C’è Totti che girovaga in Ferrari e fin qui niente di strano, anche se non mi sembra il mezzo più adatto per andare a distribuire scatolotti, però er pupone su un Ducato non era sexy. C’è Gattuso che si fa la permanente sotto un casco da parrucchiere e un po’ anomalo è, ma Postatore Sano dice che è una trovata degna del miglior neorealismo alla Eisenstein. Poi c’è una biondona con curve in posti dove le altre donne non hanno nemmeno i posti, che afferra un monitor 14 pollici 4 colori, come non se ne vedevano dai tempi del Basic, lo solleva come se fosse vuoto e tenta di scaraventarlo a terra, tutto perché non le funziona la connessione a internet dopo che il centravanti della Roma gli è entrato in casa mentre dormiva per staccarle il cavo telefonico. Questo forse ha senso e qualche critico socio televisivo potrebbe supporre che l’avvenimento tende a dimostrare che la specie femminile è avvezza a dare le colpe delle proprie sventure al primo accrocchio che le passa sotto mano oppure che il calcio sta cominciando ad invadere la nostra vita in maniera ormai inaccettabile.
Infine, apoteosi del simbolismo, il calciatore di cui sopra afferra l’etichetta col numero di telefono fisso della biondona e lo ingloba nel telefonino tuttofare, rendendo il telefono fisso infisso così che possa uscire da porte e finestre. Questo gesto ha avuto due conseguenze di ampia portata: la prima è il mio stupore nello scoprire che ancora qualcuno ha il proprio numero di telefono etichettato sull’apparecchio di casa. Antica tradizione caduta in disuso quando un coraggioso innovatore si è chiesto “ma a che cacchio serve?”. La seconda è stata la baraonda scatenata da Telecom con conseguente blocco dell’iniziativa e degli spot. Perché? A causa di Gattuso che fa la permanente, penserete voi. No, anche io avrei scommesso su quello, invece si tratta delle solite beghe economiche. La Telecom sostiene che questa fantasiosa operazione commerciale si configuri come “illecito concorrenziale” e il tribunale di Roma, rifacendosi al saggio adagio latino “non si sa mai”, sospende tutto. Il che non deve essere salutare per il cuoio capelluto di Gattuso.
Concorrenza. Curioso che la Telecom sappia di che cosa si tratti. C’è stato un periodo, piuttosto lungo, diciamo che sfiora l’infinitudine, in cui la SIP (!) non ha avuto un solo straccio di competitore e ha fatto un po’ i propri comodini. Alcuni esempi. Perché devo pagare io le spese di spedizione della bolletta? Dove si è mai vista una cosa del genere (a parte in banca)? Se comprate un servizio su internet o via posta, quando arriva la fattura non arriva con il francobollo da pagare. Una volta mi arrivò una bolletta già scaduta e mi fecero pagare la mora (senza doppi sensi). Io vibrai sentita protesta e mi fu risposto di prendermela con le poste. La mia obiezione fu: “IO devo prendermela con le poste? Io sono cliente vostro non delle poste, le poste italiane sono un VOSTRO fornitore di servizi che VOI avete scelto di usare, per me potete mandarmi le bollette anche con dei levrieri afgani da corsa o con un pipistrello viaggiatore, ma se il VOSTRO fornitore di servizi lavora male ve la vedrete VOI non io. Dimmi te se per avere un servizio telefonico devo litigare con le poste, un bel paradosso no?”. La risposta del gentilissimo addetto fu “para...che???”.
E ancora: perché devo pagare canoni esagerati per servizi che per l’azienda hanno un costo vivo praticamente nullo? A metà anni novanta attivai il mio primo cellulare con la Tim. La burocratica operazione (che oggi sembrerebbe un rogito) mi costò 333.000 lirette. Poco dopo, sempre la Vodafone (che allora si chiamava Omnitel), offrì un’attivazione veloce e gratuita. Una settimana più avanti anche la Tim comincio a “regalare” contratti. E le 333.000??? Come fa un’azienda a portare a zero il costo di un prodotto che una settimana prima era 333.000? Aridateme i soldi! E se la Omnitel non fosse comparsa? Ci sarebbe ancora un truffaldino balzello di 171,98 euri?
Ma oggi le cose sono cambiate. Fare concorrenza alla Telecom è legale, solo che è impossibile. L’unica depositaria delle tecnologie e degli impianti di telecomunicazione sta rendendo il progresso lento, magari ragionato, ma lento, molto lento. Siamo agli ultimi posti in fatto di potenziamento delle linee e di allargamento e liberalizzazione delle offerte. Alla faccia del Voice Over IP e dell’adeguamento delle tariffe. Un inciso per i profani: il VOIP è un sistema che permette di telefonare a costi bassissimi attraverso la linea internet. E’ necessaria però una linea veloce che può fornire il detentore delle strutture, detentore che però avrebbe un calo del vantaggioso (per l’azienda) utilizzo delle linee normali… La fine dell’inciso fatela voi.
Liberarsi dal canone Telecom è ancora una chimera per la maggior parte dei cittadini che, frattanto, convivono con un’assistenza che non si impegna un granchè visto che non ci guadagna niente e non ha problemi di concorrenza. Sì perché anche l’ultimo miglio è solo una bella parola nota perlopiù ai maratoneti anglosassoni. La possibilità per altri gestori di portarvi in casa la loro connessione è una realtà solo sulla carta. Dal 1998 (data di inizio del processo di liberalizzazione) la Telecom ha reso possibile l’allacciamento per altre compagnie a circa 500 mila famiglie su 20 milioni! Di questo passo si potrà parlare di reale concorrenza tra circa un quarto di secolo. Così molti gestori sono costretti a proporre ai clienti il rimborso di un canone pagato obbligatoriamente per un servizio praticamente inutilizzato.
In questo scenario orwelliano fa un po’ senso sentire il colosso proprietario unico delle telecomunicazioni in Italia, lamentarsi di concorrenza sleale. Intendiamoci, magari la manovra di Vodafone è davvero un po’ acrobatica, ma a me quelle 333.000 lire mi stanno ancora sul piloro e credo che se nessuno metterà un po’ di pepe nel posto giusto alla Telecom, resteremo ancora per molto tempo in condizioni di effettivo monopolio e, cosa peggiore, in condizioni di arretratezza tecnologica ed economica, facendoci ridere dietro da mezzo mondo, persino da San Marino, con i nostri canoni, tariffazione a tempo e altre macchinazioni giurassiche.
Scusate, c’è giù Totti con la Ferrari che blocca il traffico e non se ne va finchè non mi regala 1000 euro di telefonate 4 cellulari e un monitor 14 pollici fracassato. Io gli ho detto di no, ma dice che se rifiuto mi fa svegliare tutte le mattine da Gattuso con un tackle in scivolata.
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