lunedì 27 marzo 2006

Faccio un salto a Sidney, ma', torno per cena


Tra meno di vent’anni, potrete realmente dire questa frase. Ok potete dirla anche ora ma nel 2020 nessuno vi riderà in faccia (a meno che non abitiate nelle propaggini di Sidney, nel cui caso vi risponderebbero...WHAT???). Alcuni esperimenti, portati avanti dalla Nasa, da un team anglo australiano e da ricercatori giapponesi, stanno delineando una possibile rivoluzione nei trasporti su lunghe tratte. Una rivoluzione degna della successione tra elica e motori a reazione o quella dai pantaloni a zampa alle spalline. E’ stato infatti messo a punto un nuovo motore senza parti mobili (non c’è dentro roba che gira) e addirittura senza bisogno di carburante, in grado di spingere un velivolo fino a quasi 10 mila km/h. Vi spiego in due parole il funzionamento (cioè copio la spiegazione da un sito tecnico): il motore, ovviamente a idrogeno liquido, portato ad una certa velocità (circa mach 4, che non è un nuovo rasoio con la quarta lama che se la ride) sfrutta il cosiddetto “effetto Venturi” (noto ai più) per cui l’aria (evidentemente messa in soggezione da codesto Venturi) viene compressa e passando attraverso un tubo a doppio tronco di cono (eh? che te credevi?), si incendia generando un’automatica accensione dell’idrogeno presente nell’atmosfera. Questa reazione spinge il velivolo sempre più veloce permettendogli di aspirare maggiore quantità d’aria e quindi di aumentare ancora la propulsione…e via via verso mille altre incredibili avventure. Ora la sperimentazione è in fase leggermente embrionale. Gli scienziati hanno potuto osservare solo alcuni istanti di questa reazione a causa di non meglio specificate complicazioni avio-strutturali. Comunque, per il prossimo lancio (previsto tra qualche giorno) hanno assicurato di aver stretto bene tutte le viti e di aver ricontrollato con attenzione la marca della colla utilizzata.
Io vado pazzo per tutte queste ricerche, ma soprattutto per le loro applicazioni pratiche. Nel 2020 potrete (voi perché io ho paura di volare….più di cadere che di volare) andare a Sidney in due ore. Questo significa che ci metterete di più a raggiungere l’aeroporto di malpensa dall’uscita cascina gobba che a percorrere i 20 mila km che vi separano dall’Australia. Non lo trovate esilarante? Sì perché delle cose che servono non se ne occupa nessuno. L’automobile, che è il mezzo più usato al mondo, è rimasta, salvo qualche modifica (l’aria condizionata, le benzine colorate, la luce di cortesia dietro l’aletta del passeggero ecc.), né più né meno quella che era a fine ‘800 quando è stata messa a punto. E’ un mezzo obsoleto e con un rapporto di efficienza pari a quello che avrebbe un altoforno usato per forgiare uno stuzzicadenti. E’ pesante, dannoso e pericoloso. L’80% dell’energia che utilizza è usata dall’automobile per spostare se stessa e il resto per far muovere alla velocità dell’indimenticato Paul Gaza Gascoigne, un omino che pesa 1/10 del mezzo. Nessun vero e rivoluzionario passo avanti è stato fatto in un secolo e mezzo e le città non sono adeguate al traffico automobilistico. La cosa triste è che nessuno sembra interessarsene (per motivi economici o quello che sia) a parte Beppe Grillo e Cristian De Sica che smista il traffico di considerevoli gnocche. Quindi l’impressione è che si guardi molto lontano per evitare di vedere lo schifo che abbiamo sotto il naso. Così con internet comunichiamo con aborigeni maori, mentre ci sta sulle palle il vicino di casa. Con i nuovi motori arriveremo dall’altra parte del mondo in un lampo e continueremo a vivere tre quarti della vita in tangenziale nella speranza di raggiungere il posto di lavoro prima dell’aumento delle tariffe autostradali. Perché questi strumenti non miglioreranno la nostra vita di tutti i giorni. Per esempio non potremo certo coprire con quei veivoli la tratta Firenze Pisa, perché una volta raggiunta la velocità mach 4 saremmo gia a Berlino e da li raggiungere Piazza dei Miracoli con i bus navetta è un po’ scomodo.
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