lunedì 15 maggio 2006

E' finito contro un campo


Ieri ho seguito l'ultima puntata di Contro Campo. Su ora non fate quella faccia, capita di fare degli errori nella vita e io, a parte quella volta che ho pagato un panino 1 milione 750 mila lire, grosse fesserie non ne ho mai fatte prima. Se devo essere del tutto sincero ho anche gradito, non proprio tutto, ma a tratti è stato piacevole. Gia che siamo in vena di confidenze….ho guardato anche colorado cafè. Ero stanco, il telecomando non funzionava, il divano si era impossessato di me…..ok non ho scuse. Cercherò di espiare (eguardando dall’ebuco della eserratura). Tanto per fare del mio male un mezzo gaudio, ho deciso di condividere con voi le cose più interessanti di questa bislacca serata (escludendo le pubblicità e Rossella Brescia, che si chiama così perché viene da….Rossella, un paesino in provincia di…. Bergamo). Vi sembrerò stupido (tanto ormai), ma la cosa che mi ha colmato di irrefrenabile ilarità è stata “mandi mandi” vestito da figlio dei fiori che diceva “Ciao sono Marcello, L’ippi”. Ammetto che ho dovuto leggere un tratto di Va dove ti porta il cuore, per smettere di ridere.
Inizia contro campo tra cosce di miss italia, creme solari di Graziano Cesari e intellettuali (??) assiti a guisa di suino in porcilaia. La bionda fidanzatadimotociclista, che presenzia la trasmissione avendo conseguito il titolo di più bella d’italia e potendo ostentare almeno uno sportivo di livello internazionale tra le sue copule, tenta invano di distogliere lo sguardo dei presenti dalle di lei tette argomentando alcune questioni politico-sportive, peraltro ben scandite. Come risposta si leva dal parterre un coro di unanimi commenti sul vestito della suddetta donzella che lascia intravedere con l’innocenza più maliziosa, parti del corpo che persino lei vede raramente. A seguito di ciò, la miss tornerà ad essere quell’armonioso bricolage di tette e cosce che, in ultima analisi, l’ha condotta a quell’autorevole seggiola. Non senza disegnarsi un sorriso sul viso che urlava “branco di segaioli”.
Seguono alcune dichiarazioni di toccante attualità. Luciano Moggi (padre del famoso procuratore), con la voce rotta dal pianto, annuncia il suo addio al calcio e la sua strenua difesa contro le cattiverie che gli hanno fatto (gnè gnè). Probabilmente “legnare”, “massacrare”, “minacciare”, arbitri, allenatori e giocatori lui le considerava cortesie di cui andare fiero. Come ha commentato Linus, presente allo show, il buon Moggi riteneva che questo modus operandi fosse quello normale, perché ovunque funziona così e quindi trova immondo che qualcuno lo accusi di queste azioni. E pensando che siamo nel paese in cui c’è sempre qualcosa che giustifica, che sia la noia, la società, la famiglia, un motivo per essere carnefici c’è sempre, salvo poi diventare di colpo, vittime in lacrime, forse il ragionamento si può…..giustificare (!).
Ma torniamo alle perle del programma. Cade nel vuoto un refolo di ironia che Linus soffia sul pubblico attonito quando viene chiesto a Ruggeri quale allenatore preferisse tra Capello e Mancini. Il DJ interviene sentenziando “lui vorrebbe Capello”, ma il calmbour scivola via sulla lucida pelata del cantante interista.
Un’altra emozionante dichiarazione colpisce il cuore degli spettatori. Un facinoroso ultrà da bar che risponde al nome di Mughini, afferma sconsolato di non aver guardato i gol nel programma sportivo del pomeriggio perché non se la sentiva. Un applauso ha sottolineato questo gesto carico di dignità. Lo stesso Mughini, sdraiato sulla sedia, tra un’espressione facciale degna di un barbapapà e l’altra, non lascia molto spazio alla sua dignità così teatralmente ostentata e dichiara con aria seccata, che se l’arbitro Paparesta, non è finito in analisi per essere stato rinchiuso da Moggi in uno spogliatoio a fine partita, significa che l’atto in sé non è affatto grave. Probabilmente perché usa i parametri di valutazione appresi al centro di igiene mentale. C’è da dire che il mesto opinionista era decisamente turbato dal fatto che Abatantuono facesse battute più divertenti delle sue e che Paolo Liguori dicesse cose più intelligenti (!!).
Ultime cose degne di nota. Cesari si bea di non essere coinvolto nello scandalo intercettazioni e il Diegone nazionale lo mette in guardia da un eventuale scandalo solarium. Infine Liguori, venendo a sapere di due dirigenti indagati per aver tentato di appropriarsi di una volante della polizia (con tanto di agente autista) per girare per roma, commenta che ora saranno accontentati.
Insomma è stata una serata diversa, conclusa con un sospetto atroce. Se dovessero squalificare sia juve che milan, lo scudetto potrebbe essere assegnato all’inter. Non credo che la popolazione nerazzurra potrebbe reggere un simile trauma. Non c’è preparata. E mi chiedo ancora una cosa: perché le cose più intelligenti sul calcio le dicono quelli che col calcio non c’entrano un fuffolo?

Stasera guardo protestantesimo e dipartimento scuola educazione per mondare la mia anima, promesso.

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