A quanto pare sono stato profeta in blog. La settima scorsa ho espresso il mio disappunto per il cattivo gusto e per l'inutile volgarità da spogliatoio maschile di Luttazzi. Ho rischiato perché i paladini della libertà non accettano che a qualcuno non piaccia Luttazzi. Ti deve piacere altrimenti sei contro la libertà. Mentre rimuginavo su questo concetto venendoci per nulla a capo è accaduto l'ennesimo dramma, l'ennesimo atto liberticida: Luttazzi non può fare quello che vuole!
Ormai è chiaro: Luttazzi ce l'ha con i cattolici perché perdono tempo a venerare un Dio inconsistente quando potrebbero dimostrarsi più ragionevoli venerando lui. La megalomania del comico è paragonabile solo alla sua furbizia. Quando anni fa si fece salvare la carriera da Berlusconi era ormai alla frutta. Aveva finito tutte le battute (quelle di Woody Allen intendo) ed era costretto a sembrare trasgressivo mostrando merda in diretta TV. Grazie al cielo arrivò l'editto bulgaro e il buon Daniele, dopo aver messo in piedi una pantomima vittimistica degna di greche tregende, inanellò una serie di “tutto esaurito” in teatro con uno spettacolo composto di due ore di insulti a Berlusconi. Non due ore di satira, due ore di insulti. Intanto procedeva il suo cammino verso la beatificazione.
Tornato al catodico grazie a La7, emittente talmente libera che non si fa problemi a trasmettere un'intervista di Daria Bignardi a Fabio Volo ripresa da 17 telecamere per contenere i rispettivi ego, il comico si fa notare per la squisitezza della sua ironia. Il punto più alto della sua espressione picaresca lo raggiunge con la fine (non finissima, ma fine) immagine di Ferrara su cui Berlusconi e Dell'Utri pisciano in allegria mentre Previti gli caga in bocca. Questa ossessione scatologica deve avere qualcosa a che fare con quella che Freud chiamava “fase anale”. Inspiegabilmente questa perla di poesia lo rende il primo caso di censura dell'intera storia di La7.
Luttazzi è di nuovo alla frutta. Ha finito le parolacce disponibili, nonostante un corso di bestemmia comparata tenuto nelle campagne venete, ed ora cerca il nuovo dittatore di cui sentirsi vittima. Berlusconi non è più il male assoluto. Chi può quindi prendere il suo posto? Ovviamente la Chiesa. In un'intervista a Repubblica, Luttazzi dichiara che il vero motivo del suo licenziamento è una sua critica all'enciclica “spe salvi” di Benedetto XVI e non gli insulti a Ferrara. In questo modo si garantisce un futuro di libri e spettacoli teatrali impostati sul “sono vittima dei poteri occulti della Chiesa” cavalcando l'anticlericalismo che oggi fa molto aperitivo.
Ma di questa critica non v'è traccia nella memoria di alcuno e l'enciclica l'ha letta solo Paolo Mieli. Nell'intervista Luttazzi si scaglia inspiegabilmente contro Ferrara. Inspiegabilmente visto che ha affermato che non è Ferrara la causa del suo allontanamento. Facendo questo non manca di autoparagonarsi ai grandi della satira, da Ruzante a Dario Fo senza ritegno né un minimo di autocritica. Afferma anche che purtroppo la gente non arriva a capire la vera ironia (cioè la sua). Io ci posso anche stare. Mettiamo che la sua sia satira e che per assurdo faccia persino ridere, ma se la gente non la capisce il problema, da un mero punto di vista matematico, è suo non delle persone. Se vuole comunicare alle masse bisogna che elabori un sistema che arrivi a tutti o almeno ai più. Altrimenti si dovrebbe accontentare dei suoi teatri, del suo blog, della sua nicchia insomma. Come fanno tantissimi altri grandi artisti, non compresi dal popolo bue e che si accontentano dei pochi eletti che li stimano con devozione. O dobbiamo per forza tutti capire e ridere a ogni suo piè sospinto altrimenti siamo dei cerebroesenti fascisti?
Da tutta questa situazione ne deriva la solita scena madre. Se in Italia esistono milioni di disoccupati è un buono spunto per insultare Berlusconi o chi per lui, se il disoccupato è Luttazzi allora siamo in presenza di fascismo (Luttazzi ha definito “cilena” l'interruzione del suo programma) e tutti, compresi i disoccupati di cui sopra, si devono mobilitare per salvarlo e glorificarlo.
Deriva anche, tipicamente, che la censura verso il comico è sintomo della presenza di un regime ignorante e oscurantista, da cui però si riesce ad ottenere vantaggi economici e di immagine, mentre i poveracci bannati dal suo democraticissimo blog perché in aperta e civile critica con lui, sono semplicemente l'esercizio del far tacere degli stupidi stolti.
Qui non siamo in Cile. Qui si può dire praticamente qualsiasi cosa e ce ne accorgiamo stupefatti ogni giorno. Allora basta con questi furbi vittimismi. Se un artista, un giornalista, uno scrittore, si mette in gioco deve giocare. Se non vuole stare ai soliti schemi è giusto che rischi ed è già un privilegio per pochissimi, di questi tempi, avere l'occasione e le spalle coperte per rischiare. E se si rischia si deve essere consapevoli delle possibili conseguenze e avere un minimo di dignità per affrontarle e non piangere come un'aquila. Come hanno fatto tutti i grandi, visto che lui si ritiene tale.
Spero che questi stagionati mezzucci d'avanspettacolo non ingannino più nessuno e che qualcuno cominci a togliersi le fette di prosciutto dagli occhi e capisca chi ha davvero motivo per lamentarsi in un paese come il nostro. Un paese in cui le persone non possono scegliere il modo in cui curarsi, non possono scegliere chi li governerà e nemmeno se vivere o no. In situazione così drammatiche stiamo ad alzare gli scudi contro i nemici della libertà perchè uno non può dire in televisione che Previti caga in bocca a Ferrara. Guardiamoci un po' intorno e insolentiamoci per le cose importanti.
Ormai è chiaro: Luttazzi ce l'ha con i cattolici perché perdono tempo a venerare un Dio inconsistente quando potrebbero dimostrarsi più ragionevoli venerando lui. La megalomania del comico è paragonabile solo alla sua furbizia. Quando anni fa si fece salvare la carriera da Berlusconi era ormai alla frutta. Aveva finito tutte le battute (quelle di Woody Allen intendo) ed era costretto a sembrare trasgressivo mostrando merda in diretta TV. Grazie al cielo arrivò l'editto bulgaro e il buon Daniele, dopo aver messo in piedi una pantomima vittimistica degna di greche tregende, inanellò una serie di “tutto esaurito” in teatro con uno spettacolo composto di due ore di insulti a Berlusconi. Non due ore di satira, due ore di insulti. Intanto procedeva il suo cammino verso la beatificazione.
Tornato al catodico grazie a La7, emittente talmente libera che non si fa problemi a trasmettere un'intervista di Daria Bignardi a Fabio Volo ripresa da 17 telecamere per contenere i rispettivi ego, il comico si fa notare per la squisitezza della sua ironia. Il punto più alto della sua espressione picaresca lo raggiunge con la fine (non finissima, ma fine) immagine di Ferrara su cui Berlusconi e Dell'Utri pisciano in allegria mentre Previti gli caga in bocca. Questa ossessione scatologica deve avere qualcosa a che fare con quella che Freud chiamava “fase anale”. Inspiegabilmente questa perla di poesia lo rende il primo caso di censura dell'intera storia di La7.
Luttazzi è di nuovo alla frutta. Ha finito le parolacce disponibili, nonostante un corso di bestemmia comparata tenuto nelle campagne venete, ed ora cerca il nuovo dittatore di cui sentirsi vittima. Berlusconi non è più il male assoluto. Chi può quindi prendere il suo posto? Ovviamente la Chiesa. In un'intervista a Repubblica, Luttazzi dichiara che il vero motivo del suo licenziamento è una sua critica all'enciclica “spe salvi” di Benedetto XVI e non gli insulti a Ferrara. In questo modo si garantisce un futuro di libri e spettacoli teatrali impostati sul “sono vittima dei poteri occulti della Chiesa” cavalcando l'anticlericalismo che oggi fa molto aperitivo.
Ma di questa critica non v'è traccia nella memoria di alcuno e l'enciclica l'ha letta solo Paolo Mieli. Nell'intervista Luttazzi si scaglia inspiegabilmente contro Ferrara. Inspiegabilmente visto che ha affermato che non è Ferrara la causa del suo allontanamento. Facendo questo non manca di autoparagonarsi ai grandi della satira, da Ruzante a Dario Fo senza ritegno né un minimo di autocritica. Afferma anche che purtroppo la gente non arriva a capire la vera ironia (cioè la sua). Io ci posso anche stare. Mettiamo che la sua sia satira e che per assurdo faccia persino ridere, ma se la gente non la capisce il problema, da un mero punto di vista matematico, è suo non delle persone. Se vuole comunicare alle masse bisogna che elabori un sistema che arrivi a tutti o almeno ai più. Altrimenti si dovrebbe accontentare dei suoi teatri, del suo blog, della sua nicchia insomma. Come fanno tantissimi altri grandi artisti, non compresi dal popolo bue e che si accontentano dei pochi eletti che li stimano con devozione. O dobbiamo per forza tutti capire e ridere a ogni suo piè sospinto altrimenti siamo dei cerebroesenti fascisti?
Da tutta questa situazione ne deriva la solita scena madre. Se in Italia esistono milioni di disoccupati è un buono spunto per insultare Berlusconi o chi per lui, se il disoccupato è Luttazzi allora siamo in presenza di fascismo (Luttazzi ha definito “cilena” l'interruzione del suo programma) e tutti, compresi i disoccupati di cui sopra, si devono mobilitare per salvarlo e glorificarlo.
Deriva anche, tipicamente, che la censura verso il comico è sintomo della presenza di un regime ignorante e oscurantista, da cui però si riesce ad ottenere vantaggi economici e di immagine, mentre i poveracci bannati dal suo democraticissimo blog perché in aperta e civile critica con lui, sono semplicemente l'esercizio del far tacere degli stupidi stolti.
Qui non siamo in Cile. Qui si può dire praticamente qualsiasi cosa e ce ne accorgiamo stupefatti ogni giorno. Allora basta con questi furbi vittimismi. Se un artista, un giornalista, uno scrittore, si mette in gioco deve giocare. Se non vuole stare ai soliti schemi è giusto che rischi ed è già un privilegio per pochissimi, di questi tempi, avere l'occasione e le spalle coperte per rischiare. E se si rischia si deve essere consapevoli delle possibili conseguenze e avere un minimo di dignità per affrontarle e non piangere come un'aquila. Come hanno fatto tutti i grandi, visto che lui si ritiene tale.
Spero che questi stagionati mezzucci d'avanspettacolo non ingannino più nessuno e che qualcuno cominci a togliersi le fette di prosciutto dagli occhi e capisca chi ha davvero motivo per lamentarsi in un paese come il nostro. Un paese in cui le persone non possono scegliere il modo in cui curarsi, non possono scegliere chi li governerà e nemmeno se vivere o no. In situazione così drammatiche stiamo ad alzare gli scudi contro i nemici della libertà perchè uno non può dire in televisione che Previti caga in bocca a Ferrara. Guardiamoci un po' intorno e insolentiamoci per le cose importanti.
Technorati Tags: Luttazzi, Censura
39 commenti:
Proposta scientifico-intelligente.
Perchè non pubblica le sue gags comiche su quei rotoli di soffice carta opportunamente appesi presso quei vasi di generalmente candida ceramica dentro i quali siamo usi scaricare le nostre miserie corporali?
Non pensi che gli altrimenti noiosi, talvolta penosi e perfino dolenti tempi di attesa possano essere efficacemente confortati dall'immediata lettura di una appropriata produzione comico-letteraria ?
"Non per odio d'altrui ne per disprezzo" ma tanto per restare in argomento.
E che le Istanze Superiori glie la mandino buona: altrimenti gli tocca mangiarla anche se assomiglia ma non è di cioccolato.
Prosit! Cruman (2° Lgv.in pomeridiano)
Sono abbastanza convinto che non hai mai letto mezza riga o visto un minuto di spettacolo teatrale di Luttazzi.
Altrimenti difficilmente potresti dire che ha esaurito le battute o che quelle rimaste sono solo su Berlusconi.
Se poi è vero quello che dice Luttazzi - se e solo se - a proposito del fatto che hanno in programma o hanno già distrutto l'intero girato di Decameron, non sarà cileno ma non è nemmeno british.
Neh?
mi spiace che tu non stia convinto anche se poco rilevante. Il lavoro di Luttazzi lo conosco e conosco bene, anzi benissimo quello di Woody Allen. E anche Luttazzi lo conosce visto che ha tradotto i suoi 4 libri e ti dico che di originale, a parte le parolacce, ha ben poco. Al di là di questo a volte fa anche ridere e questo è sicuramente un merito (anche se non tutto suo).
Che poi La7 (tv liberissima, vedi crozza) abbia commesso degli errori può anche essere, ma che da questo si evinca che in Italia non c'è libertà e che Luttazzi è un martire vittima di poteri fascio-cattolici, mi sembra davvero una bella acrobazia e soprattutto mi sembra una totale mancanza di rispetto verso chi davvero non ha la libertà nemmeno di sopravvivere. E nessuno se ne interessa, nemmeno Luttazzi. E te lo dice uno che ha visto bannare utenti dal suo sito, utenti che civilmente dissentivano.
Poi se da tutto questo la cosa importante che evinci è che io non ho letto una riga e non ho visto niente, va bene così. Sarà sicuramente importante quello.
Grazie per il tuo contributo.
Ho sentito per la prima volta Luttazzi verso la fine degli anni 80 quando dal teatro Parioli un(molto)ottimista Costanzo cercava di lanciarlo come l'intelligenza sarcastica del duemila. Non mi piacque, sembrava che avesse appena letto i vecchi fascicoli del "Male" di Vincenzo Sparagna credendo che dieci anni prima non li avesse letti nessuno. Poi ha continuato, sempre rimasticando roba altrui dopo averla risciacquata in fogna per tentare di contrabbandarla per propria, e mi è piaciuto ancora meno. Credo che se se lo avessero lasciato fare sarebbe evaporato nel nulla che merita da tempo e da solo.
Non ho visto il suo "spettacolo" attuale: mi è bastato vedere il primo: quello del connubio con il surrogato di Montanelli.
Comunque se l'hanno "esonerato" per ciò che ha detto durante lo "spettacolo" incriminato, non si tratta di una questione cilena*) o british.
È solo una questione di buon gusto.
*)sono stato in Cile: nel 1979 c'era Patti Pravo. Piaceva.
Credo sinceramente che se Luttazzi non lo facessero passare per "martire" non se lo cagherebbe nessuno... La7 secondo me ha fatto due errori: investire su di lui per un programma (sul quale evidentemente avevano delle aspettative disattese) ed interromperlo in maniera assai intempestiva e maldestra (dopo la replica). Chi ama Luttazzi e ritiene il suo verbo illuminato ed illuminante non ha che da andare a vederlo a teatro. Liberi di farlo. Di tasca propria.
Sinceramente sulla questione Luttazzi mi sentirei solo di stendere un velo, magari doppio, che gli si confà. A te invece complimenti per il post e soprattutto per la chiusura dell' articolo, sei unico...ed è un peccato!
Grazie per la tua ironia.
Tra l'altro la storia e' piena di casi in cui il plagiatore perde il suo tempo a tradurre le opere del plagiato.
Forse lo potremmo meglio dire debito intellettuale, pari a quello che Luttazzi puo' avere per Letterman, Bruce o chiunque altro, sempre tranquillamente ammesso.
Mentre scrivevo l'altro commento pensavo ad esempio a "la castrazione e altri metodi infallibili...", libro che mi ha fatto ridere fino a stare male e che non viveva di sola satira politica (forse quella che a Luttazzi riesce peggio, in effetti). Pensavo ai Dialoghetti Platonici, mi pare siano nello stesso: sono opera di Allen o possiamo dare a Luttazzi cio' che e' di Luttazzi?
Boh, dimmi te.
Tra l'altro tu conosci discretamente la materia. "Quella di Woody Allen intendo" e' un'ottima battuta, ma ne metti una simile in quasi ogni post. E ovviamente non ne puoi rivendicare la paternita'. Pero' strappa il sorriso (oppure irrita, fa lo stesso), percio' funziona, e tanto basta. Difficile non citare e non citarsi, probabilmente in qualunque ambito artistico.
Ora queste naturalmente sono opinioni. Strettamente mie, non faccio certo l'avvocato di Luttazzi. Ma a me sembra che il caso non riguardi quanto DL sia o meno capace di fare buona satira.
Anzi, delle due l'una:
O Luttazzi e' stato cacciato per aver parlato di Merda, e sarebbe surreale che in televisione ce la possano servire sotto qualunque forma tranne la sua propria.
Oppure e' stato cacciato per altro, come lui stesso avanza - ipotesi da prendere con le pinze. Nel caso, riprenderemo in mano il vocabolario e sceglieremo il termine acconcio.
Cordiali saluti
oh dunque,
io non sono stato ironico nella mia risposta e ti ringrazio davvero del contributo. Trovavo solo poco importante se e quanto io abbia letto o sentito di Luttazzi. Questo in considerazione del fatto che stiamo parlando da un lato di libertà e dall'altro di gusti personali. E se ti dico che ho letto e sentito è così, ma se uno pensa che il suo interlocutore straparli forse è inutile continuare a scambiarci opinioni, non credi?
Io capisco che tu hai letto molto e mi beo di averti come commentatore. Ti faccio però notare che io non ho mai fatto mistero che nella mia penna ci sia molto Allen e qualcun altro, oltre a un bel po' della mie distorte emozioni. Lo scrivo e lo dico persino in radio dove lavoro. Non mi spaccio per la più brillante mente ironica saccheggiando il lavoro di altri. E, cosa inerente l'argomento, non "esigo" che mi si lasci parlare dove voglio io come voglio io e di quello che voglio io. Per questo ho un blog.
Poi collaboro con qualche testata e anche lì non è che puoi proprio parlare come ti pare. Anche se l'editore è libero, anche se il problema non è la politica o la religione, semplicemente il mio editore pensa che le cose vadano fatte in un certo modo. Se non sono d'accordo cerco un editore che si adatti di più alle mie idee, non urlo al fascimo.
E soprattutto accetto il fatto di non piacere a qualcuno, anzi a molti. E non penso che tutti quelli a cui non piaccio siano in malafede o nascondano qualcosa.
Io volevo porre l'attenzione su due punti di cui però nessuno pare interessarsi. Come la mettiamo con le vere e gravissime violazioni delle libertà che ogni giorno vengono perpetuate in questo paese? Possibile che le uniche ingiustizie in italia siano quelle di luttazzi biagi e santoro che hanno continuato a dire la loro in mille altri canali e guadagnando palate di soldi? Perchè nessuno parla per esempio di buldozzer? Chiuso insieme agli altri programmi? Allora forse anche nella richiesta di libertà si cela qualche secondo fine?
E punto numero B: che mi dici del paladino della libertà di espressione che banna civilissimi contestatori dal suo blog?
grazie ancora
p.s.
comunque il fatto che io possa copiare delle battute di woody allen nel mio diario personale su cui guadagno solo tempo perso, direi che ha una valenza diversa dall'usare il lavoro di altri per il proprio guadagno e la propria immagine.
E inoltre dire "lo fai anche tu" non rende la cosa giustificata.
Bravo Cruman ... come sempre.
gridare alla censura (IN QUESTO CASO) per il coprofilo, è come usare saddam contro la pena di morte:
insomma sempre le cause peggiori fanno notizia?
hai fatto benissino anche a ricostruire la sua "strategia comunicativa". qui non è cacciare via qualcuno perchè gli è scappata una bestemmia.
"ce l'ha con i cattolici perché perdono tempo a venerare un Dio inconsistente quando potrebbero dimostrarsi più ragionevoli venerando lui." temo che sia proprio questo il punto!
ciao e buon lavoro!
Ok, calma, non ho detto che nessuna delle tue obiezioni è fondata.
E' ben vero che i problemi sono "benaltri". Questo è una specie di assioma in Italia, e lo accetto.
Siccome però da qualcosa bisogna partire, il caso della settimana è Luttazzi, e non mi interessa urlare alla censura ma approfondire - come a te, da altre prospettive.
Dal punto di vista editoriale, il contratto di La7 prevedeva "totale libertà artistica e creativa". Metti sotto contratto Luttazzi - che certe cose le dice e scrive da anni - e gli dai "carta bianca": ti devi aspettare di tutto.
La pezza mi sembra ridicola, tutto qui.
Questo, di nuovo, se vale il caso 1, dove il caso 2 è quello - tutto da dimostrare - secondo cui i motivi della sospensione sarebbero altri. Ma inutile fare ipotesi.
Quanto al tuo punto numero B :-) ricordo abbastanza il caso, e non fu edificante (eufemismo). Per quel che vale gli chiesi di persona il perchè - siamo quasi concittadini e lo intercettai al ristorante. Le sue motivazioni erano quelle note, abbastanza leggere, mentre la carne sembrava ottima, dunque evitai di disturbare oltre.
Ma anche qui, essere bannati dalla tv e da un blog non stanno esattamente sullo stesso piano, no?
Boh, non so se ho risposto.
io potrei ribaltarti il discorso. cioè lui avrebbe potuto pensare "ok mi danno autonomia artistica ma questo non significa che io sia autorizzato a qualsiasi porcata".
comunque anche il discorso del "in italia c'è di peggio" non è così banale come lo hai reso tu. Non voglio certo portare tutto a un livello così generalista. Io intendo che, parlando nello specifico di libertà violate, non vedo la metà di questa indignazione per eventi doppiamente gravi. Il discorso è un po' diverso perchè potrebbe far pensare a quelle che qualcuno ha chiamato "indignazioni a telecomando".
E' evidente che essere bannati dalla tv ha una valenza diversa che esserlo da un blog. Direi che ha anche rimbalzi di immagine diversi e di questo ne gode luttazzi. Non era un paragone che volevo, era soltanto un chiedermi quanto luttazzi approffitti e quanto creda davvero nella libertà PER TUTTI di esprimersi dove e come più si desidera. tutto qui.
buona la carnazza!
d'accordissimo su tutto, come sempre.
ma se fossi costretto a scommetterci, direi anch'io che il reale motivo era che non gradivano l'argomento enciclica. Che non vuol dire che siamo sotto dittatura oscurantista clericale, chiaro: vuol dire che anche a la7, come in ogni tv, della volgare banalità e dei crassi insulti non si preoccupano.
oppure, ancora più semplicemente, non gli piaceva il programma, e forse questa è la più sensata.
Qualsiasi delle tre, son cazzi di la7. Punto. C'è qualcuno che per garantire la libertà a Luttazzi la toglierebbe a La7 - c'è qualcuno che libertà è partecipazione - c'è qualcuno che libertà è se fai come dico io.
saluti al mitico cruman
Se lo Cruman permette, come ho già detto in altra sede, voglio ricordare che Covatta da sempre si scaglia contro la chiesa in ogni suo spettacolo. Non solo questo, parla anche con dio, lo rimprovera e lo "insulta" anche. Non mi sembra che Covatta abbia mai avuto problemi con oscure trame filogovernativo-vaticane e simil Cia.
Non so, forse è perchè Covatta non ha tempo a fare lo splendido o il martire visto che è costantemente impegnato in Africa.
sai che a te è permesso tutto! hai carta bianca ;)
vorrei porre a chicchessia questo erotema: ho ricevuto codesto commento ".....domandate a questo cesso umano cosa gli faceva il suo papa' quando la cagna della su madre era a fare la spesa e lui aveva cinque anni e capirete perche' questo pidocchio continua ad aprire quella fogna che si ritrova tra il naso ed il mento, per sparare quelle merdate che non riesce ad inghiottire..... "
voi che fareste? lo pubblichereste o lo censurereste? certo ormai è una domanda retorica ma giusto per curiosità.
Credo che apriresti un bel flame. Ma qua non si tratta ne di censura e ne di buon gusto. Costui trascende tutto :)
non so... ci ho pensato un po', potrebbe essere una bella provocazione o, perchè no, potrebbe essere lui! divertente no?
Tu da buon mago della preterizione hai già sistemato tutto :)
(si può dire una parola che ha prefisso "prete" o poi ti censurano?)
Non credo, lui si comporterebbe più come uno di quelli che parlano di orgasmi in Manhattan.
Scusa ma se leggo la parola "Allen" non ci capisco più niente.
Cruman, chettedevodì: il prossimo "vero" caso di censura tu scrivici un post e magari dai il via ad una petizione, io ci sono
:-)
Il commento pare circostanziato, potrebbe essere un compaesano che ha raccolto voci di paese non verificabili... io pure so di un'infanzia complicata ma questo è il minimo che si può ricavare dai suoi scritti no?
Lo pubblicherei con nome e cognome, visto che sicuramente ti avrà fornito le generalità.
Last but not least, la carnazza è ottima, poichè la ValMarecchia in quanto a ristorazione (e non solo) non tradisce.
Piccolo spazio pubblicità. :-)
Bye
ok, si chiama "Anonimo", nome piuttosto diffuso da queste parti.
Boh, che dire caro Cruman, è pur vero che bisogna rispettare la tradizione, la quale vuole che si finisca sempre a parlar di merda, ma io in questo commento del suddetto anonimo proprio non sono riuscita a cogliere nessun senso, se non quello dell'olfatto. Mi devo preoccupare?
Cruman,
quando Ti leggo (lasciami usare la maiuscola) mi conforto: non tutti hanno portato il cervello all'ammasso del pensiero unico coatto. Con questo non voglio dire "beati monoculi...": anzi, sei strepitoso come sempre.
Max
brunilda
forse hai ragione.... eppure...
max
grazie ma io più che strepitoso sono strepitante!
amico luke, hai visto che anche il monologo che ha causato la cacciata di luttazzi era tutto copiato da un comico americano?
non vorrei sembrasse che mi beo di aver ragione ma è così ;)
(questo in riferimento a "ha finito le battute")
Amico Cruman, avevo capito lo stesso anche senza la parentesi :-)
Che dire, mi arrendo.
Ora resterebbe da sapere se al tempo il comico fu cacciato tra la riprovazione generele o se siamo destinati a battere gli Usa solo a calcio (e anche lì con difficoltà)
be' il tizio se vogliamo è stato ancora più pesante in quanto a personaggi: chi subiva era sempre un giornalista sovrappeso ma chi defecava era solo la moglie del presidente. C'erano anche altri dettagli sull'erezione del malcatpitato ma ho ascoltato con poca attenzione e il mio americano vacilla.
sì è molto probabile che lui sia ancora al suo posto, su questo non discuto.
Non è al suo posto, ha avuto una censura da piani ben più alti... è morto di cancro nel '94 :-)
Ora il testo è sicuramente tratto da lì, non si discute.
Certo ci trovo qualche differenza, a sentirlo su YouTube non pare esserci particolare contesto nel monologo di questo Hicks, dove almeno Luttazzi si ricollegava alle crude immagini di guerra.
D'altra parte l'audio è chiaramente da cabaret, è ben possibile che il tutto non sia mai andato in televisione.
Basta così, sono pure all'opposizione di me stesso!
"ci sedemmo dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati" ;)
Caro Cruman
Un tizio ha scritto:
"Libertà vo cercando ch'è si cara
come sa chi per lei vita rifiuta"
(credo non fosse Woody Allen)
Abbiamo seguito sul tuo brillante blog le citofonate di un Signore vestito di tunica arancione che esiliato tra noi "libertà va cercando" per la sua terra e per il suo popolo.
Qui invece, si discute animatamente della libertà di espressione e della bravura di un satiro cha, a quanto pare, sa solo satireggiare con argomenti tratti dal materiale che rallegra la vita alla flora batterica degli impianti di depurazione.
Hai notato? Il satiro, in fatto di commenti, batte il Signore in arancione (purtroppo non mi ha citofonato) per 30 a 10 (scrivente compreso)
notai pippo, notai. e ancora non ho parlato di figa, fai tu.
Ho provato ad iscrivermi al blog di Luttazzi se non altro per congratularmi con lui per come riesce a trovare adoratori così beanti da scrivergli: "Se ti conoscessero saprebbero bene,...,che lasci volutamente delle citazioni altrui da scovare nei tuoi spettacoli..." vedere per credere http://news.danieleluttazzi.it/node/325?destination=node%2F325 e invece nisba! Mi è arrivata la in automatico la pass, mi è stato accettato PaoloV come nick ma ummisifà commentare nemmeno morto. Avesse un sesto senso che gli impedisce di bloccare ancor prima che scriva chi vorrebbe limitarsi semplicemente a non incensarlo?
forse perchè nella tua richiesta di iscrizione non compariva nemmeno un termine scatologico. riprova con caccaV.
Anche perchè essendo anticlericale può aver visto in quel Paolo V qualcosa di pericoloso. ;)
Boh io mi sono iscritto e ho provato a chiedere delucidazioni in merito a questa ed altre citazioni - perche' solo dalla pagina wikipedia inglese di Hicks ne avevo trovate tre quattro che mi suonavano conosciute.
Non sono stato pubblicato ma ho avuto risposta direttamente per mail - un suo collaboratore immagino - dove mi si indicava un post del sito che in qualche modo doveva rispondere ai miei dubbi.
Il post, sostanzialmente, dice due cose:
1) La storia della satira e' fatta di citazioni e rimandi.
2) Luttazzi non copia mai, cita sempre.
La prima e' un'affermazione abbastanza condivisibile. La seconda, un assunto che digerisco male.
Vabbe'.
Continuo a ritenere Luttazzi il miglior satiro in Italia, assieme a Guzzanti, il resto sotto di venti spanne. Nonostante tutto.
Ah, se non l'avete fatto invito tutti ad approfondire la beffa del blogger che avrebbe "smascherato" Luttazzi... c'e' da sorridere.
E c'e' da scoprire un blog tra i migliori che abbia mai letto!
se è migliore del mio, non voglio vederlo, se no mi sciupo (cit).
Caro Luke: sono perfettamente d'accordo!
Come satiri sono imbattibili.
Satiro: (definizione secondo il dizionario Garzanti)
a) Divinità greco-latina dei boschi, rappresentata come uomo con orecchie,coda ed estremità inferiori caprine o equine.
b) Uomo morbosamente lascivo o lussurioso.
Oh Dio, ammetto che ci sia un certo imbarazzo nella scelta tra l'una e l'altra definizione, ma mescolate tra loro, rendono il suo apprezzamento sui personaggi da lei citati del tutto condivisibile.
c) s. m. (ant.) scrittore di satire; satirico: quelli è Omero poeta sovrano; / l'altro è Orazio satiro che vene (DANTE Inf. IV, 88-89).
En passant, passi per Luttazzi, ma il problema con Guzzanti qual è? (a proposito, qualcuno sa dov'è finito?)
@ Cruman: non mi sbilancio :-) leggilo e dammi un'opinione diciamo professionale, son curioso!
Si usa nel tuo blog fare gli auguri? In ogni caso, te ne mando una montagna (ma non c'è da temere che vi resti schiacciato sotto), insieme a una breve lettura: è la famosa egloga IV di Virgilio in fedelissima traduzione (tranne un paio di parole nei primi tre versi), libero ciascuno di interpretarla come crede.
Auguri da Max
Sicule Muse, ora il canto più in alto leviamo:
non a ogni tempo conviene il lavoro ordinario e,
se cantiamo la vita, sia vita degna di un re.
È giunta ormai l’ultima età della sibilla cumana,
s’apre un ordine nuovo nel ciclo dei secoli:
torna la Vergine, e con lei un regno di giustizia,
la nuova progenie discende dall’alto dei cieli.
Il bambino nascente, che fine porrà alla stirpe di
ferro e darà vita nel mondo a quella dell’oro,
tu, Lucina, proteggi: già viene il regno del Sole.
Sotto il tuo consolato, Pollione, sorgerà l’era
gloriosa e comincerà a scorrere il tempo propizio:
della nostra colpa cancellerà le tracce residue
e affrancherà il mondo dal suo perpetuo terrore.
Egli riceverà vita divina, e agli dei uniti vedrà
gli uomini: lui stesso sarà veduto in mezzo a loro
e con la forza paterna reggerà il mondo placato.
A te, bambino, i primi piccoli doni largirà la terra
spontanea: edera che serpeggia qua e là ed
elicrìso, e colocasia frammista ad acanto ridente.
Le caprette gonfie di latte torneranno a casa
da sole né le mandrie temeranno i possenti leoni,
fioriture soavi si spanderanno dalla tua culla;
morirà il serpente e il germe insidioso della morte
morirà: dappertutto nascerà amòmo assiro.
Quando le imprese dei grandi e l’opera del padre
leggerai, e saprai quale sia la sua potestà,
imbiondirà la campagna di spighe ondeggianti
e rossa uva si mieterà dal rovo selvatico:
fin le dure querce essuderanno rugiada di miele.
Dell’antica colpa tuttavia resterà l’impronta,
che ci spingerà a sfidare il mare, a cingere di mura
le città, ad affondare i solchi nella terra.
Ci sarà perciò un altro Tifi, e un’altra Argo che
trasporti gli eletti, ci saranno altre guerre,
di nuovo ad Ilio sarà inviato il grande Achille.
Quando però l’età fissata t’avrà fatto uomo,
i mari lascerà il navigante, avrà fine lo scambio
delle merci e ogni terra produrrà ogni bene.
Il campo non subirà l’aratro, né la vigna la falce,
il robusto aratore scioglierà dal giogo i buoi;
né la lana dovrà tingersi di falsi colori artificiali:
già l’ariete, nei prati, ora nel giallo del croco,
ora nel rosso del murice da sé muterà il suo vello,
di porpora si vestirà al pascolo l’agnello.
«Quest’era presto filate» dissero ai fusi le Parche,
assenzienti al disegno stabilito nel destino.
Tu ascendi alla tua gloria: è questo il tempo, caro
germoglio divino, grande rampollo di Giove.
Guarda: annuisce il mondo sotto il peso oppresso,
e le terre e il vasto mare e il cielo profondo;
guarda come tutto s’allieta per il tempo che viene.
Che sia lunga l’ultima parte della mia vita
e che mi basti lo spirito per dire delle tue opere!
Non mi vincerà Lino nel canto, né il tracio
Orfeo, neppure se aiutati dal padre e dalla madre:
Apollo per Lino e Calliope musa per Orfeo.
Lo stesso Pan, se contendesse con me nei giudizi
d’Arcadia, ivi si direbbe vinto lui stesso.
E tu, bambino mio, inizia a conoscere al sorriso
la madre, cui lunga pena han dato i nove mesi;
comincia, bambino: a chi non sorrisero i genitori
non offre mensa un dio né accoglienza la dea.
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