giovedì 2 novembre 2006

L'amico arretrato


Non ho mai capito perché tutte le storielle che hanno a che fare con l’informatica debbano sempre necessariamente cominciare con “C’erano una volta le schede perforate”. Visto che ci piace essere originali, qui la storiella comincia svariati anni più avanti, quando già c’erano i newsgroup (ovvero gli antenati dei moderni forum) e Bill Gates aveva già comprato il suo terzo yacht. Un bel dì, cazzeggiando come ogni studente universitario che si rispetti sa fare, cozzai in uno scritto (il cui autore rimane ahimè ignoto ma che meriterebbe menzione) che svelava senza falsi pudori lo stato di repressione psichica in cui versano tutti quelli che cercano di stare al passo con l’evoluzione informatica e contemporaneamente sono costretti a misurare i propri risultati con quelli di un amico molto più aggiornato. Il titolo era l’amico aggiornato e lo svolgimento lo potete trovare qui.
Orbene, la questione più illuminante sollevata da questo pezzo sta proprio nell’ipotesi di essere sempre l’amico aggiornato di qualcuno. Quello che cercherò di fare è dimostrare che questa possibilità non può renderci fieri perché essere l’amico aggiornato di qualcuno non ha solo vantaggi ma anche tanti, tanti lati negativi. Tanti quanti sono gli amici meno aggiornati di voi. I meno invasivi solitamente vi contattano timidamente con un sms che recita qualcosa del tipo “ho il pc che fa le bizze, quand’è che riesci a fare un salto per vedere cos’ha?”, al quale si risponde convenzionalmente con “le prossime otto settimane sono in Groenlandia per lavoro, se non hai fretta lo guardiamo al mio ritorno. Ricordamelo” (l’ultimo termine, necessario evidentemente a scaricare la coscienza, è forse più importante di tutto il resto del messaggio). Fermo restando che la tenacia dell’amico arretrato - lo chiameremo così - è inversamente proporzionale alla beltà della di lui sorella (forse l’unico motivo per cui l’aggiornato frequenta la magione dell’arretrato), prima o poi succede il fattaccio e in un funesto sabato pomeriggio si allineano i pianeti e convivono sotto lo stesso tetto l’amico aggiornato, quello arretrato e dieci chili scarsi di tecnologie obsolete.
L’aggiornato si presenta all’appuntamento con una cartucciera caricata a cd di installazione e porta nelle fondine ogni attrezzo che gli possa essere di supporto all’operazione a cuore aperto che si appresta a compiere, dalle chiavette usb alle tenaglie da dentista. Ma l’entusiasmo e lo slancio che lo contraddistinguono svaniscono solitamente già dopo i primi 15 minuti, passati a cercare di estorcere all’amico arretrato la posizione di tutti gli importantissimi documenti che egli desidererebbe salvare prima della inevitabile et purificatrice formattazione. Sondate millequattrocento cartelle il bottino è costituito da centoventi emmepitre di cartoni animati giapponesi, due mozziconi di una tesina di geografia del fratellino e quattro pornazzi cecoslovacchi di pregevole fattura. Il tutto, ovviamente, da riversare in qualche modo - direttamente, indirettamente o di sponda – su una qualsiasi periferica di archiviazione di massa. Ovvio che tutte quelle a bordo del pc siano inservibili: masterizzatore di cd (mancato all’affetto dei propri cari per motivi imprecisati ma comunque legati alla polvere); periferica usb a scelta (porte non accessibili a causa di mostruosi e imprecisati conflitti software con una fantomatica “periferica di controllo supporto”); disco fisso (pieno fino all’orlo nonché dilaniato da orde di virus mutanti); scheda di rete (“dovrei forse averne una?”); porta seriale (chissà se ho ancora laplink da qualche parte). Cercando di ignorare improbabili e illuminanti contributi del tipo “non puoi mandarti tutto per email?” (quattrogiga e passa?) le ore passano veloci e a notte ormai inoltrata la titanica impresa di dare una sembianza di funzionalità a un rudere è portata eroicamente a termine. Inutile dire che l’amico aggiornato non godrà mai, per ciò che ha fatto, di riconoscenza e favori sessuali; si porterà bensì appresso il pesante fardello di continue telefonate dell’ormai ex-amico pronto a rinfacciare che da quando il pc è stato “sistemato” non riesce più a scaricare la posta/far funzionare lo scanner/collegarsi a internet mentre “primaandavatutto”. Inutile precisare che ogni motivazione, per quanto valida, fornita dall’amico aggiornato venga immediatamente catalogata come futile scusa da parte dell’arretrato e questo contribuisca a demolire la reputazione dell’ex “guru” che si ritrova così con la canonica beffa oltre al danno.
La prossima volta che vedete un ragazzo un po’ scontroso e con la faccia da secchione, con la pelle del colore della luce al neon e di cui la gente non sa niente se non che è uno che “lavora con i computer”, beh, non chiedetevi come mai non trova nuovi amici ma piuttosto come ha fatto a perderli tutti: molto probabilmente era l’amico aggiornato di qualcuno... prima di sistemargli il pc.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Uhmmm....postatore: Spaggio!!!
Mi sembra di aver già letto questo nick.....ahhhh si erano i primi di settembre!!! :o))))))
Bentornato alla tastiera desaparecido ;o)

Dopo il tuo articolo...direi che i miei amici arretrati(sempre che esista qualcuno più tonto di me al pc) avranno necessità di trovarsi un' alternativa.
Bel post!!

Anonimo ha detto...

Mai porre limiti all'umana ignoranza.

Io sono la dimostrazione della teoria dell'inutiltà della tastiera e delle sue funzioni.

Anonimo ha detto...

E se "l'amico arretrato" è in realtà un "padre arretrato", che si fa? Lo si sopprime??? Si espatria senza dare il nuovo indirizzo? Ci si fa disconoscere???

Spaggio ha detto...

Eh si, sono come la peperonata... a volte mi ripropongo ;)

Beh il problema grosso, che si tratti di amici o genitori, è che fondalmente quella di "tu che ne capisci qualcosa" è un'etichetta che ci si porta dietro vita natural durante, una sorta di tassa sulle abilità acquisite.
Per quanto ne so, non esistono soluzioni conosciute al problema, ma una tecnica empirica ci viene incontro: consiste nel rispondere "fottiti!" non appena si delinea l'approccio del tipo "tu che ne capisci qualcosa, non è che...". Non sarà garbato, ma è sufficiente a spiazzare l'avversario il tanto che basta per divincolarsi dalla presa.

P.s: la direzione non risponde di eventuali cancellazioni dal testamento :)

Anonimo ha detto...

Una volta avevo un computer, e una volta avevo anche un amico aggiornato. Poi il computer sì è arrestato (la deve aver fatta grossa…) e l’amico aggiornato si è dileguato (forse pure lui…). Non so se abbiano entrambi preso una porta periferica a me sconosciuta … forse temevano entrambi di essere formattati da qualche virus di stagione e se ne sono andati in dueeduequattrogiga… Sta di fatto che io sono arretrato, sia in fatto di computer sia di amici aggiornati. Però un disco fisso nella memoria ce l’ho: ricordamelo… che cosa? Non lo so, ora sono in Groenlandia… vabbè, mi sa che mi masterizzo un cd in pace e solitudine… già, perché non ho più un pc e nemmeno un amico aggiornato :)

Spaggio ha detto...

"beato te che magni, bevi e 'n ne sai nulla della vita" dicevano i nonni ai nipotini piccoli... io non so, onestamente, se sia più invidiabile la posizione di amico aggiornato o arretrato. La chiave di lettura, comunque, è sempre la sorella bona: non è che il tuo amico aggiornato si è dileguato con la tua e questa si è portata con se il tuo pc? ;)

Anonimo ha detto...

Beata ignoranza e sorella bona andarono a passeggio oltre che con danno anche con beffa... "Sempre dritto in fondo a destra!" mi dissero indicandomi la strada del bisogno... "Sì, ma almeno una birra!" dico io sperando nel supporto di una periferica archiviazione di massa...

Ma se fosse come dici tu e se ne fossero andati a scannerizzarsi tra forum e newsgroup? Sei decisamente più aggiornato di me, amico aggiornato.. ?! ^-|