martedì 6 giugno 2006

Salto (nel buio) con l'asta


Avete visto quei due siciliani che ogni tanto spuntano tra le due veline mezze nude che ancheggiano? Pare conducano un programma che si chiama striscia la notizia. Mappensatu! Sembra sia uno di quei programmi che scoprono magagne e cospargono letame, spesso su chi se lo merita, a volte un po’ a caso, ma tanto si sa, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon i fior…trallallallà. L’altro giorno, sempre tra un femore snodato e un seno imbizzarrito, ho intravisto dei simpatici giovinastri che, colmi del risentimento che è proprio dei giusti, si sono rivolti alla redazione del suddetto programma televisivo per renderci tutti partecipi della infame truffa di cui sono rimasti vittima.
Questi tecnogiovani, scartabellando tra le virtual pagine di un famoso sito di aste on line, hanno rinvenuto diversi oggetti tecnolussuosi a prezzi davvero incredibili. I focosi, incuranti che “in” posto davanti a credibile nega significando “non credibile”, ci hanno creduto e si sono tuffati come nemmeno Klaus Dibiasi, sulle allettanti offerte. I più non insospettiti dal fatto di poter comprare un plasma nuovo a 500 euri e nemmeno dal fatto che il venditore non accettasse pagamenti in contrassegno (vedere cammello, dare soldi), ma solo in anticipo e su un conto in germania pur essendo dislocato in sicilia, hanno inviato i loro sudati risparmi, al venditore delle meraviglie, aspettando frementi il pacco. E proprio di pacco si trattava.
Va detto, a discolpa degli incautiacquirenti, che il venditore, nel sito di aste, risultava come venditore accreditato e si fregiava di numerosi feed-back positivi (cioè dicevano che era bravo). Anche se i veri intenditori (come michele) sanno che non è difficile crearsi una finta reputazione e turlupinare gli avventati compratori.
Ora possiamo discutere ore su che cosa significhi scaricare mp3 da internet, comprare scarpe in cina o tecnologia di dubbia provenienza. Sento molte persone dire che rubano la musica perché le case discografiche sono ladre (?!), comunque io il sospetto che, potendo scegliere tra un cd a 10 euro e lo stesso cd aggratisè, molti continuerebbero a sceglierlo gratis, ce l’ho. Altri comprano scarpe cinesi fatte da lavoratori sfruttati non protetti dai sindacati (beati loro), mentre il loro vicino di casa che aveva un’azienda tessile ora è in tangenziale vestito come platinette. Possiamo discutere delle implicazioni etiche, morali, economiche anche qualitative. Perché probabilmente chi scarica mp3 sa di non doversi aspettare un audio da alta fedeltà, chi compra scarpe in cina sa che rischia di vedersi arrivare delle scarpa da ginnastica, con la zeppa, numero 35. Insomma facciamo scelte, se vogliamo corriamo rischi e dobbiamo accettare le conseguenze. Se uno entra in un sito di aste on line, che avverte che comunque non può tutelare al 100% la riuscita delle transazioni, e trova un plasma, che io comune mortale porto via da media world non senza aver lasciato alla simpatica e sorridente cassiera un paio di migliaia di euri, a 500 euri, che deve mandare anticipati a un tizio che sta in sicilia su un conto in germania……be’ proprio tutti i diritti di lamentarsi non ce li ha. Voglio dire se trovi il malandrino, una bella corcatina gliela puoi anche dare, ma addirittura denunciare pubblicamente la truffa mi sembra eccessivo. Altrimenti tutti noi comuni mortali dovremmo urlare alla truffa ogni volta che diamo i 2000 eurini alla gentile cassiera di media world.
Provate a pensare: se trovate un pescivendolo che vi propone un merluzzo dorato della patagonia a mezzo euro al chilo spacciandolo per freschissimo, probabilmente vi viene il sospetto che quel merluzzo sia stato fresco nel ’74. Però potete decidere di rischiare di ritrovarvi un tubo in orifizi reconditi e un’infermiera che vi guarda con aria di compatimento. Se un “normale” pescivendolo ve lo fa pagare come un diadema probabilmente pensate che è un ladro ma potete anche pretendere che quel pesce sia talmente fresco che un buon veterinario potrebbe ancora salvarlo.
Insomma io e la cassiera del media world non dico che siamo contenti del pacco rifilato ai giovanotti di cui sopra, ci va anche bene che uno ci provi a trovare sistemi alternativi di risparmio o guadagno, ma crediamo (anche la cassiera) che sia anche giusto che per ottenere grandi vantaggi si rischi un po’ più di noi che guardiamo i cataloghi di uni euro pensando che il profumo della vita sa un po’ di marcio.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Curioso, e se comincio a "intuire" il postatore credo nemmeno tanto casuale, trovare nello stesso giorno (... giusto?!) due post di giustizia così differenti all'apparenza eppure così simili nella sostanza. Tutto sta nel distinguere la "sentenza" a giudizio in/sindacabile della coscienza (che di sindacati appunto non ne ha) o del tribunale (e allora il gioco è più da duri). Ma in verità, cmq la vogliamo mettere, truffati o "perdonati" tuttavia Caino rimane pur sempre Caino.

Davvero complimenti, rare menti pensanti di questo blog.
Abele