venerdì 13 ottobre 2006

Sono solo tasse


Io sono single. Il mio amico cina, vecchio saggio della montagna senza skypass, dice che sono malato e che dovrei fare degli impacchi di sale caldo, ma normalmente la società si limita a darmi del single. Single etichetta un contenuto negativo, come quei cartelli con scritto altamente tossico, radiazioni, alto voltaggio eccetera, solitamente accompagnati da richiami visivi all’alta probabilità di tramutarsi in un teschio. Il single non è qualcosa. Le persone sposate sono quelle che si sono unite in matrimonio, i fidanzati hanno socialmente ufficializzato un senso di appartenenza reciproca e delimitato un settore di condivisione esclusiva dedicato in principio alla copula e successivamente a una serie di ripercussioni senza capo né coda. Il single non è tutto questo: lui non ha fatto niente, non ha sottoscritto contratti, preso accordi o stabilito regole, nonostante ciò viene marcato e definito in quanto contrapposto ai suddetti attivisti della coppia. Io non mi sento così. Non mi sento solo, non ho fatto scelte sociali e non mi contrappongo a nessuno, ma tutto questo non basta a liberarmi di una categorizzazione con annessi sguardi comprensivi di chissà quali risvolti, invidie degli accoppiati e compatimento del mondo civile.
Va detto che il concetto stesso di vivere o meno con qualcuno è ormai visto dalla società solo come un modello economico e utilitaristico. Tant’è che nessuno mi parla mai delle pieghe umane della condivisione di diverse vite, ma piuttosto di cose come fare quello che mi pare, guardare programmi televisivi che in pubblico definisco per dementi o andare alla coop e tornare solo con una sporta di caramelle (per quanto riguarda i single) e avere qualcuno che si occupa di te, dividere le spese e non dover andare in posti assurdi come le discoteche per rimediare un po’ di calore umano (leggasi fornicare come opossum) per quanto riguarda gli accoppiati.
In Italia il concetto di una vita alternativa a questi classici schemi non esisteva minimamente. Di solito si lasciava la famiglia, di cui ci si è lamentati per 30 anni, solo per entrare in un’altra e cominciare a rimpiangere la prima. Così tutta la struttura sociale si è modellata su questi costumi pantofolari (come anche lavorare per la stessa azienda per tutta la vita), rendendo necessari miracoli organizzativi per chiunque non viva inserito nella propria famiglia originaria e non si sia ancora trovato un mammifero con cui crearsene una nuova.
Gli uffici pubblici sono aperti esattamente negli orari in cui lavoro, così come i negozi. Gli affitti sono altissimi e non è che due persone abbiano bisogno del doppio dello spazio (serve una cucina, una camera da letto, una sala e un bagno esattamente come a una persona che vive da sola). Fare la spesa per una persona sola, costa più che farlo per una piccola famiglia. Se ho una macchina e una moto (e ne sono l’unico utilizzatore) pago intere assicurazioni e tasse di circolazione anche se è abbastanza chiaro che mi risulterebbe arduo guidarle contemporaneamente. Per anni ho pagato imposte su i rifiuti in base alla metratura del mio appartamento, manco fossero le piastrelle a produrre spazzatura. A tutto questo aggiungeteci che probabilmente sono sfigato. Che se sono solo è facile che dipenda dal fatto che nessuno mi vuole, perché sono brutto o storpio o impotente, che sputo mentre parlo o magari sono semplicemente vedovo.
Con tutta la comprensione tipica dell’appoggio ai deboli che la sinistra ha sempre sventolato, mi viene incontro la finanziaria 2006. Mi viene incontro per fregarmi altri soldi. A me, sfigato, solo, con uno stipendio di poco più di 1000 euri al mese, costretto a pagare balzelli su cose che non uso e per cose che non faccio, preso a sputi dai burocrati e vampirizzato da banche, supermercati, compagnie assicurative, telefoniche e petrolifere, vengono a inasprirmi la pressione fiscale. Intanto quella simpatica azienda familiare che è la Rai (che NESSUNO vuole), mi manda lettere minatorie a casa per farmi pagare il canone e prenota suite da 1100 euro a notte (un mio stipendio insomma, ma pare fosse compresa la prima colazione) per far divertire il ministro Gentiloni a Venezia. Il ministro di un governo che dice che bisogna stringere la cinghia. Io la cinghia la stringerei tra le mani…altrochè.
E poi sento dire da luxuria di lasciare in pace sti poveri tossici in parlamento ecchediamine! Se no dobbiamo fare test anche sulle malattie e sugli orientamenti sessuali. Lo showgirl (che di politica non sa un accidenti, per sua stessa ammissione, ma della vita ancora meno) non ha ben chiaro che avere una malattia o avere un orientamento sessuale, non sono dei reati, mentre tirare di coca sì*. Quindi non solo ci ritroviamo dei legislatori che violano le leggi, ma io che passo metà del mio tempo a fare lo slalom tra una babele di burocrazia atta solo a mantenere milioni di statali, per far sopravvivere la mia attività, devo pagare ancora più tasse per riempire le buste paga dei parlamentari che usano i soldi degli italiani per farsi strisce di coca?? E si offendono pure se qualcuno dice qualcosa? Si appellano alla privacy? Come al solito viviamo nel paese del tutto è giustificato e tutti si lamentano.
Certo io capisco che, potendo annoverare tra i banchi del potere, ex terroristi, sovversivi, truffatori (tutti condannati), possa sembrare brutto andare a dire qualcosa a uno che si fa la sua dose prima di decidere delle sorti del paese. Però secondo me, invece di nascondersi potevano approfittare dell’occasione per smettere di far pensare agli italiani di essere governati da gente incapace: non è colpa loro, è che si sono pippati i neuroni.
La parte del mondo che ragiona, si sta rendendo conto che le abitudini sociali dell’uomo si sono evolute molto e le vecchie impostazioni non sono più adeguate. Psicologi, sociologi, antropologi, ufologi eccetera, hanno capito che anche il modo di vivere le relazioni umane è necessariamente cambiato. L’altra parte del mondo (la maggioranza, non in senso politico) continua a vedere le cose dal lato opposto, cioè che se le persone non si adeguano ai modelli vuol dire che hanno qualcosa che non và. Il risultato è sotto gli occhi di chi vuol guardare. Una recente statistica, fatta in Emilia, ha calcolato la percentuale dei matrimoni che durano più di 15 anni….provate a dire un numero………no meno, molto meno.
Il 4,9%! Eh sì. Voi investireste tutte le vostre risorse economiche e umane in un progetto che ha il 4,9% di possibilità di successo? Eppure il giornalista che ha riportato questa statistica, analizzava quali valori non vengono più rispettati dalle persone. Non gli è parso il caso di considerare che forse sono le istituzioni sociali a non essere più adatte al percorso evolutivo degli uomini.
Va be’, vado alla coop, chissà se hanno bustine monoporzione di marijuana.

*Sì, lo so che tirare coca non è reato, ma spacciarla o produrla sì e a meno che a loro non appaia in tasca come la madonna, l'hanno comprata da uno spacciatore, che è illegale. E' inutile stare a pettinare le bambole, qualcuno alimenta il narcotraffico con gli stipendi pagati da noi, oltre a governare il paese completamente fatto. E' lo stesso discorso della prostituzione o dei tatuaggi: sapevate che è vietato fare tatuaggi sul viso ma non è vietato averne?
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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei un privilegiato, puoi leggere a letto mangiando patatine senza nessuno che ti dica spegni, puoi guardare l'isola dei dei famosi e dire che guardi Piero Angela.

El portava i scarp del tennis di Jannacci per capirci.

Ma verrà il vostra rivincita.
La società accoppiata ti invidia e per questo tende all'emarginazione.

Anonimo ha detto...

Per quel che mi riguarda single è semplicemente una persona non accoppiata....è felice? non lo è? non è un problema mio! Parli di compatimento da parte del mondo civile....hai avuto la soffiata che ne esista uno da qualche parte? Invidia degli accoppiati... probabilmente persone pentite di aver contattualizzato, due persone che stanno bene insieme non hanno niente da invidiare a nessuno. Sguardi comprensivi....ma comprensione per cosa? Vale la pena davvero di prendere in considerazione chi la pensa così?
Per quanto riguarda le tasse, se tu che vivi solo hai una macchina e una moto, paghi esattamente come me sposata nelle stesse condizioni, la differenza sta solo nel fatto che essendo in due noi possiamo utilizzarle contemporaneamente,e/o dividere le spese,(che effettivamente non è poco, ma sono pochi anche coloro che hanno una solo auto in due in famiglia) ma che mi dici se dovesse capitare che tu sei fuori in moto e un fanciullo birichino decide che non può fare a meno di farsi un giretto sulla tua auto e sempre per qualche strano caso del destino (per chi ci crede) dovesse investire un pedone? Sicuramente non basterebbe dire scacco al re o alla regina...l'assicurazione si ritroverebbe cmq a pagare i danni, o forse perchè in quel caso l'auto è di una persona che conduce una vita senza mammifero nel letto dovrebbe essere esentata dal farlo?(perchè magari è agosto e hai pagato solo quella della moto) Pieghe sociali di vita di coppia, è vero nessuno ne parla mai, e in genere si tende, quando si parla con una persona non accoppiata, a recriminare sulle cose di cui si sente la mancanza, come la libertà d'azione, ma lì il problema è dell'individuo che espone queste ragioni, chi glielo fa fare di restare contrattualizzato se la situazione non gli si confà? Qui ti do ragione, probabilmente è il modello di cultura sociale che lo blocca, ma anche in questo caso, il problema è soggettivo, non oggettivo, alla fin fine ognuno è artefice della propria esistenza (chi ha possibilità di scelta ovviamente). Sulla questione tasse sui rifiuti non posso che darti ragione, non ha senso pagarla in base ai mq, come non ha senso che una stanza per single in un albergo costi in proporzione di più di una doppia, come non ha senso che la vaschetta di tortellini Rana (uno dei pochi tra l'altro che le produce) per "single" costi in proporzione di più di quella formato famiglia....ma questo è dovuto solo ad una scelta di mercato. Come affermi tu, siamo governati da tossicodipendenti, trincerati dietro una privacy che solo a loro ormai è concessa, travestiti che si inventano politici dal giorno alla notte, imprenditori che decidono un bel giorno di travestirsi da "Dio" e riescono anche a convincere la maggioranza degli aventi diritto al voto. Giornalisti che si improvvisano sociologi o peggio ancora psicologi quando magari al bar la sera prima lamentavano le nevrosi della moglie invidiando il non accoppiato di turno. Diciamo pure che viviamo in una società di BIP e non abbiamo scusanti visto e considerato che la società siamo tutti noi in prima persona. Basterebbe che ognuno fosse consapevole di quello che è e di quello che vuole per vivere meglio tutti.....forse!
Mi sa che mi sono lasciata un po' trasportare....chiedo venia ;o)

Anonimo ha detto...

Post fenomenale, as usual!

viva le vagonate di caramelle della coop..

cruman ha detto...

della prima parte confesso di aver capito poco. Io non volevo certo dire che il single sta meglio dell'accoppiato, ma che chi vive la propria condizione umana e sociale con consapevolezza sta meglio di chi preferisce, per comodità o piigrizia, adeguarsi a schemi preconfezionati che in realtà non fanno per loro.
Per il resto, se un tizio mi ruba la moto e investe un pedone, la mia assicurazione non è che se ne frega, non lo vuole nemmeno sapere e ti garantisco che non caccia un euro. In più, non credo di dover pagare per la presenza al mondo di ladri investitori. Inoltre la tassa di CIRCOLAZIONE dovrei pagarla IO, non i mezzi che ho, visto che ne posso far circolare solo uno alla volta.
mah

cruman

Anonimo ha detto...

"Single etichetta un contenuto negativo, come quei cartelli con scritto altamente tossico, radiazioni, alto voltaggio eccetera, solitamente accompagnati da richiami visivi all’alta probabilità di tramutarsi in un teschio"."Non mi sento solo, non ho fatto scelte sociali e non mi contrappongo a nessuno, ma tutto questo non basta a liberarmi di una categorizzazione con annessi sguardi comprensivi di chissà quali risvolti, invidie degli accoppiati e compatimento del mondo civile".
Nella prima parte, contestavo il fatto di ritenere negativo l'essere single, ovviamente per la mia personale concezione di single, non a nome di tutta la società. Per quanto riguarda l' assicurazione, il mezzo anche in caso di furto resta coperto dall' rca. Sulla tassa di circolazione, sarebbero da valutare alcune varianti. Con ciò non era certamente mia intenzione innescare una polemica, è semplicemente la mia opinione, giusta o sbagliata che sia.

Anonimo ha detto...

Ma non ti senti consolato dal fatto che, a quanto dice la Guardia di Finanza, la 'manovra' avrà l'effetto di diminuire le tasse a gioiellieri, dentisti e concessionari d'auto? Coraggio, qualche buon risultato si è pur avuto e ti basterà cambiare lavoro per sentirti 'premiato'!
GuerinMeschino

cruman ha detto...

Infatti non ho mai detto che essere single sia una cosa negativa. Era un'analisi tra il filosofico e il semantico: il single è definito come qualcuno che NON ha qualcosa. Quindi la negazione di un'altra condizione. Negativo in questo senso. Stesso concetto espresso nel mio post sulla libertà. Poi c'è anche il fatto che la società (o se preferisci chiunque) fa immediatamente considerazioni di tipo umano quando scopre che una donna o un uomo (considerazioni diverse) vive sola, specie dopo i 30.
Sono curioso di sapere chi paga la franchigia per il fatto che non guidasse l'assicurato e chi pagaa l'aumento del premio.
Per quanto rigurda il resto...mah

cruman

Anonimo ha detto...

In questo caso allora ho interpretato male ciò che intendevi con negativo. Per quanto riguarda l'assicurazione la prossima settimana ti so dire esattamente come funziona .....devo ahimè pagare la scadenza!!!! quindi mi informo dai diretti interessati.

Anonimo ha detto...

non mi sono mai soffermata a pensare alla discriminazione sociale ed economica dei single,ma sicuramente è come dici.
io penso solo ke mi è capitato spesso d sentirmi triste e sola anke se non sono single,ma mi è capitato più spesso d essere contenta o d ridere per qualcosa e,visto ke ero sola,d sentirmi così male e così stupida per non poter condividere una risata.
questa è la cosa a cui penso quando qualcuno mi dice ke è single:non alla spesa o alla tassa sui rifiuti,ma a quando magari guarda un film e gli viene da dire una cosa proprio in quel momento e proprio in quel momento non c'è la persona ke lo avrebbe capito al volo.
a noi a volte succedeva da ragazzi no?