domenica 4 marzo 2007

Compagni di banco(ne)


Non capita solo a Cruman di perdersi nei suoi pensieri. Talvolta capita anche a me di perdermi nelle sue elucubrazioni, specie quando leggo i suoi post nei luoghi più disparati e disperati. Col portatile al cesso, con il Blackberry dal treno, ecc. Proprio per questa mia abitudine mi succede spesso di terminare la lettura di un suo parto e avere gente attorno (più mentre sono in treno che al cesso), cosa che inevitabilmente mi porta a riflettere e a cercare di capire come possano essere variegati i modi di pensare.
Stavolta, complice una fugace colazione al bar (abitudine che non mi appartiene vista la mia irritabilità di prima mattina, incompatibile con baristi troppo espansivi e avventori chiacchieroni), mi son trovato ad avere un riscontro pressoché immediato delle sue teorie e soprattutto dell’attualità degli argomenti trattati. I miei vicini di bancone, infatti, fieri di onorare il cliché che vuole donne e motori come un argomenti sempre attuali, stamattina hanno deciso di occuparsi della presentatrice del festival di San Remo e di macchine – guardacaso BMW come quelle degli zingari. Ma andiamo per ordine. Se il mio campione statistico (Enrico, 36 anni, agente di commercio) è rappresentativo, il festival di San Remo quest’anno è arrivato a turbare il sonno di milioni di italiani, anziché conciliarlo come ha sempre fatto. Non sono infatti le doti canore degli artisti a tenere banco (anzi bancone) nei discorsi da bar bensì il compenso astronomico della conduttrice Michelle Hunzicker, che percepirà una cifra prossima al milione di euro per il lavoro svolto nella città dei fiori. Addirittura più di Pippo Baudo. Grazie tante, alzi la mano chi – potendo scegliere – darebbe più volentieri dei soldi a Pippo anziché all'elvetica biondina. Il fronte degli scandalizzati è compatto e le motivazioni non mancano. Quella più gettonata sostiene che un compenso simile sia assolutamente immorale in ragione del fatto che è erogato attingendo dal gettito del canone Rai, il cui pagamento – come noto, e come Cruman ha più volte sottolineato - è tutt’altro che facoltativo. Ma siamo pazzi? Ma lo sapete quanti film di Lina Wertmuller si potevano finanziare con tutti quei soldi? Nessuno, ci voleva almeno tre volte tanto. E il culo della showgirl svizzera non era previsto. Eppoi, che dire del messaggio che si trasmette alle famiglie? Una ragazza normale, quella cifra, non la porta a casa in una vita intera (anzi, è già grasso che cola se si riesce a non spenderla per allevarla, da cui il detto “costa come una figlia femmina”). Di questo passo arriveremo ad avere mamme che spingono le figlie dodicenni a buttarsi a capofitto nel mondo dello spettacolo anziché nello studio o nella droga come è consuetudine. Meno male che è un caso isolato e non ci sono altri esempi simili, per dire, nel mondo del calcio. Penso proprio che non reggerei a sapere che compensi milionari vengano erogati anche a ragazzi che giocano a pallone e non devono nemmeno sorbirsi il dopo festival per contratto. Ma questo a Enrico, 36 anni, agente di commercio, non l’ho detto. Sempre a proposito di giovani milionari, mi ricorda Paolo, 44 anni, negoziante, c’è un altro evento che questa settimana (domenica scorsa, per la precisione) ha proprio lasciato il segno. Da appassionato di moto per nessun motivo al mondo mi sarei perso la giornata di prove libere a Jerez della Frontiera, vero debutto stagionale dei protagonisti della motoGP. In occasione di questo evento, ovviamente per motivi pubblicitari, il pilota che fa segnare il miglior tempo sul giro si aggiudica un'auto molto sexy. No, non una Panda, una BMW Z4 coupè. Tralasciando il fatto che chiunque la vinca, in quanto pilota partecipante al mondiale e pertanto non esattamente con le “pezze ar culo”, aggiungerebbe solo un destriero a una già nutrita scuderia, ciò che è successo domenica deve aver letteralmente sconvolto le folle (per semplicità si consideri una folla composta da tanti Paolo che la pensano tutti come l’omonimo negoziante). La Z4, infatti, l’ha vinta Valentino Rossi, che per festeggiare l’evento ci è salito sopra (non al posto di guida, proprio sul tettuccio) con l’immancabile bottiglia di champagne, ammaccandola visibilmente (la macchina, non la bottiglia). Visibilio immediato e indignazione totale a seguito del folle gesto: danneggiare così, con noncuranza, un’auto di lusso è davvero un’offesa alla povertà, urla la folla. Ma fammi capire, Paolo, tu che ne sai: al di là che già di per sé la Z4 coupè è un insulto alla povertà e che se fosse successo a me di vincere un’auto del genere non solo non ci sarei salito sul tetto ma probabilmente non avrei nemmeno osato sfiorarla senza prima aver indossato i guanti di seta per paura di graffiarla, non è ben peggio quello che accade una sera imprecisata della settimana sotto la supervisione di Teo Mammuccari? A me pare che lì non solo alle auto si faccia ben di peggio, ma pure con l’aggravante che non è il neo proprietario (disponendo liberamente di qualcosa che ha vinto) a danneggiarle, bensì una folta schiera di sfidanti incazzati per aver perso il primo premio. La metterei nel tuo salotto, caro Paolo, la bomba di vernice, e la farei scoppiare tutte le volte che soddisfatto ti godi la scena davanti al tuo televisore e ti compiaci. Non ti dico che farei con lo scalpello a percussione perché sono un signore. Ho il fastidioso sospetto che in questo caso, dato che di fatto viene consentito di dar libero sfogo all’invidia, in qualche modo il telespettatore medio possa ottenere una rivalsa sul fortunato vincitore e questo porti come automatica conseguenza il mitigarsi dell’indignazione.
Insomma Paolo, Enrico, come la vogliamo mettere? Com’è che vi indignate tanto di ‘ste due cose (perdonatemi se non partecipo tutti i giorni, chissà che mi perdo il lunedì mattina…) ma non di tante altre? E soprattutto, lo sapete che se non vengo mai al bar la colpa è anche un po’ vostra?

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