venerdì 24 febbraio 2006

Una pizza, un cine e una morale


Dopo la pizzeria sono andato al cine a vedere “I segreti di Brokeback Mountain”, filmone tratto dal racconto omonimo del Pulitzer Prize Anne Proulx, lungo giusto quei 134’ che mi avrebbero dato agio di digerire la specialepomodoripachino&bufala.
Come insegnavano gli antichi favolieri, ogni fabula reca una “Morale”, sorta di insegnamento trascendente che si rivela quando le pagine del libro sono ormai chiuse, ancorché il significato diviene significante e il disegno superiore educa: pensate che gli antichi greci alla fine del racconto inserivano spesso la formula “ò mythos deloi oti…” (che significa proprio “il racconto dimostra che…”) seguita, per l’appunto, da un breve concetto morale, semplice e comprensibile, se no sarebbe stato filosofia morale.
La morale è pure ciò che fa la differenza, nell’ambito della multimedialità, fra film e documentario. Un documentario o un telegiornale non fanno morale (o se la fanno è involontaria), mentre i film di solito “dimostrano che…”, e magari non te ne accorgi subito ma la mattina dopo averci dormito su. È allora che, di solito, capisci pure se il film ti è piaciuto oppure no, il che dipende essenzialmente da quanto la sua morale si sposa con la tua, o ti fa in qualche maniera comodo.
Ma torniamo ai segreti della montagna eccetera. Il film è di Ang Lee, regista che gli esperti definiscono alquanto versatile, ovvero efficacemente incoerente. Racconta la storia di due cowboy sulla ventina, Ennis e Jack. Tipi rudi, soprattutto Ennis. Tempo e luogo: 1963, Signal, Wyoming, USA. Quindi non è un western con le diligenze e le puttane in pizzi, ma ci sono già i pick-up V8 e tutto il resto. Ennis e Jack si conoscono perché sono senza un dollaro e per guadagnarne un pugno vanno a far la guardia alle pecore per conto d’un rancher. Il gregge pascola su una montagna – la Brokeback eponima – Ennis e Jack vanno a cavallo, scacciano i lupi, vivono in tenda e mangiano sempre fagiuoli in scatola (tuttavia non s’ode neanche un peto, il Vanzina è altrove).
Sono isolati e si sentono molto soli.
Un fagiuolo tira l’altro e così questi due qui si fidanzano e passano un’estate gaya, pecore qua pecore là. Ma ineluttabile è l’autunno, sicché Dennis torna alla vita di valligiano e Jack dai suoi in Texas. Ognuno diverso ognuno in fondo perso, mettono su famiglia, fanno dei bimbetti. Addirittura Jack il texano, che campava di rodei, sposa una gnocca davvero competitiva, che per sopramercato lo mette a far soldi nell’azienda di suo padre, pensa te.
Quello però non si merita niente e dopo quattr’anni rintraccia Ennis (che però è più sfigato, cioè ha la moglie e la macchina più bruttine) nel Wyoming e insieme vanno a far finta di pescare, poi tornano dalle mogli, poi vanno ancora a far finta di pescare e compagnia cantando per anni e anni fino alla maturità (anagrafica), amandosi d’un amore destabilizzante per gli spettatori omofobi contratti sulle poltrone in sala. Sticazzi.
La fotografia è splendida, i paesaggi sono quelli che sogni tu europeo imbottito di codici-bigcountry, cioè grandiosi, malinconici e favolosi. E la storia è un poderoso dramma premuto contro lo sfondo di un’America bigotta che rende qualsiasi ipotesi di outing prodromo d’una fucilata in testa. Comunque alla fine Ennis lo sfigato si gioca la sorte causa questo amore impossibile, mentre sul Jack dalla moglie bòna taccio, se non vi rovino il finale casomai voleste atteggiarvi a gente di mondo e vedervelo, ‘sto film.
Io che l’ho visto, il giorno dopo ho capito la morale e dico: il film ci insegna che nel Wyoming di quasi mezzo secolo fa, se t’azzardavi a piantare una tenda nei boschi di Brokeback Mountain ti facevano il culo. Altro che che campeggio libero, altro che Daydream Nation.

Poscritto: “Broke” ha qualcosa a che fare con “to break”, che vuol dire rompere, e “back” significa “didietro”. Ciò mi ha procurato pensieri spiacevoli che ho lestamente rimosso nel congegnare la recensione di questo film.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

"Brokeback mountain"..scaricato circa 2 settimane fa e visto una sera con mio padre..a metà del primo quarto di film(quando ennis e jack fanno "ciao"alle caprette e vanno in tenda)lui è andato a letto..mentre io ho resistito e l'ho visto tutto..nonostante qualche momento di dormiveglia(cazz è lunghissimo!!)..sinceramente non so dire se mi sia piaciuto o no..storia d'amore senza risvolto,molto fine a se stessa..
bah..
Spaggio..sembri quasi serio nella foto di presentazione degli autori del blog!è molto carino comunque questo spazio!Ely..(anzi Tonino..forse Cruman così mi riconoscerà..l'ultima volta mi ha confuso con una tipa che dice dichiaratamente di essere accompagnata da 23 anni!!)