Sapete com’era l’universo poco dopo la sua nascita? Quanto pesava? Quanti capelli aveva? Se c’era uno zio appiccicato a un vetro che diceva che era un amore guardando l’universo nella culla vicino? Ma soprattutto, vi interessa sapere come andavano le cose quando non esisteva l’uomo, la terra, il sistema solare e nemmeno Andreotti? All’Accademia di Stoccolma pare ci sia qualcuno incuriosito da tutto ciò. Talmente incuriosito da impacchettare un numero esorbitante di dollari, metterci sopra l’etichetta Premio Nobel e inviare il tutto ai signori Mather e Smoot, che se li divideranno o se li giocheranno a birra e salsicce. Il tutto per essersi occupati di radiazioni cosmiche a microonde ed aver capito che il cucciolo di universo, emanava tale radiazione ad oltre 3 mila gradi centigradi. Ora, dopo essere rimasta all’aperto tutti questi anni, pare sia molto vicina allo zero assoluto. Bravi eh! Voglio dire io non ci sarei mai arrivato. Potevo immaginarlo, ma da qui a dimostrarlo ce ne passa. Quello che mi piacerebbe qualcuno scoprisse è l’utilità pratica della ricerca. Va bene, l’interesse scientifico, il costante bisogno di capire che cosa c’è stato prima per prevedere che cosa ci sarà dopo e compagnia cantando. Ma con queste radiazioni a microonde non ci posso nemmeno cuocere un tacchino spaziale, visto che si sono pure raffreddate, al limite ci congelo i pizzoccheri per natale.
Un Nobel per la letteratura lo potete anche dare a Dario Fo, se proprio non volete dare un’occhiata al mio Trattato sulle implicazioni sociali del salame dolce. Un Nobel per la medicina è giusto darlo a chi mi guarisce dal girodito, ma sarebbe carino finanziare la ricerca scientifica indirizzata ad applicazioni un po’ più concrete e non semplici esercizi didattici, complessi e con riscontro sociale praticamente nullo, tipo la dimostrazione della congettura di Poincarè o l’apparato burocratico italiano.
A questo proposito vorrei attirare la vostra attenzione su Steorn. Una società che si occupa di ricerche tecnologiche. I dirigenti di questa azienda, hanno bellamente dichiarato di stare concretamente lavorando su una tecnologia che può garantire energia illimitata a bassissimo costo, pulita, senza nessun degrado degli elementi che la costituiscono e con un coefficiente di rendimento superiore al 100%. Se, frattanto, canticchi una melodia, non è dato sapere. I baldanzosi ricercatori, oltre ad andare contro il principio di conservazione dell’energia, su cui, a nostra insaputa, si basa persino la possibilità di fare i supergiovani seduti su scooter truccati con l’espressione di Brando in fronte del porto, dichiarano anche di considerare immediatamente applicabile questa tecnologia. Non come, per esempio, la leggenda della fusione nucleare fredda, tramite cui, pare che alcuni carbonari siano riusciti a far accendere una lampadina da 2 Watt per 1 secondo. O come la macchina a idrogeno che dopo un costosissimo e lunghissimo processo di preparazione del propellente, si è fatta un viaggetto dimostrativo senza incorrere in blocchi del traffico. No no. Secondo loro, non dovremo mai più fare il pieno alla nostra vettura o ricaricare il cellulare (la batteria, di soldi dovete continuare a ricaricarlo). I dirigenti asseriscono anche di aver fatto sperimentare e testare la tecnologia a un gran numero di istituzioni accademiche. Molte si sono rifiutate persino di guardarla, altre hanno verificato e confermato i risultati, ma nessuno ha mai voluto emettere un comunicato pubblico. Così la Steorn ha lanciato una sfida sulle pagine dell’Economist, cercando 12 scienziati per creare una commissione di giudizio e, attraverso il loro sito, è possibile lasciare la propria email, in modo che vi possiate vantare con i vostri condomini di essere stati i primi a sapere che il mondo cambierà per sempre.
Già. Che cosa cambierà? Bazzecole. La fine dell’impero del petrolio. Niente più centrali nucleari, guerre di religione, import-export di democrazie, mai più “tranquilli, arricchisco l’uranio per alimentare il mio frullatore”, niente più petroliere, canotti di greenpeace, inquinamento, niente più magnati del petrolio (ma magnatevelo voi il petrolio), benzinai rubaroli, ozoni bucherellati, effetto serra (da non confondere con il prefetto serra, quello ci sarà ancora), candele sporche, iniettori che non iniettano, niente più sette sorelle (viva sette sposi per sette fratelli), sceicchi ricchi, niente più barili, il dollaro sale la benzina rincara, il dollaro scende, la benzina costa di più, niente più enel, gas, acqua, telefono….mi sono fatto trasportare dall’entusiasmo.
Ovviamente l’uomo troverà in men che non si dica il modo di creare piaghe peggiori. Per esempio, non più frenato dal costo dei carburanti, userà la macchina anche per girarsi dall’altra parte e qualche buon motivo per distruggersi a vicenda, non tarderà a farsi vivo (e fare morti).
Ma sarà tutto vero? La storia ricorda tanto la vicenda nuova medicina del dr Hamer, quindi non è così inverosimile. La tecnologia è basata su campi magnetici e pare non sia nemmeno così complicata. Tanto che gli strumenti per crearla sembra siano a disposizione dell’uomo da decine di anni. A supportare tutto questo ci sono reali modelli, basati su concetti simili, creati da singoli (ingegneri, scienziati improvvisati, menti fertili) che funzionano perfettamente (per esempio il MEG). Nessuna società privata aveva però mai investito tanto e si era esposta in questo modo.
Se queste ricerche hanno una concreta base di utilizzabilità, è bene che questi tizi se ne stiano in un posto molto sicuro. Scatenare l’ira di potenze economiche e militari minacciate da una scoperta simile non deve far dormire sonni tranquilli. Senza contare che forse, qualche progetto governativo ha già sviluppato queste tecnologie e le vuole tenere per sé.
Ma mi piace anche pensare che le 100.000 persone che hanno lasciato la propria mail sul sito, si vedranno recapitare un messaggio con scritto “pesce d’aprile! A proposito, hai provato questa cremina per allungare il pene?”. Sarebbe lo scherzone meglio organizzato della storia.
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3 commenti:
Le riserve di petrolio non sono inesauribili, questo l'ho scoperto con sgomento quest'anno avendo a che fare con molti ingegneri. Mi dicono che stanno studiando la fruibilità di risorse alternative... Mah. Andare a piedi e accendere il fuoco con i legnetti, forse? ;-)
Come sempre un post ironico ma attendibile...effettivamente, a chi verrebbe mai in mente di far girare la ruota dell'economia a rovescio? Quale grande organismo o industria rischierebbe il fallimento assicurato scontrandosi con chi detiene i superpoteri (e non sto chiaramente parlando dei fantastici 4).GRANDE Cruman:o)
PS: glielo dici tu ad Anonimo che con i legnetti il fuoco non si accende?!
Che fine faranno tutti i lavoratori degli impianti petrolifei, i benzinai ecc? Come saranno riciclati, in lavoratori socialmente più o meno utili?
E i cinesi che vogliono tutti l'auto perchè si son rotti della bicicletta?
Le implicazioni e applicazioni sono la vera incognita.
L'universo quando decise di espandersi aveva previsto tutto questo?
Un pianeta di disturbati autolesionisti?
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