Il calendarietto è necessario perché alcuni giorni cari al Signore hanno la caratteristica di mutare la loro collocazione all’interno del giro di sole. La Pasqua, nella fattispecie, cade nella domenica successiva al primo plenilunio seguente l’equinozio di primavera. Lo so che lo sapevate tutti, ma non ve lo ricordavate. Tutti tranne un paio, fermi sostenitori della teoria che sia il Papa a stabilire la festività. Io lo sapevo e me lo ricordavo, però sono andato a leggerlo.
Altre date sono rassicuranti. Il 25 Dicembre è Natale, non ci sono santi (quelli sono il primo Novembre). Certo, è fastidioso che capiti sempre in un periodo in cui i negozi sono affollati, ma così è. Eppure qualcuno si lascia sorprendere lo stesso. Qualcuno che non consulta nemmeno il calendarietto della banca. Il qualcuno di cui vorrei parlare è le Poste Italiane.
Ecco, la solita facile ironia sulle poste, direte voi. Come sparare sulla croce rossa. Ma io non voglio sparare sulla croce rossa, voglio sparare sulle poste. Ammetto che non nutro un grande amore per questa struttura. Un po’ perché mi arrivano lettere spedite quando il francobollo costava 10 lire e mi fanno pagare la differenza. Un po’ perché farsi spedire una cosa dalla periferia costa più che farsela spedire da Londra. Un po’ perché mi arrivano bollette in ritardo e devo fare la fila allo sportello per pagare una mora a un impiegato che mi guarda come se gli stessi dando fastidio, mentre dovrebbe chiedermi scusa. Ma la cosa che più mi disassa il sistema nervoso è questa storia del Natale. Come si fa ad essere colti di sorpresa dal Natale? Le pubblicità dei panettoni cominciano a Ottobre!
Io mi ero mosso anche a compassione. Pensavo che, con l’avvento della posta elettronica, degli sms e del reciproco starsi sulle palle, i dipendenti delle poste fossero tutti sull’orlo della cassa integrazione causa mancanza lavoro. Poi però il traffico di pacchi e pacchettini scatenato da ebay e la testarda ostinazione ad esistere di babbo natale, hanno risollevato le sorti dell’azienda. Ma evidentemente nel managment sono tutti dei senza Dio, visto che ignorano la Sua data di nascita.
Sotto Natale ho spedito quattro pacchi, pagando una maggiorazione per potermi aggiudicare un servizio celere garantito in tottore. Tutti e quattro i plichi sono giunti nel doppio del tempo garantito (anzi, tre sono giunti, per il quarto il tracciamento recita una strana dicitura che ricorda molto la supercazzola di amici miei). Chiamando l’assistenza clienti mi sento rispondere che è Natale. Ah ah! Allora lo sapete che è Natale.
Provando ad uscire un attimo dall’italica mentalità del “si sa, le cose vanno così” ho riflettuto su questa vicenda. Ormai il Natale arriva con una certa regolarità da circa due millenni e sin dai tempi di Gaspare Zuzzurro e Baldassarre si recapitano doni. In pratica in quel periodo l’azienda poste ha un picco di lavoro. Uno potrebbe pensare che l’azienda, sapendolo per tempo, si organizzi per poter far fronte a questa situazione e non semplicemente istruendo operatori di call center a dire “è Natale”. Sarebbe come andare a Rimini d’estate e sentirsi dire dal bagnino “mi spiace non ho nessuno che vi porti l’ombrellone, sa, è estate”.
E’ anche possibile che la struttura non sia in grado di gestire una tale mole di spedizioni. Va bene, ci credo. Allora, visto che sapete che è Natale e che non avete le risorse per garantire le consegne dichiarate, non mi fate pagare gli extra per i recapiti veloci. Mi dite “guardi, è Natale e siamo tutti più buoni, non mi dia soldi in più per un servizio che so che non posso offrirle”.
Devo ammettere però, che la gentile operatrice del call center, non mi ha solo reso partecipe del gaudio della Natività. Mi ha anche reso consapevole del fatto che esistono dei simpatici moduli di reclamo (addirittura precompilati, e poi parlano di inefficienza) a cui non devo assolutamente scordare di allegare la ricevuta della raccomandata e perdendo qualche mattinata a farmi trattare come un disturbatore da uno dietro a uno sportello, potrò vedermi rimborsare un supplemento che mi verrà recapitato… a Natale.
Io fossi il re delle poste farei una bella iniziativa natalizia votata all’onestà intellettuale. Una promozione del tipo “Quest’anno ci siamo informati per tempo quindi dal 15 dicembre fino al 31 tutte le spedizioni costeranno il prezzo base e quando arriva arriva!!!”. Simpatica, generosa, democratica. Successo assicurato.
Comunque per non saper né leggere né scrivere, dovesse esserci un dirigente delle poste in ascolto mi permetto di fare un avviso preventivo: la Chiesa, tanto bistrattata, ma che fornisce un apprezzatissimo numero di festività, ha deciso, dimostrando scarsa fantasia, che anche nel 2007 il Bambinello vedrà (e porterà) la luce il 25 Dicembre. Segnatevelo.
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