C'è crisi, parliamoci chiaro, un terrorista costa in manutenzione anche se si può riutilizzare, chessò, con comparsate a San Remo o al Grande Fratello. Del resto bisogna aiutare il buon Obama che dice sì noi possiamo ma ora che ci abbiamo giocato un po' e si sono rotti, teneteveli voi. La risposta dell'occidente è stata un po' freddina, così dicono. Lo dicono soprattutto gli intellettuali, quelli che accusano di gretta discriminazione da un attico a Park Avenue. Però hanno ragione ad essere delusi, memori di una storia e una cultura di grande ospitalità. La Francia con i terroristi rossi, la Spagna e l'Argentina con quelli neri e nerissimi, gli stessi Stati Uniti si sono tolti lo sfizio di elargire protezione in cambio di servigi da parte di ex nazisti a cui hanno dovuto falsificare l'autocertificazione compilata sull'aereo per entrare negli States. Loro avevano barrato SI a tutte le domande sull'attività genocida durante la seconda guerra mondiale. Ora però qualche governo storce il naso, qualche altro fischietta vago. L'Inghilterra, paese tradizionalmente ospitone, ha proprio detto che sono a posto così, grazie.
E l'Italia? Anche l'Italia ha grande tradizione, prima di tutto nella produzione e poi nella valorizzazione degli esemplari nostrani. Qui si affidano anche posti in parlamento a chi ha preso la vita per uno sparatutto e c'è rimasto male perché non ha vinto l'omino non avendo fatto il mostro. Però il bonus glielo hanno dato. Sulle prime, alla proposta di Obama il nostro governo ha provato a controproporre uno scambio con Cassano ai Galaxy. Poi però ha risposto come sempre entusiasta e volitivo. Come da folclore: ricordiamo per esempio la spensierata adesione al protocollo di Kyoto.
Relatore: Allora chi è per il protocollo di Kyoto?
Delegato: IO IO IO IO IO IO!!
Assistente (pestando febbrilmente i tasti di una calcolatrice): Dottore, ma è sicuro?
Delegato: Certo che sono sicuro, io conosco benissimo la cucina giapponese, vuole anche lei un piatto di protocolli di Kyoto?
Assistente: Ma guardi che non stanno prendendo le ordinazioni per il pranzo.
Delegato: Si rilassi e si goda la vacanza.
A distanza di anni:
Governo: Chi accidenti ha firmato questo accordo che non possiamo sostenere e ci costerà una fortuna?
Delegato: E che sarà mai il conto di un sushi bar!?
Altro esempio, aiuti per il terzo mondo:
Relatore: chi aderisce al programma di aiuti per i paesi in via di sviluppo? Bene l'Italia è in prima fila come sempre.
Delegato: Uh! Chi? Cosa? Che m'hanno visto mentre mi stiravo?
Alcuni anni dopo.
Terzo mondo: Ehmm per via di quei soldi che ci avevate promesso?
Governo: Egregio Mondo Terzo vogliate portare pazienza ma abbiamo avuto spese impreviste.
Terzo mondo: Tipo?
Governo: Pesce crudo.
Perché cambiare stile? Lo stile identifica. Fa sì che ovunque andiamo siamo considerati sempre allo stesso modo. Dei cialtroni.
Del resto secondo Cossiga, l'Italia ha dato ospitalità, libera circolazione e abbonamento gratis per le ferrovie a terroristi palestinesi e alle loro armi, per anni. Fino a provocare qualche trascurabile esplosione sui treni e nelle stazioni. Sono cose che succedono: “no lo zaino con i panini è quell'al...”.
E quindi aderiamo anche all'offerta di Obama con probabili conseguenze in linea con il nostro stile:
Obama: Scusate, quei terroristi che vi abbiamo dato qualche anno fa?
Governo: Ehmm guardi stavano giocando con dei raudi alla minitalia proprio stamattina, ma vedrà che adesso saltano. Fuori, intendo. Non si preoccupi.
Il terrorismo, le contrapposizioni culturali, le guerre, il calcio, sono tutti problemi che ci riguardano indistintamente, non ci sono dubbi. Guantanamo era al di sopra della legalità e dei diritti umani, d'accordo. Mobilitazione, impegno e indignazione verso l'indifferenza o il rifiuto di collaborazione, sempre d'accordo. Mi viene sonno per quanto sono d'accordo.....ma.
Alla fine degli anni trenta, quando un certo Adolfo, famoso per i baffi e per aver sterminato 6 milioni di persone, decise che se i finanzieri ebrei non avessero sostenuto le sue partite a risiko, avrebbe fatto cane di tutta la loro razza, un paffuto numero di migliaia di ebrei profugò (voce del verbo) dalla Germania. Durante una conferenza mondiale svoltasi a Ginevra ci si chiese “chi vuole dare ospitalità a questi liberi cittadini che sono solo un po' giudei?”. Una sola nazione offrì cinquemila visti. Santo Domingo, non scherzo, proprio Santo Domingo. I profughi ebrei si strapparono le trecce per quei visti, ettecredo, lo farei anche io per uno status di rifugiato politico a Santo Domingo. Non solo nessuno si indignò, ma è un miracolo trovare questo fatto sui libri di storia.
E i profughi rwandesi? Quelli del Darfur? Be' ammettiamolo signori, indignarsi per l'indifferenza verso uno sciame di straccioni abbronzati che per di più vivono vicino a bellissimi villaggi vacanze, non è figo come indignarsi per la mancata tutela dei diritti politici internazionali di un bel terrorista coi controcazzi.
Io uno lo terrei davvero, ma ho appena comprato uno Staccolanana e il Rom che vive in casa mia dice che non darebbe una continuità concettuale al mio salotto. Ma se proprio sono costretto a farmi dare un presunto terrorista dagli americani, se si potesse scegliere, vorrei avere Bush, almeno legge le favole ai bambini (presidente...psssst preside'....ce stanno a bombarda'....e il lupo cattivo disse: presidente ce stanno a bombarda').
Una volta il terrorista andava via come il pane, ora il terrorista el va no.
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