martedì 2 gennaio 2007

Il senso di Spaggio per la neve


Come tutti i mezzi di informazione di massa (che prendono il nome dalla massa di minchiate che dicono), anche il nostro blogo, in questo periodo, non si esimerà dall'ingrato compito di disquisire su ponti natalizi, partenze intelligenti, vacanze idiote, cenoni pantagruelici e compagnia bella. Questa è quindi la storia di tre baldi giovani (Pinfi, Cruman e Spaggio) che si sono lasciati abbindolare dalla lungimiranza di Elvio che, alla terza weiss media, snocciolava idee geniali come se piovesse. In sintesi la pensata di Elvio era quella di partire il primo dell’anno alle sei di mattina per andare a sciare in modo di gabbare la plebaglia che ronfa fino a mezzogiorno per riprendersi dai bagordi della notte precedente. Non che i nostri quattro amici avessero mangiato un brodino caldo e si fossero messi a letto alle nove. Risultato: una BMW con all'interno quattro zombi che vagava nella nebbia della Brennero. Giunti a destinazione si resero conto che probabilmente una talpa aveva diffuso l'ideona di Elvio (il quale non aveva fatto in tempo a depositarla all'ufficio brevetti) e si ritrovarono nel parcheggio della cabinovia che somigliava molto a quello del Bernabeu dieci minuti prima del fischio d'inizio di Real Madrid - Barcellona.
Mentre Elvio e Spaggio prendevano un caffè cercando di comunicare con l’amico Iot, il quale avrebbe dovuto aspettarli in loco per sciare con loro, Pinfi e Cruman si recarono al noleggio sci (Cruman non aveva potuto portare il suo amato monosci per problemi di aderenza e cx della macchina mentre Pinfi voleva provare il fun carving che pare non sia una parolaccia). Evidentemente nemmeno i noleggiatori erano andati a dormire alle nove la sera prima, considerato che uno girava per il negozio con un cappellino a cono e una trombetta in bocca e l'altro parlava una lingua che si pensava morta da secoli e capiva una parola su dodici (ma forse questo non dipendeva dai festeggiamenti). Sta di fatto che Cruman chiese sottovoce se per caso fossero in possesso di un monosci e il ragazzo fece sei telefonate con aria preoccupata facendo alfine giungere in negozio un misterioso omino che fece cenno a Cruman di seguirlo in silenzio. Lo guidò in una cantina tra gabbie appese al soffitto contenenti ossa umane e antichi cimeli di Torquemada. Quindi da sotto una botola nascosta da urne cinerarie, tirò fuori una polverosa tavola, spacciandola per un monosci appartenuto a Rasputin con il quale il consigliere dello zar fuggì da Mosca. Purtroppo gli attacchi non andavano bene per il piedino cenerentoloforme di Cruman e l’affare non si fece. Alterna fortuna ebbe anche Pinfi che intrattenne con il negoziante la seguente conversazione:
-pinfi- Vorrei dei fun carving
-omino- Ma lei è bravo? (il testo è già tradotto per comodità)
-pinfi- Sì me la cavo
-omino- Come?
-pinfi- Vado forte
-omino- eh?
-pinfi- Facevo le gare?
-omino- Che cosa?
-pinfi- Sono stato azzurro di slalom
A questo punto l'omino sfodera da una custodia in acero lavorato a mano un paio di sci con lamina d’oro e attacchi in platino ionizzato, tutto tempestato di diamanti.
-omino- Sono 25 euri all'ora
-pinfi- Non avrà creduto alla storia dell’azzurro di sci vero?
-omino- Non ho capito
-pinfi- Se avessi tutti quei soldi noleggerei un panfilo
-omino- E che ci fa con un panfilo a Pampeago?
-pinfi- Ah adesso ha capito! Mi dia quelli da principiante!
I due uscirono con gli sci dopo mezz’ora, tempo che l’omino impiegò per scrivere su un foglietto la data e il numero di serie. L’amico Iot intanto mandava messaggi criptici annunciando problemi vari che causavano il suo ritardo. I quattro decisero di partire e in pochi minuti furono sulle piste sci ai piedi. Attirando l'attenzione di tutta la Val di Fassa grazie al loro abbigliamento sobrio ed elegante che avvolgeva armoniche movenze e tecnicismi d'altri tempi.
Ma il destino era in agguato. Spaggio tentando una manovra che in passato era riuscita solo a Stemmark e a Zeno Colò, cadde come corpo morto cade e ruzzolò (non senza mantenere una certa eleganza) per tre quarti della pista di fronte a un preoccupatissimo Cruman (che giustificò il sorriso che non riusciva a levarsi dalla faccia con una paresi da ipotermia). Proprio Cruman raccolse i poveri resti dello sfortunato (tutti rigorosamente di marca) e lo ricompose alla meno peggio
Ma il destino si stava divertendo troppo e nonostante le sentite preghiere che Spaggio rivolgeva a chi lassù ha un qualche potere decisionale, non smise di fare agguati. Spaggio, che aveva riportato nella caduta il distaccamento di gran parte del pollice destro, era sicuro che il fato si sarebbe accanito su qualcun altro. Gli altri tre si dimostrarono d’accordo ma non si negarono una grattatina agli ammennicoli tanto per gradire. Ma Spaggio è grand'uomo e pensò bene di evitare una tale disgrazia ai suoi amici riservando a se stesso anche il secondo agguato del destino facendosi investire da un sicario della yakuza con gli sci al quale il nostro chiese immediatamente scusa notando i quattordici gorilla che accompagnavano l’investitore. Nella caduta Spaggio si disossò l'ultimo pollice sano di cui fosse fornito privando così il mondo di un'artista della digitopressione cellulare come non se ne vedevano da decenni. L'impossibilità di inviare sms gettò il giovane nello sconforto più totale. Nel frattempo Iot comunicava definitivamente la sua defezione inventandosi distrofie ai gemelli del polpaccio (il tutto senza riuscire a smettere di ridere).
La mattinata sportiva si concluse con l’ennesimo tributo di Spaggio al destino, realizzatosi nello smarrimento di uno sci dopo l’impatto con una marmotta gigante del Tibet in visita turistica e con la spettacolare esibizione di Elvio e Cruman che saltarono dal trampolino olimpico K120 uscendo dall’esperienza (cito testualmente) “con un certo languorino”. Pinfi si è comunque dichiarato soddisfatto della sua esperienza con i fun carving (non ci si spiega infatti come mai sia stato visto cercare di scambiarli con il bob di un bambino). Mentre lo stomaco di Cruman, che già brontolava alle 9.14, prese in ostaggio la milza chiedendo un capriolo una fonduta un caciucco (?) e un elicottero prima di rilasciarla.
A pranzo, Cruman Spaggio e Pinfi (Elvio si eclissò con la scusa di dover salutare una zia e tornò solo dopo un’ora con l’aria colpevolmente soddisfatta), nonostante alcune difficoltà comunicative con una cameriere sarda, mangiarono tutto ciò che avesse la parvenza di essere stato vivo e, colti da allucinazioni gastronomiche, ordinarono un bicchierino di grappa alla pera con tre cannucce.
Sulla via del ritorno Pinfi intrattenne gli amici russando talmente forte che una pattuglia della polstrada fermò la macchina e chiese ad Elvio l'autorizzazione per il trasporto dei suini. Ma la cosa veramente straordinaria è che Elvio ce l'aveva e la mostrò all'agente ostentando una certa tronfiaggine.
A fine giornata Pinfi fu accompagnato all’aeroporto di Bologna dove si imbarcò su un Savoia-Marchetti del 1928 e sparì tra le nuvole. Spaggio ormai provato dalla sfida con il destino si diresse, pollici in aria stile Fonzie, verso l'appuntamento con la sua dolce donzella. Cruman scese dalla macchina dormendo, passò dei soldi a Elvio dicendo “tenga pure il resto buonuomo” e imboccò il portone sbagliato finendo a dormire da un ragioniere omosessuale di Vigevano in domicilio coatto. Di Elvio le leggende raccontano… ma questa è un’altra storia.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Queste avventure tragicomiche dovrebbero essere videodocumentate per legge!!!!!
Una sola domanda....ma..la marmottavilleggiante ha riportato danni?

Ah quasi dimenticavo, un ometto strano, e un po' impolverato si aggira nella bassa valpadana chiedendo notizie del cartello trafugato a capodanno dal suo skynoleggio...sarete mica stati voi?! ;o)
Recitava:
"Voust entrer cun buna gl¸na
Bainvegnieu sarost ad¸nna.
Vo da l'otra vart il vent
Fo il bain e sto davent"
Buon 2007 a tutti!!!