Non ho intenzione di scrivere l'ennesimo trattato sull'eutanasia e sul libero arbitrio. Prima di tutto perché l'ho già fatto qui e qui e in secondo luogo perché ho smarrito il mio blocco degli appunti e ho appunto un blocco creativo. Anzi vorrei fare un appello...Alberti, Begani, Carotti, ok tutti presenti. Se qualcuno lo rinvenisse (il mio blocco tende a svenire), o avesse informazioni utili al suo ritrovamento, sarà ricompensato lautamente, dove lautamente è sinonimo di grazie grazie. È bianco e in copertina c'è un limone con gli occhiali da sole tondi e la scritta “John Lemmon”. Dovevo scegliere tra una moleskine e il limone, ho scelto il limone, mi è parso più intellettualmente distintivo.
Il fatto che di tutto questo non vi interessi uno spicchio, mi fa tornare sull'argomento. Che Berlusconi si inventi un decretino per annullare la sentenza di un tribunale è ormai uso e costume e visto che siamo in periodo carnascialesco, più costume che uso. Ciò non toglie che sia uso scostumato. Ma il fatto che l'Italia tutta debba dire qualcosa sulla vita privata di una sfortunata ragazza non mi torna. Sì, si tratta di vita privata, anche se decide di essere privata della vita. La vita vegetale che comunque qualcuno ha deciso per lei di preservare, a quanto ne sappiamo, contro la sua volontà.
Come detto, non entro in ambiti filosofici o giuridici, ma solo morbosi. Ho sentito dire che la vita di un innocente va difesa ad ogni costo, con ogni mezzo. Ne deduco che i 33mila bambini che ogni giorno muoiono di fame siano dei piccoli teppistelli monellacci, perché io non ne sento mai parlare, non dico fare qualcosa...parlare. Eppure è uno sport in cui noi italiani siamo campioni dell'universo (parlare, non fare qualcosa). Come? Sono lontani? Allora diciamo le vittime di mafia, terrorismo e riunioni condominiali? Gli imprenditori che hanno denunciato il racket e in cambio hanno avuto un lautamente (grazie grazie) e poi un arrangiati? Migliaia di famiglie di lavoratori licenziati che fanno la fame? Credo che alla gente più che i licenziati interessino i licenziosi. Prova ne è la tiratura di novelle tremila e eva quattromila e pure un po' puttana. E gli spettatori di fratelli grandi, isole molto conosciute, fattorie degli animali e roditori ipovedenti. Quanti di voi frequentano facebook? Dai su confessate. Molinari è inutile che piangi, chi è causa del suo mal pianga più spesso. Come? Non stai piangendo? Ah stai cantando una canzone di Giusy Ferreri, scusa. Be' su facebook c'è un gruppo che si chiama “se ti associ tra un po' ti faccio sapere tutto di tutti”. Nonostante sia chiaro come il marechiaro che si tratti di una bufala sbalorditiva (è firmato Ufficio ti faccio sapere tutto di tutti), in pochi giorni ha raggiunto la quota di un milione di iscritti, al grido di partecipa anche tu numeroso. Non voglio fare il moralista del fine settimana dicendo che il gruppo contro la mafia ha registrato 20mila associati in 3 mesi, perché facebook è giustamente solo un immenso bar all'angolo dove fanno degli aperitivi un po' stantii. Però a me viene sempre in mente una parola che riempie le bocche degli italiani molto più di un'amalgama per otturazioni: PRIVACY! Mi si spettinano i neuroni ogni volta che la sento e finché sono due possono rifarsi l'acconciatura a vicenda, ma tra un po'...
Tutti rivendicano il diritto a non avere impicci ed impiccioni. Dal terrorista a quello che ha fatto la cosa più interessante nella vita quando ha comprato un depilanarici. E nonostante questo il mercato del “mi faccio gli affari tuoi” è più fiorente di industrie efficientissime come la 'ndrangheta. Quello che poi arriva ad incanutire le mie sinapsi è sentire le ragioni di tali rivendicazioni. Tutti si inerpicano su costituzioni, si aggrappano ai capelli di filosofi, fanno capriole legislative...ci fosse uno che dice “io vorrei continuare a mentire e ingannare senza troppi casini”. Prendete il cellulare...no non adesso, non sta suonando. Il nuovo sistema per la localizzazione delle persone conosciute fa gridare allo scandalo, alla violazione della sacralità dell'individuo e del suo osso. Giusto. Che cos'è che spaventa però? Non il fatto di essere localizzati a propria insaputa, perché funziona solo previa autorizzazione di chi si vuole rintracciare. Spaventa il fatto che questo sistema esista e si deve per forza confrontare rapporti umani basati su chiacchiere con la possibilità di mostrarli per ciò che sono:
“cara facciamo la cosa della localizzazione così vedo sempre dove sei? Bello vero? Dai è divertente”
“ehmm mmm uhmm ah ecco, allora non ti fidi di me, mi ritengo offesa, ti ho dato gli anni migliori della mia vita e qui e là”
“noooo ehmm maaa nooo si be' ah ecco, sei una troia e se questi erano gli anni migliori bisogna che rivedi le tue aspettative di successo, buurp (nelle rappresentazioni stereotipate l'uomo rutta sempre)”
Riportando questo lieve alterco a contesti professionali, governativi, finanziari, potete immaginare perché siano tutti sostenitori della privacy.
Quindi anche a voi verrà da chiedervi dove si nascondano quei milioni di individui che si impicciano sempre delle altrui questioni, visto che se parli con la gente, è tutta privacy alè alè. Misteri tipicamente italiani. Come non si è mai capito chi votasse DC o come mai capirò chi stramaledizione guidi in mezzo all'autostrada. Perché io quando ne parlo mi sento rispondere da tutti “è vero anche io li odio andrebbero tutti inceneriti e poi multati”. Oh giuro non ho mai sentito uno rispondermi cose tipo “eh? Corsia di destra? Ma che è?”. Poi prendo l'A1 e c'è un serpentone di macchine ammassato in mezzo alla strada che se ti metti sulla destra puoi anche sintonizzarti su Alessandra Delle Monache dell'Aci e dormire fino a Melegnano, tanto è tutta dritta e stai certo che non incontri nessuno. Come diamine si spiega?
Tornando a Englaro mi viene in mente che qualcuno ha degli interessi. La Chiesa ha i suoi, insieme ai propri sottoposti: i prelati, i fedeli, il governo italiano. Qualcuno avrà anche interessi di tipo puramente filosofico o legislativo, ma che la morbosità non si fermi davanti a niente, nemmeno alla sofferenza fa schifo un bel po'. Come fa schifo un bel po' il decreto legge proposto dal governo, perché è un gesto antidemocratico, impietoso e, cosa peggiore, è un gesto che nasconde interessi politici mascherati da valori umani. Un decreto scritto ad personam: la prima parte “L'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati” è per Pannella, la seconda “o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi” per Englaro.
Il paese è alla fame e il problema lo affronta gente che l'unica fame che ha mai conosciuto è quella di potere. La gente soffre e per loro decidono persone per cui la gente s'offre.
Allora per cortesia, visto che non ne esce una col buco nemmeno per sbaglio, almeno fatevi un po' i cazzi vostri, vi assicuro che confronto ad ora, sarà un successo.
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