C’è stato un periodo, un periodo scudocrociato, in cui gli uomini di sinistra, che all’epoca si intitolavano comunisti, erano convinti che i ricchi fossero colpevoli, intrinsecamente colpevoli e i loro sozzi denari erano la prova della loro reità. Nella grande madre Russia, genitrice ideale di tutti i comunisti, i colpevoli venivano mandati in Siberia, in posti da cui non si poteva scappare. Non perché ben protetti, ma perché se provavi a mettere il naso fuori a ferragosto ti si ghiacciava pure la voce per dire vaffanculo che freddo.
Oggi in Italia, ma non solo, gli uomini di sinistra, che non si intitolano più comunisti, forse per rispetto a quegli altri, non hanno più le idee chiare su chi sia colpevole e sembra quasi che vogliano godere di quel capitalismo edonistico che è sempre stato negato loro, per appartenenza, per idealismo, per tenere alto quel pugno chiuso, incazzato e bella ciao. In fondo, è vero, il comunismo ha fallito, ma non è che il capitalismo abbia avuto tutto sto successo.
Ora la sinistra al potere si siede intorno a un tavolo e parla ovviamente di soldi, perché è di quello che c’è bisogno, i pugni chiusi vanno bene all’opposizione, quando si protesta, quando c’è un nemico. Adesso servono i soldi, adesso il nemico non esiste o peggio i nemici sono loro stessi. E dove si prendono i soldi? La risposta viscerale è un coro rosso e proletario: AI RICCHI! Che entusiasmo, che emozione impagabile poterlo finalmente fare senza espropri e rivoluzioni. Bene, che si innalzi come una barricata l’irpef fino al 45% per chi guadagna più di 150 mila euri all’anno. Bonolis dice che 150 mila euri sono 300 milioni del vecchio conio, praticamente 20 volte quello che guadagna un operaio e l’operaio è la spina dorsale dell’elettorato. Ma a qualcuno, una volta scemata l’enfasi falcemartellata, appare come una madonna il proprio setteequaranta e comincia a guardarsi intorno, a cercare lo sguardo dei compagni….. ma tu quanto guadagni?…. Mah non so, ‘na mjardata. Va beh lasciamo stare sta cosa dell’irpef che poi le percentuali sono complicate e la gente non le capiscono! Ma a voi non stanno sulle palle quei macchinoni in città?
Deve essere partita così l’odissea dei SUV. Un’odissea fatta di numeri, cavalli, misure, pesi, costi e domande sussurrate…ma che accidenti è un suvo?? Ok lasciamo perdere pure sti SUV che tanto si fa solo confusione e ci si guadagna poco, senza contare che lunedì mi consegnano il nuovo H2 5500 a uranio poveraccio e devo andare all’ufficio postale col bollettino del bollo. Facciamo gli ecologisti che va tanto di moda e fa verde arcobaleno: tassiamo quelli che non hanno l’euro 4 e impuzzoliscono l’aria, che si tirano su bei soldi e nessuno può dirci niente perché salvaguardiamo l’ambiente.
Il risultato è pressappoco quello che i poveracci che non hanno 20 mila euri per comprarsi la macchina nuova nuova con motore euro 4 (che però è turbo multijet con le lamelle aerodinamiche quindi va più forte e inquina come quella vecchia), dovranno pagare più tasse, avranno ancora meno soldi e la vettura antinquinamento non se la compreranno mai. Mentre il ricco, che una volta era un colpevole, si compra l’audi Q7 12 cilindri contrapposti che consuma come un boeing ma è euro 4 quindi niente aumento del bollo.
Sembrerebbe che per la nuova sinistra, il colpevole è chi non riesce ad avere abbastanza soldi per vivere come un ricco e fare le vacanze con Briatore. Sticazzi.
Forse però i veri colpevoli, quelli che commettono reati, vengono puniti e i deboli tutelati e protetti. Me sa de no. Già in Italia c’è la cultura del colpevole. Il criminale fa avventura, fa antieroe, fa ascolto. Maurizio Costanzo Show ci parla dei sogni, dei desideri, delle speranze dei carcerati. Le loro vittime non fanno ascolto e vedere la gente piangere, sì fa tenerezza, ma ormai c’è troppa gente che chiosa “che palle questi che piangono in televisione”. Lo stato paga piani di reinserimento, assistenti sociali, psicologi, crea programmi speciali….tutto per i colpevoli. Per le vittime, bene che vada si può piazzare un politico di fronte a una bara. Non basta? No non basta, facciamo anche un indulto e tutti a casa.
Dalle mie parti c’è una famiglia devastata per sempre da un evento che non fa notizia perché ormai si è visto tante volte nei film e c’è tanta gente che considera eroi i personaggi di arancia meccanica. Questa famiglia è stata aggredita da un branco di bestie in casa propria. Il padre picchiato a sangue, la madre stuprata a turno da sei uomini, il tutto davanti ai bimbi. I poliziotti, che guadagnano come un operaio, hanno arrestato tutti e sei i componenti della mandria, con l’aiuto delle vittime nonostante fossero state minacciate di morte in caso di denuncia. E’ passato meno di un anno e quattro su sei sono a passeggio, grazie a burocrati dalle tasche piene. Per questa famiglia non c’è piano di reinserimento, non c’è assistenza (anche perché sfido chiunque a superare una cosa del genere), non c’è un programma speciale per una donna senza più vita e dei bambini segnati per sempre. Non c’è qualcuno che li protegge ora che la loro vita è oscurata dall’incubo del ritorno di queste bestie per vendicarsi secondo il loro codice di bestie. Loro dovranno arrangiarsi, le bestie hanno avuto tutte le agevolazioni che la nuova sinistra e un sistema indirizzato sempre a capire il carnefice e abbandonare le vittime, hanno concesso loro.
Questo sistema è quello che porta le trasmissioni televisive a litigarsi la presenza del criminale di turno, che porta Moggi a fare la voce grossa, a pretendere giustizia e rispetto, dopo aver fatto i propri comodi per anni. E noi lo ascoltiamo, i giornalisti che fino a qualche giorno prima chiedevano la gogna, calano le braghe e offrono le loro grazie al cattivone potente. Così quando ingenuamente un avvocato della juventus dice che, prove alla mano, la società poteva finire in serie c, gli organi di stampa definiscono questa dichiarazione una gaffe e ricominciano la litania degli sconti per tutti.
Che questo governo di sinistra ci tenga a garantire dignità anche a chi ha sbagliato è evidente e, da un certo punto di vista anche giusto (e l’ha dimostrato donando degli sgabelli in parlamento ad un discreto numero di ex galeotti), ma pare proprio che per trovare qualcuno che si preoccupi di chi ha commesso lo sbaglio di trovarsi sulla strada di animali senza pietà o di dar retta ai consigli finanziari di fidati consulenti bancari (esempi equipollenti), toccherà attendere ancora un pezzo oppure adeguarsi e diventare tutti carnefici. Il tutto è amplificato dalla cultura dell’italiano che giustifica ogni cosa nella speranza che gli altri facciano lo stesso con lui.
E’ evidente che si tratti di un problema culturale prima che politico. Bello il programma di Maurizio Costanzo Show, però finchè in Italia non si penserà a tutelare le vittime almeno quanto si tutelano i colpevoli, io vorrei vedere certa gente, se non proprio presa a calci nel culo, almeno non trasformata in personaggi che trovano, nei fertili campi coltivati a idioti, sostenitori che li incitano pure ad alzare la voce.
Technorati Tags: Colpevoli, Innocenti
4 commenti:
Dopo aver letto questo post mi chiedo: la destra al governo sarebbe meglio? E mi rispondo pure: non si nasconderebbe dietro una falsa e ipocrita caccia alle nuove streghe (i ricchi), ma la sostanza sarebbe la medesima. Perchè alla fine in Italia (e altrove...) comandano sempre i soldi e i prepotenti... Purtroppo.
Infatti ho precisato che è un problema di cultura prima che di politica. Certo è che veder trattare la povera gente così da quelli che per 50 anni hanno fatto i paladini dei deboli aggiunge al danno una sonora presa per il culo.
cruman
Sono innocente e per tanto non appartengo a nessun canone sociale di riconoscimento. Non esistono mie schede né foto da pubblicare, non esistono interrogativi da formulare né domande cui rispondere. Non esistono tutele, non esistono rimedi, non esistono nemmeno le preoccupazioni… e in fondo perché preoccuparsi di un innocente? Sono innocente… e quindi non esisto. Questa è la mia colpa.. Ecco! Colpevole di essere innocente: vuoi vedere che forse così qualcuno mi chiama in TV?
Mi trovi più o meno d'accordo su tutta la linea. Al di là delle tasse più o meno giuste (la confusione è evidente che non sta solo nella descrizione inventata ad hoc di SUV, ma anche nelle menti dei politici)quello che mi lascia più l' amaro in bocca, è appunto l'ultima parte del tuo post. E' inconcepibile che le vittime diventino dei perfetti signor nessuno lasciati soli ad affrontare le loro angosce, e i colpevoli di emerite nefandezze vengano liberati o portati in televisione per fare odience, poi ci si stupisce se qualcuno decide di farsi giustizia da solo!!
Posta un commento