Io so solo che questo è tipo bizzarro assai. Anche perché a me che tutte le donne siano belle non interessa. Tanto non ho il giardino. Delle sue ricerche non so nulla. Magari ha realmente dimostrato che certe razze hanno meno connessioni sinaptiche di altre, come i pigmei sono più bassi e i watussi più alti, ma quello che mi incuriosisce, come mia usanza, sono le reazioni della gente.
In un mondo in cui conta la fisicità, la prepotenza e la forza bruta è curioso come la gente si insolentisca a sentirsi dire di essere meno intelligente di qualcuno. Chiariamo non sto facendo un discorso di razze ma di pura filosofia di comunicazione: se qualcuno scoprisse veramente una minore attività neuronale in una qualche razza, potrebbe dirlo? No, d'accordo non è carino. Si può invece dire che, per esempio proprio i neri, siano più forti, più veloci, più resistenti e perdipiù con doti sessuali asinine. Senza contare la musica nel sangue e l'abbronzatura.
Le doti fisiche sono indubbie. I neri, a parità di massa, hanno più fibre muscolari e meno grasso. In pratica sono più densi. Per questo i campioni di nuoto neri sono rarissimi: perché hanno un peso specifico più alto. È indubbia anche la preponderanza pubica. Anche se qualcuno “si difende” dicendo che ce l'abbiamo tutti uguale solo che gli orientali e i caucasici ne hanno una parte maggiore all'interno. Non che mi faccia felice sapere di avere una grossa parte di pene all'interno. A me no almeno.
Ovviamente non sono qui a sostenere che una razza sia meno intelligente di un'altra anche perché l'intelligenza è parametrizzata dall'uomo stesso, quindi niente di “pragmaticamente determinante”. La cosa curiosa è l'impossibilità di dire certe cose e la facilità con cui se ne dicono altre. Per esempio non si può dire che una popolazione è civilmente arretrata anche se l'espressione culturale più in voga è lo sputo. Un'altra cosa curiosa è che tutti ci tengono molto alla loro intelligenza (anche se è incidentale che qualcuno lo sia meno di altri), ma non c'è la stessa cura nel dimostrare di averla. Molta gente, come il nostro buon Postatore, ne è portatrice sana: ce l'ha ma non gli fa niente. E soprattutto non c'è lo stesso accanimento del sostenere il fatto di essere brave persone, di buon senso per esempio. Si usano tranquillamente i luoghi comuni di italiani mafiosi, francesi nazionalisti, tedeschi crucchi, ebrei avari e interisti sfigati. Ma se parli di intelligenza succede una cambogia di indignazioni. A me per esempio Calderoli sembra meno intelligente di Andreotti, lo posso dire? E forse questo esempio dimostra che l'intelligenza o la mancanza di essa nulla hanno a che vedere con l'essere una brava persona.
Io conosco un sacco di gente che non saprebbe risolvere un'equazione di primo grado a cui affiderei tranquillamente la chiave di accensione del mio polmone d'acciaio.
Ricordo quando l'Islam delle infibulazioni, delle mani mozzate, delle lapidazioni era osteggiato da tutti i movimenti intellettuali e soprattutto femministi. Poi un giorno Berlusconi disse che questa cultura era meno evoluta della nostra e si gridò allo scandalo. È vero non c'è un gap evolutivo spaventoso. Negli anni settanta le BR facevano i filmati con i prigionieri uguali identici a quelli che fanno ora i terroristi islamici e, allo stesso modo, condannavano a morte. Però se tutti questi movimenti umanitari si battevano per i diritti civili qualcosa di poco civile doveva pur accadere. La cosa assurda è che la gente si indigna di più per delle parole di indisposizione che per dei clitoridi mutilati. Che spesso qualche intellettuale trova sexy definire cultura.
Io nell'acqua galleggio grazie alle cellule adipose, ce l'ho piccolo, sono stonato, ballo come un orso ubriaco, corro come una lumaca zoppa e sono emaciato al punto giusto per guardare i fiori dalla parte del gambo... posso almeno dire di avere 164 di QI? Se no come mi riproduco?
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