giovedì 20 luglio 2006

Lapo, mi è venuta un'ikea


La conferma è arrivata in questi giorni, la Fiat ha da poco siglato un accordo con il colosso svedese Ikea che arrederà tutte le concessionarie della rete. Il “rinnovo locali”, si dice nel comunicato diramato dalla Casa torinese, dovrebbe avvenire entro il 2008.
Stando alle dichiarazioni di Luca di Meo, responsabile del brand Fiat, “l’obiettivo è rendere l'acquisto di una Fiat piacevole, chiaro, ma soprattutto semplice e Ikea ci è sembrata la miglior scelta possibile".
Ora, francamente, rimango perplesso dalla mossa del marketing Fiat, uno dei reparti che a mio modesto parere ha funzionato meglio negli ultimi anni e che ha fatto del concetto “comprare italiano” ben più che un semplice motto. In tempi (non troppo remoti, ammesso e non concesso che siano finiti) in cui i prodotti automobilistici della Casa torinese erano piuttosto lontani dall’essere considerati qualitativamente ineccepibili, a qualcuno questo slogan suonava addirittura come un colpo basso. Come, insomma, se si ricorresse allo spirito patriottico dove non si poteva arrivare con le logiche di mercato. Si sono nel tempo aggiunti i “richiami all’ordine” di Montezemolo (prodigo nello sgridare i politici italiani dediti a scegliere berline di rappresentanza tedesche), le linee di abbigliamento (in cui il brand torinese campeggiava invariabilmente associato al tricolore), e chi più ne ha più ne metta.
Insomma, il fatto che dopo tutto questo clamore la Casa del Lingotto abbia deciso di siglare un accordo con un produttore svedese di mobili mi suona come un clamoroso autogol.
Capirei se nel belpaese l’industria del mobile fosse una realtà trascurabile, ma francamente mi sfugge in base a quale principio (non certo la coerenza, a questo punto) si debba andare a cercare in scandinavia ciò che viene fatto – obiettivamente meglio - qui in Italia.
E non è solo una questione di patriottismo: quanti di voi associano al concetto di “qualità” (attenzione, non di rapporto qualità/prezzo) il marchio Ikea? Io, che tutto sono tranne un esperto di arredamento, all’Ikea sono andato perché i mobili costano poco. Se mi fossi potuto permettere mobili più costosi, col piffero che l’armadio l’avrei acquistato lì.
Altra questione: secondo quale logica la sinergia con il marchio svedese renderebbe semplice l’acquisto di un’auto? Assemblare una scrivania con la chiavetta in dotazione guidati dalle istruzioni di montaggio è piacevole come insegnare alla nonna l’uso del pc. Io, che sono una mente semplice, comincio a preoccuparmi e penso piuttosto: non è che la prossima generazione di Panda la daranno in scatola di montaggio fornendoti tanti pezzetti di lamiera, le viti contate e un cacciavite a stella?
Fiero della mia ingenuità, sono inoltre portato a pensare che proprio la Casa che ha inondato il mercato delle cosiddette “kilometri 0” e che ha sempre applicato sconti da gommista (suscitando qualche lecito dubbio sull’attendibilità del listino) forse dovrebbe trovare un modo più efficace di trasmettere il concetto di semplicità.
E ancora: vale forse la pena di stipulare un accordo simile per veder comparire qualche Panda sul catalogo Ikea? Sorrido a pensare come la inseriranno negli ambienti domestici, magari parcheggiata nella cameretta dei bimbi oppure in salotto a ridosso del divano letto TylÖsand. O prevedono forse di produrre un garage a castello in scatola di montaggio?
Scherzi a parte, dalla Casa che ha lanciato la nuova Croma con lo slogan “la grande auto ritorna a parlare italiano” non mi aspettavo un simile dietrofront. Mi spiace per Napolitano e Prodi: vista l’aria che tira, facile che da Montezemolo ricevano un elegante divano di rappresentanza TylÖsand invece di una Maserati Quattroporte come i loro predecessori. Potere del marketing…

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11 commenti:

Anonimo ha detto...

i' vorrei che tu lapo ed io...
chissà se lapo riuscirà ad azzeccare almeno i congiuntivi svedesi.
Dopo la fiat idea, la fiat ikea, con il volante impiallacciato i sedile elkier, il motore laarson e il cambio erikson....ma ci saranno sempre le finiture bruno conti!!

Anonimo ha detto...

E se il prossimo partner commerciale della Fiat, annunciato ma non dichiarato qualche giorno fa da Marchionne, fosse la Volvo o la Saab???

Spaggio ha detto...

se così fosse, caro anonimo, mi agiterei un po vista la piega che prese l'accordo Fiat-GM e le sue nefande conseguenze. Ma si può sempre sperare che qualcuno faccia tesoro dei propri errori, perlomeno ora che la luce in fondo al tunnel sembra essere l'uscita e non il treno...

Spaggio ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
kalmha ha detto...

Hey tu!

Come ti permetti di sparlare dell'Ikea? :-D :-)

Ha det bra!

Perlascandinava

cruman ha detto...

Ha ragione perla, come ti permetti il spaggio???

ha det bra, tu e tre quarti della palazzina tua!!

cruman

Anonimo ha detto...

Ci vedo una certa coerenza, la scorsa estate il Prodigio Romano girava su un auto con l'adesivo "Io viaggio italiano"..alla Fiat avranno vautato che è meglio l'Ikea di Prodi come testimonial.

kalmha ha detto...

Hva?!

;-DDD

Perla

Spaggio ha detto...

veramente Perla io non ho sparlato affatto dell'Ikea... non potrei mai vista la mia viscerale attrazione per la scandinavia, soprattutto per i suoi abitanti di genere femminile, statura sopra i 170 cm e capigliatura bionda ;)
Wonderbra anche a te

Anonimo ha detto...

"il brand" o "la brand"? non ci dormirò stanotte...
All'ikea ci sono giusto stata ieri e avrei comprato tutto, se non fosse che mi costerebbe di più spedirlo in italia che altro.
A me sinceramente di come arredano le concessionari mi interessa quanto il nome del barbiere di lapo! Forse è solo l'ennesimo vile (e grossolano) tentativo di distogliere la nostra attenzione dalle auto? O da Pino, in arte Patrizia, compagno di giochi del rampollo della Torino Bene?
In ogni caso una Panda non la compro, meglio la twingo con o senza arredamento ikea! ;-)

cruman ha detto...

La twingo? Be' sarebbe una buona macchina, se vivessimo negli anni 50.
A proposito, il nome del barbiere di Lapo è Sano, Postatore Sano.

cruman