Sono come noi, sono intorno a noi, ma si sentono meglio. Sono quelli col foglio di carta recante la dicitura Euro4 appiccicato con lo scotch al lunotto dell’auto. Uno di costoro, ieri, ha parcheggiato in doppia fila e mi ha tenuto sequestrata la 127 Sport per un tempo seccante. Nel mentre, ho scritto dieci pensierini sul tema Euro4 e poi, stufo di aspettare, ho ritenuto opportuno rubare l’auto del mio sequestratore e usare la medesima per andare dove dovevo andare. Più tardi, per non destare sospetti, ho abbandonato l’auto rubata nei pressi di un club F.I. e col bus sono tornato a prendere la mia 127 Sport, ove ho rinvenuto il taccuino coi pensierini. Eccoli qua.
- La dicitura Euro4 non indica una malattia (almeno non propriamente), né il prezzo dell’auto su cui è esposto il cartello, bensì si riferisce alla più recente direttiva europea in tema di emissioni nocive degli autoveicoli. Il proprietario dell’auto col cartello vuole comunicare al prossimo che la sua vettura è in regola con i dettami di tale direttiva. Sticazzi? Calma.
- In realtà la normativa ha una sigla molto più complessa, con cifre, lettere, sigle e stanghette, solo che nessuno se la ricorda (io la so, però non me la ricordo), sicché tutti dicono Euro4 e basta: per alcuni soggetti può essere utile far passare quest’informazione in favore di altri soggetti, ma senza le complicazioni che il linguaggio burocratico comporta.
- Sostanzialmente, che io sappia che la sua vettura è Euro4 a quel signore di stamattina non gliene sbatte una sega: io sono un barbiere, mica un vigile urbano. Se fossi un vigile urbano e oggi ci fosse il blocco del traffico, invece, costituirei il target comunicativo del signore che ha affisso il cartello. Ciò perché i provvedimenti di blocco del traffico non riguardano le vetture Euro4, ma solo quelle rispondenti a normative precedenti (Euro3, Euro2, Euro niente…).
- Se uno è convinto che mettendo un cartello Euro4 sul lunotto eviterà di essere multato, è necessario che sia convinto di poter essere multato senza essere fermato. Cioè: tu passi, un vigile ti prende la targa e ti manda il verbale a casa. Se poi potevi circolare perché hai l’auto Euro4, allora ti prendi una settimana di ferie e fai le pratiche per il ricorso amministrativo. Che le cose stiano proprio così, francamente mi pare un po’ eccessivo.
- Se fosse vero quanto esposto al punto precedente, e cioè che i vigili ti multano senza fermarti e accertarsi a quale normativa antipollution risponda la tua vettura, mentre non ti multano se leggono il cartello Euro4, allora basta affiggere un cartello con scritto Euro4 su qualsiasi auto e via tranquilli, alla faccia delle ordinanze comunali sui blocchi della circolazione.
- Ai rigori degli stop al traffico sfuggono, oltre alle Euro4, anche le vetture a gas, così ci si imbatte in lunotti con su un cartello con scritto “GPL” oppure “METANO”. Veritieri o meno che siano, i cartelli con scritto “GPL” stanno a ornare vetture solitamente molto più scrause di quelle cartellate Euro4. Per non dire di “METANO”, che si legge su vetture scrausissime, a riprova del fatto che la società è divisa in caste (e impure).
- Un’utilitaria, in città, fa 10 km consumando meno d’un litro di benza, mentre una berlinona cinquemila ne fa fuori due litri e mezzo. Posto che l’utilitaria sia omologata Euro3 e la berlinona Euro4, siamo sicuri che la seconda abbia un impatto sull’ambiente inferiore alla prima? I vocaboli “termodinamica” e “principi” vi attivano qualche sinapsi?
- Comunque sia, personalmente preferirei inquinare col V8 da 425 HP di una Plymouth Hemicuda del 1970 anziché con il lettore Mp3 e la margherita di plastica sul cruscotto di una Smart ibrida del terzo millennio.
- Da quando conversare di polveri sottili è cool, si giudica politicamente corretto l’acquisto di un’auto all’ultimo grido. Anche gli oltranzisti bolscevichi che per scelta ideologica imperversavano alla guida di vetusti relitti francesi con le valvole tarlate e la carburazione all’amatriciana, ora esternano: ho preso una Euro4. Fino a ieri l’auto nuova di pacca era un valore borghese, oggi sostituito dall’impianto di riscaldamento condominiale regolato a manetta.
- È giusto svecchiare il parco circolante per inquinare globalmente meno? Mica lo so: per ogni auto “innovativa”, da qualche parte c’è un catorcio vecchio o invecchiato per forza che si deve rottamare. Metallo, plastiche, più qualcosa di tossico come la batteria al piombo e i lubrificanti… Mi sa che per il Bene dell’Umanità mi tengo la 127 Sport, che fra l’altro, essendo di colore arancione, giova al mio fascino quando sgommo ai semafori.
2 commenti:
secondo te, a livello di altiforni, acciaierie, gomma, elettronica, semiconduttori, la costruzione di una nuova auto Euro4 che impatto ambientale ha?
In realta' e' molto piu' ecologico continuare ad usare la vecchia 127 fino a che materialmente possibile, che non rottamare auto funzionanti in favore di nuovi acquisti per la costruzione dei quali si e' gia' inquinato come se si fossero percorsi 400 mila chilometri con la vecchia 127.
E parliamo solo dell'inquinamento a livello di produzione, poi la nuova euro4 deve ancora iniziare a circolare...
ehmmm è esattamente quello che c'è scritto nel post! :)
cruman
Posta un commento