martedì 23 gennaio 2007

Medici in prima serata


Il mio nome è Bellomo. John Fitzgerald Bellomo. Sono un dottore. In medicina, per i più pignoli. Mi sono laureato a Harward ed ho conseguito un master in malattie rare, uno in gestione di pronto soccorso e uno in tecniche di sutura all'uncinetto.
La mia professione non è curare i malati e nemmeno cercare la cura del secolo, come il siero antipapera influenzata, la pillola modellaculo o il profumaflatulenze. No, io faccio il consulente. Lavoro per tutte quelle produzioni televisive che vi vomitano in casa truculente storie di trincea ospedaliera incorniciate in affascinanti acconciature brizzolate. Come potete immaginare nessuno tra attori, registi, produttori e telemaestranza saprebbe che cosa fare con uno sfigmomanometro in mano e probabilmente non riuscirebbe nemmeno a rimanere serio pensando al suo nome.
Qui intervengo io. Suggerisco i casi più interessanti e il modo più acrobatico per risolverli. Fornisco tutti i termini più sexy da snocciolare all'occorrenza e specifico quanti cc di quellacosamiracolosa servono per salvare la pelle all'ingrato di turno.
Ammetto che mi è andata bene. Avrei potuto passare la vita a impazzire in mezzo alla sofferenza della gente e agli assalti di avvocati da combattimento. Il destino mi ha risparmiato questa realtà fatta di paure, incompetenze, senso di impotenza e altre mostruosità tipo case farmaceutiche e ministeri della sanità. Così l'altro giorno riordinando il mio scantinato ho ritrovato la mia coscienza e visto che era nuova nuova ho avuto voglia di usarla per spiegare un paio di cose a chi smette di vedere ER per seguire Gray's Anatomy al termine del quale pare ovvio interessarsi al Dr.House per poi finire intagliando membra a Nip/Tuck e sperando che Huff abbia trovato qualcosa di nuovo o finisce che si annoiano persino gli ipocondriaci.
È importante non orientarsi su aspettative troppo hollywoodiane nel malaugurato caso di trovarsi nell'urgenza di cure mediche. Non è detto che l'autista dell'ambulanza somigli a Cary Grant e sia in grado di praticarvi una manovra di Valsalva stando appeso per i piedi, anzi nella realtà può anche essere che sbagli manovra e vi investa e per sopramercato somigli pure a Marty Feldman. Giunti al Pronto Soccorso è plausibile che non ci sarà un poliziotto a spingere di corsa la barella urlando “maschio, 35 anni, trauma toracico, bradicardico, praticato massaggio carotideo” ma piuttosto un tizio che biascica un “ahò, sto tizio ha 'nfrociato caa' machina” ed è più probabile che in risposta non avrete un “Presto 10 cc di lidocaina (che forse è droga spacciata in spiaggia), intubiamolo e prepariamo la sala 2” ma piuttosto un “occhei appoggialo là”.
È inoltre vieppiù remota la possibilità che, in seguito a TAC (i puristi direbbero TC visto che non è più assiale), RM e carotaggio del retto che hanno portato alla diagnosi “fa solo i capricci”, compaia dal nulla un'infermiera diplomata alla Playboy University College che vi lancia un'occhiata più a proprio agio in una discoteca che in una corsia d'ospedale e ipotizza un eritroderma ittiosiforme congenito bolloso, cavandovi dai guai.
Un'altra controindicazione che nei bugiardini dei telefilm non è riportata è la sindrome da “quella ce l'ho di sicuro”. L'ipocondria indotta, l'associazione di sintomi personali a quelli del malato immaginato e financo la comparsa di dolori sospetti durante i titoli di coda o persino in corrispondenza della pubblicità (che vi segnala un nuovo serial incerottato). Guardatevi bene dunque dallo strisciare fino allo studio del medico di famiglia e dichiarare con voce sofferente “dottore temo di avere la ciclite eterocromica di Fuch, ho tutti i sintomi”, perché tutto ciò che il paziente medico potrà dirvi è “non ho la minima idea di che cosa stia parlando, ma uscendo si copra bene perché ha un brutto raffreddore”.
Insomma la realtà è sempre qualcosa di diverso e se cerchi di affrontarla si trasforma in qualcos'altro. Ci sono medici che sanno di non poter curare le malattie, ma solo prendersi cura delle persone e lo fanno sacrificando del proprio. Altri che trattano i pazienti con l'idea che se stanno male si vede che se lo meritano, perché sono inaciditi da troppo orrore, da troppi problemi o solo perché hanno deciso di nascere stupidi.
Se c'è qualcosa della realtà che è possibile e utile adattare alla finzione filmica forse è proprio il rapporto tra chi chiede aiuto e chi può darlo, che (senza bisogno di diventare “sessuale” come spesso accade in tv) dovrebbe essere impostato su canoni diversi. Non dico umani, perché rimanere umani in condizioni disumane è inumano, ma di collaborazione e comprensione reciproca. Senza esagerare, non pretendo molto: diciamo qualcosa di più di “come si sente? Ci vediamo domattina, se ci arriva”. Ma per arrivare a questo occorre anche una diversa educazione all'essere malato e in questo i telefilm che collaboro a creare non aiutano. Quindi, prima di riporre la coscienza nello scantinato, vi do un ultimo consiglio: guardate questi programmi con la consapevolezza della finzione che li caratterizza, sapendo che sono costruiti, finti e improbabili come, chessò, Amici di Maria De Filippi o il Tg4. Altrimenti è meglio che seguiate il grande fratello: male che vada vi immedesimerete in Taricone, ma è sempre meglio che immedesimarsi in una atrofia dentato rubropallidoluysiana... o no?

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Seguo il vostro blog da un bel pò e devo ammettere che la vostra ironia fa sbellicare dalle risate nella maggior parte dei casi. Veramente non riesco a capire come facciate a rendere così splendidamente ironici argomenti così seri ed importanti. Oddio questo post in particolare non mi ha fatto slogare la mandibola... tra i più divertenti ultimamente ricordo quello dei Re Magi e Pacco Celere 1. Tornando al presente, seguo (neanche più tanto però) dr House per il carattere dei personaggi (il protagonista in particolare) e non per i casi assurdi che risolvono: non ho studiato medicina ma penso che i dottori "seri" che capitano per caso sul telefilm, si sbellicano tanto quanto succede a me quando leggo certi vostri post. Comunque è vero che spesso e volentieri la gente si immedesima troppo nelle storie e nei personaggi descritti (non parlo solo di "dr Hous","Grey's Anatomy" etc.); per esempio io ricordo 9-10 anni fa (facevo le medie) era scoppiata la mania dragon-ball e quasi ci speravo di poter lanciare una mega onda energetica per spazzare il "male" dal mondo con semplicità. Pensate anche ai bambini che assurdamente credevano di poter volare e si lanciavano dalla finestra scoprendo purtroppo di avere la stessa agilità di un sasso...Chiedo scusa per la lunghezza del commento. Per concludere Cruman ti assicuro che il messaggio è "forte e chiaro"...peccato che probabilmente le persone che lo leggeranno dal tuo post non ne avranno bisogno...
Saluti Gio

cruman ha detto...

Caro Giorgio
potevi anche farti vivo prima!! :)
Grazie per l'apprezzamento, purtroppo non posso commentare il tuo commento perchè non so che cosa sia Dragon Ball.
Ora scusa ma devo andare a recuperare le sette sfere d'oro.

cruman

Anonimo ha detto...

Cruman...sono del Drago non d'oro :)! In genere non commento mai nei blog un pò per pigrizia e un pò perchè, spesso e volentieri dal basso dei miei 21 anni suonati, non mi reputo abbastanza saggio per discutere su certi argomenti: diciamo che ho cercato di imparare a non parlare a sproposito... a volte purtroppo capita lo stesso:). Ti ringrazio per il benvenuto ma, mi dispiace, non ti assicuro che d'ora in poi sarò più "presente" per i motivi sopra citati...non prenderla a male.

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, devo dire che il vostro blog è diventato per me una specie di droga quotidiana e quando apro la vostra pagina e non trovo un nuovo post sono colpito da violenti attacchi di (inserire termine medico complicato e astruso). Ma visto che si parla di serie ambientate in ospedale, che ne pensate dell'ironia di Scrubs che nasce apposta per prendere in giro tutte le altre che hai citato, per ridicolizzarle e demitizzare i medici?

ciao ciao

cruman ha detto...

ah sono del drago? Be' ma saranno sicuramente anche d'oro, vuoi che fossero di plastica??
O forse io ho visto una versione taroccata!
Diciamo che mi accontento che continui a leggerci e a parlare bene di noi! ;)
ciao

cruman

cruman ha detto...

Che penso di scrubs?? E' la MIA droga. E' veramente un capolavoro e il dottor Cox è il mio idolo assoluto: un "narciso dall'emotività distorta". E che dire dell'inserviente e dell'avvocato dell'ospedale! Una delle poche cose degne di nota rimaste in tv dopo la distruzione completa fatta dalla rai nei confronti di friends.

cruman

Anonimo ha detto...

Eccomi qua: come avrei potuto mancare a questo post? Premetto che, da medico, concordo con quasi tutto ed aggiungo...Personalmente odio il dottor House: è fuffa medica d'oltreoceano con in più quella vena da 'maledetto'che costà fa davvero tanto figo...(ed infatti qui da noi lo amano solo quelli che non sono mai stati davvero malati...perchè se lo fossero stati e si fossero trovati di fronte il dottor House l'avrebbero fracassato di schiaffoni...). Invece E.R era e resta benemerito: ha introdotto nel lessico quotidiano concetti che spesso i medici (per malafede o per pigrizia) tacevano, quindi sempre sia lodato (ed i miei studenti di medicina mi adorano quando durante qualche noiosissima lezione, tiro fuori 'come senz'altro avete visto in E.R....').
In assoluto (e cruman s'immagina il perchè') la mia preferita è comunque Everwood (sempre su Italia 1, la più medicalizzata delle reti) storia di un affermato neurochirurgo newyorchese che decide alla morte della moglie di andare a vivere in questo sperduto villaggetto fra le montagne coi figli, per fare il medico di base e recuperare il contatto coi malati. Storie edificanti di provincia americana....

Anonimo ha detto...

inyqua
Ti dò ragione sul fatto che un medico come House farebbe incazzare come una iena qualsiasi paziente... ma se devo essere sincero, a me piace il sarcasmo (non capisco cosa intendi con "vena da 'maledetto'") del personaggio (forse perchè io sono proprio il contrario). In ogni caso la TV lascia il tempo che trova: ormai da anni la guardo solo sporadicamente e senza troppa convinzione; preferisco libri e PC (sono alquanto NERD se non si fosse capito :) ). Mi spiace ma non posso dire niente su E.R. in quanto ho forse visto solo una puntata e non ricordo nemmeno l'ambientazione.Mi è capitato anche di vedere alcune puntate di Everwood che (anche in questo caso concordo con te) credo sia uno dei migliori telefilm importati in questi ultimi anni... si gioca forse un pò troppo con i "buoni" sentimenti: credo (ma posso benissimo sbagliarmi...ci mancherebbe) che modelli di comportamento come quelli di House siano più verosimili al giorno d'oggi rispetto al generale buonismo di Everwood... purtroppo.

cruman ha detto...

Inyqua è sicuramente una che sa di cosa si parla quando si tratta di medicina e ospedali (in tutti i sensi) e probabilmente vuole dire che l'atteggiamento nel rapporto col paziente del dr house (maledetto perchè in preda alla propria sofferenza interiore e rifiuto degli altri) è quanto di più deleterio si possa trovare. Ovvio che lo spettatore che sa già che lui fa così ma in realtà ci tiene o soprattutto alla fine guarisce chiunque, lo trova simpatico. Ma un vero paziente che sta male ha paura e non sa se ce la farà non può che prendere un comportamento simile come totale mancanza di rispetto delle proprio condizioni sfavorevoli.
Per il resto anche io credo che Everwood sia un po' troppo giocato sui buoni sentimenti.

cruman

Anonimo ha detto...

Mi sa che oggi mi rifaccio di tutti i commenti mancati in precedenza :). Tra l'altro, ironia della sorte, proprio su di un argomento su cui sono poco afferrato: la TV. Anche se sembra che si stia andando verso la psicologia :). Giuro che questo è l'ultimo (a meno di domande specifiche a me indirizzate); poi torno ad eclissarmi nel mio cantuccio e non rompo più le balle a nessuno. Innanzitutto ti ringrazio Cruman per la spiegazione del maledetto. Certo che un comportamento disfattista e menefreghista nei confronti di un paziente gravemente malato è deleteria in tutti i sensi... ma sono anche convinto che non ci siano molti medici come House: forse alcuni sono irritanti e poco disponibili ma raggiungere quel livello di "crudeltà" mi sembra eccessivo. Poi non lo so. Personalmente, le pochissime volte in cui ho avuto a che fare con dei medici non ho mai avuto problemi. Mia madre (soprattutto) e mio padre hanno a che fare con psicologi e psichiatri ma anche loro non hanno mai avuto problemi: in genere comprendono la situazione e cercano di mettere a proprio agio il più possibile. Perdonate ancora l'invadenza odierna :).

cruman ha detto...

ma la smetti di scrivere come se dessi fastidio! sono io che ti devo ringraziare, l'area commenti è fatta apposta per questo.
Il discorso è che spesso a un atteggiamento irrispettoso corrisponde poca professionalità, cosa che invece non succede nel telefilm. Infatti gli stessi medici che hai citato tu con cui ti sei trovato bene, dimostrano anche affabilità.

Anonimo ha detto...

La cosa che mi turba (e molto) è che ho la certezza che in Italia una parte di chi lavora nel pubblico abbia avuto il posto non in base a meriti, ma grazie a qualche amicizia politica.
Ciò, mentre in settori "normali" porta spesso solo all'inefficienza dei servizi erogati, nella sanità può portare a veri e propri disastri (e la cronaca purtroppo ne è sempre piena). Certo, non è detto che vincendo un concorso uno sia automaticamente capace di fare il lavoro, nè, essendo quasi certo della intoccabilità del posto, sia poi efficiente e capace. Ma almeno un merito c'è, in partenza.
Hanno massacrato la meritocrazia nel nome del "siamo tutti uguali"; basta andare un po' per ospedali per accorgersi che non sempre è vero.

Anonimo ha detto...

Cruman, intanto grazie per gli (immeritati) attestati...comunque ho deciso che ti prendo per mio portavoce ufficiale...Hai perfettamente espresso quello che penso sul dottor House: in realtà credo che un medico come quello trasmetterebbe solo insicurezza ad un eventuale paziente...E' vero, Everwood è troppo basato sui buoni sentimenti..perchè narra vicende statunitenti che in parte per noi sono incomprensibili, però evidenzia figure di medico assai più credibili.
Infine quoto Bobby tutta la vita...è anche peggio, assai peggio, di quanto hai descritto....