mercoledì 27 dicembre 2006

E se i Re Magi avessero usato Pacco Celere 1


L’attività lavorativa in Italia è scandita dalla dislocazione, nel calendario di fabbrica, dei cosiddetti “ponti”. I ponti sono quegli acrobatici affastellamenti di ferie residue, ore di recupero straordinari, riduzione orario, festività di cui si ignorano le origini e permessi per decessi di parenti lapponi, atti a far tramutare un semplice week end in una mesata di esodi meritevoli di un’altra bibbia in cui essere raccontati. A inizio anno, consultando il calendarietto omaggio da 0,1 euri della banca che vi estorce denaro per poter utilizzare il vostro denaro, si valuta se gli incastri dei giorni segnati in rosso consentiranno l’architettare dei suddetti ponti. Altrimenti l’anno viene considerato nefasto.
Il calendarietto è necessario perché alcuni giorni cari al Signore hanno la caratteristica di mutare la loro collocazione all’interno del giro di sole. La Pasqua, nella fattispecie, cade nella domenica successiva al primo plenilunio seguente l’equinozio di primavera. Lo so che lo sapevate tutti, ma non ve lo ricordavate. Tutti tranne un paio, fermi sostenitori della teoria che sia il Papa a stabilire la festività. Io lo sapevo e me lo ricordavo, però sono andato a leggerlo.
Altre date sono rassicuranti. Il 25 Dicembre è Natale, non ci sono santi (quelli sono il primo Novembre). Certo, è fastidioso che capiti sempre in un periodo in cui i negozi sono affollati, ma così è. Eppure qualcuno si lascia sorprendere lo stesso. Qualcuno che non consulta nemmeno il calendarietto della banca. Il qualcuno di cui vorrei parlare è le Poste Italiane.
Ecco, la solita facile ironia sulle poste, direte voi. Come sparare sulla croce rossa. Ma io non voglio sparare sulla croce rossa, voglio sparare sulle poste. Ammetto che non nutro un grande amore per questa struttura. Un po’ perché mi arrivano lettere spedite quando il francobollo costava 10 lire e mi fanno pagare la differenza. Un po’ perché farsi spedire una cosa dalla periferia costa più che farsela spedire da Londra. Un po’ perché mi arrivano bollette in ritardo e devo fare la fila allo sportello per pagare una mora a un impiegato che mi guarda come se gli stessi dando fastidio, mentre dovrebbe chiedermi scusa. Ma la cosa che più mi disassa il sistema nervoso è questa storia del Natale. Come si fa ad essere colti di sorpresa dal Natale? Le pubblicità dei panettoni cominciano a Ottobre!
Io mi ero mosso anche a compassione. Pensavo che, con l’avvento della posta elettronica, degli sms e del reciproco starsi sulle palle, i dipendenti delle poste fossero tutti sull’orlo della cassa integrazione causa mancanza lavoro. Poi però il traffico di pacchi e pacchettini scatenato da ebay e la testarda ostinazione ad esistere di babbo natale, hanno risollevato le sorti dell’azienda. Ma evidentemente nel managment sono tutti dei senza Dio, visto che ignorano la Sua data di nascita.
Sotto Natale ho spedito quattro pacchi, pagando una maggiorazione per potermi aggiudicare un servizio celere garantito in tottore. Tutti e quattro i plichi sono giunti nel doppio del tempo garantito (anzi, tre sono giunti, per il quarto il tracciamento recita una strana dicitura che ricorda molto la supercazzola di amici miei). Chiamando l’assistenza clienti mi sento rispondere che è Natale. Ah ah! Allora lo sapete che è Natale.
Provando ad uscire un attimo dall’italica mentalità del “si sa, le cose vanno così” ho riflettuto su questa vicenda. Ormai il Natale arriva con una certa regolarità da circa due millenni e sin dai tempi di Gaspare Zuzzurro e Baldassarre si recapitano doni. In pratica in quel periodo l’azienda poste ha un picco di lavoro. Uno potrebbe pensare che l’azienda, sapendolo per tempo, si organizzi per poter far fronte a questa situazione e non semplicemente istruendo operatori di call center a dire “è Natale”. Sarebbe come andare a Rimini d’estate e sentirsi dire dal bagnino “mi spiace non ho nessuno che vi porti l’ombrellone, sa, è estate”.
E’ anche possibile che la struttura non sia in grado di gestire una tale mole di spedizioni. Va bene, ci credo. Allora, visto che sapete che è Natale e che non avete le risorse per garantire le consegne dichiarate, non mi fate pagare gli extra per i recapiti veloci. Mi dite “guardi, è Natale e siamo tutti più buoni, non mi dia soldi in più per un servizio che so che non posso offrirle”.
Devo ammettere però, che la gentile operatrice del call center, non mi ha solo reso partecipe del gaudio della Natività. Mi ha anche reso consapevole del fatto che esistono dei simpatici moduli di reclamo (addirittura precompilati, e poi parlano di inefficienza) a cui non devo assolutamente scordare di allegare la ricevuta della raccomandata e perdendo qualche mattinata a farmi trattare come un disturbatore da uno dietro a uno sportello, potrò vedermi rimborsare un supplemento che mi verrà recapitato… a Natale.
Io fossi il re delle poste farei una bella iniziativa natalizia votata all’onestà intellettuale. Una promozione del tipo “Quest’anno ci siamo informati per tempo quindi dal 15 dicembre fino al 31 tutte le spedizioni costeranno il prezzo base e quando arriva arriva!!!”. Simpatica, generosa, democratica. Successo assicurato.
Comunque per non saper né leggere né scrivere, dovesse esserci un dirigente delle poste in ascolto mi permetto di fare un avviso preventivo: la Chiesa, tanto bistrattata, ma che fornisce un apprezzatissimo numero di festività, ha deciso, dimostrando scarsa fantasia, che anche nel 2007 il Bambinello vedrà (e porterà) la luce il 25 Dicembre. Segnatevelo.

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14 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post non fa che peggiorare ogni mio dubbio: il pacco che ho mandato da Singapore all'Italia non arriverà mai!! :(

Ciao ciao, my compliments per i post sempre interessanti!

cruman ha detto...

da Singapore all'italia arriverà meglio che da vigevano a lodi, solo che poi si perderà tra vetralla e monfalcone :))

thank u for the compliments!

cruman

Anonimo ha detto...

Ma la pannocchia gigante della pubblicità l' hai vista cadere o era utopia come la consegna nei tempi garantiti? Al tuo posto farei la posta alle poste!! Ottimo post, anche se per questo argomento avrei visto bene la firma di postatore sano ;o)

Unknown ha detto...

uee...ciaoooo!!!
Se le poste italiane non funzionano allora pèerchè dovrei essere operativa io oggi???
tra natale capodanno???
naaaaaa!!!!
continuo a farti i complimenti per il blog....originale e simpatico.....ma come faccio a metterlo tra i preferiti se togli la scritta??? L'hai fatto apposta, DI LA VERITà???

cruman ha detto...

sei entrata proprio mentre stavo facendo modifiche alla pagina. La solita inopportuna :)

preferiscimi preferiscimi

cruman

Anonimo ha detto...

Concordo e sottoscrivo. E racconto la mia: non trovando in nessuna libreria della mia città un grazioso volumetto che desideravo regalare a mio padre l'ho ordinato via internet. Il 5 dicembre. Contando che magari, in quasi venti giorni, sarebbe arrivato. Da Milano a Verona, notare. Sapete quadno è arrivato? Ieri, 28 dicembre. E io il giorno di Natale, a mio padre sotto l'albero, ci ho messo la mail di conferma dell'acquisto. Maledette Poste Italiane, aggiunto di mio pugno sotto...

Anonimo ha detto...

Se ti può consolare ho ricevuto due settimane fa un libro (sì, un libro delle dimensioni d un quaderno) acquistato a settembre su ebay e proveniente dal Giappone (che per la SDA è la stessa cosa della Cina), ti risparmio le varie peripezie per poterlo finalmente ricevere...

Anonimo ha detto...

Invece di criticare il lavoro degli altri ,prova a fare anche solo per un giorno il postino o lo sportellista; il giorno dopo avrai meno energie per sparar cazzate!

cruman ha detto...

caro anonimo (puoi firmarti anche se fai solo insulti gratuiti tanto un nome vale l'altro)

primo
io non ho criticato il lavoro di nessuno, rileggiti il post e vedrai che non parlo di postini o altro. Sulla scortesia che ho MOLTO SPESSO riscontrato nelle persone allo sportello, mi spiace per te, ma è proprio così. E il tuo atteggiamento me lo conferma.
secondo
non siete gli unici al mondo a lavorare. Se il lavoro non vi piace, non è colpa dei clienti.Ti garantisco che ci sono lavori altrettanto duri se non più duri. Ma questo non è un buon motivo per trattare la gente a pesci in faccia. Io arrivo allo sportello, saluto, chiedo per cortesia, ringrazio e saluto. In risposta al massimo ho sempre mogugni e sbuffi. Forse il posto fisso consente questo atteggiamento. Se l'ufficio postale fosse la tua azienda e la gente allo sportello i tuoi clienti, ti garantisco che ti uscirebbe un sorriso da un orecchio all'altro.
Non è certo colpa mia se il tuo lavoro non ti piace o non sei contento, perchè devi trattare male me??
Se vieni nella mia azienda io non ti tratto così e ti garantisco che anche il mio lavoro è duro e difficile.

Io ho solo detto che se un servizio non può essere garantito non è giusto farlo pagare. Non mi sembra sia una cosa che riguarda i postini. Ma se vuoi che dica che siccome lavorate duro è giusto che io (che i soldi non li trovo sugli alberi) paghi per cose che non mi vengono date, allora dirò questo. Forse però a quel punto non sarà facile distinguere veramente chi dice cazzate.

Se io faccio pagare un servizio a un mio cliente e non soddisfo le sue aspettative, quello non solo mi denuncia, ma può pure farmi fallire. Non capisco perchè per le aziende pubbliche dovrebbe essere diverso.
Se sai spiegarmelo sarò lieto di ascoltare


grazie


cruman

Anonimo ha detto...

CRUMAN MA SEI QUELLO IN FOTO? SCUSA MA SONO NUOVA DA QUESTE PARTI. TI FACCIO I COMPLIMENTI PER IL BLOG E IN PARTICOLARE PER IL POST SULLE POSTE (SEMBRA UN GIOCO DI PAROLE) .. SONO CON TE... PIENAMENTE DACCORDO...

cruman ha detto...

sì, ciao agata, sono io quello della foto :)
ho visto del tuo sostegno anche su liberoblog, non volevo e non pensavo di scatenare tutta questa cambogia. :)
non era una presa di posizione ma un'analisi disincantata e spero divertente.
grazie

cruman

Anonimo ha detto...

Visto che il mio lavoro mi piace ed è quello che mi permette di tirare avanti la baracca ,mi incazzo quando certi qualunquisti si permettono di dare giudizi sul lavoro , e ti garantisco duro,degli altri. Questo per cominciare; poi ti vorrei fare una domanda: secondo te, l'omino che trovi davanti a te allo sportello quando paghi una bolletta( sicuramente il giorno di scadenza e poi ti incazzi se c'è la fila perchè tutti fanno come te)é in grado di rimediare alle cappelle dei mega-dirigenti che pensano solo ai loro premi ( e li raggiungono segando il personale..)???? Oppure il postino che vedi sul motorino stracarico di pubblicità ( rischiando di cadere da un momento all'altro) è in grado di far sì che il tuo pacco possa arrivare in tempo??? Beata ingenuità.
Ciao Andrea

cruman ha detto...

Vorrei sapere dove hai letto un mio giudizio sul lavoro dei postini. Anzi, mi sembra che tu giudichi me. Dai per scontato che io arrivo mi incazzo e pretendo. No, io ho detto che arrivo saluto chiedo con cortesia e ringrazio. Proprio perchè rispetto chi lavora, visto che io mi prendo una vacanza da 6 anni.
Però non è che rispondo come un cafone a chi si rivolge a me perchè non mi faccio una vacanza da 6 anni. Cosa che invece mi capita molto spesso di subire dai tizi dietro lo sportello. Io non ho giudicato il lavoro ma la scortesia e siccome è fatta nei MIEI confronti ho diritto di giuidicarla. Come i miei clienti giudicano il mio atteggiamento nei loro confronti.
Per quanto riguarda il resto, tu non fai che sostenere quello che dico io e cioè che le poste dovrebbero o organizzarsi diversamente o non far pagare certi servizi e so bene che questo non dipende dal postino o dallo sportellista, tant'è che se leggi in fondo c'è scritto "dovesse esserci un dirigente delle poste in ascolto.." non ho detto "dovesse esserci un postino".

Quindi trovo fuori luogo essere giudicato qualunquista perchè oso dire qualcosa in merito a maleducazione gratuita o se oso suggerire ai dirigenti un sistema per non creare disservizi.
Inoltre la mia posizione è opiniabile, lo so bene, come tutte. Come un tuo collega che ha commentato su liberoblog dicendo che ho ragione e che sarebbe meglio evitare di usare le poste. Io so cambiare idea e so ascoltare, ma credo che dire "tu dici cazzate" non aiuterà un confronto utile. Se poi ti interessava solo quello, allora ho sprecato tempo per cercare di comunicare e mi tengo il tuo insulto, uno più uno meno.
auguri di buon anno

cruman

Anonimo ha detto...

Ho lavorato per due anni come impiegata alla reception: ricevevo clienti e telefonate per 7 ore al giorno, senza pausa. A ritmi spaventosi, ve l'assicuro, con 3 linee telefoniche per due segretarie e la gente che si accalcava davanti al mio sportello insultandomi per l'attesa (che non dipendeva da me). Nel privato, ovviamente. Credo di sapere quindi cosa voglia dire fare quel tipo di lavoro. Non mi sono mai permessa di essere cafona con nessuno, anche se ne avrei avuto più di un motivo. Agli sportelli pubblici in più di un occasione ho invece incontrato maleducazione e scortesia. Forse perchè per lasciare a casa un impiegato pubblico bisogna che vengano divise ancora le acque del mar rosso?? Concordo pienamente con quanto ha scritto Cruman e aggiungo: se tutti facessero il loro lavoro in coscienza, forse, e dico forse, anche le poste funzionerebbero un po' meglio. Perchè sì, i megadirigenti sono una piaga della nostra società, ma anche i fannulloni pubblici (e privati) lo sono!