martedì 18 aprile 2006

Nì & Nò

Certe conversazioni hanno l'imperdonabile colpa di essere private. E forse significa emplicemente che le altre persone, sono private del piacere di ascoltarle.
Ciao nì
Ciao nò
Come al solito riuscire a parlare con te è un’impresa.
Come al solito hai iniziato una frase con "come al solito", e che l'abbia fatto anch'io non deve distoglierti dall'autocoscienza. Come vanno le cose? Ti immagino che vaghi per campi coltivati a cheerleader.
Ma va’, non vedo una donna dal ’76. Ho anche fatto ricorso al TAR del Lazio, ma è stato respinto per vizietto di forma. E tu? Uomini?
Ieri sono uscita con Pay. E’ molto galante.
Dev’essere un maiale.
Sì lo penso anche io. A metà cena ha detto di amarmi.
E tu?
Gli ho chiesto di passarmi l’aceto balsamico.
Buono.
Gli ho spiegato che per me lo storione è un pesce, ma non so se ha recepito. Comunque l’ho mandato via perché aveva l’espressione di uno che voleva dormire avvinghiato a me. Io non ho mai capito il diffuso bisogno di compagnia quando si dorme. io preferisco avere compagnia quando sono in fila alla posta.
Secondo me la gente finisce per pensare che nascondi un terribile segreto.
Uh, e se invece di un segreto io nascondessi un terribile secreto? tipo smells like teen spirit.
In effetti dai coordinate confuse, li incasini con le ascelle e le ordinate.
Ho letto gli ultimi tuoi pezzi. Mentre la stampante stampava (il participio presente è una bella cosa) pensavo che continui a inimicarti tutta la parte della popolazione che respira.
Mah, lo sai, mi piace scrivere le cose in faccia.
Io apprezzo molto quello che scrivi, ma lo apprezzo di quel tipo di apprezzamento che potrei definire di superficie come l'insegna dell'autogrill. Però, preferisco mille volte te.e questo anche se tu non sapessi prepararmi un camogli. Forse perché questi panini sono un po' come i cabuoi: devono essere del tuo paese.
Lascia ch’io glissi. Allora il nostro progetto di scrivere un libro insieme?
Non so, io so solo che vorrei fosse un bel tomo con una classica copertina di pelle e il titolo in latino, intarsiàtovicisinimi. Ah, e poi vorrei uscisse con almeno un gadget perché i gadget sono talmente brutti che ce li voglio. Ah, una musicassetta (che come tutti sanno in latino si dice "phonocapsella") di te che leggi il libro e in sovraccoperta (nel senso di "vestito con una sovraccoperta") spaggio, che non c'entra niente ma ha una buona mimica.
Comunque mi hanno chiamato da un casa editrice milanese. Mi hanno detto “trovi una settimana per venire a milano”
E tu che hai risposto?
“Ci vuole così tanto per venire a milano?”
Dovremmo tutti versarti l'8 x 1000 per il semplice e meraviglioso fatto che esisti.
Sì, dicono tutti così, poi si drogano e l’8 x 1000 lo versano a don Mazzi.
Eh, volevo chiederti una cosa: ma davvero non mi hai creduto quando ti ho detto che era entrato un bicchiere di carta in camera mia, l'altra notte?
In effetti il fatto che qualcosa volesse entrare nella tua camera da letto ha messo a dura prova la fiducia che ripongo in te. Piuttosto come vanno i preparativi per il matrimonio di tua cugina? Trovate le scarpe? Come sono?
Non sono anfibi. Poi Maria tende a stressarmi coi vestiti. Ieri mi ha detto “che ne pensi di un vestito rosa?”. Io le ho detto che è troppo vecchia per i colori sgargianti, ma purtroppo era a me che pensava. Così le ho detto che non indosserò mai nulla di rosa in tutta la mia vita.
E lei?
Lei ha detto “che palle l’esistenzialismo”.
In che parte de “L’essere e il nulla” si accenna al colore rosa?
Nella terza parte, quando parla del desiderio sessuale e dice "bisogna rinunciare completamente all'idea che il desiderio sia desiderio di voluttà o desiderio di far cessare un dolore" e poco dopo dice che "di per sé il desiderio è irriflesso - ma perché non ha scritto "non riflesso"? - e incompatibile con il colore rosa".certo, c'è qui l'husserliana intenzionalità affettiva, e husserl indossava solo dolcevita scure, per lo più nere. A un sarto preferisco sartre.
Non mi ricordo….ho in mente però la parte dove si parla del tuo culo come dimostrazione a posteriori dell’esistenza di dio. Ora tolgo il libro da sotto il mobile che balla e lo rileggo…poi lo metto sotto il mobile che canta.
La cosa peggiore è che sarà anche pieno di bambini a ‘sto matrimonio. Molta gente pensa che per il solo fatto che ha messo al mondo dei figli, questi possano rompere l’anima a chicchessia. Trovo sia uno scorretto uso della democrazia.
Be’ dai li sbattete davanti a qualche televisione e via. Ora ho sentito dire che ce ne sono fatti apposta per i bambini….i televisori al plasmon. Ma com’è tua cugina?
Cugina bene e poi ha un’espressione….magnetica….come una risonanza. A proposito devo andare a fare ‘sta risonanza magnetica nucleare al pollice che non mi si oppone più, ma ‘sto nucleare non è che mi convica molto. Dici che fanno anche le risonanze magnetiche eoliche?
Probabile, ma rischi una broncopolmonite.
Ci mancherebbe anche quella, stanotte ho anche avuto il mio incubo ricorrente.
Cioè?
Sogno di aprire l'armadio della stanza di mia madre e di trovare dentro la testa mozzata di robert smith, il cantante dei cure, immobile in un sorriso agghiacciante di denti di madreperla. Sarà perché ho una madrepirla.
Ipotesi acrobatica ma non da scartare.
Però lo sai che c'è? Voglio dirti che mi piace parlare con te. Si, sono consapevole che sia evidente e che non aggiunga nulla alla letteratura contemporanea scrivere "mi piace parlare con te".Quindi è inutile.E questo fa del volerti dire che mi piace parlare con te una cosa importante.
Gia, non fa un piega, come Spaggio.
Ora devo andare.
Ok ci sentiamo appena possibile.
Sì, non nei prossimi giorni però. Vado in campagna stasera e lì non c'è campo, benché sia paradossale.
Ciao nì
Ciao nò

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi son ricordata che, chissà perchè, c'ero già capitata quando lo postasti...ed avevo pensato che non era affatto uno scambio surreale...

kalmha ha detto...

Non ci credo che esista qualcuno più strampalato di te.

:-)))

Sto esaurendo tutti gli aggettivi elogiativi!

Perla