Premessa: il titolo è smaccatamente pomposo, ne ignoro il significato, ma mi fa sentire così dannatamente intellettuale!
Ieri sera mi sono recato in compagnia de il spaggio, ad assistere alla notte delle chitarre, all’interno di una festa birraiola ambientata in un grande parco, anche se il mio medico mi ha detto di non esagerare con i bagordi, cioè di essere parco di divertimenti. L’ambiente non è un dettaglio irrilevante per me, perché la mia sopravvivenza biologica necessita costantemente di un raggio di circa 5 metri non ammorbato da altre unità carbonio. Quindi mi sono precluse realtà sociali quali stadi, discoteche, cinema, aerei, uffici postali o la salerno reggio calabria. Grazie al cielo non avverto la mancanza di alcuno di questi luoghi.
Devo confessare che la musica mi piace molto, ma in particolare rimango letteralmente ipnotizzato dai musicisti. E’ l’unica categoria di persone che invidio visceralmente e il fatto di avere le doti artistiche di un licaone delle praterie deve in qualche modo rappresentare la mia nemesi per qualche crimine contro l’umanità che devo aver commesso in una vita passata (nel senso di passata a commettere crimini).
Sul palco c’erano alcuni dei migliori chitarristi in circolazione, ma quando è apparso Riky Portera il mio sguardo si è fatto vacuo e una bavetta salivosa ha cominciato a colarmi dalla bocca semiaperta. In realtà non si può dire che sia arrivato Portera con la chitarra, è come se fosse arrivata una chitarra che ha estratto Portera da una custodia e quando ha finito di riempire l’aria di acrobazie auditive, lo ha riposto sfilandoselo dalla tracolla. Dannato Genio.
Intorno a noi molti giovani rissosi. Mi è stato poi spiegato che in realtà stavano pogando (ne so quanto prima). Erano quel tipo di giovani ribelli, non saprei bene spiegare a che cosa si ribellino, ma quando li vedi pensi subito “questi non ci stanno, si ribellano”. Lo capisci perché dei bravi barbieri hanno acconciato sulle loro teste treccine fittissime o creste colorate, hanno martoriato le loro carni con oggetti metallici e i loro pollici si oppongono sempre su qualche bottiglia o su sigarette più o meno manufatte. Che poi magari c’è uno tutto pettinato, vestito come piace a mia mamma che è il più ribelle di tutti, ma non lo capirai mai. Quei giovani hanno un esoscheletro di ribellione, li guardi e la loro stessa postura ti urla “io sono contro!”. Anche se sanno bene che, molti di loro, un triste giorno dovranno scegliere tra un posto in banca e fare il ribelle di mezza età.
E ora? Non provate anche voi un po’ di compassione per tutti gli storici paladini della protesta sociale? Ora come faranno a imporre prepotentemente la loro diversità dal sistema? Ora nel sistema ci sono loro. In parlamento siedono dirigenti di centri sociali, sindacalisti da battaglia, no global, ex (speriamo) terroristi, sobillatori di folle (si va be’ c’è anche prodi, ma non è che si può avere tutto dalla vita). Voi direte, bene quindi ora non protesteranno più, saranno contenti. No, qui smarrisce l'equilibrio l'equino ragliante, non funziona così, questa è la vera sconfitta, perché sapete bene che la vera essenza dell’atto di ribellione sociale è l’espressione stessa della rivoluzione, è l’atto di sovvertire il sistema, non il sistema sovvertito (che non porterà ad altro che ad un sistema parallelo). Sapete bene che il ribelle ha la sua identità nell’azione ribellosa (?), non nel vivere in un sistema disegnato sui suoi desideri. E questo l’aveva capito Calvino prima di me, Canetti prima di Calvino e probabilmente qualcuno prima di lui, non è che posso sapere che cosa ha detto chiunque.
La mia mente fertile (cioè piena di concime) ha cominciato a fantasticare su ipotetici nuovi mezzi di protesta. I centri sociali esigeranno dai comuni di poter pagare un affitto e di avere regolari contratti di utenze di luce e gas, i black block andranno in giro per le strade ad aggiustare cassonetti della spazzatura e a ridipingere le pareti dei palazzi, i no global apriranno centri commerciali, la triade sindacale organizzerà selvagge ore di straordinario non pagato a singhiozzo e le frange terroristiche faranno agguati ad esponenti politici in cui tutti si abbracciano e ricordano i vecchi tempi.
Vita difficile insomma. Non potranno più nemmeno godersi la propria totale consacrazione nell’atto di resa rappresentato dall’arresto. Perché ora si arriverà all’impunità. Come giustamente ha chiesto il manifesto, stupito della carcerazione di giovani partecipanti alla violenta manifestazione in buenos aires a milano. Solo perché in quell’occasione alcune auto “presero” fuoco e in questo caso mai il termine autocombustione fu più azzeccato.
Insomma io non so come andranno le cose e non so se stiamo costruendo un’italia migliore (anche se secondo me dovrebbe giocare inzaghi), so per certo che abbiamo trovato l’unico vero sistema per abbattere i contestatori….mescolarli al sistema.
Mi viene in mente una frase di una vecchissima pubblicità “Don’t forget to visit your parents before too late, because they are the real rebels”.
Ieri sera mi sono recato in compagnia de il spaggio, ad assistere alla notte delle chitarre, all’interno di una festa birraiola ambientata in un grande parco, anche se il mio medico mi ha detto di non esagerare con i bagordi, cioè di essere parco di divertimenti. L’ambiente non è un dettaglio irrilevante per me, perché la mia sopravvivenza biologica necessita costantemente di un raggio di circa 5 metri non ammorbato da altre unità carbonio. Quindi mi sono precluse realtà sociali quali stadi, discoteche, cinema, aerei, uffici postali o la salerno reggio calabria. Grazie al cielo non avverto la mancanza di alcuno di questi luoghi.
Devo confessare che la musica mi piace molto, ma in particolare rimango letteralmente ipnotizzato dai musicisti. E’ l’unica categoria di persone che invidio visceralmente e il fatto di avere le doti artistiche di un licaone delle praterie deve in qualche modo rappresentare la mia nemesi per qualche crimine contro l’umanità che devo aver commesso in una vita passata (nel senso di passata a commettere crimini).
Sul palco c’erano alcuni dei migliori chitarristi in circolazione, ma quando è apparso Riky Portera il mio sguardo si è fatto vacuo e una bavetta salivosa ha cominciato a colarmi dalla bocca semiaperta. In realtà non si può dire che sia arrivato Portera con la chitarra, è come se fosse arrivata una chitarra che ha estratto Portera da una custodia e quando ha finito di riempire l’aria di acrobazie auditive, lo ha riposto sfilandoselo dalla tracolla. Dannato Genio.
Intorno a noi molti giovani rissosi. Mi è stato poi spiegato che in realtà stavano pogando (ne so quanto prima). Erano quel tipo di giovani ribelli, non saprei bene spiegare a che cosa si ribellino, ma quando li vedi pensi subito “questi non ci stanno, si ribellano”. Lo capisci perché dei bravi barbieri hanno acconciato sulle loro teste treccine fittissime o creste colorate, hanno martoriato le loro carni con oggetti metallici e i loro pollici si oppongono sempre su qualche bottiglia o su sigarette più o meno manufatte. Che poi magari c’è uno tutto pettinato, vestito come piace a mia mamma che è il più ribelle di tutti, ma non lo capirai mai. Quei giovani hanno un esoscheletro di ribellione, li guardi e la loro stessa postura ti urla “io sono contro!”. Anche se sanno bene che, molti di loro, un triste giorno dovranno scegliere tra un posto in banca e fare il ribelle di mezza età.
E ora? Non provate anche voi un po’ di compassione per tutti gli storici paladini della protesta sociale? Ora come faranno a imporre prepotentemente la loro diversità dal sistema? Ora nel sistema ci sono loro. In parlamento siedono dirigenti di centri sociali, sindacalisti da battaglia, no global, ex (speriamo) terroristi, sobillatori di folle (si va be’ c’è anche prodi, ma non è che si può avere tutto dalla vita). Voi direte, bene quindi ora non protesteranno più, saranno contenti. No, qui smarrisce l'equilibrio l'equino ragliante, non funziona così, questa è la vera sconfitta, perché sapete bene che la vera essenza dell’atto di ribellione sociale è l’espressione stessa della rivoluzione, è l’atto di sovvertire il sistema, non il sistema sovvertito (che non porterà ad altro che ad un sistema parallelo). Sapete bene che il ribelle ha la sua identità nell’azione ribellosa (?), non nel vivere in un sistema disegnato sui suoi desideri. E questo l’aveva capito Calvino prima di me, Canetti prima di Calvino e probabilmente qualcuno prima di lui, non è che posso sapere che cosa ha detto chiunque.
La mia mente fertile (cioè piena di concime) ha cominciato a fantasticare su ipotetici nuovi mezzi di protesta. I centri sociali esigeranno dai comuni di poter pagare un affitto e di avere regolari contratti di utenze di luce e gas, i black block andranno in giro per le strade ad aggiustare cassonetti della spazzatura e a ridipingere le pareti dei palazzi, i no global apriranno centri commerciali, la triade sindacale organizzerà selvagge ore di straordinario non pagato a singhiozzo e le frange terroristiche faranno agguati ad esponenti politici in cui tutti si abbracciano e ricordano i vecchi tempi.
Vita difficile insomma. Non potranno più nemmeno godersi la propria totale consacrazione nell’atto di resa rappresentato dall’arresto. Perché ora si arriverà all’impunità. Come giustamente ha chiesto il manifesto, stupito della carcerazione di giovani partecipanti alla violenta manifestazione in buenos aires a milano. Solo perché in quell’occasione alcune auto “presero” fuoco e in questo caso mai il termine autocombustione fu più azzeccato.
Insomma io non so come andranno le cose e non so se stiamo costruendo un’italia migliore (anche se secondo me dovrebbe giocare inzaghi), so per certo che abbiamo trovato l’unico vero sistema per abbattere i contestatori….mescolarli al sistema.
Mi viene in mente una frase di una vecchissima pubblicità “Don’t forget to visit your parents before too late, because they are the real rebels”.
Technorati Tags: Parlamento, Protesta sociale
14 commenti:
Alcune assonanze: anch'io invidio i musicisti e resto inebetita ad ascoltarli (spesso anche a guardarli...). E Riky Portera, beh avrei un nanetto in proposito ma raccontarlo è decisamente violazione della privacy (mia, chissenefrega di quella di Portera...)
L'utilizzo dei rebels in attività socialmente produttive sembra la nemesi di D'Elia (bah...).
Ma facciamo gli anacoreti...;-)
il tuo post è come sempre molto interessante, anche divertente a tratti e originale nelle proposte. Condivido molto di ciò che dici.
Purtroppo non conosco Portera, nella mia abissale ignoranza, ma anche io resto affascinata dalla musica in primis e da alcuni musicisti.
In ciò che scrivi mi piace non solo l'ottimo stile o la solida base culturale che si evince da esso, ma soprattutto l'originalità che caratterizza i tuoi post, il modo molto personale di affrontare i più svariati argomenti,
originalità e personalità che comunque non degenerano mai in superficialità o "fuori tema". Credo che leggerti sia sempre fonte di arricchimento e spunto per utili riflessioni.
Federica
Eccellente, complimenti.
Ciao
Sì, sono uno di poche parole.
Se accetterai di sposarmi, sono certa che la nostra Inyqua sarà felice di officiare. :-D
In verità detesto i tipi geniali come te, mi fanno sentire una nullità :-)))
Perla
così, dopo anni che coniuga verbi, finalmente coniugherebbe persone!
Già :-D
Però non voglio insistere, anche perchè sto aspettando ancora la risposta di Ferrara (Giuliano)al quale ho chiesto la mano di Andrea Marcenaro!
E' da tempo che attendo.
Credo che gli concederò ancora un annetto e poi...ci riproverò con te...
Perla
p.s.: i lettori di questo blog capiranno che scherzo, vero? :-D
Certo che lo sanno.....nandoooo annulla tutto per quelle bomboniere.
Certo che fare la riserva...ma da che cosa ti viene questo irrefrenabile impulso a contrarre matrimonio con chicchessia? (l'uso dello stesso verbo usato per le malattie non è casuale)
Io coniugare verbi??? Ma se ho difficoltà anche a coniugare me stessa...(anche perchè son convinta che certi errori si possano fare solo una volta...dopo sarebbe perversione....:-)
P.S. Perla, cosa ti fa pensare che io ti voglia così male da avvallare un legame con Cruman????
mmm non vuoi avvallare...cioè non vuoi che il nostro rapporto ruzzoli a valle...o forse un sovrano accaldato (re fuso) ti ha impedito di scrivere avallare in quel caso dovrei sentirmi offeso...tanto prima che mi sposi io...campa cavvallo!
'A Cruman...mica scrivo col correttore... soprattutto (o sopratutto???!!!) la sera...;-)
(comunque i significati potevano essere entrambi...:-)
Anche perchè un correttore serio (tipo quello per gli occhi) non ti avrebbe segnalato niente visto che anche avvallare esiste ;)
Ora non mi vorrà sposare più nessuno....che sfortunello.
Facciamo così: invece di sposarti, ti adotto....Faccio un'opera meritoria e la comunità umana me ne sarà grata...:-)
(Però magari Perla insiste...mi chiedo che ne pensa il suo simpatico marito attuale però...
:-O)
invidia x i musicisti/chitarristi in particolare? ma è il mio pane quotidiano, soprattutto dopo ogni concerto cui assisto! ho 2-dicesi-2 chitarre elettriche a casa ma vigliacco se ne so suonare una alla volta decentemente!
nella tua onniscienza, non è che mi trovi un metodo x suonare da subito come Hendrix...no, dài, riconosco che è un po' troppo...mi basta come Prince...senza ore e ore di prove e studio matto e disperatissimo?
e poi dove devo fare domanda x allungare la giornata ad almeno 26-27 ore, in modo che magari mi resti un po' di tempo x strimpellare? ah, e nelle 2-3 ore aggiuntive sottinteso che i bimbi dovrebbero dormire di un sonno moolto profondo, altrimenti l'ampli lisveglierebbe...
ciao bubi
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