutto da parte di <strong>Cannavaro</strong>) e la scarsa fantasia nelle risposte.<br />Già, la fantasia. Se oggi l'Olanda viene sconfitta, i rumeni si toglieranno lo sfizio di mandare a casa gli italiani in un pacchetto (sicurezza) postale. Questo accadrebbe, a sentire i giornalisti, in base a calcoli che avrebbero fatto iscrivere <strong>Fibonacci</strong> all'ISEF e non perché la nazionale ha giocato come me al torneo interparrocchiale (e non ho nemmeno vinto). Questo pericolo lo corre anche la Francia, ma non so che cosa ci sia scritto sulle testate francesi, visto che <strong>Zidane</strong> non gioca.<br />Data la situazione, qualche erede morale di <strong>Brera</strong> conia non senza una certa boria la seguente frase: “l'Olanda ha la possibilità di far fuori in un colpo solo i campioni del mondo e i vicecampioni”. Per qualche ragione che mi sfugge come sfuggiva <strong>Pasinato</strong> sulla destra, questo miracolo dialettico merita un posto tra <em>cogito ergo sum</em> e <em>scemo chi legge</em>. In una enfasi ricorsiva, assisto al lavoro di un giornalista che intervista altri giornalisti. Ormai l'oggetto del loro lavoro è divenuto superfluo. Bastano loro. Il bravo cronista chiede un parere a tutti i suoi colleghi e ognuno di loro, giurin giuretta nessuno escluso, risponde “bla bla bla, l'olanda ha la possibilità di far fuori in un colpo solo i campioni del mondo e i vicecampioni, bla bla bla”. Nessuno ha un'opinione differente, ma soprattutto nessuno ha altre parole a disposizione. Tutti pronunciano questo scorcio di letteratura ammiccando allo spettatore, come a dire “sentito che figata? È mia”. Cambio canale, provo alla Rai, lì entrano per concorso (anche se spesso <em>concorso in associazione mafiosa</em>) avranno sicuramente una retorica più sexy. Avevo ragione. L'opinionista sportivo di riferimento chiosa “cicicipipipi.. l'olanda ha la possibilità di far fuori in un <em>sol boccone</em> i campioni del mondo e i vicecampioni cicicpipipi”. Mica cazzi.<br />Al di là dell'estro grafologico ho provato a pensare a quello che dicono, visto che loro non lo fanno, e mi sono posto alcune domande, visto che loro non lo fanno.</div><div align="justify"><br /><strong>Domanda numero A</strong>: qualcuno si ricorda che la Romania ha giocato due partite contro l'Olanda nelle qualificazioni vincendone una e pareggiando l'altra? È quindi possibile che anche in caso di <em>partita vera</em>, sia la Romania a farci fuori e non l'Olanda.</div><div align="justify"><br /><strong>Domanda numero B</strong>: che interesse avrebbe l'Olanda a non ritrovare Francia o Italia alle semifinali? Se ho capito bene, mentre cambiavo canale durante le pubblicità di <em>Barbie prigioniera del sogno</em>, gli arancioni hanno rifilato tre <em>pappine</em> (li so anche io i termini tecnici tattici) all'Italia e quattro alla Francia. Immagino se la stiano facendo sotto al pensiero di doversi giocare l'accesso in finale contro una di queste due squadre.</div><div align="justify"><br /><strong>Domanda numero C:</strong> ma a chi fuffolo interessa un servizio del telegiornale in cui un giornalista intervista altri giornalisti? È come se io entrassi in sala operatoria per un triplo bypass e dicessi “l'aorta la incido io se non le dispiace” e mi lasciassi degli oggetti nella cavità toracica, giusto per rendere completamente inutile la presenza dei chirurghi. Potrei lasciarci un microfono tanto, si sa, al cuor non si domanda.</div><div align="justify"><br />Io non mi intendo di calcio, anche se sono italiano. Diciamo che ho più confidenza col sodio, ma ho la sensazione che questo allenatore non arriverà a Natale. Il che è un peccato visto che <strong>Donadoni</strong>.<br /></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Europei" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Europei</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Calcio" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Calcio</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-72199985956918068232008-05-22T00:21:00.007+02:002008-05-22T13:30:59.236+02:00LOST ...ronzo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4ZXwzDP-mGxRlr42WUyIKhU3WZl9GY-xozsLyoheJTBZS0a8tZ3DXVoSk-iH0rf_uknYCXpLjRDozXKdK_Fpbtr3MMxKLlKUHu1bhGV0lxfaZJBeILk3a2FAsRcT4tPGZ-s59pw/s1600-h/lost.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202974053270626850" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4ZXwzDP-mGxRlr42WUyIKhU3WZl9GY-xozsLyoheJTBZS0a8tZ3DXVoSk-iH0rf_uknYCXpLjRDozXKdK_Fpbtr3MMxKLlKUHu1bhGV0lxfaZJBeILk3a2FAsRcT4tPGZ-s59pw/s320/lost.gif" border="0" /></a><br /><div align="justify">Quando cerchi qualcuno o qualcosa per molto tempo, finisci per trovare te stesso, ma non è infrequente (doppia negazione manzoniana, tiè) che tu possa trovare te <em>steso</em>. Io ho perso molte cose ultimamente.<br />Ho perso l'orientamento e, inventandomi una radice etimologica, l'ho cercato verso est. Solo che a forza di spingerti ad est, in una realtà curva, ci si ritrova inesorabilmente ad ovest del punto di partenza. Il che è geograficamente seccante: tanto tempo sprecato a spingersi.<br />Ho perso lo smalto di una volta e l'ho cercato con le unghie e con i denti. Quelli maggiormente interessati.<br />Ho perso vigore e mi sono allungato fino a Torino per cercarlo. Pare che lì è facile che ti diano vigore. Ma si sa, vigore è, quando arbitro fischia. Anche questa ricerca è stata infruttuosa. Nel senso che non ho trovato nemmeno Torino. Un diavolo di città e viceversa. Però ci sono arrivato vicino e non è una cosa simpatica. Torino vicino. Fisiologica prossimità.<br />Ho perso fiducia. Ma non quella che avevo io. Ho perso quella degli altri. Anche questa non è una cosa carina. Un tizio, <em>chessò</em> la mia banca per esempio, ha una fiducia, viene da me e mi dice “me la tieni un attimo?”. In un momento di difficoltà mi scivola dalla saccoccia e scoppia una cambogia. La mia banca è diffidente.<br />Che poi quando la banca mi presta i soldi mi sorride con tutte le sue filiali e mi fa sentire amato, degno di fiducia. Di fido. Mi fido.<br />Poi mi mette una ipoteca sulla casa, sulla macchina, sul cane e su qualsiasi cosa preziosa io possa trovare per strada. Per un controvalore complessivo 10 volte superiore ai soldi che mi ha prestato. Avrei voluto chiedere alla banca che cosa avrebbe fatto se non si fosse fidata, ma il rischio che potesse rispondere mi ha fatto desistere. Resistere. Esistere.<br />Ho perso tempo e quello lo puoi anche ritrovare, ma non è proprio lo stesso che hai perso. Magari gli somiglia, ma non è lui. Il tempo difetta di tempismo. A differenza dei tempi, questi, che abbondano di teppismo.<br />Ho perso le parole, eppure ce le aveva <strong>Ligabue</strong> lì un attimo fa. E senza le parole non è facile cosare il coso. È disarmante non riuscire ad intessere locuzioni degne del plateale auditorio. Ci si sente così piccoli ed inutili quando si ascoltano frasi che regalano emozioni indimenticabili. Frasi come “Studio Aperto finisce qui”. Per lambire questi livelli di dialettica emozionale devo ritrovare le parole di cui ora sono privo. Provo.<br />Financo Andrea (<a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/06/chi-sono-i-cldh-1-di-3.html">Spaggio</a>) s'è perso, s'è perso e non sa tornare.<br />Insomma ultimamente tendo a smarrire. Prova ne è, il gruppo di persone che mi segue fischiettando vago. Sfruttando un impietoso participio, potrei definirmi un perdente o, per dirla con <strong>De Andrè</strong>, una donna piuttosto distratta. Sì non sono una donna, ma non è che posso cambiare i testi di <strong>De Andrè</strong>.<br />Un'operazione di recupero però l'ho completata con successo. Ho cercato a lungo e alla fine era lì, proprio lì, da nessuna parte. Il mio blog.<br />Se ne stava appoggiato a un dolore, con l'espressione da ringhiera di traghetto, un po' rapita, un po' ebete. </div><br /><div align="justify"><br />“Ti trovo bene” gli dissi, dissimulando emozioni e dissipando radicali liberi.<br />“Come mi hai trovato?”<br />“Bene, te l'ho appena detto”<br />“Vedo che alla fine hai ottenuto quell'attestato di simpatia perniciosa”<br />“Perché te ne sei andato? Che ti succede?”<br />“Niente” Rispose. Come solo le donne sanno dire di non avere niente.<br />“È colpa mia? Non ti piaceva quello che ti scrivevo?”<br />“No, no. Non sei tu, sono io” A questo punto non mi sarei stupito di scoprire, sotto il suo sguardo affranto, un paio di tette da prima serata.<br />“Dove sei stato tutto questo tempo?”<br />“Mah.. non ho fatto cose, non ho visto gente... a proposito, chi ha vinto lo scudetto?”<br />“L'Inter”<br />“Ah e le elezioni?”<br />“Il Milan”<br />“Con chi sta la <strong>Canalis</strong>?”<br />“Non con me. Di questo sono abbastanza certo. Credo con il Parma”<br />“Bene, direi che ora so tutto quello che è apparso sui giornali in questo mese. Grazie”<br />“Devi tornare, io ho bisogno di te”<br />“No, tu credi di aver bisogno di me, in realtà stai slatentizzando il tuo desiderio di essere qualcosa d'altro”<br />“Stai diventando donna o ti sei mangiato <strong>Crepet</strong>?”<br />“Non me la sento Cruman, davvero”<br />“È per gli accessi? Vuoi che mi metta a parlare di calcio e figa? Forse sei tu che vuoi essere qualcosa d'altro. Vuoi essere il blog di <strong>Fabio Volo</strong>? O quello di <strong>Grillo</strong>. Ti ci vedo proprio alla mercedes di migliaia di troll repressi e cafoni”<br />“Mercé, non mercedes”<br />“Che importanza vuoi che abbia la macchina adesso”<br />“Comunque non voglio essere un blog di successo e nemmeno un sito porno. Anche se un paio di zinne ogni tanto non è che mi infetterebbero con un virus”<br />“Se continui così tra un po' ci metto le tue”<br />“Spiritoso, non è che se uno dimostra un po' di sensibilità deve essere diventato signorina o <strong>Signorini</strong>”<br />“Aspetta. Ho capito: è perché sei nero. Ti senti discriminato? Ma dai lo sai cosa si dice di voi neri”<br />“Se tiri fuori un altro luogo comune mi formatto. Anche se un giallo ocra....”<br />“Scordatelo”<br />“Ok”<br />“Allora che accidenti hai... ops scusa. Quale turbamento emozionale obnubila il tuo animo?”<br />“Fottiti. Lo sai benissimo che cos'ho”<br />“...sì lo so. Ti manca <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/07/un-taglio-al-passato-cldh-parte.html">Postatore Sano</a>”<br />“....”<br />“Manca anche a me... quello sterco di animale”<br />“Mi dispiace”<br />“Farò il possibile, te lo prometto. Torni?”<br />“Ma sì dai”</div><br /><div align="justify"><br />Mentre ci allontanavamo mantenendo tra noi una distanza intermedia tra l'affetto e la paura di sembrare gay, pensavo a tutta questa situazione. Mi stupivo delle cose banali che mio malgrado mi riempivano la testa: non capisci quanto è importante una cosa finché bla bla bla, che alla fine si desidera più il desiderare che l'eccetera eccetera, che la lontananza è come il via discorrendo.<br />Ma soprattutto ero deciso e risoluto su due cose: non usare mai due sinonimi insieme e a sto fuffolo di blog non gli faccio più guardare <em>Desperate Housewife</em>.</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Blog" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Blog</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Lost" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Lost</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-17034920874299647282008-04-23T17:34:00.008+02:002008-04-24T10:31:30.375+02:00Ippocrate e la mano santa<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEksS3Z_lcg9ItceMnnSXSfmNmfB723-iqbKzr9z7VdeCWo9p3hTHASh00cOvo8L92VRaq2HwrkhiZ23UMw3h-04Eh0ST2xE_aX7nDNA8NVmWlJWTw19dFxD1YGNpzUGaSsxU6kQ/s1600-h/copdjc.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5192465911428318658" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEksS3Z_lcg9ItceMnnSXSfmNmfB723-iqbKzr9z7VdeCWo9p3hTHASh00cOvo8L92VRaq2HwrkhiZ23UMw3h-04Eh0ST2xE_aX7nDNA8NVmWlJWTw19dFxD1YGNpzUGaSsxU6kQ/s320/copdjc.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><strong>Ambientazione</strong>: il diversamente igienico talamo di un pigro Grande Fratello.<br /><strong>Personaggi principali</strong>: un ometto che stereotipizza il suo essere milanese con una cadenza a biscione e una aspirante alla professione medica che stereotipizza la sua napolità con <em>so pazza 'e gelosia</em>.<br />A margine: un <em>Ordine dei Medici</em> impettito, <strong>Ippocrate</strong> e una pugnetta.<br />I fatti: <a href="http://www.corriere.it/Spettacoli/2008/GF/dottoressa_rischia_sanzione_b79d1948-f818-11dc-8633-0003ba99c667.shtml">la dottoressa al Grande Fratello</a>, segue il suo copione trash anni '70 prescrivendo e somministrando una terapia attuabile grazie alla cosiddetta “sega da chirurgo”. Il signor <em>Ordine dei Medici</em> si insolentisce, pretende da <em>Mediaset</em> la videocassetta dell'accaduto, prende un rotolo di <em>scottex</em>, si siede sul divano, la osserva e decide di aprire un fascicolo o fasciare un testicolo, non è ben chiaro. A questo punto il signor Ordine scomoda <strong>Ippocrate</strong> che stava strigliando il cavallo e gli fa giurare che la dottoressa <a href="http://www.kataweb.it/multimedia/media/2080777">non è degna di chiamarsi tale</a>.<br /><strong>Critica</strong>: lungi da me l'idea di difendere un partecipante del Grande Fratello, devo però fare due sincere considerazioni. Considerazione sincera numero A: l'universo maschile riconosce all'unanimità per alzata di mano (perlopiù sinistra), i benefici psicofisici dell'onanismo sia esso passivo che attivo a patto di non eccedere nelle dosi pena il transgenderismo per consunzione. Riconosce anche come pure leggende, la condanna all'ipovedenza (detta anche maledizione di <strong>Moshe Dayan</strong>) e la cacciata dal paradiso per dispersione di semenze. Visto e considerato che nessuno è in grado di arrestare una polluzione notturna, bisognerebbe meglio concentrarsi sulla dispersione di scemenze.<br />Considerazione sincera numero B: provo una certa invidia (questo sì, peccato romano) se penso che la mia dottoressa, bene che mi vada, mi prescrive due supposte e non si infila certo nel mio letto per praticare l'operazione.<br />Per questi due fattori ho deciso di stilare un bugiardino per la gentile dottoressa (quella con una certa manualità, non la mia) in modo da avere buoni argomenti da opporre ai suoi detrattori. Per fare ciò utilizzerò proprio il giuramento di <strong>Ippocrate</strong> che le è stato così spocchiosamente sbattuto sul muso, riferendomi ad alcuni precetti sia dell'antico giuramento che del nuovo.<br />Nell'antico si legge “non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale”. Sebbene sia di uso corrente la locuzione “ammazzarsi di seghe”, non risulta ancora nell'antologia clinica, un caso di morte riconducibile al diletto narcisistico. Che nulla ha a che vedere con la rigidità da <em>rigor mortis</em>.<br />“Non opererò coloro che soffrono del male della pietra”. Con tale nome venivano identificati i calcoli vescicali (spesso confusi con la prostata) rimossi da ex norcini, infilando due dita nell'ano del paziente e praticando manovre che mi disturbano la seduta solo a pensarle. Ora non sappiamo se la dottoressa abbia applicato queste tecniche contestualmente alla somministrazione della terapia, ma dalla scioltezza di movimenti dimostrata dal baldo milanese la mattina seguente, è presumibile che si sia astenuta dal farlo.<br />“In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati”. La casa c'era, il malato anche (sfido chiunque a dire che fosse sano) e il sollievo senza alcun dubbio.<br />Dal nuovo giuramento: “curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica”. Anche questo precetto è stato rispettato in pieno visto che ella, napoletana, si è presa cura del polentone, probabilmente leghista, senza frapporre questioni di etnia.<br />“Astenermi dall'"accanimento" diagnostico e terapeutico”. La dottoressa si è limitata ad una somministrazione ben sapendo che la terapia può dare assuefazione e persistenza di espressione ebete.<br />Le si contesterà invero una sorta di violazione dell'integrità morale della categoria medica. E qui chiamo a raccolta voi pazienti (e) lettrici che avete conosciuto l'imbarazzante mondo di freddi strumenti e mani ispezionanti. A quante di voi è successo di dover subire indagini eccessivamente accurate? Quante sono state fatte spogliare nude per un mal di testa? Quante, vinte dalla paura del male, sono finite in mani morbose? E quante si sono tenute il dubbio e la vergogna?<br />Alcuni esempi. Visita medico sportiva, entra una avvenente donzella che viene fatta spogliare nuda (per chi non fosse sportivo, non è affatto necessario), immediatamente dopo entra esemplare di amica non baciata da veneree doti:</div><br /><div align="justify"><br />“Cosa mi devo togliere?”<br />“Niente”<br />“Ma nemmeno la sciarpa e il cappotto?”<br />“No no, si infili in tasca questi elettrodi”</div><br /><div align="justify"><br />La ragazza estiticamente biasimabile esce e viene a sapere dall'avvenente amica di come è andata la sua visita e rientra dal medico:</div><br /><div align="justify"><br />“Adesso lei fa tirare fuori le tette anche a me o la denuncio”</div><br /><div align="justify"><br />Oppure. Mammografia, giovane donna procace e preoccupata entra non facendo caso a vaghi cenni che le sfrecciano intorno. Casualmente, durante l'esame, un numero impressionante di uomini entra nella stanza simulando indifferenza con le scuse più diverse:</div><br /><div align="justify"><br />Altro medico con mani insanguinate “avete visto un'arteria femorale”<br />Infermiere “è passato di qui uno sfigmomanometro?”<br />Patologo “ho lasciato qui un cadavere per caso?”<br />Inserviente “scusate devo vuotare i cestini”</div><br /><div align="justify"><br />A riprova di questo potrei portare le ricerche fatte su google. Vi stupirebbe il numero impressionante di frasi di questo genere “mi hanno fatto spogliare nuda alla visita”. Questo ovviamente non significa che tutti i medici siano maiali che approfittano della condizione di grande vulnerabilità che ha un malato, ma sicuramente significa che non è sufficiente essere un medico per certificarsi come persona seria e rispettosa. Dimostra che leggere frasi scritte da un tizio 2400 anni fa, non sancisce in alcun modo la propria rettitudine morale. Così come compilare un modulo sugli aerei per gli USA in cui si dichiara di non essere un terrorista stupratore ha una valenza più folcloristica che etica. </div><br /><div align="justify">Queste cose accadono ovunque, ogni giorno e non vedo alzate di scudi da nessuna parte. Nemmeno dal signor Ordine che, tra le altre cose, conosce e accetta un sistema di baronato che è una piaga sociale non indifferente.<br />La <strong>Dottoressa Lina Carcuro</strong> probabilmente non diventerà un nuovo <strong>Barnard</strong> e nemmeno <strong>Madre Teresa di Calcutta</strong>, ma le si dovrà pur rendere atto che quello che ha fatto lo ha consapevolmente fatto di fronte a tutti e non di nascosto, protetta da muri, sistemi e sovrastrutture psicologiche.<br />Si potrebbe anche aprire, invece di un fascicolo, una disquisizione filosofica sul perché fare una cosa che fanno tutti è normale, ma se si sa che la fai è immorale.<br />Dottore' non mi sento mica tanto bene.<br /></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Lina+Carcuro" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Lina Carcuro</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Grande+Fratello" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Grande Fratello</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-22546638761641436332008-04-15T09:57:00.003+02:002008-04-15T15:08:56.393+02:00= | <><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjarDyG1lqyf-yVcAgo6UyQeOOxgfXUd3crlL36Zkc7V3xh7ong7AxpJ28XAwmoBtZQWfcTfsFKhn93HibAmZchDvwXZoYKNu8MphYwspWJ0sjh7TfqReoqm2Uzj4bjjEHf84DRmA/s1600-h/ghirisonno.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5189378366078105618" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjarDyG1lqyf-yVcAgo6UyQeOOxgfXUd3crlL36Zkc7V3xh7ong7AxpJ28XAwmoBtZQWfcTfsFKhn93HibAmZchDvwXZoYKNu8MphYwspWJ0sjh7TfqReoqm2Uzj4bjjEHf84DRmA/s320/ghirisonno.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">E facemmo delle lugubri urne, governo. Certe notti, coi bar che son chiusi, sono poetico come un'alba su Bagnoli. Ha vinto quello lì, non l'altro ed ora ucciderà una capra o qualsiasi altra cosa faccia per celebrare il successo. Che poi è uguale, almeno a me sembra uguale, dico a quell'altro non alla capra. Che ha vinto quello, per ora, lo ha detto <a href="http://www.mentecritica.net/demoscopando/strange-days/cruman/3658/">uno che va fuori dai seggi </a>a chiedere di dire quello che la gente ha espresso nascondendosi in una cabina non più telefonica, però tutti gli credono, sebbene abbia l'affidabilità di un oroscopo coi dadi. Non tanto perché non si impegni o non sia bravo, anzi è capacino. Non è colpa sua se per quarant'anni alla domanda “ha votato DC?” ha visto gli elettori rotolare per le scale reggendosi la panza, per poi ritrovarsi con lo <em>scudo crociato</em> in vetta alle classifiche dei partiti più fighi. La democrazia (quella vera, non quella cristiana), tra le tante controindicazioni annovera il privilegio di non perdere mai. Anche quell'altro, quello condannato dalle percentuali (non dai tribunali), non dice di aver perso, dice che è il primo partito in Italia con a capo uno che si chiama <strong>Walter</strong>. Ma non è di elezioni che voglio parlare in questo giorno in cui si deve parlare di elezioni. Voglio parlare della legge fondamentale della democrazia: tutti siamo uguali. Fra noi, non a una cosa in particolare. Questo dovrebbe rendere meno amaro il pensiero che <strong>Rita Borsellino</strong>, al senato, ha trovato chiuso, mentre <strong>Cuffaro</strong> è entrato offrendo paste e mani all'interno. Tanto siamo tutti uguali no? Sia chiaro, essere la sorella di un uomo eccezionale non fa di nessuno una persona eccezionale, guardate <strong>Caino</strong> e <strong>Abele</strong>. Però purtroppo essere <strong>Cuffaro</strong> ha sicuramente i suoi genotipi a corredo.<br />L'uomo vive in maniera contrastata l'uguaglianza che la democrazia gli impone. A me persino la vaga somiglianza fa venire le bolle, ma questa è un'altra storia che merita di non essere raccontata. Ognuno di noi ha nella propria struttura mentale, nella funzione stessa dei propri sensi, un sistema di valutazione che rende ogni cosa diversa dall'altra. È abbastanza semplice rendersene conto ascoltando un virtuosismo di <strong>Tartini</strong> e immediatamente dopo la <strong>Iervolino</strong> che canta <em>Napule mille colori</em>. Ma non sempre è così facile capire perché una cosa, un essere vivente, sia, percettivamente (non esiste questo avverbio, ma è uguale... a quelli che esistono) diverso da un altro.<br />Se c'è un delfino in difficoltà si mobilita mezzo mondo, se un toporagno è sull'orlo del suicidio a causa delle continue crisi di identità, bene che gli vada qualcuno lo schiaccia nella sua toporagnatela. Nessuno lo dice, ma tutti sono convinti che un delfino meriti più attenzione di un toporagno. Ne cala che un musetto simpatico e qualche comparsata hollywoodiana delimitino il confine tra la vita e la morte. D'accordo, il delfino è più intelligente, più evoluto, almeno secondo noi. Perché magari il toporagno possiede la telepatia, la transustanziazione, il teletrasporto e conosce personalmente il sindaco di Vetralla. Ma se muore un delfino, raccapriccio, se muore un toporagno, la prossima volta cerchi di avere una connotazione più chiara. Essere meno intelligente, meno evoluto non dovrebbe essere un buon motivo per non meritare attenzione. E il fatto che <strong>Bush</strong> guidi il paese più potente del mondo, dimostra questa mia tesi.<br />Tornando alla razza umana si trovano altre misteriose disequazioni. A parte qualche raro (e spesso ingiustificato) caso di complesso di inferiorità, le persone si pongono generalmente nel confronto con il prossimo, basandosi sul presupposto del “sei un idiota” e non provate a negarlo: pensate ai precedenti partner del vostro consorte o alla gente in macchina la domenica. Inoltre il sistema democratico consente la libera competizione, vale a dire la ufficializzazione della diversità qualitativa (basata su valori imposti) tra le persone. Il desiderio di primeggiare in questa tenzone qualitativa che solitamente dà accesso a privilegi, macchine veloci e donne di malaffare, scatena comportamenti spesso antidemocratici. Questo non succede, per esempio, nell'ambito dell'intelligenza: tutti sono convinti di averne abbastanza.<br />Eppure la cultura sociale spinge da un lato sì, a darsi un tono, ma dall'altro a darsi un toner, per fotocopiarsi. Non a caso è la cultura che ha portato alla clonazione. Tutti desiderano essere come qualcun altro, di avere i suoi privilegi e questo non è un dettaglio irrilevante perché significa che solo loro vogliono essere così, perché se lo fossero tutti, quelli che prima erano privilegi diventerebbero normalità, quindi indesiderabile. <strong>Kierkegaard</strong> chiamava questa “la malattia mortale”, sebbene <strong>Barnard</strong> insistesse nell'affermare che la miocardiopatia dilatativa era “la malattia mortale”.<br />Guardiamo quello che facciamo con i nostri figli... vabbe' i vostri io non mi riproduco per decenza.<br />Siamo contenti quando i nostri bambini sembrano già grandi a un'età in cui sarebbe acconcio essere piccoli. Che ometto, che signorina...che palle. I bambini si vestono, si atteggiano, si muovono come degli adulti. Come degli adulti deficienti però. I maschietti sembrano delle rockstar nane, giocano a calcio e scimmiottando i comportamenti dei grandi, simulando falli, chiudendo piccoli arbitri negli sgabuzzini ed entrando in campo con i capelli unti. Le bambine sembrano delle veline riassunte, hanno le zinne accennate ma fanno le dive (cit). Vengono educati alla modellizzazione per poi ritrovarsi a cercare la propria personalità nel cesso di qualche discoteca, aspettando un genitore rassegnato che li venga a prendere.</div><div align="justify"><br />Papà - “Perché hai le pupille così dilatate?”<br />Figlia - “Ehmm perché nel locale è buio... e tu?”<br />Papà - “Mi sono fatto una canna mentre aspettavo”</div><div align="justify"><br />Non c'è uguaglianza nella vita e nemmeno nella morte, non me ne vogliano Totò e la sua livella. Se vieni stuprata e uccisa nella periferia di qualche città periferica, è normale... è uguale. Se muori in un incidente nel Ciad, si mobilita il ministero, i telegiornali (in ordine inverso) e un popolo di telespettatori commossi. Noi abbiamo sempre avuto questa fissazione per le cose straniere, anche per la morte straniera. Qualche privilegiato nella morte ce l'abbiamo anche qui, devo ammetterlo, ma ci vuole una villetta, i <em>RIS</em> di Parma, l'avvocato <strong>Taormina</strong> e il plastico di una uguale morbosità.<br />Insomma siamo uguali, non vorremmo esserlo ma lo pretendiamo. Sembra un discorso di <strong>Veltroni</strong>. L'uomo, la democrazia, la politica. Probabilmente sono cose nate da tre fonti diverse. Che ora, se esistono, ridono dentro un bar.<br />Siamo all'alba di una nuova legislatura. Non credo che il buon giorno si veda dal mattino, altrimenti la mia vita sessuale sarebbe molto più soddisfacente. Ma tanto... è uguale.</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Democrazia" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Democrazia</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Uguaglianza" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Uguaglianza</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-41563707818922922092008-04-08T10:23:00.007+02:002008-04-10T14:03:19.925+02:00(Mi) Candido ovvero l'ottimismo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsGgG3K4OLjpgruKylsI6x63sQcMLWuapnPyyl1XzB_LTh_9CVytYm5MWFtwlZgmaoEJb-BDyTPOIkc4bW1e7sC4TBQm2_shpxflLFEepzXPzBbt3ZcbxcoVhBRDcRBrNs4vb1mg/s1600-h/blogcycle.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5186787495386701218" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsGgG3K4OLjpgruKylsI6x63sQcMLWuapnPyyl1XzB_LTh_9CVytYm5MWFtwlZgmaoEJb-BDyTPOIkc4bW1e7sC4TBQm2_shpxflLFEepzXPzBbt3ZcbxcoVhBRDcRBrNs4vb1mg/s320/blogcycle.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Il giornalista di riferimento del <em>quotidianoimpegnato</em> sale le scale con la consueta espressione di chi sopporta il peso di sapere ciò che la gente ignora e non poterlo dire. Dietro quello sguardo infingardo si cela il sollievo di non poterlo fare, perché non saprebbe come mettere insieme il tutto o semplicemente non ne avrebbe il coraggio. Quello che è certo è che non sa che cosa significhi <em>infingardo</em> sebbene l'abbia usato sgarbatamente nei suoi occhielli d'assalto.<br />Vorrebbe che quelle scale non finissero mai. La voglia di giungere a destinazione per intervistare la <em>blogstar</em> lanciata in politica, non gli è mai nemmeno passata vicino. Ma è il suo sporco lavoro ed è meglio che lo faccia lui, visti i benefit e l'assicurazione che copre le spese odontoiatriche. Come d'incanto smette di sperare nell'infinitezza scaligera. La sua carriera ha visto qualche anno di grandi aspirazioni e decenni per realizzarle nel tabacco. Quindi non ha il fiato per salire più di quanto facciano i suoi trigliceridi da scrivania. “Internet non dovrebbe arrivare così in alto – pensa – almeno non senza ascensore”. Grazie al cielo tutto ha una fine o un fine, dipende dal genere.</div><div align="justify"><br />“Così lei ha deciso di candidarsi alle prossime politiche. Che cosa le fa pensare di meritare un posto in parlamento?”<br />“Sono un <em>blogger</em> molto conosciuto, ho meno di 45 anni, mi intendo di nuove tecnologie e sono avvezzo al confronto e al problem solving”<br />“Un <em>blogger</em> eh?”<br />“Certo, sa che cos'è?”<br />“Sì, almeno credo. Un'attività collaterale, tipo organizzare combattimenti di cani o ingerire ovuli e passare la frontiera. Giusto?”<br />“Il suo sarcasmo è fuori luogo. So che scriverà male di me. Voi ci temete”<br />“Per quanto riguarda il programma?”<br />“<strong>Firefox</strong> naturalmente.”<br />“No intendo la piattaforma programmatica.”<br />“Ah, <strong>Wordpress</strong>.”<br />“Ok non importa, è comunque meglio di quella degli altri candidati. Quindi è importante che al governo ci siano persone giovani?”<br />“Sì esatto, sotto i 45 anni”<br />“Lei quanti anni ha?”<br />“43”<br />“Quindi tra due anni se ne andrebbe?”<br />“Non sono così ingenuo da cadere nelle sue trappole da bracconiere”<br />“Non era una trappola, era solo algebra”<br />“Lei non ci metterà in mezzo. Ormai siete solo degli imbrattacarte di regime, repressi nei vostri ideali, costretti a fare brandelli delle cose più vere: la passione, la forza... la verità”<br />“Molto poetico”<br />“Si nasconda pure nel cinismo, ma non potete più nemmeno sfangarla con la qualità. Siete piatti, banali e ridondanti. Per voi la politica è <strong>Carla Bruni</strong>, lo sport è il girovita di <strong>Ronaldo</strong>, la cronaca è sangue e morbosità. Sparate titoli alla nitroglicerina e poi scrivete pezzi alla camomilla. Tutto per i soldi, per il potere.”<br />“Il suo ultimo post si intitola <em>Ieri l'ho preso dietro e sono ancora arrossato quindi oggi lo prendo davanti</em>”<br />“Era un saggio sui danni dell'esposizione ai raggi solari”<br />“Un casuale inciampo linguistico quindi? E io che pensavo fosse per attirare cliccatori onanistici”<br />“Noi non abbiamo editori alle spalle, dobbiamo pur promuoverci.”<br />“Torniamo alla questione candidatura. Perché il fatto di essere un <em>blogger</em> dovrebbe costituire un fattore di merito?”<br />“Internet è il futuro. Chi governerà deve conoscere come funziona il più grande sistema di aggregazione delle nuove generazioni. Deve considerarlo. E chi meglio di uno dei <em>blogger</em> più seguiti della rete.”<br />“Certo. Però ho qualche dubbio. Se togliamo chi naviga in cerca di stimoli per disperdere il seme, chi lo fa per esprimere, rubando, il proprio dissenso verso le case discografiche ladre e chi chatta (schifo di parola per descrivere <em>da dove dgt?</em>, <em>meladai?</em>), non credo che questa comunità di <em>blogger</em> possa dirsi una moltitudine e, di conseguenza, non vedo perché dovrebbe avere più credito, chessò, dell'associazione italiana cuochi e sommelier. A casa mia poi l'adsl non arriva nemmeno se le mando una bomboniera. Le bollette, quelle invece arrivano a frotte.”<br />“Questa è la tipica mentalità italiana. Arriviamo sempre dopo, affrontiamo i problemi quando ormai i tuoi sono scappati.”<br />“I miei?”<br />“Sì i tuoi buoi. Presto internet sarà il mezzo assoluto e noi sapremo solo giocarci, se alle persone come me non verrà dato lo spazio che meritano.”<br />“Ancora non ho capito che garanzie dia questo fatto di essere <em>blogger</em>. Chi mi dice che lei non sia come gli altri, che non faccia cose classiche da politico come abbandonare gli amici in difficoltà e poi fregiarsi del loro ricordo una volta che saranno troppo morti per giudicarvi?”<br />“Ora sta esagerando. Il suo è un canto del nigno. Siete vecchi. Niente è così vecchio come il giornale di oggi. Noi diamo un senso ai fatti, voi non fate che metterli in fila. La gente preferisce leggere noi perché non riesce più a leggere un giornale con incredulità. Noi siamo vivi, presenti e originali.”<br />“Cigno”<br />“Prego?”<br />“Canto del cigno non nigno.”<br />“Ho sbagliato a digitare.”<br />“E comunque, originali voi? Partite con due cose sincere e poi passate il tempo a copiare nell'ansia di essere dimenticati dai contatori di accessi.”<br />“Noi copiamo? Ma che faccia tosta. I giornali sono i bordelli del pensiero.”<br />“Questa è di <strong>Balzac</strong>.”<br />“Fate gli allarmisti. È l'unico modo che avete per rendervi interessanti.”<br />“Questo l'ha detto <strong>Schopenhauer</strong>.”<br />“Mmmm... Siete sfamati dagli oziosi, gli ignoranti, invidi e tristi?”<br />“<strong>Alfieri</strong>.”<br />“Lei è in gamba lo sa?”<br />“Grazie”<br />“Scriverebbe un pezzo per il mio blog?”<br />“Piuttosto mi chiudo una mano in un tostapane”<br />“Ha già in mente per chi votare?”<br />“Certo, ho una famiglia da mantenere io”<br />“Nel senso che crede in chi voterà o chi voterà crede in lei?”<br />“Senta, io non ce l'ho con lei. Apprezzo quasi l'1% di voi <em>blogger</em> e apprezzo quasi l'1% di noi giornalisti (e tra questi io non ci sono). Riconosco anche, ad alcuni ottimi analisti e intrattenitori virtuali, il merito di aver ridimensionato la nostra professione, troppo occupata a scriversi addosso, a disprezzare chi non legge ciò che scriviamo e compatire chi lo fa, per non compatire il nostro lavoro. Ma tra voi e noi c'è una sola, determinante differenza. E non c'entra l'avere o meno un editore burattinaio, l'essere moderni, liberi o aperti al confronto.”<br />“E cosa allora?”<br />“Il <em>blogger</em> è fondamentalmente un pigro. È internet che vi da dei vantaggi, non siete voi ad averne in quanto <em>blogger</em> e la sua campagna elettorale lo dimostra. Avete più margine di manovra degli altri, non perché siete più liberi, ma perché in Italia la rete è vista come un'enorme <em>Playstation</em>. Noi mettiamo le mani nella merda, voi vi limitate a dire che puzza.”<br />“E voi perché non lo dite?”<br />“Perché a forza di starci dentro non la senti più. E perché la stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà può essere solo cattiva”<br />“Questa è di <strong>Camus</strong>”<br />“Touchè”<br />“No no è <strong>Camus</strong> sono sicuro. E comunque non sono un pigro”<br />“Me lo dimostri”<br />“Non mi va... Magari ci faccio un post”</div><div align="justify"><br />Il giornalista impegnato ripercorre le scale. Scendendo si percepisce meglio la gravità delle cose. Si rende conto che, per l'ennesima volta, ha voluto dimostrare invece che capire e questo, per un giornalista, significa essere alle prime armi o averlo fatto per troppo tempo. Sa che nel suo giudizio, che era bello e pronto già prima di arrivare, c'è un po' di invidia, ma anche questo fa parte delle tante cose che fortunatamente non può dire.</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Blogger" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Blogger</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Giornalisti" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Giornalisti</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-32335495553022382852008-03-31T14:47:00.007+02:002008-03-31T15:35:12.778+02:00Stato pietoso<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ9Eqdf1uTGgRobJ8qjTf0SQlQuk2IuRzouhb729gutUo4WZgEefLHdlP8Jl20ENoAGbxluF3fWq5xfg3n5hP4m8XcD8fEq6-QDRllxJZqO-fhbpLsDzdzxhjiNAQxUiT3bjKiHg/s1600-h/merda_non_sabbia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5183893812710628754" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ9Eqdf1uTGgRobJ8qjTf0SQlQuk2IuRzouhb729gutUo4WZgEefLHdlP8Jl20ENoAGbxluF3fWq5xfg3n5hP4m8XcD8fEq6-QDRllxJZqO-fhbpLsDzdzxhjiNAQxUiT3bjKiHg/s320/merda_non_sabbia.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Ogni italiano si porta dietro una croce, ma non crediate, compagni di sventura, che apporla su un simbolo vi liberi del suo peso. Per che <em>Stato</em> andremo a votare? Forse uno stato di facciata. Di sicuro l’ennesima facciata la prenderemo noi rimanendo nel consueto stato pietoso.<br /><a id="more-3408"></a>Cerchiamo di fare un volo radente sui misteri che avvolgono le più grandi vergogne dell’Italia del dopoguerra.</div><div align="justify"></div><div align="justify">Tralasciando alcuni scudetti della Juve, comincerei con l’eponimo della cultura nostrana nel mondo: la <em>mafia</em> (fortunatamente ci si rende merito anche per altre cose, come gli spaghetti e il mandolino, ma io non so suonare né uno né l’altro). La mafia ha creato un modello di potere basato sull’intimidazione e radicato in profondità nel territorio come una pro loco. <em>Cosa nostra</em> è arrivata a compiere atti di una violenza inaudita, di portata nazionale ed oltre, rimanendo, perlomeno nella sua struttura di base, a lungo indisturbata. <strong>Salvatore Riina</strong>, detto <em>Totò u Curtu</em>, fu arrestato dopo 25 anni di scalmanata latitanza, di fronte a casa sua. La cronaca racconta che questa operazione fu portata a termine dal <strong>Capitano “Ultimo”</strong> e il suo vice <strong>“Arciere”</strong> ora sotto inchiesta <a href="http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080318/tit-torino-furto-stupinigi-domani-interr-afde0ec.html" target="_blank">per una sedia Luigi XVI</a> (ma anche questa potrebbe essere la tessera di un mosaico). Viene da pensare che lo <em>Stato</em> si sia dimostrato poco efficiente o discretamente lento. Oppure viene da dar retta a qualche pentito che sostiene che molte delle azioni eclatanti della mafia non si sarebbero potute portare a termine senza la collusione con presunti poteri interni allo <em>Stato</em>. Teniamo a mente queste ipotesi e proseguiamo.</div><br /><br /><div align="justify"><em>Terrorismo di estrema destra</em>. Si è reso colpevole di stragi inumane di innocenti a volte quasi senza ragione e <a href="http://www.mentecritica.net/la-memoria-che-sanguina/storia-e-memoria/cruman/1066/" target="_blank">probabilmente degli attentati più sconvolgenti della storia dell’Italia repubblicana</a>. Anche qui è possibile imputare gravi colpe allo Stato che ha abbandonato i suoi uomini e dimenticato colpevoli e mandanti, oppure si può ascoltare le mille teorie di relazioni con paesi stranieri, massonerie, servizi deviati e politica. Per inciso: avete notato che quando si definisce la parte malata dei servizi segreti si dice sempre <em>servizi deviati</em>, mentre quando di parla di collusioni all’interno della politica si dice semplicemente rapporti con la politica? Chiuso l’inciso. Teniamo in caldo anche queste ipotesi. </div><div align="justify"><br /><em>Brigate Rosse</em>. Ovviamente si deve parlare del caso <strong>Moro</strong> (anche perché molti italiani pensano sia l’unica cosa accaduta nel nostro paese). La mollezza e la colpevole distrazione dimostrata dalle istituzioni va, anche qui, addebitata a deficienze strutturali o, come sostengono i parenti delle vittime della strage di via Fani, a un qualcosa di interno o superiore allo <em>Stato</em> che ha fortemente voluto la morte dello statista, strumentalmente indicato come il misterioso <em>Antilope Kobbler</em>? E accantoniamo anche questo.<br /></div><div align="justify">Varie ed eventuali. La <em>Uno bianca</em>, la <em>banda della Magliana</em>, i casi <strong>Sindona</strong>, <strong>Calvi</strong>, <strong>Alpi</strong>, <strong>Ustica</strong> e via discorrendo, tutti sviluppatisi attraverso depistaggi e/o errori grossolani e regolarmente conclusi con le domande in numero soverchiante rispetto alle risposte. Cercando di mettere insieme i pezzi finora accantonati e scartando soluzioni intermedie, le ipotesi dominanti sono due.<br /><em></em></div><div align="justify"><em>Ipotesi numero A</em>: uno <em>Stato</em> (inteso come istituzioni) debole, molle e unicamente votato al mantenimento di se stesso.<br /><em>Ipotesi numero B</em>: la presenza di poteri occulti all’interno o al di sopra dello <em>Stato</em> che utilizzano forze eversive per i propri scopi.<br />Ma quali forze? E quali poteri occulti? E soprattutto quali scopi? Per farla proprio alla risiko è pressapoco così: da una parte mafia, terrorismo e movimenti eversivi, dall’altra (secondo i complottisti) servizi deviati (italiani e non), politici corrotti, massoneria e addirittura Vaticano. Analizziamo le due parti del dittico.<br />Tra i cattivi armati spicca subito una differenza: mafia ed eversione di destra sono sempre stati attratti dal potere e nemmeno i soldi gli puzzavano. Le <em>Brigate Rosse</em> erano decisamente più invasate sugli ideali, non cercavano il potere, ma lo combattevano colpendo non a caso per destabilizzare, ma quelli che loro consideravano nemici del proletariato. Non è detto però, che i loro obiettivi potessero coincidere con quelli di altri meno idealisti e più orientati alla carta moneta.<br />Tra i cattivi occulti (quelli che nei film fumano in controluce e hanno un aspetto viscido per intenderci) si deve distinguere tra gentiluomini disposti a strangolare la madre con la parannanza per macchine veloci e donne di malaffare e gruppi di gentiluomini che perseguono un progetto comune per se stessi e per il paese, convinti che proporlo preventivamente agli italiani sia una perdita di tempo o possa provocare ingenti sassaiole. Questi movimenti “massonici” ritengono corretto gestire all’insaputa del popolo bue, questioni non alla nostra portata e, già che ci sono, si tolgono lo sfizio di far passare per ieratica qualche sana trombatina.<br />Tutte queste forze esistono e sopravvivono grazie alla paura e all’indifferenza. Alcune di queste realizzano il proprio potere attraverso clamorosi bluff. Ci sono i morti che testimoniano l’esistenza dei primi e sentenze che descrivono i secondi. Ma quasi mai ci si è spinti più in là di qualche sentenza di facciata per cercare di andare oltre e smantellare i sistemi di potere. Anche qui c’è da chiedersi se un <em>oltre</em> esista davvero e, in questo caso, se qualcosa impedisca di scoperchiare pentole o se gli stessi scoperchiatori si rendano conto che una cambogia di tale portata non sortirebbe benefici, ma danni peggiori dei mali.<br />Forse l’esempio lampante è <em>tangentopoli</em>. Allora si è voluto scalare la montagna di letame, fino in cima. Peccato che siamo rotolati a valle con una velocità smodata. Allora per che cosa andremo a votare? Per uno <em>Stato</em> molle e autoalimentate o per uno <em>Stato</em> succube di poteri occulti? Il vero dramma è che una risposta definitiva non l’avremo mai e ci dovremo accontentare dell’arteriosclerosi senile di <strong>Cossiga</strong>. Anche quando uno straccio di <em>Primo Ministro</em> dimostrasse un corredo testicolare e decidesse di mettere mano ai documenti coperti da <em>segreto di Stato</em>, scopriremmo che in tutti questi anni non sono stati poi così coperti.<br />D’altro canto non ha nemmeno molto senso confidare nelle urne primo perché le facce sono sempre quelle (anche perché fanno tutti il lifting), secondo perché le urne lasceranno intatte le strutture “esecutive”: i vertici burocratici, amministrativi, militari e dei servizi, oltre alle intoccabili lobby di potere che si fanno un baffo ricciolo dei suddetti e di noi popolino bovino. Allora diventa inutile scegliere anche tra queste ipotesi e necessario aprire nuove strade che abbiano principi diversi e destinazioni prossime alla decenza. Io qualche ricetta ce l’ho, ma per ora vi lascio elaborare il conflitto (interiore, non a fuoco). </div><br />In contemporanea con <a href="http://www.mentecritica.net/">MenteCritica</a><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Elezioni" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Elezioni</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Stato" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Stato</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-88537369993490919152008-03-13T15:32:00.004+01:002008-03-13T15:54:47.849+01:00In barba alla vita<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVWYUAcjLDWLlYMkYextwFsfrGjjxb3KMCkoYKbupF7kUQT-zEx-d0tnO5mr25ShO-NoITjmNB4jx8VAYYN9_07H2Ny-28C0DyH9nMOwREIAljHG5BFI-Z7tZkan8e3ItESR_WpQ/s1600-h/cercopiteco.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5177234447093378290" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVWYUAcjLDWLlYMkYextwFsfrGjjxb3KMCkoYKbupF7kUQT-zEx-d0tnO5mr25ShO-NoITjmNB4jx8VAYYN9_07H2Ny-28C0DyH9nMOwREIAljHG5BFI-Z7tZkan8e3ItESR_WpQ/s320/cercopiteco.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Quando la vita ti strapazza come una frittatina (s'ode il rumore di certe uova, recitava Bergonzoni), devi saper reagire. E io sollo. È inutile armarsi fino ai denti, specie se in gioventù non hai curato a dovere l'igiene orale. È inutile scrutare le stelle con un approccio ascetico: siamo soli nell'universo. Anche se camminando di buona lena in direzione opposta all'espansione del cosmo, dovremmo raggiungerne il centro e lì, qualche negozio aperto dovrebbe esserci. È inutile piangere sul latte versato, anche se sei parzialmente stremato. Io ho fatto l'unica cosa sensata: mi sono fatto crescere la barba. Non una barbetta da aperitivo, una seria, da profeta. In patria.<br />Ciumbia, direte voi. Ma non sottovalutate le implicazioni reazionarie nascoste dietro un volto ad alta concentrazione pilifera.<br />Lasciarsi crescere la barba dà un senso di realizzazione, di distacco dal livello terreno. Da tutte quelle cose che sono normalmente favorite dall'avere un bel visino pulito. Si acquista anche una identificazione nebbiosa: non sei più il parente di qualcuno (“sai il cugino di quella con le tette panoramiche?”) o quello che svolge una specifica attività (“hai presente lo sventrasardine?”), ma diventi un serafico e ineffabile “quello con la barba”.<br />Il posizionamento sociale è determinante. Se vi trovaste nudi in una spiaggia nudisti vi sentireste a vostro agio e dovreste preoccuparvi solo di non giocare a racchettoni, ma se vi trovaste nudi durante una lezione di catechismo non sareste proprio sciolti e probabilmente dovreste preoccuparvi del prete. Ecco io ho un barbone selvaggio dove di solito fioriscono pizzetti o facce glabre. E la mia forza è ostentare sicumera pur non avendo alcun motivo per indossare tale corredo pilifero: non sono vecchio, non sono grasso, non ho una faccia che necessiti occultamento (non più di altre insomma), non sono un frate e non guido una slitta trainata da renne. Tutto questo confonde e inquieta.<br />Oltre al benessere interiore, questo vantaggio sociale porta incredibili benefici perché quando la vita si accanisce su di te, aggiunge a disgrazie personalizzate, l'imbattersi in persone talmente negative che imbattersi in una motrice di un camion sortirebbe danni di minore entità. D'accordo, forse sto esagerando. Diciamo che se <strong>Gurdjieff</strong> fosse venuto in giro con me, il suo libro “inconti con uomini straordinari” avrebbe contenuto molti meno capitoli. E così passo dalla persona che mi dichiara la sua stima, intendendo però che ha fatto una stima di quanto le posso servire, alla persona che, come una scimmia, non molla un ramo se non può attaccarsi ad un altro e mi dice che forse non lo so ma pure questo è amore. E poi la persona che trova affascinante il mio modo così particolare di essere un disadattato cosmico, però è convinta, per insondabili questioni <em>gnè gnè</em>, che io sia me stesso con tutti gli altri ma con lei sia proprio quella cosa lì che ha sempre voluto. E allora non va bene, ma, sempre per questioni <em>gnè gnè</em>, non è mai <em>non va bene ciao</em>, ma sempre <em>non va bene crepa</em>. Per fortuna incontro anche persone che vogliono il mio bene. Ma io non glielo lascio portare via.<br />Grazie al cielo (dicehillman) ci sono delle pause. <strong>Antonella</strong>, giù al ristorante <strong>Ferrovie Nord</strong> (se vi ci fermate dovete pagare a meno che non abbiate degli alberghi sopra), mi prepara sempre ottime portate e io la ringrazio di avermele portate. Anche se poi capita di mangiare di fianco a un tizio che ci tiene ad onorare le sue origini (in senso darwiniano) e affronta la pietanza come se fosse un consanguineo bisognoso di ablazione di parassiti. Mastica in modo talmente primordiale che a metà pranzo fa irruzione un documentarista di <strong>Discovery Channel.</strong> Oppure il baldo giovane che intrattiene i commensali con i resoconti di scorribande discotecare, specificando la qualità dei locali in base alla percentuale di successo copulatorio. Perché, cito testualmente, “io sono così: se esco devo colpire”. La disponibilità delle femmine ad essere <em>colpite</em> fa di loro “ragazze simpatiche” e del locale “un posto fico”, mentre la reticenza trasforma le donzelle in “mignotte”, ribaltando così il mio ingenuo concetto di mercimonio uterino. O più semplicemente ti capita quello che ti fissa da quando hai messo piede nella sala e che osserva ogni piatto che ti accingi a gustare come se dovesse giudicarti da quello che mangi. Io capisco che la sua vita è un disastro, visto che trova così interessanti i miei pizzoccheri, ma un paio di volte non ho resistito e ho chiesto se volesse vedere anche quando uscivano.<br />Ebbene signori, i miei due centimetri di barba creano uno scudo energetico che <strong>Spack</strong> se lo sogna (non Kathrine, quello con le orecchie). Perché la gente preferisce non interagire se sospetta che da un momento all'altro tu possa tirare una cordicella che spunta dal giaccone urlando <em>Allah è un grande</em>. Perché quando, per esempio, capiti in una tenzone stradale con un uomo vessato dalla moglie e dal capoufficio, quindi non disposto ad essere civile solo perché provieni da destra, un aspetto inquietante può risparmiarti un duello a colpi di cric e l'uomo medio si limita a mostrare il relativo dito. Se poi provvedi a coprirti il capo con una cuffia (non da piscina se no si perde l'effetto) e ad indossare un paio di guanti senza dita (i guanti non tu), è facile che tu possa rimediare un “mi scusi” anche se sei passato col rosso, su un dosso, in curva, con la nebbia, esplorandoti le cavità nasali. Perché spesso le persone, per quanto arroganti e votate a mantenersi almeno uno spazio in cui spadroneggiare, tendono a perseguire la linea della limitazione del danno.<br />Non fermatevi alle apparenze. Non mi giudicate male solo perché dormo appeso per i piedi avvolto in un bozzolo formato dalle mie ali. Io so apprezzare anche le cose che non condivido, almeno nella misura in cui mi faranno essere meno triste quando sarò morto. Ognuno è fatto a modo suo e si difende a modo suo. Chi con l'aggressività, chi con la fuga, chi con una roncola da mietitore. Io ho una faccia pelosa. Il che, oltre ai suddetti vantaggi, è una sorta di nulla osta per atteggiamenti sociali che non sarebbero ben accetti se provenienti da un viso curato. Come per esempio rispondere a un insolente con quel canto ecumenico che è il rutto di piloro.<br />Purtroppo ci sono anche degli svantaggi. Se ti metti un maglioncino con la zip, puoi stare certo che un pelo si incastrerà nella lampo e al primo movimento della testa sperimenterai come una cosa così piccola e insulsa come un pelo, possa generare un dolore talmente intenso da far agognare la morte. In più se siete donne dovrete superare anche qualche forma preconcetta di giudizio.<br />È chiaro che dovrete anche sentirvi ripetere in continuazione da tutti i vostri conoscenti la frase “ma 'sta barba? Quando te la tagli?”. Ma da questo tipo di piaghe non c'è modo di immunizzarsi. Come al ritorno dalla ferie: “finite le vacanze eh?” (no, sono tornato da Haiti perché avevo dimenticato i monboot in ufficio, ma ora riparto). O giunto nel luogo di vacanza: “quando sei arrivato?... Quando te ne vai?”. O quando qualcuno ti vede con una giacca di pelle con scritto sopra <strong>Ducati</strong>, degli stivali con gli slider e un casco in mano e... “sei venuto in moto?” (no, in tram, ma quel manovratore è un pazzo criminale). Ahimè la mia folta barba non può fare niente contro la mollosità della comunicazione umana, ben rappresentata dal mefitico e solforoso re dell'inferno dei rapporti sociali: </div><div align="justify"><br />“che hai?”<br />“niente” </div><div align="justify"><br />Be' ora anche voi avrete la barba. Non mi ringraziate.</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Barba" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Barba</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Scimmie" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Scimmie</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-51190995291172998602008-03-06T09:32:00.006+01:002008-03-06T11:33:40.916+01:00Cosa si può fare con una teiera e una radice di peyote<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCH8jlVWLaastbXz9MN6qU13HUMF-fRPmg_YZFqNM3ys54FIYubCd04HEIwhBEcaupn97V6oPnFjcWwbxRGu-IuggF7vB5zzoHnLHUSrI21mjGx8wAEqv4rYvOe7e6PonMgnsedg/s1600-h/untitled.bmp"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5174544133748521874" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" height="295" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCH8jlVWLaastbXz9MN6qU13HUMF-fRPmg_YZFqNM3ys54FIYubCd04HEIwhBEcaupn97V6oPnFjcWwbxRGu-IuggF7vB5zzoHnLHUSrI21mjGx8wAEqv4rYvOe7e6PonMgnsedg/s320/untitled.bmp" width="227" border="0" /></a><br /><div align="justify"><strong>Ludwig Feuerbach</strong> era un filosofo dell'800, quindi tedesco. In Germania, in quegli anni, si pensava tantissimo, poi, nel novecento ci fu una maggiore propensione all'agire. Così come, nell'antichità erano i greci a chiacchierare fino allo spasmo faringeo. Poi però presero ad esercitare un democratico copulare promiscuo, sempre con maggiore enfasi, che li portò lentamente verso il declino della civiltà e la vittoria agli europei del 2004. Questo potrebbe far pensare che l'eccessiva elucubrazione porti a conseguenze nefaste, ma non voglio ragionarci su troppo. Del resto nell'antica Grecia non c'erano i televisori e passare la serata a guardare un filosofo non doveva essere divertentissimo.<br />Il buon <strong>Ludwig</strong>, dicevo, prese a studiare teologia, poi però si imbatté in <strong>Hegel</strong> che lo convinse che la religione non era altro che una blatta della società e decise di abbandonare <em>Teo</em> e dedicarsi alla filosofia. Certo se avesse incontrato <strong>Hermann Knauss</strong> magari si sarebbe iscritto a ginecologia e avrebbe avuto una vita meno cupa, ma tant'è. Nonostante questo, <strong>Feuerbach</strong> continuò ad occuparsi di religione, per tutta la vita, grazie al fatto che la fabbrica di porcellane della moglie gli permetteva di procacciarsi il cibo senza dover realizzare la propria esistenza nella nemesi stessa della filosofia: il lavoro. Sì perché <strong>Ludwig</strong> non riusciva nemmeno a parlare in pubblico perché il sudore gli faceva scivolare i fogli di mano e soprattutto a causa di una discussione con un suo studente davanti al personale non docente da cui non seppe riprendersi:</div><div align="justify"><br />F: “L'uomo è finito nello spazio e nel tempo e così qualsiasi sua filosofia o religione non può definirsi assoluta o determinata in quanto basata su presupposti che il tempo modificherà o cancellerà”<br />S: “Quindi anche questa sua teoria non può dirsi assoluta”<br />F: “Esatto, vede che seguire i miei corsi le fa bene”<br />I bidelli si annuiscono intorno.<br />S: “Quindi, se la sua teoria non è assoluta, è possibile che un pensiero, una scienza, sia un giorno definitiva al di là del tempo e dello spazio”<br />Bidelli: “Oooooooh”</div><div align="justify"><br /><strong>Feuerbach</strong>, che non era certo uno sprovveduto, salvò la situazione buttandola sul relativismo, rete di salvataggio di qualsiasi discussione, dalla zuffa da stadio alla tesi di laurea. Esempio di argomentazione relativista: "Secondo me è così". Esempio di argomentazione oggettivista "Sei un coglione". Purtroppo, il fatto di non riuscire ad articolare la sua difesa senza somigliare a <strong>Woody Allen</strong> decretò la sua sconfitta morale, amplificata dalla perdita del rispetto da parte degli addetti alla carbonaia. Per soprammercato giunse inesorabile la rottura con il suo mentore, <strong>Hegel</strong>, dovuta ufficialmente ad un contrasto sul concetto di <em>infinito</em>, ma voci ben informate riportano una barzelletta messa in giro da <strong>Hegel</strong> sulla moglie di <strong>Feuerbach</strong> con un gioco di parole basato sul termine “porcellana”. </div><div align="justify"><br />F: “Mi spiace ma hai commesso un errore: è dal <em>finito</em> che discende <em>l'infinito</em>, non il contrario”<br />H: “Hai finito?”<br />F: “No, il font <em>garamont</em> rende le tue disquisizioni sul <em>panteismo</em> oltremodo ridicole”<br />H: “La tua barba è un insulto all'estetica <em>shilleriana</em>”</div><div align="justify"><br />Le cronache del tempo non sono chiare, ma pare che <strong>Feuerbach</strong> assoldò un filosofo albanese per commettere atti di vandalismo nella consapevolezza di <strong>Hegel</strong>.<br /><strong>Feuerbach</strong> abbandonò l'idea di diventare un filosofo di grido e sposare una modella italiana e si dedicò allo studio. Continuò a sostenere le funzioni terrene della religione, negandone caratteristiche divine e trascendenti. Sostenne che l'evoluzione naturale di una religione è la negazione di dio e l'affermazione della consapevolezza umana. Arrivò persino a postulare che una religione ben strutturata ha effetti assimilabili a quelli di una melanzana alla parmigiana e che quindi identificarsi in ciò che si crede è un po' come essere ciò che si mangia. O che si crede di mangiare.<br />Fece spazzatura di tutte le dimostrazioni ontologiche, a posteriori, a casaccio, dell'esistenza di dio e dell'uomo formulando il <em>sensualismo</em>: il dolore che si prova chiudendosi una mano, opportunamente raffreddata, in una portiera è sufficiente a dimostrare in toto la nostra esistenza e anche a maledirla.<br />Fatto sta che oggi le sue teorie sulla religione andrebbero rispolverate, sebbene egli stesso ebbe qualche tentennamento mistico sul finire della sua vita, ma si sa, su un aereo in panne non c'è nemmeno un ateo. Perché mai come oggi il significato di religione ha assunto la morfologia di una pappetta informe e limacciosa. Da un lato serve a un gruppo di scrittori, intellettuali, registi e compagnia cantando, per inventare, screditare, riabilitare teorie sensazionali a fronte di cachet sbalorditivi e dall'altro consente agli atei di affermare l'inferiorità intellettuale dei religiosi dimostrata dall'esorbitante numero di fesserie che si fanno in nome di dio. Come se in nome del denaro e del triangolo sotto i bermuda si facessero cose intelligenti. Io credo. Credo in chi disse che una società di atei inventerebbe subito una religione (credo Balzac o Tom Cruise, non ricordo).<br />Degli allegri modi in cui viene utilizzata e descritta la religione avevo parlato <a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/05/povero-cristo.html">qui</a>. L'ultima trovata è di un “ricercatore” israeliano che sulla rivista di filosofia “Time and mind” applica le sue nozioni di psicologia cognitiva per dimostrare che <strong>Mosè</strong>, quando ricevette le tavole della legge, <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_05/mose_drogato_a3f9f7c2-ea8e-11dc-8a30-0003ba99c667.shtml">era strafatto di mescalina</a>. L'abuso di allucinogeni da parte del profeta lo portò a chiacchierare con un cespuglio perennemente in fiamme e successivamente i relatori delle sacre scritture si arrangiarono alla meglio dovendo tradurre in aramaico frasi come “cioè che storia, Sefora passami due toffolette”. È quindi probabile che i comandamenti, frutto di viaggi mescalinici, non fossero esattamente quelli tramandati dalla Bibbia. Forse c'erano anche un undicesimo “falla girare” e un dodicesimo “che c'hai n'euro?”.<br />È evidente che qualche intellettuale trova più utile tutto questo di una fede.<br />Ricordo che un giorno pensai che se una religione professa la pace e l'armonia tra gli uomini fa già molto di più di quello che ci si può aspettare da un vicino di casa e, per questa ragione, per quanto mi riguarda i suoi fedeli possono anche adorare un'enorme teiera. A quanto pare ho lo stesso pusher di <strong>Mosè</strong> perché esiste veramente un <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_05/malesia_culto_teiera_de919988-eaa9-11dc-8a30-0003ba99c667.shtml">simile culto</a>. Ne ho avuto notizia grazie all'arresto di una discepola, condannata a due anni da un tribunale islamico per apostasia. Perché quando si parla di fede se ne parla sempre per conflitti, per trarne profitto o per farsene beffe. Certo ammetto di essermi chiesto se le funzioni del culto della teiera si svolgono alle cinque e se c'è stato uno scisma tra la chiesa del latte e quella dello zucchero, ma solo perché sono invidioso e perché la mia <em>congrega della cuccuma</em> è fallita a causa di nervosismi intestini.<br />Fermandomi all'interno dei confini terreni, non condivido la religiosità se è dipendenza da un bisogno di colmare vuoti personali invece di espressione consapevole della propria interiorità.<br />D'altro canto, guardandomi intorno, la religione è l'unica cosa rimasta che dia all'uomo un senso di inadeguatezza, in un mondo in cui quasi tutti si relazionano con presupposti di superiorità e alla parola <em>dio</em>, hanno aggiunto un apostrofo.</div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Religione" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Religione</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/filosofia" rel="tag"><span style="font-size:85%;">filosofia</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-7611023436435300892008-02-24T10:04:00.011+01:002008-02-25T15:11:52.269+01:00Sollecito di pagamento<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0B6Lb4Knpi6i341-JfnyFsNVeyr9kg0ZeJIA0MwmLHNS0zQsHmLs7QNty3qXZtTqdeBy597XN3Z_DKmCrYOwru7ZeDZl-mjwTigOf_76SLf8Ss2z5L-_K_HtjS3rYXfJUL0Me_w/s1600-h/occorsio.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5170470436200754994" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0B6Lb4Knpi6i341-JfnyFsNVeyr9kg0ZeJIA0MwmLHNS0zQsHmLs7QNty3qXZtTqdeBy597XN3Z_DKmCrYOwru7ZeDZl-mjwTigOf_76SLf8Ss2z5L-_K_HtjS3rYXfJUL0Me_w/s400/occorsio.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><strong>Raffaele Sollecito</strong> è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Per il momento l’unica cosa accertata a suo carico è il fatto che fumasse erba come un altoforno di Bagnoli, acquistata con la cartina di credito di papà (l’erba non Bagnoli). Frattanto <strong>Mamma Maria Franzoni</strong>, riconosciuta colpevole di aver ucciso suo figlio in una di quelle mattine un po’ così, in cui ti svegli che già ti girano, è a casa ad allevare bambini di riserva che si svegliano all’alba e quatti quatti si defilano come giovani amanti e si allungano solinghi fino a scuola, tra le rassicuranti cure di qualche maestro fisicamente affettuoso. L’Italia della giustizia un tanto al chilo è un teatro dell’assurdo. Colpa dei giudici? Probabilmente no. Dei media? Po’ esse. Degli avvocati? Mppfffffhhh.<br />Sicuramente gli italiani hanno la memoria corta se non si tratta di far riemergere un rigore non dato per intervento scortese su <strong>Frustalupi</strong> lanciato a rete come un tonno. E mentre impalerebbero un arbitro al pennone più alto della telecom, ostentano indulgenza per terroristi e affini. Nelle università si rimbalza l’alemanno pontefice perché non rispetta la scienza e si concedono pulpiti e palpiti ad assassini e sovversivi, perché non rispettare la scienza è oscurantista, non rispettare la vita fa molto guerriero.<br />Passa silente, di contro, lo sdegno di <strong>Benedetta Tobagi</strong>, figlia di <strong>Walter</strong>, giornalista del <em>Corriere della Sera</em>, assassinato da un commando di 4 brigatisti armati che, in un eroico agguato, riescono ad avere la meglio su un uomo solo, munito di <em>lettera 22</em>. E non erano figli di quattro turnisti della <em>Breda</em>, ma della borghesia bene di Milano. Il più samurai bene dei quattro riesce persino a sparargli un colpo di grazia mentre il giornalista è a terra ormai esangue. E sangue ce n’era molto.<br /><strong>Benedetta</strong> viene a sapere che in un teatro di Roma va in scena un’opera di <strong>Erri de Luca</strong>: “Chisciotte e gli invincibili” sul tema emozionale dei combattenti irriducibili, degli idealisti, degli ultimi samurai insomma. Viene anche a sapere che, invitato alla prima, è <strong>Vittorio Antonini</strong>, già capo della colonna romana delle <em>BR</em>, condannato per il sequestro <strong>Dozier</strong> nel 1985 e già a spasso per la capitale oltre che assunto dal <em>vagamente attuale</em> governo come consulente. <strong>Benedetta Tobagi</strong> chiama la direzione del teatro e chiede se è vero che l’ex brigatista, mai pentito, rappresenterà questo ideale di guerriero alla faccia delle vittime indifese e dei loro cari. “Speriamo proprio di sì” è la risposta che riceve.<br />Uno che invece non è abbastanza sexy per teatri e tv è <strong>Cristoforo Piancone</strong>. Ex brigatista condannato all’ergastolo per aver dimostrato sprezzo del pericolo sparando alle spalle e finendo con un colpo alla nuca il maresciallo <strong>Rosario Berardi</strong>. Questo <em>portatore di Cristo</em> (Cristoforo), fedele alla linea, è stato recentemente arrestato, per una rapina in banca, durante la quale ha tentato di sparare ai carabinieri (certe attitudini hanno caratteristiche endemiche, ma a volte si inceppano). Era in semilibertà.<br />Ma gli eroi non hanno colore. Saltando dall’altra parte dell’estremismo sovversivo, patologia oggi curata con il viagra, ne troviamo di altrettanto coraggiosi e quindi perdonabili. <strong>Pierluigi Concutelli</strong> è stato condannato a tre ergastoli per una serie di omicidi, alcuni dei quali commessi così, come se uno vi tagliasse la strada e voi optaste per la gola. Nel 1976, insieme ad altri eroi di <em>ordine nuovo</em>, aspetta sotto casa un uomo di stato, un uomo di valori: il giudice <strong>Occorsio</strong>. Lo aspettano armati di mitra e lo massacrano, nonostante <strong>Occorsio</strong> avesse dalla sua un altissimo senso del dovere e la pietà di risparmiare ad una possibile scorta, di finire sotto i colpi di coraggiosi pensatori con ideali calibro nove. <strong>Concutelli</strong> finisce in carcere ma quando uno è eroe dentro non può fare a meno di gesti moralmente spettacolari. Così nel 1985 decide che è cosa degna, strangolare a mani nude due suoi “colleghi” (<strong>Buzzi</strong> e <strong>Palladino</strong>) accusati di essere delatori. Questo figlio degli ideali, a cui non ha mai rinunciato, è anch’egli, a spasso. Ma non a spasso in qualche eremo lontano da noi vili, no. Partecipa a trasmissioni televisive, pubblica libri ed è invitato a presentazioni culturali, durante le quali dice la sua sugli anni di piombo.<br />Il mio punto di vista di non idealista è che la sua l’abbia già detta sparando alle spalle di uomini disarmati. Ora secondo me dovrebbe tacere finché anche le controparti potranno ribattere ai suoi argomenti e siccome si trovano tutte in ambasce a causa di un’intossicazione da piombo nota come <em>saturnismo</em>, dovrebbe tacere per un bel pezzo.<br />Io spero che chi concede spazio a questi eroi non si renda conto delle conseguenze. Spero non pensi alla totale mancanza di rispetto per i morti e per chi sopravvive senza. Mi auguro non sappia che questi personaggi, che mai hanno abiurato le loro fedi, sono tuttora dei pericoli effettivi. Perché la guerra al terrorismo non è finita, perché muoiono i <strong>Biagi</strong> e i <strong>D’antona</strong>, perché l’estrema destra è attiva e si ispira ai suoi simboli degli anni della follia, simboli che stanno innalzando per poter avere lo stesso effetto sull’audience. Le conseguenze di tutto questo a qualcuno dovranno essere imputate, qualcuno dovrà pagare gli esorbitanti debiti umani lasciati dopo aver goduto e approfittato. Ma <em>responsabilità</em> e <em>imputati</em> sono termini scivolati via dai nostri vocabolari.<br />Io posso anche essere felicetto se <strong>D’Elia</strong>, dopo aver emesso e concorso ad eseguire condanne a morte, firmi la moratoria contro la pena capitale dalla sua bella sedia fornitagli sempre dal <em>diversamente attuale</em> governo. Non oso nemmeno chiedere di paragonare il tempo dedicato alle vittime innocenti con quello dedicato ai legamenti di <strong>Ronaldo</strong>, ma qualcuno dovrebbe capire che se vogliamo mantenere un minimo di contraddittorio non si può far parlare personaggi i cui detrattori presentano evidenti segni di decomposizione.<br />E la colpa è di tutti. I politici che vanno a braccetto con i terroristi e scrivono emendamenti in loro favore come se piovesse e solo 5 dico 5 per le loro vittime. Dei giudici che aprono celle di assassini mai pentiti con tanti ergastoli da preoccupare un <em>highlander</em>. Dei giornalisti che riabilitano come un <em>Cristo Pantocratore</em>. Degli editori di libri, tv e teatro che danno un valore al rispetto, ma in euro.<br />Tutto questo è importante, ma magari ne riparliamo dopo le 800 mila moviole della frattura del calciatore brasiliano, perché il ribrezzo vende e vende meglio se esposto. </div><br /><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Articoli correlati:</div><br /><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2007/07/la-memoria-che-sanguina.html">La memoria che sanguina</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2007/06/23-giorni-allhilton.html">23 giorni all'Hilton</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2007/05/9-maggio-ricordatevi-di-fare-qualcosa.html">9 Maggio: ricordatevi di fare qualcosa</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2007/02/una-fetta-di-popolo-bue-tagliata-vicino.html">Una fetta di popolo bue, tagliata vicino all'osso</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/11/il-rosso-e-il-nero.html">Il rosso e il nero</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/06/palla-contesa-palla-alla-difesa.html">Palla contesa, palla alla difesa</a></div><div align="justify"><a href="http://celodicehillman.blogspot.com/2006/06/gi-le-mani-da-caino-ma-datene-una.html">Giù le mani da Caino, ma datene una a Abele</a></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Concutelli" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Concutelli</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Antonini" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Antonini</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-82815303807479508372008-02-18T11:43:00.003+01:002008-02-18T11:57:29.998+01:00Strategie perdenti<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-K20geO1VTmub2-0aExyDOp1wswgO4KYfD_Eyhyphenhyphen87_nf-iDLWm_oQprLS5UR5mwukcvZa5smJ0Dk5Zdf8ljAoICBjwkjUL0o64QA3CxmnSMZouF81DLbcNtmw_JJ0BqJ20EZR1A/s1600-h/ptr0101l.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5168269488799854354" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-K20geO1VTmub2-0aExyDOp1wswgO4KYfD_Eyhyphenhyphen87_nf-iDLWm_oQprLS5UR5mwukcvZa5smJ0Dk5Zdf8ljAoICBjwkjUL0o64QA3CxmnSMZouF81DLbcNtmw_JJ0BqJ20EZR1A/s320/ptr0101l.jpg" border="0" /></a><br />Non capisco perché l’uomo si impegni tanto ad elaborare sofisticati strumenti di tortura, non era sufficiente la pulizia dei denti? Tale forma di sadica sevizia, inventata dal dentista di <strong>Torquemada</strong>, ha comunque i suoi utili risvolti. Per esempio ti crea nella cavità orale quella sensazione di correnti aeree e, da non sottovalutare, alimenta un’irrefrenabile impulso ad insinuare la lingua in anfratti inesplorati, uscendone talmente martoriata da ritrovarsi a parlare come <strong>Jovanotti</strong>, ma privo di molte più consonanti (e lo <em>fo</em> che non <em>fono</em> il <em>folo</em>). Ci si può anche scordare di pronunciare la parola “apocatastasi” senza innaffiare gli astanti di succhi ghiandolari.<br />Mentre mi sottoponevo a questa periodica espiazione dei peccati attraverso il dolore, tentavo di distrarmi, nella misura in cui è possibile distrarsi con una assistente di sedia infilata nelle bocca fino all’avambraccio. La mia fissità oculare, tipica della sofferenza e del cretinismo delle valli, indugiava su un telefono, appoggiato in parte, triste ed emarginato forse perché unico strumento non votato all’offesa in quella saletta.<br />Nella mia fuga mentale dall’atrofia mascellare ho cominciato un ardito parallelismo tra l’antitartaro e l’<em>antitrust</em> e tra me e la <strong>Telecom</strong>. Immagino che anche quest’ultima farebbe volentieri a meno di una certa pulizia, ma in qualche modo si rende conto che è necessaria.<br />Premessa cognitiva. L’<em>antitrust</em> è un organo di controllo del mercato che funziona pressappoco così: se vendi a un prezzo troppo basso ti multa per concorrenza sleale, se vendi a un prezzo troppo alto ti multa per abuso di monopolio, se vendi allo stesso prezzo degli altri ti multa per accordi di cartello.<br />La <strong>Telecom</strong> però è furba, mica me. Usa il filo intermentale per evitare di sdraiarsi sulla sedia dell’<em>antitrust</em>, tra sudarelle e gridolini soffocati. Per esempio ha recentemente scorporato dall’azienda, previa anestesia locale, la struttura che gestisce le tecnologie del network in modo da rapportarsi a tutti i clienti fornitori di servizi di connessione e di fonia, allo stesso modo, <strong>Telecom</strong> stessa compresa. Esprimendomi più per stracci: se <strong>Telecom</strong> e <strong>Tiscali</strong> ti offrono lo stesso servizio in concorrenza, non è molto “libero mercato” il fatto che <strong>Tiscali</strong> abbia bisogno di <strong>Telecom</strong> per offrirtelo. Quindi si crea una nuova struttura, che nasce da <strong>Telecom</strong>, che fornisce i mezzi sia a <strong>Telecom</strong> che a <strong>Tiscali</strong> per poter vendere i loro servizi a noi. Sticazzi. Uno poi si chiede perché esista la <em>Bocconi</em>. Per sfornare quelli che fanno queste pensate. Poi qualcun altro, che magari ha fatto l’ITIS a San Donato Milanese, si chiede come verrà poi gestito l’ovvio monopolio di questa nuova struttura. Potrebbe anche avere qualche dubbio sul fatto che in realtà questo non è un vero e proprio scorporo. Hanno semplicemente dato un nome esotico al settore tecnologia e investimenti: <em>Open Access</em>. E passa la paura. Come se io avessi un dente cariato e dicessi al mio dentista che non è da curare, è un <em>Open Tooth</em>. Cosa che in effetti è. Però io ho fatto l’ITIS quindi i miei dubbi non valgono.<br />Io non sono un concorrente di <strong>Telecom</strong>, non ho il <em>physique du role</em> nemmeno per fare il concorrente a <em>Passaparola</em>. Però utilizzo le risorse di questa fantomatica <em>Open Acces</em> e non è che disegni traiettorie ardite correndo nudo per la felicità. La <strong>Telecom</strong> ha il più alto numero di denunce depositate presso le associazioni di consumatori. <em>Eggrazie</em>, direte voi, ha anche il più alto numero di clienti. Non ci avevate pensato? Male, perché sarebbe stata un'ottima osservazione.<br />Ad ogni modo, l'<em>antitrust</em> una visita di controllo alla <strong>Telecom</strong> l'ha fatta e gli ha prescritto il divieto di cessare quelle utenze che non hanno pagato le bollette astronomiche frutto di truffe, in qualche modo agevolate da <strong>Telecom</strong> stessa. Funziona così: tu ti connetti a internet per i soliti motivi perversi, vai sul sito di <strong>Mastella</strong>, ti prendi un virus (per la precisione un <em>dialer</em>), che ti fa credere di essere connesso con il tuo provider di fiducia, invece rimbalza la chiamata su un numero a tariffazione astronomica o a una connessione satellitare. Infatti il satellite spia che vogliono abbattere, non è un pericolo per la terra, sono le associazioni di consumatori che stanno cercando di tirarlo giù perché è quello che smista le chiamate. In che modo <strong>Telecom</strong> agevola queste truffe? Modo numero A: consentendo a società dalla dubbia ragione sociale, di fornire servizi che nessuno richiede scientemente e dalle evidenti caratteristiche <em>gabbatorie</em>. Modo numero B: lasciando attivi gli accessi a questi servizi attraverso le utenze private, fino a richiesta di dismissione. Il fatto che la gente non sappia nemmeno dell'esistenza di questi meccanismi spiega la nascita di queste società truffaldine e quindi fa funzionare il modo numero A. Per rapportare questo concetto alla vita reale, sarebbe come se vostra moglie vi dicesse di aver comprato una pelliccia con i vostri soldi, visto che non avete mai fatto specifica richiesta di non acquistare pellame di valore. Per soprammercato, non sapevate di avere una moglie.</div><div align="justify">Modo numero C:</div><div align="justify"><br />Utente: “Buongiorno, mi scusi mi sono ritrovato sulla bolletta 2500 euri per una chiamata nella Guinea Antartica”<br />Telecom: “E allora?”<br />Utente: “Be' a parte che la Guinea Antartica non esiste, ma io non ho mai fatto questa chiamata”<br />Telecom: “Noi non rispondiamo del mancato upgrade di release di spyware e antidialer, su connessioni pear to pear”<br />Utente: “......(forse ho chiamato per sbaglio Telecom Serbia)... what?”<br />Telecom: “Cazzi suoi”<br />Utente: “Ah ok”</div><div align="justify"><br />Ora sta arrivando il <em>wi-max</em>. Non è uno scooterone, ma il nuovissimo sistema (presente nei paesi civilizzati da circa 2 decenni), per collegarsi al sito di <strong>Mastella</strong> da qualsiasi luogo vi troviate, un tram, una cabina elettorale o in Guinea Antartica. C'è un'asta in corso per aggiudicarsi l'appalto di questa tecnologia e <strong>Telecom</strong>, che sta facendo rilanci di 20 centesimi di euro alla volta (tanto per mantenere il suo stile <em>slow food</em>), sostiene di essere l'unica azienda in grado di attuare questa rivoluzione tecnologica. Ora, è vero che la sedia di un dentista non è il luogo acconcio per farsi prendere dall'ottimismo, ma io un po' preoccupato ammetto di esserlo. Grazie a <strong>Telecom</strong> le connessioni veloci e sicure (presenti nei paesi civilizzati dal medioevo) sono ancora un sogno per molta gente. Adducendo una serie di scuse bibliche, alcune addirittura ritrovate sulla <em>stele di Rosetta</em>, la <strong>Telecom</strong> lascia una buona fetta di popolazione senza un servizio indispensabile come l'ADSL. È incredibile l'indifferenza verso drammi umani quali il dover aspettare minuti interi prima di vedere la foto di Mastella o non riuscire a piratare il film dei <strong>Simpson</strong> in tempi ragionevoli. Un mio amico, non io eh, un mio amico, ha scaricato un film porno con la sua connessione analogica che è talmente lenta che quando ha aperto il video si è ritrovato degli anziani che facevano sesso.<br />Riassumendo. L'infrastruttura si basa ancora su tecnologia <strong>Savoia Marchetti </strong>1915 (quella per gli utenti, perché quella per le intercettazioni è la stessa di <em>Star Trek</em>), l'assistenza agli utenti è affidata a precari giustamente imbufaliti e le procedure burocratiche sono ispirate ai progetti di costruzione della torre di <strong>Babele</strong>. Per la precisione a un concetto di flusso di lavoro gestito da <em>semafori</em>. Il flusso di lavoro è una serie di procedure inventata dagli analisti più avvertiti, per ottimizzare la realizzazione di un prodotto o di un servizio attraverso tutti i suoi passaggi. Quello dei <em>semafori</em> è solo una delle molte filosofie in questo campo, che però hanno tutte tre caratteristiche comuni: nessuna delle parti del processo di produzione ha una vaga idea di che cosa sia il flusso di lavoro, se una di queste parti si gratta il culo invece di starnutire tutto il flusso finisce a carte e quarantotto e seguire pedissequamente il flusso di lavoro aumenta del 300% i tempi di realizzazione. Unico vantaggio: se qualcosa si blocca o funziona male, l'azienda sa con chi prendersela. Però sarà uno raccomandato quindi fa niente tanto paga il consumatore.<br />In queste condizioni <strong>Telecom</strong> vuole gestire il <em>wi-max</em> su scala nazionale. Un po' come se il mio dentista, non riuscendo a curare una semplice carie, mi proponesse un intervento di bypass coronarico.</div><div align="justify"><br />“Era tanto che non facevi la pulizia dei denti vero?”<br />“Sì in effetti sì”<br />“L'avevo intuito. Senti il tartaro te l'ho messo in un sacco, magari se devi fare dei lavori di ristrutturazione in casa può tornarti utile”<br /></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Telecom" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Telecom</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Internet" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Internet</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-56075494919729679232008-02-08T19:08:00.000+01:002008-02-09T07:36:49.911+01:00La guerra di professione<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXdTyKUR1uuUIMNluPDcBzSj2eQe4AHDW3lL-AXsecF4F0rBwy_hjwsHtAT_UlVibC4Zyz3ZQ0eIyPRHSLZaqDfgd0ufWIVYps2RTPwrfZbKEjRan-dsX2pXgsGDkJYn75iSzk2A/s1600-h/religioni.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5164673909626192962" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXdTyKUR1uuUIMNluPDcBzSj2eQe4AHDW3lL-AXsecF4F0rBwy_hjwsHtAT_UlVibC4Zyz3ZQ0eIyPRHSLZaqDfgd0ufWIVYps2RTPwrfZbKEjRan-dsX2pXgsGDkJYn75iSzk2A/s400/religioni.gif" border="0" /></a><br /><div align="justify">Questa è stagione di liste. Ormai è difficile trovare arance buone, ma è già possibile trovare elenchi di tutto rispetto. Prima vera primizia di primavera. Non è facile fare una lista di liste senza risultare ricorsivo, ma non si può tacere le costituende liste elettorali, titolo elegante per gruppi di nomi di gente sconosciuta che impareremo a conoscere a nostre spese. Interessante anche la lista di capistruttura Rai, alcuni rossi di vergogna, altri neri di rabbia e altri ancora verdi d'invidia. In questi giorni tiene banco un elenco di 162 docenti universitari accusati, da ambigui elementi antisionisti, di fare lobby in favore degli ebrei. Ovviamente non sono mancate reazioni indignate a tutti i livelli sociali e politici. Io non sono <strong>Woody Allen</strong> e nemmeno <strong>Moni Ovadia</strong>, ma nonostante queste mie palesi mancanze, voglio provare a fare due considerazioni sulle implicazioni sociali dei forti poteri delle comunità religiose.<br />La comunità ebraica ha dimostrato una superiorità “strategica” nel gestire le inevitabili controindicazioni insite nel basare tutto un sistema su un'Entità che non si può nemmeno invitare a una convention. Per esempio sono stati in grado di superare tutte le dispute teologiche interne o, in qualche modo, limitarle a “io ci credo più di te”. Non è un vantaggio da poco. Le altre grandi religioni abramitiche vivono frammentazioni, a volte molto violente, che debilitano i valori stessi della fede. Per esempio gli <em>sciiti</em> e i <em>sunniti</em> si scannano (a volte purtroppo questa non è una figura retorica) a causa di una diversa visione su chi debba guidare spiritualmente e politicamente la comunità e su antichissime questioni su quali siano i profeti più sexy. I cristiani si prendono a ceri votivi sui denti per qualche dogma d'appendice e si sono formate così tante confessioni che in alcune è possibile trovare riferimenti a <strong>Thor</strong>.<br />Altro atteggiamento vincente è stato il completo disinteresse verso i non ebraici. La comunità ebraica non si è mai imbarcata in colossali opere di apostolato o conversione coatta. Si è sempre impegnata per mantenere la propria identità e i propri valori, cercando di ottenere gli spazi sociali per praticare. In quest'ottica, nel 1843 negli Stati Uniti, nacque la loggia <strong>B'nai B'rith</strong>: una congrega di estrazione massonica destinata a diventare la più grande e potente organizzazione giudaica di mutuo soccorso. <strong>B'nai B'rith</strong>, grazie ad una organizzazione molto funzionale ed a una fine intelligenza strategica, ha acquisito un potere enorme a livello internazionale, mirato alla difesa e al supporto degli ebrei nel mondo. E questo molto prima dell'olocausto. Tanto potente da condizionare le scelte di molti presidenti americani. Qualcuno sostiene abbia avuto un ruolo determinante nella rivoluzione russa del '17 ed è quasi certificato che fu l'artefice del riconoscimento <em>de facto</em> dello stato di Israele da parte degli USA nel 1948.<br />Delle attività della loggia si sa davvero poco, nonostante le leggi restrittive in merito, in diversi paesi, <strong>B'nai B'rith</strong> deve molto del suo potere alla regola del segreto, mai realmente abbandonata.<br />Lo sforzo indirizzato alla protezione e allo sviluppo della comunità ebraica, senza contaminazioni culturali, è dimostrato da uno degli scopi della loggia: preservare il popolo ebraico dalla “assimilazione”, considerata un nemico alla stregua dell'antisemitismo. Tanto che uno dei principi di <strong>B'nai B'rith</strong> è che “non vi è posto (nella loggia ndr) per un fratello che tiene i suoi figli lontani dalla comunità israelitica”. E persino i matrimoni misti sono visti con poca indulgenza.<br />La comunità ebraica ha spesso acquisito posizioni di potere nei nodi nevralgici della vita sociale dell'occidente: i media (soprattutto negli USA) e l'economia in testa a tutti, ma anche la medicina e gli ambienti accademici. Questo dimostra una cosa: la comunità ha avuto capacità politiche e sociali di tutto rispetto, ma soprattuto efficaci e per la gran parte, civili. E forse questo è uno dei veri motivi alla base di grandi e piccole persecuzioni.<br />Purtroppo quando si ha a che fare con i meccanismi del potere è difficile rimanere sempre civili, anche se ci sono indubbiamente diversi livelli di inciviltà e se provaste a pasteggiare con qualcuno che conosco ve ne rendereste conto. Il problema è che l'antisemitismo ha segnato capitoli di inciviltà e bestialità. A causa di questo diventa difficile criticare alcune scelte di posizione da parte dei forti poteri della comunità ebraica. Anche in considerazione delle disumanità che ha dovuto subire. Ma alcune di queste scelte sono state indubbiamente criticabili. Nel 1913 nasce l'<strong>ADL</strong>, il braccio operativo di <strong>B'nai B'rith</strong>, che in breve tempo fu definita la più vasta rete di spionaggio ad operare su scala nazionale, negli Stati Uniti. L'<strong>ADL</strong> indagò e schedò un numero elevatissimo di persone che in qualche modo avessero espresso pareri critici sulla comunità ebraica. Gli archivi dell'<strong>ADL</strong> divennero una sorta di miniera d'oro per l'FBI ed indagare su questi schedari risultò molto difficile a causa di una fittissima ragnatela di appoggi all'interno delle forze dell'ordine e dell'ambiente giudiziario. Incredibilmente, e qui torniamo alle liste, nel 1993 un giornalista riuscì a pubblicare la lista degli schedati dall'<strong>ADL</strong>. Tra loro c'erano i nomi degli onorevoli <strong>Pivetti</strong> e <strong>Miglio</strong> e dei cardinali <strong>Ruini</strong> e <strong>Pappalardo</strong>. <strong>Ruini</strong> finì in quella lista per aver detto che Gesù fu crocifisso dagli ebrei e <strong>Pappalardo</strong> per aver usato l'espressione (ripresa da scritture) “sinagoga di satana”. L'onorevole <strong>Pivetti</strong> presentò un'interrogazione parlamentare in merito a queste schedature, ma la sua richiesta non ebbe alcuna risposta.<br />Qualcuno pensa che <strong>B'nai B'rith</strong>, sia anche dietro alla privazione dei diritti civili nei confronti del dott. Hamer, un medico tedesco che ha sviluppato una teoria alternativa sul cancro che la loggia voleva tenere nascosta. Ma non ci sono prove in merito.<br />Non deve quindi stupire che esistano lobby anche di tipo religioso che si sostengono al loro interno. I meccanismi sociali della cultura occidentale consentono anche questo. Succede tutti i giorni sotto i nostri occhi: quante volte è risultato <em>provvidenziale</em> conoscere un cardinale o addirittura un semplice prete? E quante aziende, cosiddette <em>bianche</em>, lasciano nemmeno troppo velatamente, corsie preferenziali per chi si comunica tutte le domeniche, caratteristica più utile di una laurea in scienza della comunicazione. Eppure lo consideriamo normale.</div><div align="justify">La sensazione che si ha è che gli assurdi conflitti religiosi sono malvisti dalla comunità ebraica, che ne starebbe fuori volentieri, ma per sopravvivere, essa abbia deciso di combattere a modo suo, a livello politico e, in qualche misura, strategico. Questo dovrebbe contrapporsi alla tracotanza e alla violenza a cui assistiamo quotidianamente e dovrebbe proteggere la comunità ebraica dal ritorno di terribili fantasmi. Purtroppo però una guerra fa schifo da qualsiasi parte la si combatta. Non dimentichiamo che nei libri di testo israeliani la Palestina veniva, fino a pochi anni fa, descritta come una terra disabitata, e che la loggia <strong>B'nai B'rith</strong> è nata quasi 100 anni prima dell'olocausto (quindi non in risposta al brutale sterminio nazista).<br />Il sito, chiaramente di estrema destra, dove sono comparse le liste di professori ebrei (accusati di favoritismi nei confronti degli studenti sionisti) è stato giustamente chiuso e si stanno cercando gli autori. Purtroppo però quando si è costantemente in guerra si finisce necessariamente a combattere, ognuno con i propri metodi e le proprie giustificazioni e la comunità ebraica, dopo la seconda guerra mondiale non può che sentirsi così. Ed è molto difficile capire quando la propria difesa danneggia gli altri. </div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/B" rel="tag"><span style="font-size:85%;">B'nai B'rith</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Massoneria" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Massoneria</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-46018544524714953172008-01-30T18:29:00.000+01:002008-01-31T10:11:02.649+01:00Ho rimorso mio figlio<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCCcHdWFIkF7a4ZqJB-lMXtP6fpci2s-Beaa0mkUUeP2LZ1j7h7-WN_5Mi4sXfH_eTjuRK7Qchl1_KJA63xsyrXQWrydidVjDkETi1jlxDZr6MKzAevKfeYwmlKtRTDwIXqTZcrA/s1600-h/115250641_e3d393ab2f.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5161410451740771378" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCCcHdWFIkF7a4ZqJB-lMXtP6fpci2s-Beaa0mkUUeP2LZ1j7h7-WN_5Mi4sXfH_eTjuRK7Qchl1_KJA63xsyrXQWrydidVjDkETi1jlxDZr6MKzAevKfeYwmlKtRTDwIXqTZcrA/s320/115250641_e3d393ab2f.jpg" border="0" /></a><br /><p align="justify"><strong>Lina</strong> è un orso femmina di peso e d'esperienza. Una di quelle che si è data da fare per portare a casa la pelliccia, mica come quelle forsennate che l'hanno data da fare per averla. L'orso <strong>Lina</strong> sa che la natura segue il suo corso, mica come i salmoni che cercano la sorgente delle cose. È pericoloso, quando, per esempio, le trote ci provano, finiscono in qualche padella con il nome di trota salmonata.<br /><strong>Bruno</strong> invece è un orso di mondo. È stata la star di un circo prima e di uno zoo dopo. Conosce gli uomini, ha viaggiato, fatto cose, visto e assaggiato gente. Per un periodo ha fatto persino il DJ. Si faceva chiamare <strong>Disc Orso</strong>.</p><p align="justify"><br />“Come stai <strong>Lina</strong>? I piccoli?”<br />“Si tira avanti <strong>Bruno</strong>, uno dei cuccioli sta benone, l'altro un po' meno”<br />“Problemi di ambientamento?”<br />“No, l'ho mangiato”<br />“Ancora?”<br />“Che vuoi che ti dica, lo sai come vanno le cose in natura. Mica abbiamo 18 veterinari a disposizione, come avevi tu. Io sono vecchia, non ce l'avrei fatta a crescerne due e quello era il più debole. Se avessi avuto un'orda di cuccioli d'uomo che mi tirano tramezzini al tonno, avrei fatto a meno, non credere”<br />“Come me li mangerei quelli!”<br />“I tramezzini?”<br />“No quelli che me li tirano. Lo sai che tra gli uomini, molti pensano che non si possa decidere del destino dei nascituri?”<br />“E perché?”<br />“Perché l'uomo è evoluto, un essere vivente superiore e altamente rispettoso della vita”<br />“Chi? Quello della bomba atomica?”<br />“Ehmm sì, va be' che c'entra, gli uomini sono tanti e non sono tutti uguali”<br />“Anche le formiche sono tante ma mica costruiscono armi di distruzione di massa, al limite ti infestano il pranzo”<br />“Tu non puoi capire. Comunque loro pensano che ognuno abbia diritto di vivere e che, nonostante tutto, una possibilità di farcela è sufficiente a tentare. In più per loro la vita è molto più complicata”<br />“Per via delle malattie?”<br />“No per le religioni. Vedi, una buona parte di loro pensa che Dio li abbia creati e che solo lui possa decidere quando riprendersi il dono della vita”<br />“E <em>le cose regalate non vanno più ridate</em>?”<br />“Favole”<br />“E a noi chi ci avrebbe creati secondo loro?”<br />“Sempre Dio”<br />“Quindi anche noi sbagliamo a decidere della nostra prole?”<br />“No noi no, pare che Dio ce l'abbia in particolare con l'uomo, per via di un conto dal fruttivendolo, non ho capito bene, e quindi sta sempre a guardare tutto quello che fanno, mentre noi, con la scusa della natura possiamo fare un po' quello che ci pare”<br />“Ah meno male”<br />“Eh mica tanto, perché l'uomo poi si deve sfogare e se non ha una moglie da percuotere se la prende con noi”<br />“Ah, bel casino”<br />“Dillo a me che ho camminato su una palla in mezzo a cerchi di fuoco fino a ieri. Però non è sempre così. Per esempio in Africa ci sono popolazioni molto povere, dove le donne fanno tanti figli e spesso ne abbandonano alcuni al loro destino, insomma un po' come noi, per necessità, per natura”<br />“Quindi sono meno evoluti degli altri uomini?”<br />“No, questo non si può dire. Non è <em>politically correct</em>”<br />“Quindi in questa Africa muoiono tantissimi bambini nel disinteresse generale e negli altri posti si scannano per la faccenda dell'aborto?”<br />“Approssimativamente”<br />“E io che pensavo che la mia vita fosse complicata. E come hanno risolto?”<br />“Mah in alcuni posti con un <em>escamotage</em> dialettico. Scusa un attimo che mi strofino il culo su questo pioppo. Aahh. Dunque hanno definito che fino ad un certo punto della gestazione puoi liberarti del feto perché non è ancora un essere vivente”<br />“E che cos'è?”<br />“Boh un'ipotesi, un grammofono, non lo so. Comunque dopo non puoi più a meno di gravissimi motivi”<br />“Ma perché non seguono la natura anche loro invece di lasciar fare alla <strong>Bonino</strong> e al <strong>Papa</strong>?”<br />“Naaaa, troppo spocchiosi, vogliono fare quelli superiori a madre natura e poi stanno con la mamma fino al prepensionamento. Poi credo dipenda dal fatto che molti di loro si accoppiano non per istinto naturale di conservazione della specie, ma per sollazzo delle membra. Quindi la pratica dell'aborto assume l'aspetto del bicarbonato dopo un'impepata di cozze. Tu per esempio perché copuli?”<br />“Un po' perché ci sono periodi dell'anno che mi prude così tanto che devo strisciare come un gasteropode, un po' perché emano quel vago sentore <em>d'orso nudo</em>. E poi quando hai un plantigrade impellicciato di 900 kg adagiato a pelle d'orso sulle natiche, non è che puoi stare tanto lì ad intavolare una discussione sull'emancipazione femminile e sui progetti di una famiglia felice”<br />“Ecco vedi, tu dici che non hai scelta. Loro invece hanno questo <em>libero arbitrio</em>, non so bene che cosa sia perché non ho finito di leggere il libro di <strong>Kung</strong> (Hans, non King), ma credo abbia qualcosa a che fare con un certo <strong>Luciano Moggi</strong>. Questa cosa li frega su tutta la linea, per via dei una serie di concetti correlati come <em>scelta</em>, <em>responsabilità</em> e <em>colpa</em>, con cui si riempiono la bocca, ma che sono molto al di fuori della loro portata”<br />“Non ci capisco più niente”<br />“Nemmeno io guarda. Questi uomini si scannano da quando hanno sviluppato il pollice opponibile. Istituiscono tribunali che a volte tolgono la vita in nome del popolo e della legge e poi impediscono a l'essere che garantisce loro la continuità, di decidere se portare avanti una nuova vita dentro di sé oppure no. Del resto non c'è molto da stupirsi se pensi che la stirpe dell'uomo moderno discende da <strong>Caino</strong> e <strong>Abele</strong> che vissero in un periodo in cui il 50% dei giovani era composto di assassini e tutti gli episodi di violenza accadevano all'interno del nucleo familiare”<br />“Quindi dici che è brutto che io mangi i cuccioli che non sopravviverebbero?”<br />“Guarda, non so se le galline si preparino delle frittatine, comunque è una pratica notevolmente diffusa nel mondo animale. Certo se puoi evitare di invitare gli amici e mettere i tuoi figli sul menù sarebbe meglio”<br />“Ma l'uomo è un animale o no?”<br />“Sì, ma con l'anima”<br />“Quindi migliore?”<br />“Animato”<br />“Capisco”<br />“Davvero?”<br />“No”<br />“Io comunque preferisco stare lontano da quella gente”<br />“È per questo che ci chiamano orsi”<br />“Vuoi scopare?”<br />“Sì dai”<br /></p><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Aborto" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Aborto</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Orso" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Orso</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-24778444218037070252008-01-28T15:33:00.000+01:002008-01-28T15:43:20.988+01:00Per questa volta siate pure invadenti<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrb7CTUu2A7gO88NHx200NLQY_1pmj7lKXrrTVQ38PLVUfPFKd_AlH7NbTPGi3YjgnqAmJEJnpctVbCtb95L6k4zHTjUh_i_dwFPFhB6hcldh8k4AFWUYo8LQN0Cu1jBJX7zU9uA/s1600-h/mcpi1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5160535738701267970" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" height="208" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrb7CTUu2A7gO88NHx200NLQY_1pmj7lKXrrTVQ38PLVUfPFKd_AlH7NbTPGi3YjgnqAmJEJnpctVbCtb95L6k4zHTjUh_i_dwFPFhB6hcldh8k4AFWUYo8LQN0Cu1jBJX7zU9uA/s400/mcpi1.jpg" width="222" border="0" /></a><br /><div><div align="justify">Parliamoci chiaro, io sarei anche sceso in campo. Avrei creato l'ottocentosettantaquattresimo partito e avrei combattuto contro l'inconsulto proliferare di partiti. Gli avrei dato un nome sexy, evocativo, tipo <em>Forca Italia</em> o <em>Patito Socialista</em>, che avrebbe richiamato una certa sinistra sofferenza nell'essere appassionati. La fantasia non mi manca: ho pronto un nome per ogni piaga sociale. Una bella coalizione tra il <em>Partito Demografico</em> e <em>Allevanza Nazionale</em> per risolvere il calo delle nascite. <em>L'Italia dei Malori</em> per la sanità. <em>Il Maestro e la Margherita</em> per la scuola. <em>Radicali Liberi Italiani</em> contro le occlusioni arteriose e gli arresti facili, specie quelli di <strong>Pannella</strong>. E così via.<br />Avrei infestato il territorio, là dove una volta era tutta campagna elettorale, di manifesti con il mio faccione (e il cappellino) con scritto sotto qualcosa di sbalorditivo tipo “Vota per Cruman, tanto in fondo uno vale l'altro”. Avrei fatto un bel simbolo con un ulivo in fiamme vicino a una quercia scudocrociata che germoglia margherite sotto un sole che c'avrà da ride, mentre un asinello cavalcato da un longobardo con la faccia di <strong>Mariotto Segni</strong>, armato di falce e martello, prende a roncolate un garofano pensionato. In questo modo mi sarei attirato i voti degli indecisi, ma soprattutto dei miopi e l'Italia è un paese indeciso e <em>oftalmicamente</em> deficitario.<br />Indi avrei chiesto il riconteggio delle schede e dei nei di <strong>Bruno Vespa</strong> per poi usare il mio sudato 1% per ricattare un sistema politico che di ricatti ne sa sicuramente più di me. Avrei percorso tutto l'emiciclo come uno skater impazzito facendo sosta nei bagni degli uomini, delle donne e varie ed eventuali. Per sopramercato avrei chiuso la mia carriera con una condanna a 23 ergastoli più 3 anni di servizi sociali a pena scontata, per abigeato, aggiotaggio, aggeggio e gigioneria molesta. Ovviamente, con il lirismo che mi contraddistingue, mi sarei dimesso per senso di responsabilità e specchiata onestà intellettuale. Non prima di essermi assicurato un posto di primario <em>ab aeternum</em> in virtù della mie ricerche sulla prostatite nelle donne e del perché è così difficile curarla.<br />Insomma tutto questo per dire che non sto qua a pettinare i procioni. Ho una coscienza civile e politica e non mi limito a vergare vocaboli a vanvera.<br />Il problema è che sono allergico ai bottoni (che ridete, ognuno ha le sue fobie) e a meno di non trovare uno spezzato in neoprene, il rigido regolamento parlamentare mi impedisce di accedere alle aule del potere in tuta e infradito. Quindi la mia coscienza civile mi ha suggerito di raccogliere i miei quattro stracci, smobilizzare quei 23 milioni di euro in titoli al portatore custoditi alle <strong>Isole</strong> <strong>Caiman</strong>, nella cassaforte di un mio buon amico, sulla cui rettitudine morale non dovete farvi trarre in inganno dal marginale dettaglio di essere un narcotrafficante venezuelano, e trasferirmi all'estero, in un posto dove non potrete più trovarmi, né voi, né l'<em>Udeur</em>.<br />A fermare questo impeto <em>xenofilo</em> (è uno strumento musicale che mi sono testè inventato) ci ha pensato la mia razionalità, che mi ha fatto soffermare sui risvolti morali di questa scelta. Per esempio sul dramma umano che subirei, a causa della mia natura <em>monoglotta</em>, non riuscendo più ad ordinare un cocktail di gamberetti a meno di non emigrare a <em>San Marino</em> o in un cantone svizzero, dove però i gamberetti tendono a scarseggiare per via del fatto che faticano ad afferrare gli skilift. Senza contare che il mio concetto di nomadismo si può già definire estremo nella transumanza tra il divano e il frigorifero, sito da cui torno spesso desolato come un ripiano frutta vuoto.<br />Non riesco a cambiare la situazione del paese in cui vivo e nemmeno cambiare il paese in cui vivere. Un erotema socratico o, se volete, un gatto isterico che ti rampa su per una braga. Ma c'è sempre una soluzione. Magari scritta al contrario nell'ultima pagina ma c'è. Magari è -1 o x=y o quell'otto svenuto che indica che non ci arriverai mai in fondo, ma io non mi sono arreso e ho trovato la panacea di tutti i mali di pancia. Ho aderito, come un adesivo a questa meravigliosa iniziativa di <a href="http://www.mentecritica.net/">mentecritica</a>: invadeteci! Che l'Europa ci invada liberandoci dai cancri politici e amministrativi e faccia dell'Italia un possedimento, una colonia, un dopobarba, qualsiasi cosa. Anche solo un'enclave delimitata dal mio giardino condominiale. </div><br /><br /><div align="center"><strong><span style="color:#ff0000;">ADERISCI ANCHE TU NUMEROSO:</span></strong></div><br /><a href="http://www.mentecritica.net/basta-moniti-avvisi-e-procedure-di-infrazione-invadeteci-per-favore/democrazia-e-diritti/redazione/2873/"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5160537396558644258" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkmIDOJdS_CGe5cCDh2N82VzL-JtcMYsJpwxAJRG7_9OHO10t9DokPBwju92ap6qvrOVQfT82kua5U4Ni7AdzGuEzvMIpuqECq64I-l2Vmopyu0RvOq-WRZloOGInQhUdII8Zr8A/s400/invadeteci-ita.jpg" border="0" /></a><br /><div align="center"></div></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Invasione" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Invasione</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Italia" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Italia</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-19362614155949824962008-01-24T10:01:00.000+01:002008-01-24T12:41:00.437+01:00Tra l'Inquietudine e il Mastello<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOrjYkF0bhhFpPCcAx6jQfzpeoMgcrY6g5xNdVAajpX1jRNgf-O2LYyExQObHf5qR4MnqkG1aWq8xjUd6AmaXYc-J0UeVsD3JxYsj9NCKT1fuQc4H_XfHC07XlYEpfAck5XbbmEA/s1600-h/mastella.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5158980050007049202" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" height="275" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOrjYkF0bhhFpPCcAx6jQfzpeoMgcrY6g5xNdVAajpX1jRNgf-O2LYyExQObHf5qR4MnqkG1aWq8xjUd6AmaXYc-J0UeVsD3JxYsj9NCKT1fuQc4H_XfHC07XlYEpfAck5XbbmEA/s320/mastella.jpg" width="288" border="0" /></a><br /><div align="justify">La madre dei <em>grandi fratelli</em> è sempre incinta e per lei la 194 è un nuovo modello di Alfa Romeo trabordante di cavalli. Incinti. Un altro grande fratello vede la luce, con la sicumera che ben conosciamo. Fa <em>bungee jumping</em> col cordone ombelicale e sculaccia l'ostetrica prima che possa farlo lei. Lui non piange e se lo fa è per fare audience.<br />Io però non sono contento, non ci andrò al reparto maternità ad alitare sul vetro al di là del quale un plotoncino di scimmiette urlatrici riceve i complimenti da parenti che apprezzerà solo per quello che scriveranno sotto il titolo “ultime volontà”. Non sono contento perché questo malsano vizio di nascere non fa che confondermi. Io cerco di seguire ogni novità, ogni sviluppo interessante, ma quando le cose e le persone sono troppe e troppo simili, si rischia di non capire più che cosa sia importante e per che cosa valga la pena sfregare tra loro un paio di neuroni per accendere la fiammella dell'intelligenza. Avanti così ho finito per convincermi che gli assassini di Cogne, Perugia e Garlasco siano la stessa persona o persone diverse che assumono lo stesso avvocato a turno.<br />Se siete attenti osservatori, cosa che ha un labile confine con lo sfracellare divani armati di telecomando, avrete notato anche voi un inquietante intreccio tra la sceneggiatura del <em>grande fratello</em> e quella del panorama politico e sociale italiano: un gruppo di diversamente senzienti che cerca di adoperarsi ai minimi termini e vive in condizioni di privilegio, completamente avulse dalla realtà che conosciamo noi mortali, tesi a sopravvivere al dilatarsi del tempo che intercorre tra un 27 e l'altro. In entrambi i casi i protagonisti, male che vada, usciranno dalle relative esperienze con vitalizi prosperosi. Se poi vogliamo cercare curiosità si trova corrispondenza anche nella presenza di un trans, di una potente famiglia siciliana e di un milanese che dice “mi consenta” e vuole comprare l'immunità.<br />E ora siamo qui ad aspettare che qualcuno decida per noi se ci fidiamo o no di questo governo. Una <strong>Marcuzzi</strong> attempata e con qualche metro di gambe in meno ci dirà chi è stato nominato e assisteremo alle sue acrobazie (del nominato non della Marcuzzi) atte a far sì che dove finisca il suo culo continui in qualche modo a cominciare una poltrona. In Italia nessuno molla. Un romagnolo pelato (non Giovanni Rana) ne sarebbe fiero. <em>Boia d'un mond leder</em>.<br />In Italia gli sfaceli sono edulcorati dal fatto che li vediamo attraverso un plasma <em>tantipollici</em> e hanno 16 milioni di colori e nemmeno un colpevole. Non sarà sfuggito al vostro acume, tanto per distribuire esempi senza darne di buoni, il rinnovato significato assunto dalla frase “porta fuori la spazzatura” in Campania. Uno che non abbia ancora portato fuori la ragione, potrebbe pensare che qualcuno nella catena che unisce il <em>ramazzaro</em> al ministro della <em>rumenta</em>, abbia fallito nel perseguire i risultati per cui viene pagato. Ora, non parlo di qualcuno che si sia dimesso, ma almeno uno che si sia, in tono dimesso, assunto qualche responsabilità, con la gioia che dà <em>assumere in modo dimesso</em>. E soprattutto: qualcuno ha capito perché c'è la spazzatura nelle strade campane? E perché c'è una campana di spazzatura su Ponte Milvio?<br />In Svezia un ministro si è dimesso perché la moglie non ha pagato il canone televisivo, in Israele un altro ministro si è dimesso perché la moglie non ha dichiarato 3 mila dollari di guadagni da una transazione immobiliare. Chissà, magari loro ci invidiano, visto che qui le mogli dei ministri le arrestano direttamente. In Inghilterra un amministratore delle poste si è dimesso per un disguido di spedizione. Io ho ricevuto ieri una lettera che se fosse stata più vecchia di qualche anno sarebbe stata incisa nel granito e ovviamente non ho trovato un responsabile, anche perché tutti i coinvolti nella vicenda ormai guardano i fiori dalla parte del gambo.<br /><strong>Mastella</strong> si è dimesso, ne convengo. Anche <strong>Filippo Nardi</strong> è andato via dalla casa del grande fratello per mancanza di <em>figarette</em> (è un refuso striato, cioè volontario), eppure è sempre in televisione. Il <strong>Clemente</strong> ha fatto il gesto storico: muoia <em>Mastellone</em> e tutti i cicisbei. Si è caricato sulle spalle tutto l'1,3% di voti e ha lasciato <strong>Prodi</strong> in crisi, perché non gli ha telefonato, nemmeno un sms con scritto “cmq tvb lo stss :-P”.<br /><strong>Mi avevano condannato a cinque anni di Prodi, ma grazie all'indulto di Mastella, forse me la cavo con due</strong>. Certo, non organizzo party di giubilo come <strong>Cuffaro</strong> che ha preso solo 5 anni per cortese empatia mafiosa, ma nemmeno io, come il presidente della regione Sicilia, mi dimetto dal mio posto di <em>zigrinabulloni</em> alla Ansaldo. Del resto vuoi essere presidente della Trinacria e non avere un po' di simpatia per la mafia? E il folclore, le tradizioni, dove le mettiamo?<br />E noi guardiamo, votiamo, nominiamo. L'ex ministro guardasigilli si indigna della persecuzione operata ai suoi danni dalla magistratura, perché ancora non c'è nel codice penale un articolo o un comma che parli di <em>atti privati in luogo pubblico</em> (si intenda “in luogo” come “al posto di”). E anche la magistratura più che ai presunti reati della famiglia <strong>Mastella</strong>, ha dimostrato di badare molto a mantenere quell'autonomia d'azione che anche <em>faccio come me pare</em> va bene. E noi cianciamo dietro a un caffè o scriviamo blog per commentare lotte di potere mascherate da strategie politiche o di giustizia.<br />Il buon <strong>Mastella</strong> dai toni <em>pizziniani</em> è genuinamente indignato. Vive in un mondo in cui non contano le regole ma i meccanismi: si scambiano voti per nomine (televoti e nomination) e si espia a <em>porta a porta</em> (confessionale). Loro non hanno la consapevolezza che è accessorio necessario della dignità e della decenza. Loro <strong>sanno come funziona</strong>. Sanno che nelle università le cattedre sono talmente <em>nepotizzate</em> che capita di leggere circolari interne che recitano “Magnifico Rettore, quando torni a casa ricordati di passare a prendere il bambino alla presidenza del simposio di <em>gerontofobia</em> o ti boccio l'amante”. Sanno che negli ospedali puoi trovare un primario di chirurgia che ha una specializzazione in ceramica <em>Ming</em> e l'unica cosa che ha pubblicato è l'annuncio del suo matrimonio (con allegata la tessera del partito). E soprattutto sanno che tutto questo è normale. Nel loro mondo funziona così. Siamo noi che siamo nati nell'emisfero (o emiciclo) sbagliato. Persino nel cinema, nella televisione, dove tutti, per una serie di ineffabili coincidenze, hanno lo stesso cognome e se non ce l'hanno è sintomo di scambio di fluidi corporei, tutto è affidato a giochi di potere e a qualche giochino di impotenza. In questo scenario, un magistrato indaga <strong>Berlusconi</strong> per aver raccomandato cinque attrici. Il triplo bypass me lo impianta un odontotecnico ammanicato e i magistrati indagano un produttore cinetelevisivo per aver raccomandato delle attrici? Il mio barbiere dice che c'è qualcosa sotto. Sarà dermatite seborroica dico io.<br />Il problema è che non saranno i magistrati a liberarci della famiglia <strong>Mastella</strong> e dei <strong>Berlusconi</strong>. Tangentopoli ha fatto piazza poco pulita dei mercanti del tempio ma il tempio è ancora lì. I meccanismi che lo hanno generato sono intatti e pronti ad accogliere nuovi sacerdoti metà “famiglia” e metà potere. Sarà un caso che a capo del CSM ci sia un democristiano da corsa e che a salvare questo governo ci abbia pensato spesso <strong>Andreotti</strong>?<br />A certi livelli, nel morboso meccanismo di gente di potere che controlla altra gente di potere, si instaura sempre un equilibrio devastante per chi il potere nemmeno lo conosce per sentito dire. Le condizioni che creano i <strong>Mastella</strong> e tutti quelli peggio di lui ma meno noti, non tarderanno ad essere di nuovo prolifiche e la sete di denaro corre molto più forte della civiltà.<br />Per qualche motivo pesante come un grosso masso (certe volte sono più subliminale dei Black Sabbath) i giudici che si sono davvero occupati della Giustizia, hanno sempre dovuto combattere due nemici e quello peggiore ce l'avevano alle spalle. Non ne conosco uno che sia uscito vincitore da questa guerra.<br />Io, visto il faticoso parallelismo che ho messo in piedi, consiglierei a un <em>capostruttura</em> (usate tutti i vostri sensi per assaporare le sensazioni che dà questa parola) della Rai di mandare sull'isola dei famosi tutti questi giocolieri del potere. Non per fare un reality, portateli lì, indicate un punto a caso dietro le loro spalle con aria sbigottita e poi tornate a casa più in fretta che potete.</div><div align="justify"></div><div align="justify">In contemporanea con <a href="http://www.mentecritica.net/">Mentecritica</a></div><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Mastella" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Mastella</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Grande+Fratello" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Grande Fratello</span></a>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-22029267.post-13326504599346411552008-01-15T14:38:00.001+01:002008-01-24T11:04:31.176+01:00Scienza vergogna<div align="right"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioSBtyk84EOVlmIEMhndYmQAlyS1B_zebcmJ9Xp12cZNPNWyBxV5PEhW-dYnbW5SZKFwhu2cUkf-XnX77vPwAkhE-oqyk8vftpggy0AZOfn5XBAQdgApuMfTy9nIS69JQoVuGJDQ/s1600-h/AE9.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5155697416260609362" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioSBtyk84EOVlmIEMhndYmQAlyS1B_zebcmJ9Xp12cZNPNWyBxV5PEhW-dYnbW5SZKFwhu2cUkf-XnX77vPwAkhE-oqyk8vftpggy0AZOfn5XBAQdgApuMfTy9nIS69JQoVuGJDQ/s320/AE9.jpg" border="0" /></a> <em>“Se dovessimo contare sulla imparzialità degli scienziati, la scienza, perfino la scienza naturale, sarebbe del tutto impossibile”</em></div><div align="right"><em>Karl Popper</em></div><br /><br /><div align="justify">Certe volte mi chiedo perché io abbia lasciato l'università. Forse per non essere sempre quello che viene lasciato. Poi in tutti questi anni, nemmeno una telefonata. Comunque il dubbio ha vita fugace e tosto torno a riflettere intorno a temi più pregnanti tipo la bruttezza della velina bionda.<br />Ammetto di aver sempre faticato a capirla. L'università dico... ma anche la velina bionda.<br />Però mi consolo: alla <em>Sapienza</em> (nome giusto un filo spocchioso, almeno a Pisa l'hanno chiamata <em>Normale</em>) il <strong>Papa</strong> non ce lo vogliono proprio. Il gruppo di docenti e scienziati censori, ha ritenuto offensivo ed umiliante che <strong>Benedict 16</strong> abbia dichiarato, nel 1990, che il processo a <strong>Galilei</strong> (da parte della chiesa) fosse una sorta di atto dovuto quindi condivisibile. L'alemanno pontefice, che ha due lauree e un discreto seguito a livello planetario, subirà quindi questo oscurantismo di ripicca. Frattanto a <strong>Mike Bongiorno</strong>, che di <strong>Galilei</strong> non sa nemmeno quale trasmissione conducesse e la cui conoscenza ecclesiastica si ferma a <strong><em>Pio ics</em></strong>, viene regalato quel pezzo di carta per cui milioni di studenti si debilitano a furia di giovedì notte all'<em>Hollywood</em>.<br />In realtà questo atteggiamento non dovrebbe stupire visto che la cosiddetta “comunità scientifica” ha dimostrato posizioni medievaliste che nulla hanno da invidiare ai fervori religiosi o a <strong>Roberto Giacobbo</strong> con l'aggravante di aver combattuto e spesso abbattuto, non dei nemici, ma i propri stessi figli. In particolare gli ambienti scientifici universitari, governati da baroni e baronetti, sono stati spesso teatro di manovre d'arrivismo e smania di successo. Un successo perseguito a colpi di pubblicazioni, plagi, imbrogli e ostracismi culturali.<br />Il processo della chiesa a <strong>Galilei</strong> è un bel manifesto della supremazia scientifica sulla fede. Ma se provi ad usarlo come manifesto della pervicace ottusità del mondo scientifico verso tutto ciò che non è allineato, non vale. Poco si sa di uomini di scienza osteggiati, emarginati, ridotti in miseria, rinchiusi in manicomio e a volte, indirettamente, uccisi, perché colpevoli di aver sfidato i depositari del sapere con teorie non riconosciute e dimostratesi successivamente vere. E pochissimo si sa di fiumi di denaro usati per finanziare ricerche utili come un frigorifero al polo. Della chiesa conosciamo tutti i misfatti. I libri di scuola ne sono pieni e le cronache non si esimono dal descrivere con sdegnosa bramosia la <em>liason</em> dell'ultimo prete di periferia. Nulla vi diranno, di contro, alcuni dei seguenti nomi.</div><div align="justify"><br /><strong>George Zweig</strong> che propose il modello di atomo a quark (non nel senso che lo presentò da Angela) e fu cacciato da tutti gli ambiti scientifici. Osteggiato in particolare da uno dei più considerati fisici dell'epoca che, qualche anno dopo, vinse un Nobel proprio grazie alla teoria dei quark di <strong>Zweig</strong>, ormai dimenticato e bollato come ciarlatano.<br /><strong>William Harvey</strong> pose le basi della comprensione del sistema circolatorio del sangue. Fu definito pazzo e ingiuriatore della natura dalla comunità scientifica e il termine “circolatori” venne usato come epiteto infamante per lui e i suoi collaboratori.<br /><strong>Samuel C.F. Hahnemann</strong>: un genio assoluto, dotato di capacità mentali con pochi eguali nella storia del pensiero umano. Fu il primo a considerare l'ammalato nella sua interezza: mente, corpo e ambiente. Impostò un approccio nuovo e umano alle malattie mentali e propose per primo la quarantena nelle epidemie di colera. Fu l'inventore dell'omeopatia. Venne per questo perseguitato ferocemente dalla classe medica imperante. Una violentissima campagna denigratoria, nonostante le evidenze scientifiche della sua teoria terapica, lo umiliò e gli rese quasi impossibile il lavoro di ricerca.<br /><strong>Edward Jenner</strong> scopritore del vaccino contro il vaiolo. Contro di lui venne addirittura istituita una “A<em>ntivaccination Society</em>”. Come se il CNR fondasse una “società antiterrarotonda”.<br /><strong>Renè Lannec</strong>, inventore dello stetoscopio (tuttora utilizzato, dopo 200 anni) e di fondamentali teorie sulla tubercolosi. La sua opera fu demolita in maniera così capillare (da un punto di vista umano non scientifico) dai cattedratici dell'epoca che persino i bambini per strada lo irridevano senza pietà. Si ritirò stanco e amareggiato. Troppo gracile per sopportare certe battaglie, morì a soli 45 anni.<br /><strong>Julius Mayer</strong> postulò con un certo anticipo le leggi della termodinamica, ma fu zittito perché era “solo” un medico della marina.<br /><strong>Raymond Dart</strong>, trovò l'anello mancante tra uomo e scimmia. Fu cacciato dagli ambienti scientifici con l'accusa di aver perso tempo dietro una scimmia storpia, solo perché non seguì le gerarchie baronali nel proporre le sue teorie.</div><div align="justify"><br />A questi potrebbero essere aggiunti i nomi più famosi di <strong>Pasteur</strong>, <strong>Mendel</strong> e <strong>Koch</strong>, anche loro passati attraverso la gogna del non allineamento ai dogmi scientifici dell'epoca.<br />Ma la storia più infame e vergognosa è quella di <strong>Ignaz Philipp Semmelweis</strong>, considerato il “salvatore delle madri”. Capì per primo che la gran parte delle morti per <em>febbre puerperale</em> era dovuta ai metodi operativi dei dottori, che passavano da autopsie a parti senza nemmeno lavarsi le mani. Cambiò completamente il modus operandi degli interventi. I chirurghi indossavano ancora lunghe tuniche nere su cui portavano con un certo orgoglio macchie di sangue rappreso. Nelle asole tenevano fili di seta da usare per un'eventuale legatura. <strong>Semmelweis</strong> osò dire ai luminari della medicina di lavarsi le mani. Fu costretto a lasciare i suoi studi, il suo lavoro e persino la sua città. Non poteva più mettere piede in un ospedale senza essere insultato e deriso. Fu internato in un manicomio dove subì violenze fisiche e morì del male che cercò di debellare (la setticemia), forse volutamente, nell'estremo tentativo di dimostrare la sua verità.<br /><strong>Ferdinando Von Hebra</strong> disse “Quando si farà la storia degli errori umani, difficilmente si potranno trovare esempi di tale forza. E si resterà stupiti che uomini competitivi, così specializzati, potessero - nella propria scienza - rimanere così ciechi e stupidi”.<br />Molti di questi errori hanno impedito di salvare un numero esorbitante di persone. E, apoteosi della follia, molte di queste battaglie sono state combattute esclusivamente in nome di interessi personali e, peggio ancora, per puro prestigio.<br />La scienza spesso si rifugia dietro il suo nome. Un nome che sa di infallibilità, di qualcosa di definitivo e indiscutibile. Si fa scudo del suo elitarismo per schivare critiche e giudizi. E soprattutto non chiede mai scusa, come invece pretende da chi non si allinea ad essa.<br />Tutti commettiamo errori, anche il <strong>Papa</strong>. E lo sa bene chi ha capito che i suoi errori sono una miniera d'oro. Criticare il <strong>Papa</strong> fa bene a terroristi in voga e a comici che con “scendi il cane e piscialo” avevano fatto il loro tempo.<br />Ma il <strong>Papa</strong> e la religione cattolica esistono, come esiste l'Islam (anche se fate tutti finta di niente). Se ci insolentiamo per la censura verso gli insulti di <strong>Luttazzi</strong> e ci spaventiamo per le idee diverse dalle nostre, qualcosa è andato fuori asse. Se poi chi si erge a censore e a giudice dell'oscurantismo altrui ha una storia altrettanto millenaria di processi sommari, di guerre sante e comodi roghi, allora stiamo davvero seppellendo il buon senso sotto una catasta di parrucconi.<br />Chiedere al <strong>Papa</strong> di non parlare perché la chiesa ha processato <strong>Galilei</strong> è come chiedere a un tedesco di non votare perché c'è stato il <em>terzo reich</em>. </div><p>Grazie a <a href="http://www.mclink.it/personal/MH0077/ILabirintiDellaRagione/ILabirintidellaragione.htm">I labirinti della ragione</a></p><p><br /><span style="font-size:85%;"><span style="color:#999999;">Technorati Tags:</span> </span><a href="http://technorati.com/tag/Papa" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Papa</span></a><span style="font-size:85%;">, </span><a href="http://technorati.com/tag/Scienza" rel="tag"><span style="font-size:85%;">Scienza</span></a> </p>crumanhttp://www.blogger.com/profile/13995564672480950375noreply@blogger.com34