martedì 17 aprile 2007

Repubblica Popolare di San Marino


Qui nel quartiere sanmarinese di Pechino si vive dignitosamente. Siamo perfettamente integrati e in un clima di tolleranza e interscambio culturale, proliferiamo egagri grazie alle attività tipiche della nostra amata terra d'origine: la pastorizia, materie prime, fiumi, monti titanici. Il tutto sfruttando marciapiedi a tre corsie che voi in Italia ve li sognate.
A dispetto di ciò che si dice in quella metà di mondo che non è Cina, qui siamo informati e liberi. I telegiornali popolari, supportati da una complessa rete di piccioni viaggiatori caricati a soia, colmano le lacune nozionistiche di internet, strumento sopravvalutato in cui, in realtà, non c'è niente di niente e funziona malissimo. Sappiamo che su questo nostro grande paese si raccontano leggende basate su pregiudizi figli dell'invidia e parenti stretti della paura, ma dopo 40 anni che vivo e lavoro qui, nel mio ristorante “da Titano specialità sanmarinesi” (pollo alle mandorle, involtini primavera e trofie al pesto), posso tranquillamente smentire queste assurde dicerie e dimostrare che la Cina è in realtà il Bengodi per voi italiani che ancora vivete sotto la dittatura di Mussolini (poi dite a noi che abbiamo governanti anziani).
Qui tutto è razionale e razionato, organizzato con coerenza e onestà intellettuale. Nessuna ipocrisia, manipolazione della realtà o condizionamento culturale. È vero, c'è la pena di morte per una settantina di reati che vanno dall'omicidio alla creazione di un blog, ma guardatevi dentro amici italiani: non siete voi quelli che mandano a morire ammazzato uno solo perché si sofferma troppo a valutare la tonalità di verde di un semaforo? Pensiero e azione, lo insegnava Mazzini, famosa mezzala sinistra del Torino. Si dice che da noi internet sia limitato, imbrigliato da filtri governativi e ridotto a un ipertesto di istruzioni per diventare un buon cinese. Forse è vero, ma non siete voi che state sempre a lamentarvi che internet genera mostri come la pedofilia, l'adescamento di professoresse, lo schiaffeggiamento di disabili, l'onanismo nell'orario di lavoro, le pornochat, uomini che si spacciano per donne, donne che si spacciano per uomini, uomini e donne che spacciano, le truffe telematiche, i prodotti per allungare il pene, quelli che, una volta allungato, lo tengono su e lo stesso discorso vale per le tette, ma mai per il cervello e compagnia bella? Ecco, voi state ancora lì a lamentarvi e a darci degli antidemocratici, frattanto noi il problema l'abbiamo risolto.
Qui ci sono i campi di lavoro forzato. Vero. Ci finiscono dissidenti politici e disturbatori vari, gente che altrimenti non sarebbe utile alla società. Ma non è forse un intercalare tipico di voi italiani la frase “a lavorare!!” (a volte enfatizzata con “in miniera!”) rivolgendosi a politici, calciatori o al tizio che compare dietro agli inviati nei telegiornali? Qui è stato messo in pratica e se non producono abbastanza tè verde li gonfiano di botte, tanto poi il tè verde sgonfia. Qualcuno ha anche il coraggio di indignarsi perché le istituzioni reprimono ufficialmente i gruppi religiosi o spirituali e le minoranze etniche o intellettuali. Signori, suvvia. Vi ho visto io accogliere testimoni di Geova la domenica mattina con secchiate di olio bollente delle patatine. Ho assistito a pestaggi organizzati in piazza Duomo a Milano ai danni degli intervistatori di Scientology. Vi ho sorpresi trattare sul prezzo di dvd pirata con il senegalese di turno e poi mandarlo a quel paese (il suo) perché non ha voluto darvi l'ultimo di Cristicchi a 1 euro e mezzo (del resto come si può spendere di più?). E ora venite ad accusare la grande Cina di scarsa democrazia perché ha reso istituzionale ciò che voi fate da anni. È vero, a qualcuno da fastidio il falun gong, ma a voi non danno fastidio quelli che fanno tai chi nel parco all'alba? O quelli che fanno jogging vestiti come un catarifrangente che poi tutti denunciano avvistamenti alieni e bisogna sorbirsi due ore di Voyager? E i ciclisti in gruppo la domenica? Quelli con lo snowboard? I camperisti in autostrada? E allora, suvvia.
E quella faccenda dei diritti delle donne. Tutto questo polverone solo perché si dice loro se e quando fare figli e soprattutto quanti. Solo perché le si relega a un ruolo servile di secondo piano. Ma proprio voi? La donna deve stare in cucina, fare la calzetta, sfornare figli, l'omo ha da puzzà. Non sono massime italiane? Proprio voi che pur di non mettere una donna al governo ci mettete un trans, venite a farci il predicozzo sui diritti civili. Un po' di dignità per cortesia.
La manipolazione delle notizie. Vogliamo parlare di quello? Qualcuno si insolentisce perché la storia ufficiale cinese riporta i fatti di piazza Tiananmen in maniera leggermente diversa da come la immaginate voi. Secondo gli archivi, quel giorno un tizio con una sportina di plastica si imbatté in una colonna di carri armati di ritorno da una parata pacifista e, insieme al primo mezzo corazzato, finirono per fare come quelli che si incrociano sul marciapiede (stretto) di via Paolo Sarpi e cominciano quel freudiano balletto del “passo di qua passo di là” prodromo di un desiderio sessuale insoddisfatto o della voglia di esibirsi in un tango figurato. Alla fine convennero sul passare uno sopra all'altro, in quale ordine non è dato sapere. D'accordo forse la notizia non è completa, ma detto da una civiltà che sta ancora litigando sul decidere se l'Olocausto sia avvenuto o meno e che soprattutto ha il tg4, non mi sembra molto educativo.
E il lavoro? Non fate che impazzire tra agitazioni sindacali, leggi 626, precariato, part time, cococo, cicicipipipi. Qui c'è un solo sindacato (governativo) che ti lascia lavorare in pace anche 20 ore al giorno, ti lascia dormire in fabbrica e fare le vacanze in mensa e se stai male, invece di inserirti in un sistema sanitario farlocco che ti prescrive analisi invasive per l'anno successivo, mentre scopre nuove malattie su di te, ti fa una bella flebo preparata dal maestro di karate kid (togli la cera, metti la cera, che non c'era) senza nemmeno smettere di produrre e sei a posto.
E per favore non ci venite a fare lezioni di politica. Non abbiate anche questa faccia tosta. Solo perché qualche ideologo fondatore di un partito democratico è stato gentilmente invitato a tornare in catena (di montaggio, sia chiaro). Perché voi non mandereste in catena qualcuno dei fondatori del PD? E andiamo. E poi siete indietro strategicamente. Vi ritrovate una sommossa di cinesi in casa e che cosa fate? Mandate la polizia in divisa coi manganelli? Dilettanti. Poi non vi lamentate se la fine e pungente satira cinese vi dipinge come fascisti. Qui sono molto più avanti. Le amministrazioni locali sedano (nel senso del verbo non dell'ortaggio) le rivolte dei wei quan, assoldando squadracce di giovani teppistelli non riconducibili ad alcuna istituzione, che girano per le strade e i campi gridando “dissidentiiiiiiiiiii, giochiamo a fare la guerra?!?”.
Insomma in questa, che è una delle tante Sanmarino Town del mondo, si vive benissimo e ci sentiamo di difendere il paese che ci ospita con tanto affetto e se non sventoliamo la nostra bandiera per strada non è perché ne farebbero un supporto per i nostri retti, ma solo perché non abbiamo la minima idea di come sia fatta.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

E lo statererello nello Stato finirà col cantare vittoria perchè l' economia è ormai chiaro su che basi poggia...forse ci siamo allontanati troppo dal punto da dove il vento soffia e non è più possibile orzare...
Strepitoso questo post...le roi des calembour non si smentisce ;o)

Anonimo ha detto...

.....e il tifo

aumenta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Verdier il Vampiro ha detto...

Fortissimo !!