martedì 8 agosto 2006

Costituzione di una frase uguale per tutti

Immaginate, dio ve ne scampi e liberi, di essere coinvolti in una disputa giudiziaria a causa, chessò, del vostro barboncino che ha strappato a morsi un quadricipite del postino o per quella cartella esattoriale che avete distrattamente incenerito nell’altoforno della vostra fabbrichetta. Pensate alla vostra prima volta in un’aula di tribunale: immagini di nero wolf, ellery queen e ally mcbeal si mescolano nella vostra mente, mentre sedete intimoriti aspettando che qualcuno dica “mi oppongo vostro onore” o “prego la giuria di non tenere conto dell’affermazione che precede” o ancora “eccheciazzeccha santiddio??”. Ebbene dopo anni di rinvii per le cause più assurde (dall’umidificatore di bolli che non umidifica al parkinson del vostro avvocato che avevate assunto appena laureato), dopo milioni di euri buttati al vento, smarrimenti di prove, dislocazioni dei processi a Brescia, verso che cosa sarebbero rivolte le vostre preoccupazioni?
Secondo l’ex ministro della Giustizia Castelli e il suo successore guardatore di sigilli Mastella il Clemente, è fondamentale che nelle aule di tribunale sia rappresentata in bella vista la frase, inerente l’esercizio della giustizia, più rilevante dal punto di vista politico, sociale e umano. In pratica i nostri responsabili del dicastero pensano che, entrando nelle sacre stanze del giudizio dell’uomo, imbufaliti da ritardi, avvocati alle maldive e toghe in sciopero, voi esclamiate soddisfatti “va’ che bella frasetta pregna di significati che c’è lì”. Questo dev’essere il motivo che ha spinto Castelli, nel 2002, a far cospargere i fori italiani con l’articolo 101 della Costituzione, che recita “La giustizia è amministrata in nome del popolo”, affiancandola alla classicissima “la legge è uguale per tutti” e sperando, di rimbalzo, di indispettire l’animo indipendentista e autonomista della magistratura italiana. Per contro, il cerchiobottista Mastella, concede ai togati l’eliminazione dell’insolente dicitura perché, parole ministeriali “Quella frase sul popolo sarà pure corretta, per carità. Sulla Costituzione c'è anche scritta. Ma messa lì, sul muro, toglie qualcosa all'altra frase che invece rappresenta un valore universale, un richiamo eterno, un invito alla saggezza”. Insomma secondo il Clemente semiologo, le due frasi insieme insozzano i loro relativi significati. Ci si sente quindi liberi di constatare che le due sacrosante sentenze possono convivere nella Costituzione, ma non sul muro di un tribunale. I due ministri saranno lieti di aver scoperto l’importanza che il contesto assume nell’annosa dicotomia “significato – significante”, ma ardisco di pensare che per l’omino martoriato dalla macchina infernale della giustizia italiana, potrebbe anche esserci scritto scemo chi legge (verbo, non sostantivo), basta che si ponga fine all’odissea giudiziaria.
Del resto, tutto è perfettibile (anche la parola perfettibile) e va già bene che i logici matematici non abbiano la Costituzione tra le loro letture preferite, altrimenti farebbero quattro salti mortali in padella leggendo “Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d'Aosta uno”.
Da bravo cittadino modello non ho assolutamente pensato che questa faccenda che tanto preoccupa i governi, sia semplicemente un affare di lotte intestine tra dipendenti statali. Così, sicuro che il dicasterato Mastella abbia usato il suo tempo e i nostri soldi per stabilire se due frasi della Costituzione possano coesistere in un’aula di tribunale, per una diretta utilità sociale e fruibilità da parte del cittadino, ho indetto una sorta di sondaggio per verificare che cosa ne pensino gli italiani e che cosa gradirebbero trovare scritto mentre vengono condannati a 4 anni di reclusione per abigeato con l’aggravante della configurazione laucontica (per chi non lo sapesse l’abigeato è il furto di bestiame che riguardi 3 o più capi. Probabilmente perché significa che sei proprio andato lì con un carretto per prenderli. Se invece ti carichi sottobraccio un paio di vitelli, potrebbe anche configurarsi la cleptomania).

Nell’ambito delle frasi estrapolate dalla Costituzione, le più votate sono state:
Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge (art. 25)
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività (art.53)
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti (art.56) Utilizzabile solo in aule di grandi dimensioni.
Molto gettonato l’articolo 98:
I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione
La più votata è stata però:
La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane (art.44)

Al di fuori della Costituzione la gente ha così votato:
Il mio avvocato c’ha le corna (21%)
Aridatece lo scudetto (2%)
L’assistente d’aula è bona (69%)
La legge è uguale, ma Luxuria è diverso (3%)
Tutti siamo uguali di fronte e Giano pure di nuca (2%).
Chiudete la porta che fa corrente (2%)
Altro (1%) non nel senso di altre frasi, proprio la parola “altro”.

Fosse per me, ci metterei delle deliziose tendine.

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14 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando smetto di ridere commento! Una sola domanda: le tendine rosse per intonarsi alle toghe?

cruman ha detto...

Toghe le tendine rosse!!

Anonimo ha detto...

Altre perle del politichese. Dal Sole24Ore di oggi. Un esponente del nuovo governo afferma che le maggiori entrate Statali del 1° semestre 2006 derivano "...da un diverso atteggiamento degli italiani verso il nuovo esecutivo". In pratica i circa 3 euro di imposte su ogni litro di benzina o le tasse dell'ultimo 740 ora li paghiamo perchè "è cambiato il nostro atteggiamento visto l'arrivo del centrosinistra?". Bastava dirlo; se era questione di atteggiamento avrei fatto ben poca fatica a cambiare faccia e a risparmiare qualche migliaio di euri !

Anonimo ha detto...

le deliziose tendine sono per caso una citazione da "in&out"?

cruman ha detto...

per clamicia:
gobbo? ho la schiena talmente dritta che genera sospetti sulle mie preferenze sessuali.
comunque non sono juventino e nemmeno calcista. Io tifo per il noncalcio.

ma la clamicia è una malattia venerea? :)

per bobby:
posso pubblicare una tua foto in cui cambi faccia? :)

pera noninmo:
veramente è in&out che ha citato me! gnnè gnè

cruman

Anonimo ha detto...

ah scusa :)

Anonimo ha detto...

una mia foto ? mmm...visto che praticamente in tutte ho una espressione assolutamente normale e che emano charme e fascino a badilate, why not ?

Anonimo ha detto...

Frase, inerente l’esercizio della giustizia, più rilevante dal punto di vista politico, sociale e umano: "LE LEGGI SONO FATTE PER ESSERE TRASGREDITE" - Sottotitolo: se così non fosse, politicamente coloro che siedono al governo non potrebbero più sgranchirsi le gambe saltando come pescivendoli sui banconi (parlamentari) per cambiarle (le leggi, che tu leggi ed eleggi... che sia appositamente un gioco di parole?!), socialmente potremmo tutti diventare brave persone e quindi poi umanamente... beh, umanamente ve la sentireste, popolo nel cui nome viene amministrata la giustizia (e figurati se le responsabilità no venivano scaricate altrove...), di lasciare giudici e magistrati senza lavoro? La legge è uguale per tutti :)

Anonimo ha detto...

Per Bobby: la modestia prima di tutto.... E ora vogliamo proprio vederla la foto di cotanto esemplare di uomo! Avevamo perso la speranza ne esistessero ancora...

cruman ha detto...

perano nimo:
sono d'accordo con te, ma toglimi una curiosità e mettimi un dubbio: ma i pescivendoli saltano??

perfede e perfide:
non provocare, potresti pentirtene

Anonimo ha detto...

Certo che sì: coi tempi che corrono i pescivendoli saltano! In groppa ai cavallucci marini (perchè la sella non ce l'hanno) o per acciuffare i pesci volanti (che si acciuffano per il ciuffo se no volano via). Il business è business (e fin qui...) e non conosce regole. Anche perchè se le conoscesse poi toccherebbe rispettarle e allora le leggi non verrebbero trasgredite e dunque la disoccupazione dei magistrati e dei giudici bla bla bla... vedi il sottotitolo di prima... bla bla bla. Invece la legge è sempre uguale. Per tutti o per qualcuno io lo ignoro.
Sufficientemente dubbioso? ;)

Anonimo ha detto...

Per Cruman:
suona come una minaccia... mi rivolgerò alla LAV!

cruman ha detto...

Se pubblico una delle famose facce di bobby dovrai rivolgerti alla commissione diritti civili.
Comunque se proprio insistete e se il gran. comm. (commercialista non commendatore) ing. lup. mann. è d'accordo...

Anonimo ha detto...

Vogliamo dimenticare Marlene Dietrich in Testimone d’accusa o l’immenso Hercule Poirot? Disquisire della grammatica elementare di Roberto è esercizio muscolare senza possibilità di comprensione. Fu forse fatto ministro per meriti onomastici
(tutti i ministri leghisti curiosamente festeggiano il medesimo onomastico, R. Calderoli, R. Maroni e appunto l’inappuntabile puntuto R. Castelli). E chiamare un Clemente ad esercitare inflessibile giustizia giusta ancorchè anzichennò di biblica lunghezza. Dubbi che agitano le italiche coscienze sono soverchiamente soffocati da altri dilemmi che qui trovano la loro Genesi in Roberto e l’Apocalisse in Clemente che diviene ossimoro tale da sconvolgere le già agitate coscienze. Demandare al giudizio popolare la scelta sul motto da tribunale che trascina e tracima stancamente i suoi tempi come granchi depressi trascinano le chele sulla rena umidiccia e appiccicosa mi par voler infliggere una pena accessoria all’incolpevole o colpevole o assolto per insufficienza di prove, frequentatore di polverose aule di tribunale.
Sulla prima trance trovo gravemente discriminatoria l’affermazione capziosa che privilegia le zone montane, quali le colpe inconfessabile della collina e perché la rilassante pianura non gode della clemenza della corte?
Sulla seconda trance direi che le corna dell’avvocato possono essere fonte di clemenza della corte verso la moglie trascurata che qualcosa deve pur fare mentre il marito gigioneggia per tribunali. Lo scudetto è come il maltolto a Cesare. Sull’avvenenza dell’assistente le scuole di pensiero divergono in base al detto de gustibus..Luxuria ha una marcia in più e meglio abundare quam deficere..Sulla duplice natura umana e non solo molto si è detto e poco si è fatto..La corrente la fa l’onda o ti sorregge o ti affonda (un adeguato riferimento, scemo come un cappello, terraaqueo era doveroso, direi indispensabile)..Altro è senz’altro espressione altra che permette valutazione altra appunto. Personalmente la trovo una geniale cazzata.