giovedì 18 maggio 2006

Il mi(ni)stero dell'attuazione del programma


Ora bisogna che impariate ad usare internet e a selezionare le informazioni che vi si trovano. Oppure quando andate dal giornalaio a comprare la repubblica, che fa molto progressista, dovrete acquistare anche il giornale di Feltri o di Ferrara. Lo so non è facile, ma se da oggi volete un’informazione completa o vi guardate il blog di Grillo e vi comprate i libri di Noam Chomsky o cominciate a spulciare angoli finora inesplorati. Ora verrà fuori (e quel che è peggio non sarà facile accorgersene) a chi è davvero in mano l’informazione di massa in Italia.
Quando c’era il cavaliere nero si poteva stare tranquilli: sapevamo bene che non sarebbe passato sotto silenzio nemmeno un dito nel naso. Se la mattina il berlusca avesse confidato al suo garcon pipì (Emilio Fede) che non avrebbe mangiato caramelle per tutto il giorno e dopo pranzo avesse ingerito una tic tac al tonno muschiato, in meno di mezz’ora tutti i grandi media (internet, tv, giornali) avrebbero gridato “Il premier mente, sapendo di mentine”.
Ora ci possiamo scordare questa beata serenità. Ora prova ad andare su repubblica on line a vedere se trovi scritto da qualche parte che Prodi aveva in programma di fare meno ministri di Berlusconi (gnè gnè) e poi ne ha fatti di più. Cerca da qualche parte notizie sulla spartizione di pentapartitica memoria, delle poltrone del potere. Non troverai scritto che, povero mortadellone, si è ritrovato a fine torta che aveva fatto più fette del previsto. E meno male che c’è il ministero per l’attuazione del programma di governo, che dovrebbe autoeliminarsi per far sì che il programma sia rispettato, ma così facendo sparisce il controllo sul rispetto del programma….Russell e Odifreddi avrebbero un orgasmo (in posti diversi si intende). Il sedere che siede su questa poltrona è di Giulio Santagata, che è entrato nel giro Prodi rispondendo all’annuncio “cercasi organizzatore tour promozionale turistico pullman mortadella”.
Nemmeno si trovano commenti sulla composizione del parco ministri. Su che cosa significa trovarsi ancora con Amato, Intini (viceministro), Bindi (dopo i disastri combinati alla sanità), Visco (vm), Chiti. Vannino Chiti, per i fortunati di voi che non sanno minimamente chi sia, è quello che aveva proposto di obbligare i gestori di siti web che danno informazioni (cioè TUTTI), ad avere un direttore iscritto all’albo dei giornalisti (altra bella italianata gli albi professionali) e a registrare la “testata” presso il tribunale. Dopo che una terza elementare che pubblicava un giornalino scolastico su internet ha chiesto se il capoclasse potesse comparire nell’album delle figurine dei giornalisti, il modesto Chiti ha naturalmente risposto che TUTTI avevano capito male il suo intento ed ha cominciato a fare il vago suggerendo la succulenta ricetta del coniglio alla salsa bearnese.
Ed è un piacere scorrere le grandi testate giornalistiche e vedere facciotti prodiani sorridenti attorniati da cuoricini e scritte del tipo “Dureremo”, “una bella squadra”, “vai Romà bella lì dammi il cinque”. Ma la notizia che i “democratici” di sinistra a Caserta hanno indetto le libere primarie a pagamento per far decidere al popolo sovrano proletario e incazzato, chi debba presentarsi alle amministrative e dopo aver raccolto più di 9000 eurini hanno candidato chi volevano loro e non il vincitore delle consultazioni, l’ho dovuta leggere sul sito di Grillo.
E’ la “democratica” sinistra che vuol far chiudere televisioni, dove la satira politica ora è sparita. Qualcuno accenna controvoglia qualche freddura su Moggi o prova con una lacrimuccia a ributtare lì il berlusca ma senza soddisfazione.
E’ la progressista sinistra, che per riemergere dalla crisi economica, vuol tornare al sistema occupazionale di 30 anni fa. Quando si combattevano i padroni a fianco degli operai sfruttati. Ma non si rende conto (perché completamente fuori dalla realtà produttiva) che ora le cose non stanno più così, che nella media e piccola industria, gli imprenditori stanno peggio dei loro dipendenti e mummificando il mondo del lavoro (invece di incrementare la professionalità e la cultura aziendale) si arriverà al collasso e nessuno potrà più permettersi di dare lavoro, che sia precario, indeterminato o nero.
E i sindacati, sempre più forti e fieri di distruggere chi il lavoro lo crea a favore di chi lo evita, non avranno più nessuno da tutelare.
Questa è la sinistra al governo. Al potere c’è la presunta “intelligenza”, c’è il mondo intellettuale e progressista, che però nulla ha a che fare con la gente che lavora. Con quelli che producono. Dimmi te se sono ridotto ad attaccare la sinistra….da sinistra.
Fate attenzione a quello che vi dicono, perché nessuno controllerà Prodi come è stato controllato Berlusconi.

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