giovedì 8 novembre 2007

LaMenteVola


Ci sono troppo cose da fare, in un arco di tempo teso e puntato verso di te. Devi essere svelto per agire in un breve lasso di tempo, devi essere l'asso del tempo. Non è impossibile, se non consideri troppo le conseguenze e soprattutto se non perdi tempo a pensare che è impossibile. Quello che grippa i miei meccanismi è invero un'altra questione: perché ho così tante cose da fare? Non dico che passerei la mia esistenza con le mani nella dispensa e i piedi davanti a un camino di pile, ma in qualche modo vorrei arrestare questa escalation di incombenze. Fai meno cose, direte voi. Tutti laureati eh?
Non si può fare meno cose, si può solo riposare meno: fare meno pausa e diventare intrattabili. All'inizio agisci con moderazione e con moderazione ti viene chiesto di fare un po' di più. Tu già che hai un po' di tempo libero e un extragettito di energia dato dalla crisi dell'onanismo, aumenti volentieri il livello di impegno. A un certo punto ti accorgi di essere fuori budget, che hai splafonato di un buon 700% dai tuoi bilanci preventivi e che forse è il caso di ridurre gli impieghi. Non si può. Questo processo è privo di reversione. Se dai, nessuno accetterà mai che tu smetta di farlo o che tu riduca il flusso attivo. Quindi puoi solo smettere di dare a te stesso, perché probabilmente sarai l'unico che non se ne lamenterà.

Volevo scrivere un pezzo sull'assenteismo nella pubblica amministrazione. Sul fatto che un'azienda privata cerca di sopravvivere lavorando anche i notturni festivi di malattia in ferie, mentre l'azienda stato in condizioni di posto assicurato e di impossibilità (teorica) di fallire, ha un livello di produttività infimo. Eppure se parli con qualsiasi dipendente statale ti dice che lavora nelle miniere di Golconda con un salario terzomondistico.
Pensando ciò, mi sono venuti in mente i Radiohead (un gruppo musicale di cui so più o meno come di meccanica olistica). Questi giovani alimentatori di iPod hanno messo on line il loro nuovo disco, a disposizione di tutti, con la formula “pagalo quanto te pare”. Il 62% degli scaricatori di posto (nel senso di sito) ha elargito la rutilante cifra di O sterline. Eppure senti dire in ogni dove che è giusto comprare i cd pirateschi perché i prezzi degli originali sono troppo alti. A sentire quelli più avvertiti, la contrattazione magrebbina è una controfluttuazione di marketing. Mica un furto.
Ponderando in tal guisa, sono andato a pranzo. In uno di quei ristoranti di aggregazione o più semplicemente uno di quei posti con i tavolini ammassati per ottimizzare il meccanismo di apertura del registratore di cassa. Nel tavolo adeso al mio c'era una coppia in crisi. Cioè lui era sicuramente in crisi perché letteralmente tramortito da una raffica di parole provenienti dalla relativa. Io non volevo ascoltare, anzi facevo di tutto per distrarmi, ma eravamo talmente contigui che il fittissimo soliloquio ad alta frequenza della donzella, mi ha gratinato i maccheroni. Penso grazie ad una specie di effetto microonde.
La litania, solo saltuariamente rotta da alcuni tentativi di intromissione da parte del deprecabile tapino che però mai si elevavano oltre il “perso cucchiaio pappa”, era cadenzata da alcuni refrain ben modulati e usati come rafforzativi dei passaggi meno intensi. Quelli che parevano avere maggiore influsso sul quel cratere d'uomo erano piangere disperata, soffro, te ne accorgerai, tua madre, puttaniere. A volte, quando si sentiva attaccata, in un impeto di rivalsa del soggetto che ha voluto come marito dichiarandolo di fronte a testimoni, riusciva ad utilizzare tutti quei ritornelli in una stessa frase, provocando devastanti effetti retorici e un leggero sisma sussultorio avvertibile ai piani alti. Comunque in tutta la conversazione, l'unità carbonio di sesso maschile non è riuscita ad articolare argomentazioni più efficaci di “calcetto con gli amici”. La sua disfatta è arrivata nel momento in cui, in preda ad un marasma kafkiano ha replicato alla parola “compromessi” con “lo so bene, l'ha detto anche Berlusconi – compro Messi - ma il Barcellona non vuole venderlo”.
Alla fine io ho preso un caffè, loro un avvocato.

Anche loro erano scontenti. Anche loro volevano di più.
Non che ci sia qualcosa di male nel volere di più, ma se le persone pretendessero da sé stessi la metà di quello che pretendono dagli altri, il mondo sarebbe un posto in cui io potrei pranzare in santa pace.
A parte la diffusa confusione riguardo ciò che è dovuto e ciò che si deve, non capisco come il lamentarsi di quanto non si ha possa in qualche modo sortire effetti migliori dell'emettere gridolini goduriosi per la dotazione di cui si dispone.

“Sono depressa”
“Sei una bella donna”
“Mmmmsì, ma ho sposato un culo che spunta dal frigorifero”
“Sei perfettamente in salute”
“Ma mio figlio non sa costruire una proposizione se non include il nome di una squadra di calcio”
“Sei intelligente e hai qualcuno che ti vuole bene”
“Sai a che servirà quando avrò il culo basso”
“Hai una casa e la stabilità economica”
“Il mio capo è antipatico”
“Raggiungi l'orgasmo senza dover chiamare i caschi blu dell'ONU”
“Ma a me piace un mio collega. È così tenebroso, non questo divano che russa”
“Puoi decidere ciò che vuoi della tua vita, hai le risorse per farlo”
“Mmmmmi annoio”
“Fottiti”
“Mmmmnon mi va”

Io so scrivere. Probabilmente è l'unica qualità che ho. Le maggiori case editrici del mondo mi tengono in considerazione un'ottava meno del loro dentista e valuterebbero l'idea di pubblicare un mio pezzo solo se la prossima apocalisse scegliesse me come superstite, ma io sono così felice di saper scrivere che correrei nudo lungo un ponte di Calatrava.

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13 commenti:

Neottolemo ha detto...

Vedi, sai scrivere, quello è il problema. Come disse quello che gestiva l'azienda agricola più importante del paese: da grandi poderi derivano grandi responsabilità.
Ci sono situazioni che sembrano dare con poco sforzo delle grandi gratificazioni, ma poi evolvono e fanno aumentare gli sforzi e meno le gratificazioni.
Si può continuare e magari tagliarsi un orecchio ed infine spararsi un colpo alla tempia, oppure vedere negli altri le loro migliori intenzioni. Ma sono due cose difficili, specie la seconda.
Al limite ci sono altre due strade.
Una è quella di fare le cose che si sa fare in maniera dozzinale (e dirò che questa mi viene benissimo), l'altra è quella di fare le stesse cose con trasporto, ma senza farsi trasportare dagli altri. Oddio... a pensarci l'ultima è quasi impossibile.

Anonimo ha detto...

Ti sbagli Neo, è che lo Cruman non sa solo scrivere divinamente...questo è il problema! :-D

Ne hai parlato più volte, il punto è che nessuno riesce a bastarsi, anzi, mi correggo, quasi nessuno. Cercare e subito dopo pretendere dagli altri ciò che non riusciamo o non abbiamo voglia di trovare in noi stessi torna più comodo, sia per quanto riguarda il lavoro che la vita privata. Sei un grande, continua così!
PS: Vedi? Io certi spunti di riflessione devo prenderli da celodicehillman...sarà pigrizia mentale? In ogni caso mi aspetto un post nuovo ogni giovedì...vedi tu ;o)

cruman ha detto...

sono d'accordo con esse, ma ho gioito dei poderi che danno responsabilità!

è vero esse, non so solo scrivere, sono un mago delle pippette mentali, come direbbe uno dei miei capi, che mi stanno addosso (dei capi di abbigliamento).

Neottolemo ha detto...

Se non si è d'accordo con me io diserto questo blogo e ne farò cattiva pubblicità. Tipo che Cruman da il resto sbagliato e vende il latte scaduto.
Ed in quello che ho appena scritto c'è la sintesi del commento precedente.
Io prima ho commentato a quello che mi è parso di cogliere come uno sfogo di Cruman che è costretto anche a sentirsi dire cose come "questo pezzo l'hai già scritto su MC".
Questo potrebbe essere accomunato alla donna del ristorante che probabilmente lascia il suo lui che non la fa più sentire bella e desiderata (spero che qualcuna che so io non passi a leggere questo, sennò sono cazzi miei).
Corollario a questo, dato che nessuno si basta, e nessuno è tutti, penso che lo stesso comportamento si riscontri in chi s'offre a completare gli altri, e che trae da questo una discreta gratificazione.
Cru, mi scuso se sono stato indelicato verso di te (ci ho girato intorno ma penso che hai colto), la possima volta mi taglio le dita.

cruman ha detto...

mitico neo (anche se sarebbe più acconcio mitologico) prima di tutto tu sei scusato per concessione governativa, non devi nemmeno dirlo.

secondo è indubbio che io sia d'accordo anche con te.
quindi facciamo pace, ti offro un bicchiere di latte ok?

Neottolemo ha detto...

Bevitelo tu il latte, sennò sarò di nuovo ad ascoltare Megajay.
Approposito, la villa della contessa Vacca Augusta, fu edificata da quel tale Lord Cardamomo (o quello che è) invischiato nelle vicende di Tutankamon. Mi meraviglio che tu non ne abbia fatto menzione: diserterò anche Megajay (che oltretutto già lo faccio) ;)

Anonimo ha detto...

quello che io ritengo davvero grave Cruman, è che ho un redattore che si fa le pippette mentali e che qui ci sia gente che diserta Megajay a meno che non abbia una colica. No, ora che ci ripenso tutto ciò è meraviglioso!

Franca ha detto...

Insofferenza a 360°?
Se non è una professione, si scrive anche per il solo piacere di farlo

cruman ha detto...

laura a proposito di colica so che spaggio (leggasi speggio) ha dei forti dolori a un rene. vedi tu.

comunque sì è meraviglioso perchè tutto torna: il tuo dire cacca quando io dico kierkegaard e anche l'hillmaniano leggeteci al cesso.

neottolemo è una figura mitologica metà uomo e metà vaso di ceramica.

cruman ha detto...

ehmmm franca così mi fai preoccupare: mi fai venire i dubbi sulle mie capacità grafocomunicative.
Quello che hai detto è esattamente quello che ho detto io, che penso e che volevo intendere.

Scrivo "aggratise" da anni e non me ne sono mai lamentato e se guardi bene su un ponte di calatrava puoi vedere un onanista mentale all'opera.

anche su questo il mio capo di abbigliamento può testimoniare sotto tortura!

Neottolemo ha detto...

Come dire che sono una persona di feci... :)

Anonimo ha detto...

Grazie.

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante sapere se oltre a scrivere ecc.. sai anche correre bene......